Broono

Risposte nei forum create

Stai visualizzando 20 post - dal 1 a 20 (di 26 totali)
  • Autore
    Post
  • in risposta a: Di nuovo, pensavo… #11419
    Broono
    Partecipante

    Ma no, non farti lo sbattimento di leggerti pure le repliche agli altri.
    Tu segui solo quelle che scrivo a te, perché quando rispondo personalmente (quindi sempre qui sul forum) scrivo cose delle quali con altri ho già parlato e le riscrivo solo quando chi si rivolge a me dimostra di non aver fatto ciò che hai fatto tu e cioè leggerti l’intera discussione.
    In pratica nell’ultima risposta a Capretta ho ribadito cose che tu già conosci, quindi salta pure e tieni buona solo la replica che ho scritto a te e che non contiene cose delle quali io e te abbiamo appunto già parlato.

    Ciao e grazie.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #11415
    Broono
    Partecipante

    @Capretta:

    Ma infatti tra tutti quelli che frequentemente decidono di metter fuori il naso per lamentare un’aria non più a misura di collettività non ne troverai uno che si riferisca allo spazio articoli, ma solo e sempre riferito a ciò che sta sotto quegli articoli e cioè lo spazio commenti.
    L’unico episodio che vede gli articoli essere oggetto del contendere è quello che riguarda Roberto63 che si è visto inibire l’accesso allo spazio “sopra” perché a giudizio del moderatore l’avrebbe usato per parlare di cose che qui si vuole abbiano spazio solo in quello sotto e cioè le “beghe personali” e l’argomento del contendere è a sua volta una contestazione che non vuole essere un giudizio sulla qualità degli articoli ma sulla natura di quello spazio, che viene eccome usato per beghe personali ma solo se non porti sulla camicia il distintivo del “troll”, tra l’altro affibbiatoti da uno che usa quello spazio sopra per le proprie beghe personali godendo in quel caso di un lasciapassare senza alcuna base logica, nonostante i penosi tentativi di dargliela leggibili nei commenti del post dell’altro giorno che è considerabile (a giudizio personale naturalmente) uno dei punti più bassi toccati da questo posto da quando è in occupazione permanente.

    Per il resto non ci sono commentatori/contestatori che abbiano mai espresso critiche rivolte agli articoli e quindi la tua verifica lascia abbastanza il tempo che trova.
    Cioè è legittimo farla e ne saranno orgogliosi gli autori, io tra loro, ma qui si sta parlando di quello che avviene sotto, non di quello che avviene sopra.

    E non a caso uno degli elementi della contestazione è proprio la sempre maggiore distanza che c’è tra quanto è leggibile sopra e quanto è leggibile sotto.
    Io per esempio ho deciso di smettere di scrivere (è un esempio personale non perché io sia il centro del mondo ma solo per non parlare di terze persone quando ho me stesso a disposizione) proprio per come la deriva dei commenti abbia ormai completamente devastato ciò che la qualità degli articoli aveva sempre permesso di offrire.
    E per chiarire questo pensiero allontanandolo dal mantra “Vuoi fare il profexorone che parla solo di cose noiose perché ti prendi sul serio”, ti invito a farne un’altra di verifica:
    Vai indietro di un anno e mezzo e apri a caso gli articoli.
    Vedrai che non avevano mai più di 500 commenti, nei quali chiunque di noi, me compreso, riusciva a dedicarsi sia alle discussioni inerenti l’articolo, sia alla guerra ai grillini che è trasversale al tema dell’articolo stesso e quindi è presente in ogni pagina, sia al cazzeggio vero e proprio leggero e futile.
    Eppure la Stalla era la stessa, gli articoli gli stessi, la varietà la stessa, gli OT gli stessi, il cazzeggio lo stesso.
    Quindi cosa è cambiato?
    Perché la stessa cosa fatta oggi ha mandato via quasi tutte le firme che vedrai sotto gli articoli di un anno fa e indietro, quando quelle firme non erano profexoroni noiosi ma persone dedite al cazzeggio tanto quanto quelle di oggi?
    Perché a un certo punto c’è stato un ricambio e tutti quelli che leggi sotto quegli articoli non se ne sono andati, ma si sono trasformati in lurkers che si leggono gli articoli proprio per la qualità da te verificata e ricordata ma non entrano più nei commenti se non saltuariamente per dire tutti la stessa cosa, che non è la cazzata “pensiero unico” né è “vogliamo parlare solo di enciclopedie filosofiche”, ma è la richiesta di riavere qualcosa che prima c’era e c’era a parità di filosofia+cazzeggio+ot?
    Se fosse veramente uguale a prima e gli elementi fossero quelli che ci sono sempre stati, perché tutti quelli che se ne sono andati chiedono la stessa cosa e cioè il riavere ciò che c’era prima?

    Io ho la mia risposta e quella risposta è che alla filosofia al cazzeggio e agli ot, nei quali io per primo non mi sono mai risparmiato e quindi capirai bene che oggi sarebbe stupido da parte mia farne argomento di critica, si è aggiunto a un certo punto un quarto elemento che fino a un annetto fa non c’è mai stato e quell’elemento è il “personale”.
    A un certo punto questo posto è stato occupato da persone che hanno deciso di usarlo come sublimazione di spazi di identificazione e soddisfazione personale evidentemente insufficienti altrove nel proprio vissuto reale.
    Questo ha progressivamente trasformato questo posto in una cosa che non era mai stata, cambiandone appunto la matrice di base fino a farne una cosa che non permette altro se non dopo autorizzazione di quello che A-User ha definito “la Linea implicita imposta dal gruppo” e che io un po’ più provocatoriamente ho chiamato “il comitato dei 30” dicendo sostanzialmente la stessa cosa ma generando furie ben maggiori.

    Sei appassionata di verifiche, fai questa.
    Vai indietro nell’archivio a un annetto fa e prima, non agli articoli però ma ai commenti e apri a caso.
    Quando ci sarai dentro conta quante volte leggi vicende personali più o meno gravi, quante volte leggi il privato delle persone, quante volte leggi “Buonanotte” e “buongiorno”, persone che si insultano, persone che dicono quando un argomento dev’essere chiuso perché lo dicono loro, utenti che stabilivano chi poteva parlare e chi no, utenti dare patente di autori a questo o a quell’altro utente, utenti riempire le pagine con le proprie patologie, con i propri esami clinici, con le proprie lacune esistenziali e i propri traumi, che tutti abbiamo ma che fino a un certo punto di svolta nessuno di noi aveva mai pensato di rendere argomento di interesse generale perché sarebbe stato folle anche solo pensare che il mondo avesse qualche minimo interesse a sapere se hai ripreso ad andare in bagno o meno e se la colonscopia è andata poi bene come speravi.
    Ci si manda(va) le mail per comunicare che il culo non ti brucia più e che hai ricominciato a mangiare il riso condito perché puoi di nuovo andare in bagno, non si usa una comunità che è fatta anche di persone che non sono interessate al tuo bruciore né a doverci fare slalom per trovare spazio di interesse comune.
    Ma liberi di farlo, ciascuno usa il web per i propri bisogni e se qualcuno ha bisogno di affetto è libero di cercarlo dove gli è più facile trovarlo.
    Ma quando questa svolta si trasforma in un salto da 500, tanti erano i commenti medi fino a un anno fa a parità di utenti, a 5000 commenti, quei 4500 di differenza non li puoi spiegare con gli ot e il cazzeggio perché quelli li trovavi anche prima, ma con il resto, con l’invasione di quei bisogni che quando trovano casa tendono per natura a esondare e così hanno fatto.
    E questo va bene e fa parte delle libertà di una comunità solo finché non cannibalizza il resto dando a chi vuole altro e qui ci stava da ben prima che arrivasse la nuova ondata di occupanti a spiegare al mondo cosa sia una comunità web e in particolare cosa sia La Stalla due sole possibilità: subire o smettere di partecipare.
    Questa roba qui, questo processo qui e questi esiti qui a scelta unica, ovunque altrove sono il risultato dell’opera dei troll nelle comnunità web.
    Qui è il contrario, quelli che con opera di vero e proprio trollaggio e spam hano mandato via tutti quelli non interessati a questo tipo di interazione e di esondazione, sono oltretutto gli stessi che danno del troll a chiunque provi a segnalare l’anomalia.
    Pensa il paradosso.

    Quelli che segnalano il problema sono tutti utenti che la Stalla la abitavano ben prima del nuovo corso e che quindi non stanno chiedendo una cosa diversa da La Stalla, ma null’altro che ciò che La Stalla ERA prima che DIVENTASSE un’altra cosa.
    Tutti utenti che si sentono rispondere che la Stalla è sempre stata così, detto da utenti che un anno fa nemmeno c’erano a utenti che invece sì e glie l’hanno costruita e consegnata a forma di un posto che dava casa a chiunque e la ritrovano un anno dopo a forma di un posto nel quale Roberto63 non può usare gli articoli per lanciare i suoi sassi personali, mentre un Conte può scrivere articoli che si aprono col titolo “Io sono leggenda” e si chiudono con

    “per dirla in maniera pulita, me ne sbatto allegramente di quello che pensate sull’argomento.
    […]Questa è la mia opinione, mia personale e siete liberi di condividerla o di dissociarvi, sono problemi vostri.”

    una roba che fa apparire Travaglio un moderato educato dialogante e che trova immediati applausi degli stessi che a Roberto la stessa cosa l’hanno impedita solo perché Roberto aveva avuto l’ardire di rivolgersi direttamente e coraggiosamente a coloro che contestava, invece di nascondere i propri scazzi e i propri insulti dentro un incarto che solo chi tutto questo non lo sta percependo poteva leggere come il vero cuore di un articolo che, quindi, mica è Conte che manda affanculo i contestatori via articolo, macché, COnte in quell’articolo si e ci pone un interessantissima questione sulla natura dell’essere di sinistra oggi.
    Certo, fossimo sul FQ commenteremmo “E poi ci sono le marmotte che fanno la cioccolata”.
    Ma siamo sulla Stalla, un posto dove lo stesso Conte un articolo come quello fino a un anno fa se lo sarebbe sognato e probabilmente se lo sognava proprio ma mai l’aveva e l’avrebbe scritto.
    Oggi può e guai a contestarlo.
    Vedi spuntare Pallacorda che dopo avergli detto di levare la parte diretta alla stalla e essersi sentito rispondere “Non vedo perché” dallo stesso che a me in questo forum ha suggerito di ringraziare per lo spazio e la pazienza e i margini che ci concede, a chi gli ricorda la vicenda Roberto risponde che quell’articolo non è mica un attacco ai contestatori, è un interessantissimo articolo sulla sinistra che infatti lì è e lì è rimasto.
    Quindi tutti quelli che ci hanno letto il peggior articolo della storia di questo posto e una palese dimostrazione di quanto sia precipitato e diventato uso personale di utenti che se ne fottono di me di te e pure della moderazione, sono degli stupidi che non sanno leggere e se sanno leggere non sanno capire ciò che leggono e se contestano è perché sono disturbatori, provocatori, troll.
    Tutti in blocco.
    Chi gli ha messo i +1, chi ha applaudito, chi si è genuflesso a tanta sofisticata qualità di analisi sulla sinistra, chi è arrivato a dire che anche fosse uno sputo in faccia ai vari Roberto che quella possibilità lì se la sognano, Grill… Conte se lo può permettere per tutto ciò che fa per il popolo che deve solo ringraziarlo, è intelligente e sa leggere
    Tutti in blocco.

    Tutti bravi di qua, tutti i troll di là.
    E la linea la stabiliscono e impongono tutti quelli di qua, i troll si adeguino o se ne vadano, preferibilmente se ne vadano a go be fat somewhere else.
    Questo è grillismo.

    @A-User:

    Quando vuoi, tanto anch’io adesso riparto e quindi risparisco per qualche giorno.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #11407
    Broono
    Partecipante

    Eccomi qua, rientrato dall’abruzzo e in partenza per Montecarlo, come promesso ti rispondo approfittando di queste due ore di “casa”.
    Prometterti di essere breve sarebbe ormai ironico, diciamo che cercherò di esserlo nei limiti del possibile.
    Per darsi una traccia che assomigli a un dialogo proseguo utilizzando la tecnica del copia/incolla dei passaggi, come fosse appunto un dialogo così da non perdere il filo.

    ne capisco le cause, ma sono perplesso sull’intensità.
    Sei perplesso sull’intensità perché continui a misurare l’intensità in base a quella che tu percepisci.
    Considerato che per te il problema c’è ma non è “grave” è chiaro che chiunque ne faccia argomento per confronti che vanno oltre la singola battuta, generi in te la sensazione che l’intensità sia sproporzionata.
    Ma è un problema di “ombelico”, se mi passi il termine.
    Cioè finché tu continuerai a utilizzare come asticella ciò che a te sembra importante, è chiaro che tutto ciò che sta sopra quell’asticella ti sembrerà esagerato.
    Il punto è: quando parli di altre persone, perché quando devi stabilire un’unità di misura stabilisci che tu sei l’asticella?
    QUi il punto non è se e quanto sia importante il problema in termini di intensità, ma quanto lo sia in termini di diffusione.
    Se una volta a settimana qualcuno esprime non UN disagio, nel senso di ciascuno il suo, ma QUEL disagio nel senso di tutti lo stesso, che tu lo percepisca o meno importante, l’essere importante è dato non dall’intensità ma dal numero di quelli che lo sentono.
    Dopodiché nessuno ne fa questione di vita o di morte e questo è dimostrato dal fatto che chiunque lo tiri fuori dopo cinque minuti torna nel suo silenzio senza sbattere troppo la porta, ma resta agli atti che a cadenza settimanale qualcuno mette fuori il naso per dirsi a disagio e tutti per lo stesso motivo: come è cambiato il modo di “usufruire” dello spazio qui a disposizione e come l’unico che ormai tiene banco impedisca ogni possibile alternativa a chi cercasse anche altro.
    Ora la domanda è: posto che tutti (quelli che mettono fuori il naso) esprimono il medesimo disagio, che senso ha continuare a focalizzarsi sull’intensità di quel disagio per dirlo eccessivo, se questo porta a non guardare il punto e cioè che a prescindere dall’intensità il punto è che tutti segnalano come origine del disagio la stessa identica cosa?

    volevo capire in che senso chi si sente molto a disagio lo trovi una cosa quasi allarmante
    Questo ne è un esempio.
    Nessuno lo considera una cosa allarmante.
    Semplicemente una settimana Pippo, una settimana Pluto e la successiva Paperino, decidono di esprimere quel disagio.
    Definirlo “allarmante” è solo un modo per eludere il merito e focalizzarsi sul metodo, tra l’altro inventandoselo perché nessuno usa toni da allarme.
    Però dipingerlo così permette di non rispondere a ciò che quei commenti segnalano, per continuare a focalizzarsi sull’incarto che definito eccessivo diventa oggetto del dialogo.
    Secondo te tra tutti quelli che esprimono il disagio quanti sono quelli interessati a discutere del modo in cui lo esprimono?
    Io dico nessuno.
    Eppure tu continui a focalizzarti sull’incarto e non sul contenuto.
    Perché?

    questo non significa che non ci siano regole. sono implicite: e sono dettate dalla “linea” (brutto termine) del relativo gruppo
    Questo è un esempio perfetto di ciò che dico io.
    In quel passaggio tu hai detto esattamente ciò che dico io quando parlo di “Comitato dei 30”, né più né meno.
    Solo che tu lo consideri parte del gioco, io lo contesto.
    Tu lo consideri unica evoluzione naturale, io solo una delle possibili evoluzioni naturali.
    Il punto è che entrambi lo riconosciamo come ciò che fa da cancello a quello che avviene qui sopra.
    Ora manca che lo riconoscano gli altri 29 e poi possiamo fare un passo avanti.

    immagina che domani qua venga fuori un commentatore che dice di sentirsi a disagio perchè vorrebbe argomentare sul fatto che i negri sono subumani
    Questo è un modo furbo (nel senso buono del termine) per affrontare il problema.
    Dico furbo perché lo affronta inventandosi uno scenario che dia ragione oggettiva alla tesi che si vuole proporre, quando quella reale non sarebbe altrettanto facile da usare.
    Qui non si sta facendo ragionamenti di principio, non si sta parlando genericamente di libertà di parola in rete, argomento nel quale l’esempio da te portato sposterebbe inevitabilmente la ragione dalla tua parte, non si sta affrontando un discorso generico per parlare del quale è necessario inventarsi casi limite che rappresentino lo scenario.
    Qui il caso è preciso e non è quello da te disegnato.
    Qui il tema non è “il negro è subumano”, argomento che renderebbe il tuo discorso sui cancelli più che legittimo, perché nessuno ha espresso il desiderio di spingersi fino a quel confine né nessuno ha detto che una volta giunto a quel confine l’ha trovato ingiustificatamente chiuso.
    Non serve inventarsi casi limite perché altrimenti vale tutto, ciascuno può inventarne uno che si posiziona esattamente un millimetro oltre il confine del lecito (logico) e finisce lì qualsiasi confronto.
    Qui il punto è un altro e non tratta di negri.
    Il punto è, lo ribadisco: se tutti segnalano lo stesso problema (e quel problema non è che i negri sono subumani) perché quel problema non viene considerato tale?
    Poi un giorno parleremo anche di negri, di subumani, qualcuno vorrà parlare di ebrei, altri di cinesi, e allora il tuo esempio avrà attinenza.
    In questo discorso non ce l’ha.

    Però tu fai una domanda e io rispondo:
    tu che posizione prenderesti a riguardo?
    La mia posizione sarebbe che quella persona ha tutto il diritto di dire che secondo lui i negri sono subumani.
    Il mio concetto di Libertà di parola è tale proprio perché si focalizza sul primo dei due termini, Libertà, e non sul secondo, Parola.
    Non te lo devi guadagnare per acclamazione popolare, non dev’esserci una votazione del gruppo che stabilisce che la tua parola merita spazio, se è libertà per me allora dev’essere libertà anche per te e tu devi essere libero di utilizzarla come meglio credi esattamente come faccio io.
    Altrimenti non è libertà di parola, è libertà di essere dentro i confini che io stabilisco indicare il concetto di libertà.
    Se ci rientri parli altrimenti no e quei quei confini li ho stabiliti io, che però sono come te null’altro che uno dei tanti qui sopra e l’unica differenza è che io ne ho tanti dalla mia parte.
    Si chiama “Legge del branco” questa, non Libertà di parola.
    Personalmente l’ho sempre detestata e dove la trovo la combatto.
    Qui sopra ormai è legge, al punto che c’è persino chi si prende il ruolo di chi deve stabilire quando a qualcuno è stato dato sufficiente spazio ed è ora di chiudere.
    Se qualcuno viene definito Stupido quel qualcuno viene trattato da stupido.
    Lo è?
    Non conta, conta che i 30 che ormai (unici) qui sopra commentano sono d’accordo sul considerarti tale e quindi tale sei considerato.
    Che cosa triste, che cosa brutta, che cosa grillina.

    a volte succede che quella porta si apra, altre volte no. nessuno online ha diritto di essere ascoltato a prescindere
    Certo che no e quanto hai ragione.
    Però questo discorso ha un senso quando parli di argomenti personali, quando parli di utenti che esprimono ciascuno un problema diverso dagli altri.
    Io posso avercela con i medici della mutua, tu con quelli che non si fermano al semaforo, quell’altro su quelli con i capelli lunghi e tutti possiamo farne una questione esistenziale.
    Si torna al discorso là sopra del dialogo sui princìpi condotto con iperboli e se condotto con iperboli non posso che darti ragione.
    Ma come sopra qui il discorso è un altro: non si parla di venti utenti che presentano venti richieste di ascolto dei propri venti diversi problemi personali e delle proprie venti diverse emergenze, ma di un numero settimanale di utenti che esprimono tutti lo stesso problema e cioè proprio la stanza.
    Non è la stanza che ascolta il problema e decide se dargli spazio, la stanza E’ il problema è decide puntualmente di non dargli spazio.
    Allora il tuo discorso sull’ovvietà del non scontato ascolto cade, perché non hai enne utenti che chiedono di essere ascoltati sulle enne urgenze, dalle doppie punte al trauma d’abbandono, ma hai venti utenti che mettono fuori il naso per dire tutti la stessa cosa e, perdonami, a quel punto che la stanza si offra alla contestazione diventa manifestazione di intelligenza della stanza stessa, prima che di chi solleva il problema.
    Soprattutto quando poi si inserisce nel discorso l’altro elemento e cioè l’importanza dei temi trattati che la stanza, diciamo il Comitato dei 30 da quando ha occupato stabilmente questo posto, considera meritevole di fiumi di commenti.
    No perchè vale la pena aprire anche una parentesi su questo.
    Qui sopra ormai l’occupazione di persone con lacune esistenziali è tale che i temi che raccolgono interesse, affetto, considerazione e un sacchissimo di spazio, variano dal bruciaculo di Conte che non manca di aggiornare la stalla sullo stato del suo colon, al “Chi mi tiene compagnia finché non mi addormento” della Baroni che con il pietismo raccoglie non meno di sessantasei videini teneri e quarantacinque messaggini di affettuosa buonanotte ogni singolo giorno che il sole cala oltre l’orizzonte.
    Fatto 3000 il numero medio di commenti a post di questo spazio, non meno di 2000 ormai sono commenti relativi ai problemi esistenziali dei tre che hanno dato a questo spazio la funzione che il proprio consorte non copre con adeguata sufficienza.
    Guarda vista da fuori non so se è più penosa o più incazzosa, ma nei forum di autoaiuto trovi meno vuoti esistenziali.
    La storia che qui si parli soprattutto di cose interessantissime competentissime argomentantissime, è una roba che ormai rasenta la leggenda e sta in piedi solo perché aprendo l’archivio effettivamente si trovano delle discussioni che interessano il mondo, ma la storia reale e concreta è che tolta la leggenda e guardata la realtà per quella che è (diventata) l’immagine che ne esce è di un posto che ormai serve a riempire i vuoti esistenziali degli esondanti con dei rarissimi intervalli di qualche scambio interessante, uno alla settimana, forse e per caso.
    Cioè a fronte dell’immagine propagandata di una Stalla nella quale gli OT sono giustificati dal fatto che però accipicchia che discussioni interessantissime si fanno 9 volte su 10, la realtà mostra l’esatto contrario e cioè una Stalla nella quale 9 volte su 10 ci si occupa del culo di Conte, della depressione della Baroni e di cosa le serva per addormentarsi stanotte e corriamo tutti a mandarla a letto anche stanotte domani ripartiamo da capo dandole tanto affetto il come lo troveremo, di quanto è considerato stronzo Split, del cabaret sul Pensiero Unico, della saggezza di Helenio che passa il suo tempo a fare il saggio che spiega a tutti come non dare spazio ai polemici e per farlo si rivolge ai polemici dalle venti alle trenta volte al giorno ma sempre parlando a un “tu” generico così che possa dire la sua attaccandoli(mi) direttamente, senza però essere indicabile come uno che lo fa chiaramente così da non esporsi alla replica, cioè una versione ancora più pavida di Conte e ce ne vuole, alle rassegne serali delle musichine della buonanotte che fanno impallidire le ore finali della giornata su La Cosa, dove avvenogno le stesse identiche cose (vai a vedere e rabbrividisci insieme a me) e cioè gente che non sa cosa si deve dire ma sa che deve stare insieme nello stesso posto e alla stessa ora e allora stasera di cosa parliamo, parliamo di torte alla crema, poi di cinema bulgaro, facciamo che mi dite di che colore sono i vostri pensieri, facciamo un sondaggio, nella carbonara ci va la panna, a carnevale i coriandoli sono stalking, vi prego riempitemi questo spazio con qualcosa altrimenti è il baratro.

    Nessuno ha diritto di essere ascoltato a prescincere, hai ragione, il web è questo.
    Ma un posto che trova spazio, attenzione, affetto e condivisione per lo stato del colon di Conte, allora lo deve trovare anche per quelli che esprimono il proprio bruciaculo, qualasiasi sia, senza che quando a farlo non è Conte o non è la Baroni allora in quel caso si passa al microscopio l’esigenza personale per dirla di scarso interesse generale e quindi bypassabile perché, sempre in quel caso, scatta la consapevolezza che la rete non è un posto dove tutti i problemi personali trovano ascolto.
    Il bruciaculo di Conte e le sue deliranti farneticazioni da autoesaltato ormai sfuggite di mano al punto che vengono messe persino nei post con ovvio e pronto favore della cumpa (ma che vergogna quell’articolo mammamia, vergogna per l’intera Stalla e non certo per lui che ormai è coerente con sé stesso e può solo scavare ancora più a fondo, se possibile) sì, se qualcuno, diciamo venti trenta quaranta persone, esprimono tutte lo STESSO disagio allora no, scatta la regola che il web non è un posto dove puoi risolverti i tuoi cazzi.
    E no.
    E no.
    Altrimenti è legge del branco, appunto, che considera il colon di Conte e le frustrazioni da irrisolto di Conte argomento degno di dibattiti e fin’anche di veri e propri articoli, ma se quaranta persone esprimono lo stesso disagio no, a quel punto l’argomento non è di interesse generale.
    Mi spiace, non funziona così.
    Non funzionerebbe così là fuori e non funziona così nel web.

    i grillini non hanno mica inventato le dinamiche di gruppo. anzi, tecnicamente sarebbe anche una cazzata chiamarle dinamiche grilline e paragrilline. sono dinamiche che esistono in tutti i gruppi sociali
    Come sopra, fai discorsi in linea di princpio e hai ragione, io li riporto al concreto perché è lì che siamo e a quel punto smetti di averla.
    Certo che i grillini non hanno inventato le dinamiche di gruppo, chi è il matto che direbbe mai una banalità del genere?
    Quando io dico che qui sopra ormai la vita è regolata da dinamiche grilline non intendo dire che qui sopra si è inventato il gruppo e le sue dinamiche, non sono così banale e ti prego di non considerarmi tale.
    Le dinamiche di gruppo sono storia antica e generica al punto che possiamo dire che la primavera influisce sulle dinamiche di gruppo, così come la storia contemporanea, la cucina e i suoi trend (a Milano la moda degli Ape ha devastato il dialogo a tavola perché ha eliminato la tavola e questo è diventato comune in tutta la città e le sue fasce sociali), tutto.
    Il “gruppo” è la società, null’altro, ed è chiaro che in quanto tale è influenzato da qualsiasi cosa.
    Quando dico che qui la dinamica è grillina non mi riferisco quindi al generico concetto di gruppo, ma a una determinata dinamica che vive di caratteristiche peculiari del “grillismo” che non sono uguali in tutte le altre dinamiche.
    Ci sono dinamiche strattamente legate ai gruppi religiosi, altre di esclusiva pertinenza dei gruppi di patologie, altri ancora inerenti la sfera professionale.
    Ogni gruppo ha una sua finalità, ogni finalità genera una matrice e ogni matrice ha le sue caratteristiche, diverse da quelle di gruppi che hanno diverse finalità.
    Questo è un gruppo che aveva una finalità, la condisione di idee, e finché era tale aveva delle caratteristiche precise.
    A un certo punto è stato invaso da persone che lo hanno usato per finalità diverse e dato che l’occupazione del web permette di mutare la matrice di un posto (i troll funzionano su questo principio) il processo di mutazione ne ha cambiate anche le caratteristiche, fino a farne una comunità che non riesce più ad accogliere nulla che non sia in linea con quelle nuove caratteristiche, cioè esattamente l’opposto di una comunità che ha come fine la condivisione di idee, anche semplici ot e stupide.
    Il grillismo che c’è qui non è dato dal fatto che qui hai persone che condividono il pensiero di grillo, sarebbe troppo facile smentirlo e banale sostenerlo, ma dal fatto che per permettere questa mutazione e soprattutto per renderla stabile e unica, si è dovuto lavorare sulla matrice.
    Questo gruppo funziona con gli stessi identici principi delle comunità web M5S, con le stesse caratteristiche e con le stesse identiche dinamiche.
    Ormai hai persino le stesse modalità di risposta alle contestazioni.
    Hai la comunità chiusa alla contestazione, hai un gruppo focalizzato su un nemico unico riconosciuto e condiviso, hai una comunità che si fa scudo per proteggere gli elementi di spicco (hai mai fatto caso al fatto che quando qualcuno contesta Conte rispondono tutti gli altri per rimbalzare la contestazione? Sai che sotto gli articoli di Travaglio o di Scanzi trovi le stesse identiche dinamiche e cioè Travaglio che non ha bisogno di intervenire perché ci pensano i suoi lettori? Ti sei mai chiesto perché, soprattutto che senso abbia, quando qualcuno contesta Conte si trova a rispondere ad altri utenti che intervengono per rispondere al posto di Conte come se quell’utente si fosse rivolto a loro?) hai un obiettivo comune di base che unisce pensieri politici profondamente diversi (cos’altro è l’M5S?) hai persino la delazione, tipico strumento grillino per demolire il dissenziente, e se vuoi te la dimostro, hai persino le spedizioni sui siti dove si ritrovano gli M5S per andare a disturbarli trollandoli, cioè esattamente ciò che fanno loro organizzandosi solo che loro, si è sempre detto, hanno dodici anni.
    I grillini non hanno inventato le dinamiche di gruppo ma ne hanno prodotta una che ha precise e riconoscibili caratteristiche introvabili in altri gruppi.
    Questo posto è nato per stanarle e combatterle, si è trasformato in un posto che vive delle stesse.
    Il fatto che chi ha generato questo lo neghi ne è la più palese dimostrazione, esattamente come non troverai mai un M5S che riconoscerà la fondatezza del tuo dimostrargli come procede.

    e continui con quel cavolo di “voi”…anche questo atteggiamento è una caratteristica grillina, non dimenticarlo
    Nel commento “di là” ti ho spiegato che non sono ossessionato, torni di qua sostenendo che sono ossessionato.
    Ignorare ciò che ti dice l’interlocutore per poter continuare a sostenere la tua idea di lui è grillismo, non dimenticarlo tu.

    se sei davvero interessato al fenomeno sociologico in quanto tale, dovresti essere puro osservatore esterno, distaccato, scientifico. allora perchè spesso ho come l’impressione che ti senti personalmente coinvolto quando tratti l’argomento?
    Perchè io sono una persona come tutte, come te, come chiunque altro.
    Sarebbe corretto posizionarsi come osservatore esterno se stessi scrivendo un trattato sul grillismo, se stessi conducendo una ricerca sulle dinamiche grilline e per questo considerassi necessario osservarle non solo in maniera distaccata, ma soprattutto in una maniera che in alcun modo ne modificasse il corso falsandolo.
    Io non sono arrivato qui perché professore di sociologia, sono arrivato qui perché impegnato in un personale percorso politico che mi ha visto mutare prospettiva mille volte nella vita.
    Io non sono uno scienziato che osserva il fenomeno, io sono parte della società e quindi sono IL fenomeno.
    Così come è ormai assodato che non ci sarebbe stato Berlusconi senza l’antiberlusconismo militante, oggi sarebbe folle ignorare che il Grillismo è possibile perché esiste l’antigrillismo.
    Essere parte del grillismo non significa essere grillini, significa essere protagonisti diretti delle mutazioni che Grillo sta portando alla società, da qualsiasi parte di quelle mutazioni ci si posizioni.
    Io qui sono stato parte degli attivi quando il sapore di questo posto mi faceva sentire all’interno di confini a mia misura, perché ero parte di ciò che (credevo) animava questo posto.
    Il grillismo non è l’M5S (caffé grazie) ma è un modo di procedere nel proprio percorso personale.
    E’ stato, l’abbiamo detto mille volte, l’Uomo Qualunque di cinquant’anni fa, è stata la Lega dei ’90, oggi ha il volto di Grillo e domani chissà.
    Io sono dentro questo percorso perché sono dentro la società, non lo posso guardare da fuori, non sono così presuntuoso e non sono arrivato ad una costruzione di un Me così definito da permettermi di sedermi e guadare da fuori i possibili altri me che se non controllati potrebbero sfuggirmi.
    Non ho vent’anni e lo so quanto è facile sconfinare, quanto è attraente la semplicità, quanto è gratificante la vittoria ottenuta con qualsiasi mezzo purché sia tale.
    Io non sono qui perché mi sei simpatico, sono qui perché ho compreso il pericolo che in ognuno di noi risiede, il pericolo di diventare grillino se violentasero la mia donna, se la mia libertà venisse limitata, se diventassi improvvisamente stupido, il grillismo è lì che mi attende un millimetro oltre il confine che fino a oggi segnava il cancello tra me e tutto ciò che non vorrei mai essere ma so che sarei capace di diventare se trovassi convenienza e oggi segna il confine tra me e un volto preciso: il grillino.
    Oggi a differenza di ieri quel oltre confine ha un volto, ha una modalità, ha delle procedure nette e quelle procedure hanno contorni precisi e identificabili, non è più un oltre generico.
    E allora oggi quando scorgo quei confini in “me” non grillini, in persone con le quali fino a ieri combattevo il grillismo, io alzo il livello Defcon di un grado, anche due, facciamo tre, perché diventare grillini è un attimo e diventarlo senza rendersene conto è ancora più facile, basta trovare una convenienza in un comportamento che in altri si discute e fare di quella convenienza un alibi e in un attimo sei grillino, sei l’uomo qualunque, sei leghista, sei tutto ciò che hai sempre combattuto.
    Chi se ne frega di quali sono i problemi dei venti, trenta, che qui mettono fuori il naso per dirsi in disaccordo, penserai mica che qui io ho la mia vita, quelli sono altri utenti e li riconosci perché si danno la buonanotte e tre ore dopo il buongiorno per poi passare le 12 ore che stanno tra i due saluti a dirsi “E ora di cosa parliamo?”.
    Qui il problema è che qualsiasi sia il problema sollevato da quei venti, quel problema viene rimbalzato e respinto con un unico strumento: la maggioranza.
    Questo è grillismo caro A-User, non ha altri nomi e non ha altre forme, è grillismo allo stato più puro e inconsapevole.
    Ed è grillismo il circondare il dissenziente fino a isolarlo, è grillismo la mistificazione delle sue posizioni pure quando quelle vere sono nero su bianco qui nel forum, è grillismo il reagire alle contestazioni facendone argomento di cabaret, è grillismo eludere gli argomenti spostando improvvisamente il dialogo su scambi idioti sui termini, sulla forma, sullo scherno, sulla minimizzazione condotta a colpi di stupidi scambi di battute sui termini usati da chi ha contestato.
    E’ grillismo definire Troll chiunque dissenta, cristo se non è grillismo questo cos’altro lo è, eppure qui hai mille occasioni nelle quali il dissenziente viene definito troll e cosa c’è di più grillino di questo ma ugualemnte hai una maggioranza che non considera questo atteggiamento grillismo e quindi qui sopra questo atteggiamento non è grillino e questo, questo processo sopra ogni altro, è proprio grillismo.

    Voglio cambiare questo posto a mia immagine?
    Voglio che non ci sianmo più gli OT?
    Voglio che parlino solo quelli che dico io di quello che dico io?
    Ridurre il mio discorso a questo è grillismo.
    Piuttosto stupido, anche.
    Perché sono qui?
    Per lo stesso motivo che porta tutti quelli qui presenti a passare le loro giornate sul Fatto Quotidiano a rompere le palle a tutti quelli che fanno la medesima cosa, con la differenza che sul FQ quelli che lo fanno si mettono 5 Stelle nel nick, qui invece si chiamano con altri nomi e si colorano di altri colori.
    Ma fanno le stesse cose e io li combatto come combatto quelli di là.
    Anzi di più, perché questi di qua non se ne rendono conto e quindi potrei essere io domani e l’idea che io domani potrei essere Conte ti giuro che mi preoccupa più del rischio di diventare Grillo Travaglio e Scanzi messi insieme.

    A chi mi chiede cosa ci faccia qui rispondo questo, esattamente come chiunque di “voi” (noi) risponde “Combatto” a tutti i commentatori M5S che, sotto gli articoli di Scanzi nei quali ogni Caprone corre a mettere la sua spina nel fianco, chiedono loro perché non vadano altrove se pensano che Scanzi sia un idiota.
    Passare la giornata a rompere le palle a Scanzi nei commenti degli articoli di Scanzi o a Padellaro nei commenti degli articoli di Padellaro e poi chiedere a me perché non la pianto di rompere le palle se qui non mi piace, è Grillismo.
    E’ essere Scanzi.
    E’ essere Travaglio.
    E a me Scanzi e Travaglio non stanno sulle palle in quanto Scanzi e Travaglio, mi stanno sulle palle in quanto modo di fare propaganda e lotta politica.
    Se qui è diventato uguale, e l’ultimo articolo di Conte fa impallidire quello con cui Travaglio divise i lettori in quelli che gli davano ragione e quelli che si fottano, io allora rompo le palle qui come le rompo sotto gli articoli di Travaglio, nello stesso modo e per lo stesso motivo.
    Ogni volta che uno mi dice di piantarla e di andare dove mi trovo meglio, mi risponde come qualsiasi coglione M5S sul FQ.
    Mettici tu i nomi, la scelta è ampia e quotidiana.

    E’ ovvio che il proposito di esser breve era più che altro un proforma, spero tu l’abbia capito fin da subito.
    Vale sempre il solito discorso, ribadito anche a favore di chi ama segnalare i miei commenti come intuilmente prolissi e poi ne scrive di suo seicento al giorno ogni giorno uno più inutile dell’altro contro i miei uno al mese (leggi: Helenio, giusto per non fare come lui che a settant’anni si ritrova a non riuscire a rivolgere direttamente le sue critiche all’interlocutore): se devo dire una cosa la argomento, se ne devo dire cento ne argomento cento.
    Libero di rispondermi che è troppo e che non hai interesse a seguirmi su queste lunghezze, ma io tanto ti dovevo e tanto ti ho dato.
    Ciao.

    in risposta a: Creare mondi in economia #10927
    Broono
    Partecipante

    @Pabos:

    Il discorso che fai è corretto, ma legge il mondo religioso da uno solo dei due lati necessari per averne il quadro completo.
    Il tuo discorso, in sostanza, si regge sul concetto di “premio”, che è strettamente legato a quello di “merito” e così facendo analizza solo la parte positiva del comportamento del credente, cioè quella che si occupa di stimolare i comportamenti virtuosi con l’idea del premio.
    Questo esiste e certamente è uno dei pilastri principali, ma l’architettura non reggerebbe se non ci fosse anche (e nel caso del cattolicesimo soprattutto) l’altro lato della medaglia, quel bastone che insieme alla carota del premio si occupa della punizione.
    Non per nulla per esempio il distintivo che distingue (appunto) il cattolico da chi non lo è non è il premio finale, condizione positiva che si riscuote a fine viaggio, ma il peccato iniziale, condizione negativa che si ritira alla partenza.
    Il meccanismo per condizionare il comportamento non passa quindi tanto dalla promessa del premio, quanto dalla garanzia della punizione nel caso in cui la condotta di vita non “ripagasse” quello che viene imposto come vero e proprio debito di partenza.
    Il cattolico non nasce con il paradiso garantito, quindi una condizione di credito, e il rischio di perdere la condizione favorevole di partenza nel caso in cui non seguisse le regole, ma esattamente all’opposto nasce con il peccato originale di default, quindi una condizione di debito, che va ripagato con la scelta di non deviare dai binari imposti come unica via a disposizione per modificare quella condizione di debito iniziale e quindi con il seguire le regole che dal giorno della nascita in poi ti verranno consegnate.

    Allora perché una religione che impone a ciascun essere vivente una condizione di debito di partenza che viene assegnata non per demerito personale ma per semplice appartenenza al genere umano, trova inspiegabilmente miliardi di seguaci che le si consegnano (più o meno) spontaneamente?
    Cosa permette al cattolico di tollerare, fino a condividerla, questa vera e propria condanna preventiva?
    Il vero premio che la religione ti garantisce in cambio, che non è il paradiso, una promessa ipotetica su un indimostrabile domani alla quale ben pochi cattolici credono seriamente, ma è quel fatto là che porta il luccicante nome di “deresponsabilizzazione”, un bonus che al contrario del paradiso puoi spenderti qui sulla terra e in maniera tangibile, al contrario della promessa dell’ultraterreno che ok, ci credi ma la mano sul fuoco nessuno ce la può mettere.
    Questo è ciò che permette al cattolico di accettare e anzi desiderare la guida divina durante il percorso, il fatto che attribuendo a un entità superiore la responsabilità della propria vita in terra e conseguenti direzioni, quindi non solo l’avvio o il termine di quella vita ma il suo intero corso, diventa automatica la possibilità di non fare propria la responsabilità di ciò che “durante” quella vita si compie.
    Se hai un disegno divino superiore da mostrare come tuo personale roadbook, una mappa prestabilita che prescinde dalla tua volontà, hai la soluzione a qualsiasi responsabilità per le direzioni che prenderai.
    Eliminata quella responsabilità, il bonus lo puoi incassare in tutta la sua potenza e cioè non ponendoti limiti.
    In nome di dio potrai persino uccidere e la cosa paradossale è che più la violenza è compiuta in nome di un dio più, guarda caso, quella violenza si concede di spingersi all’efferatezza anche là dove non ce ne sarebbe bisogno.
    Perché non sei tu a compiere la scelta, tu compi solo il gesto, un gesto del quale non porti però la responsabilità e per questo potrai concederti il lusso dell’estremo altrimenti ingiustificabile a meno di non assumertene interamente la vera responsabilità, quella complessiva e cioè quella che oltre alla responsabilità del “cosa” ti imporrebbe di assumerti anche quella del “come”.
    Nessun uomo, psicopatici esclusi, saprebbe reggere il peso di un Come sovradimensionato rispetto ai confini del necessario per realizzare il Cosa.
    Ma l’uomo ha bisogno di violare quei confini, è un bisogno innato, e in questo arriva in soccorso la religione che su questa offerta di immunità regge l’intero impianto: tu non avrai colpe se non quelle minime risolvibili con una confessione, le responsabilità importanti saranno tutte a carico del dio al quale ti dovrai però consegnare completamente.

    Non è il paradiso, non il premio, a fare da collante per il gregge.
    E’ la deresponsabilizzazione e conseguente immunità terrena.
    Per questo uno dei nemici principali delle religioni che usano questo come collante è quel fatto che sta al polo opposto della deresponsabilizzazione e cioè l’autodeterminazione.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10676
    Broono
    Partecipante

    @Blackworth:

    Permettimi di dirti, Broono, che non credo esista alcun comitato dei 30, men che meno si è mai fatto fronte unico contro qualcuno.

    Permettimi di dirti che è da quando ho coniato quella definizione che dico che chiunque di voi risponderà così e che il primo problema di un confronto è avere come unici interlocutori quelli che non riconoscono l’esistenza dell’oggetto.
    Cosa mi smentisce, di questa tua risposta?
    Vogliamo dire che se tra i miei innumerevoli pregi vantassi anche la diplomazia e l’avessi battezzato “Le conseguenze del sistema di interazione che si genera quando una comunità sposta il proprio baricentro dal desiderio di espandersi a quello di riconoscersi” probabilmente ora ne staremmo parlando con tranquillità perché nessuno si sarebbe sentito insultato?
    Diciamolo, probabilmente è vero, ma sai che casino scrivere ogni volta quella spataffiata lì per poi dire in fondo la stessa cosa che sta più velocemente dentro la definizione “Comitato dei 30”.

    Perché quello che non vedete, e quando dico che non lo vedete mi riferisco ai siparietti che mettete in atto quando questo argomento lo portate “di là” tra voi vedi l’ultimo di un’ora fa, è che tutto fate tranne che chiedervi se quello che dico abbia o meno nel merito una base di fondamento, spendendo al contrario un sacco di tempo e di energia per negarlo a colpi di cabaret sulla forma che gli ho dato chiamandolo “30” e solo perché dentro ognuno di noi risiede un filtro che tende a cacciare il più lontano possibile ogni tentativo di autodiscussione, per sostituirlo con lo scherno di chi tenta di portarci verso quella direzione.
    Se di gruppo è ancora più efficace perché abbassa ancora di più il rischio che qualcuno nel proprio intimo si lasci tentare dal dubbio.
    Non so, io anche solo per non darmi la soddisfazione di veder apparire ciò che vi dico farete da qui a cinque minuti eviterei di farlo, ma ognuno si protegge come preferisce e chi sono io per suggerirvi di valutare la remotissima ipotesi che il sistema che state usando mi sta dando ragione ogni giorno di più?
    Adesso tu vieni qui e mi dici che secondo te non esiste il comitato dei 30 e poi vai di là a partecipare al cabaret con il quale il comitato dei 30 per l’ennesima volta ha messo in piedi la scenetta Zelig e cioè in una maniera molto comica ma priva di anche solo un accenno alla domanda “Sì ma qualcuno si è chiesto se insulti a parte e sua antipatia a parte c’è qualcosa che noi non vediamo eppure facciamo?”
    Hai notato che tra voi questo argomento viene fuori non dico una volta al giorno ma quasi, vedi appunto ieri quando Brutal l’ha tirato fuori per il periodico quotidiano bisogno di confermarne l’infondatezza, e che mai, mai una volta invece di portarlo fuori offrendo la risposta “non esiste” viene proposta la domanda “e se esiste?”e ci si confronta?
    Hai notato che ogni volta la risposta “non esiste” viene data per implicita e nessuno si interroga sulla possibilità che essendo proprio questo ciò che io indico come prova della fondatezza, cioè il vostro negarne proprio l’esistenza, è confermato dal fatto che tra le cento volte che l’avete tirata fuori non ce n’è stata una nella quale vi siete posti il problema seriamente?
    Ci sta, il cabaret è molto divertente, bello bello, ok fatto, a posto, se n’è riso, fatto.
    Sempre e solo?
    Non “siete” quelli che un po’ ridono un po’ discutono un po’ si scontrano un po’ si confrontano un po’ giocano?
    E come mai su questo argomento c’è una sola modalità scelta e quella modalità è lo scherno?
    Guardala da fuori, fai finta di non essere Blackworth che si è sentito toccato perché ne fa parte, siediti qui con me in platea e prova un istante a guardarlo da fuori: una comunità che ha nel proprio repertorio trentasette modi diversi di affrontare le questioni, ne ha una verso la quale estrae sempre lo stesso: riderne tanto il più possibile insieme vicini vicini.
    Lascia stare questi tre interventi che siete venuti a fare qui, contengono ancor meno apertura al confronto di quanta ce ne sia nei siparietti zelig quindi non fanno testo, guarda insieme a me da fuori quella cosa là per come si svolge SEMPRE e SOLO.
    AL di là del fatto che quando ve lo chiedete tra voi vi trovate curiosamente d’accordo, se ti dico di guardarla da fuori insieme a me tu ce la metti la mano sul fuoco sul mio aver torto?
    Su una cosa sulla quale pare nessuno dei 30 riesce a farsi la domanda seriamente una volta ogni cento che ci ride sopra?
    Su una cosa che io, che ti offro la mia lettura “30”, riesco a anticiparvi persino le modalità con la quale la mettete in atto e puntuale lo fate?
    Non ti viene il dubbio che forse io sto vedendo non una cosa che non esiste ma una cosa che esiste solo che coinvolgendovi è una cosa che voi manco sotto tortura ammettereste?

    Se io incontrassi uno che mi dice che mi sto muovendo come un grillino portandomi anche tutti i contorni, come voi reagirei con la negazione (chi ti ricorda?) immediata e ne riderei moltissimo insieme ai miei amici.
    Poi però questo qualcuno si mette in disparte e inizia a dirmi che essendo molto simile a un grillino io farò “così” e io puntuale farò “così”.
    A quel punto continuerò a negare, anzi lo farò ancora di più e la comicità con gli amici sarà ancora più esasperata e centrata proprio su quel “così” che lui mi ha dimostrato io abbia fatto, così oltre a vanificarne il senso ne vanificherò pure la dimostrazione.
    Poi però quel qualcuno, avendo capito che finché le prove saranno “la mia opinione” il siparietto zelig le disinnescherà tutte perché è proprio per quello che viene messo in scena, inizia a dimostrarmi quanto sono grillino incollandomi direttamente i miei stessi commenti e mostrandomi quanto siano coincidenti al millimetro con l’approccio grillino alle questioni.
    Ecco io se fossi io in quel punto farei ancora più zelig, ma inizierei a sentirsi aprire una liveissima breccia nel dubbio perché, accipicchia, quei commenti io li ho davvero scritti e non è la sua opinione, sono proprio miei e quelle parole e modalità di negazione/reazione lì è vero, le usano i grillini.
    E in quel momento il dubbio che io davvero potrei essere inconsapevolmente più grillino di quanto pensi unito all’ammissione che in effetti ogni volta corro a riderne il più possibile e mai mi sono fatto seriamente la domanda a fronte di uno che me l’ha persino provato, ecco diciamo che non dico mi preoccuperei ma certamente avrei un po’ meno l’urgenza di negarlo ridendone ancora e un po’ più quella di approfondire e vedere se è vero, perché se è vero per me è un casino non l’essere grillino in quanto tale ma l’aver perso la capacità di percepirlo.
    Invece io non sono io, sono voi, e allora non faccio niente di tutto questo, niente breccia, niente dubbio, alzo ancora di più di più di più il cabaret e corro di nuovo là fuori tra gli amici-ici a fare ancora più il divertito mentre broono è profexorone tristo e con una vita grama meno male che sta là chiuso da solo a viversi le sue frustrazioni.

    Ecco, finché tu non inizi a vedere che sta succedendo esattamente questo, perché quel disegno là sopra è la descrizione di un fatto visibile e non una mia opinione, la mia opinione è sui perché accada, e a chiederti anche solo di striscio se anche tu in effetti lo stai facendo solo perché ti sei già risposto e guarda caso la risposta è stata “no” cioè esattamente quello che io ti ho detto avresti fatto essendo ciò che dico io, non ha senso che io vada avanti a rispondere al resto delle tue questioni.
    Perché te le posso smontare una per una, ma questa cosa è possibile solo se tu sei pronto a vedertele smontare e lo sarai solo quando la breccia “dubbio” si aprirà.
    Al momento mi hai offerto solo certezze, per quanto incartate dentro una forma certamente più conciliante delle due che ti hanno preceduto.

    P.S. Non ho mai detto che qui sopra c’è un pensiero unico.
    Pensa te da quanto lontano state guardando il tutto.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10672
    Broono
    Partecipante

    Un blog è un blog e non una serissima testata giornalistica nella quale bisogna sottoporre al Direttore Megagalattico di fantozziana memoria ciò che si intende scrivere
    Dove ho scritto che bisogna farlo?

    Se ai moderatori disturba che si postino commenti OT, non devono far altro che intervenire ed eventualmente rimuoverli.
    Pallacorda si è espresso là sopra e più volte nei commenti, l’OT non lo disturba, quindi dove avrei sostenuto che i moderatori sono disturbati dall’OT?

    Quest’ultimo mi piace così com’è, almeno per ora.
    Dovrei esserne sorpreso o mettere l’informazione tra quelle che non avevo previsto?

    sei tu che mi ricordi i grillini quando sostieni che “Siamo tutti ConteZero”
    Indicami esattamente dove ho sostenuto questa cosa.

    Io sono semplicemente me stessa e le mie modeste opinioni riguardano ciò che mi suggerisce la mia mente, indipendentemente da ciò che potrebbe pensarne ConteZero o chicchessia
    Lieto di potermi annotare una caratteristica in più su Ipazia di Alessandra, quando dovrò pensare se organizzarci le vacanze insieme ne terrò conto.
    Non mi è chiaro dove io avrei messo in dubbio questa cosa né perché tu abbia sentito l’esigenza di precisarla, ma insomma conosco la sensazione dell’essere orgogliosi di sé stessi e quindi capisco anche il piacere di elencare i propri pregi.
    Ma tolto questo il senso di quella precisazione qual è?
    Vuoi che m’innamori di te?
    Mh, posso provarci se vuoi, ma insomma almeno un caffé prima.

    Non entro nei blog altrui a spiegare come dovrebbe essere gestito offendendo, anche pesantemente, come fai tu, chi scrive.
    E come sopra sono felicissimo di essere il destinatario del tuo curriculum di valori, anzi quasi lusingato, ma se continui finiamo OT perché per quanto possa applaudire tanta qualità, qui non è mai stata messa in discussione e quindi più che dirti che sei bella e brava non so quale punto cerchi di raggiungere in questo confronto, mostrandomi la tua foto migliore.
    Detto questo e preso quindi atto di cosa fai tu e cosa pensi tu e come sei brava tu, dato che è di me che parli mi indichi dove avrei spiegato come dovrebbe essere gestito questo posto?
    Ho provato a suggerire alcune cose, Conte ha fatto lo stesso e prima di fare inversione di marcia (credo, in realtà gli ho chiesto di indicarmi tra il bianco e il nero quale delle due devo considerare ma credo che abbia altro da fare perché non me lo dice) ha persino suggerito la stessa identica (ma identica eh) cosa che avevo suggerito io, sta là sopra, lo trovi facile perché siamo nel forum, quindi non capisco cosa ti disturbi di questa cosa.
    Ci siamo espressi in quattro, due concordano quasi tre prima dell’inversione e due no.
    E’ un forum, serve a quello.
    Sono venuto a rompere “di là”?
    Non mi pare.
    Qui qualcuno mi ha risposto e, compatibilmente con i miei tempi di lavoro ma proprio grazie al fatto che su un forum i contributi restano IT e quindi puoi tornarci quando hai tempo, sono tornato a rispondere.
    Come si dice domandare è lecito e rispondere è cortesia ed è chiaro che se io suggerisco l’uso del forum poi devo essere il primo a rispondere a chi mi si rivolge e quello infatti faccio.
    Ho accettato il suggerimento di venire qui e qui sto chiuso a replicare a chi vuole intervenire.
    Cosa non ti sta bene di questa cosa?
    La mia opinione?
    Che ti devo dire, se mi si continua a rispondere su cose che io non ho mai detto, non ho altra scelta che rispondere a quelle per spiegare perché non le ho mai dette.
    E il bello è che non è nemmeno un confronto verbale, dove è la mia parola contro la tua e tutto sta alla memoria, ma è scritto e quindi il surreale è dato dal fatto che quello che mi fate dire là sopra proprio non compare, ma nemmeno volendocelo infilare e quindi a me non resta che risolvere incollando le parti della tua risposta chiedendoti di indicarmi esattamente dove hai letto quelle cose.
    Gli argomenti lì sopra ci sono e sono tali anche se non li condividete, a oggi nessuno pare riuscire a rispondere a quelli ma tutti siete animati da una certa ansia di correre qui a mostrare le credenziali spiegandomi per filo e per segno cosa fareste voi al mio posto.
    Siete al mio posto?
    No.
    Quindi il senso di dirmi cosa fate voi qual è?
    Sono mica io l’argomento dei miei scritti là sopra, ma le dinamiche delle comunità.
    Io poi posso anche starvi dietro in questa continua voglia di parlare sempre del vostro ombelico, basta che non diciate che lo si fa perché lo voglio io.
    Te la sei presa per la storia del gattino?
    Beh che ti devo dire, è la realtà.
    Avessi detto che uccidi gattini avrei capito la reazione personale, ma ho semplicemente detto che sei andata a parlare di gattini con la Baroni nel forum dove proprio voi avevate suggerito, a chi non voleva fare slalom tra i gattini, di trasferirsi perché sarebbe stata zona gattini-free e l’ho detto per mostrare un esempio di problema di comunità e rispetto degli spazi.
    Che ti dia fastidio che abbia scelto quell’esempio posso capirlo, ma tolto questo il problema qual è?
    E’ un esempio inventato?
    Non mi pare.
    Significa che mi da fastidio che tu l’abbia fatto?
    No, significa che l’hai fatto.
    Se vuoi parlare dei miei argomenti parla dei miei argomenti, non è difficile, li metto belli chiari con tanto di riferimento.
    Se invece il problema è che non vuoi essere usata come esempio non c’è problema, basta dirlo, ce ne sono decine ogni giorno che mi aiutano a spiegare ciò che intendo e non avrò difficoltà a sceglierne altri.

    Se non mi ci trovo bene me ne vado, in punta di piedi e senza sbattere la porta.
    Guarda non fossi certo di essere sulla Stalla sarei quasi tentato di controllare bene se per caso non sia sotto un articolo di Scanzi a leggere uno dei commenti con i quali la Caracciolo passa in rassegna tutti i dissenzienti per suggerire loro la stessa cosa che stai suggerendo tu a me.
    Siamo ancora sulla Stalla, vero?
    Rassicurami, ti prego, perché io continuo a vedere il confine sempre più sottile.
    Voi no, nonostante scriviate in continuazione queste cose qui che sul FQ fanno cassa ma col logo M5S.
    Perché tu lo freqeuntavi il FQ e dovresti ricordarlo che tutti i caproni, me compreso, che ci passano sopra la giornata a contestare a destra e sinistra, spiegando a Scanzi come deve fare Scanzi, Gomez come dovrebbe dirigere il giornale, Travaglio e le sue furbizie lessicali, quello che si sentono rispondere a nastro dai grillini è in continuazione “Ma se non vi piace perché non ve ne andate dove vi trovate bene?”?
    Lo ricordi vero?
    E perché quando qualcuno, UNO, fa la stessa cosa qui sopra diventa improvvisamente una cosa che non si fa perché non è buona educazione?
    Bispensiero, se cogli l’ironia?

    Potrete venire qui in ventinove, anzi ora ventotto, ventisette non lo posso ancora dire perché appunto Conte ancora non mi ha detto se oggi è giorno pari o giorno dispari, a rispondermi come se io stessi attaccando voi uno per uno in quanto persone, potrete continuare a venir qui a cercare di spostare lontano lontano il centro mettendomi in bocca cose che io non ho detto solo per far stare in piedi le vostre reazioni infastidite, da me otterrete sempre la stessa cosa e cioè che vi lascerò parlare e quando avrete finito riporterò il punto dove l’ho messo io.
    Che non è dove lo spostate voi ogni volta.
    Sta là sopra, è il bello del forum, è tutto nero su bianco, non troverai una sola delle cose che tu o la Baroni prima di me mi avete fatto dire per potermi rispondere come l’avessi dette.

    Davvero, cambiate registro perché la mia palestra è il FQ h24 e ‘ste robe qui le rimbalzo a gruppi di cento al giorno.
    La differenza è che loro di essere grillini lo sanno e se ne vantano.
    In cosa ti differenzi tu quando mi suggerisci di prendere la porta se ho qualche critica da fare o la Baroni quando augura a Bieber di morire di ebola?

    -Questo- è l’argomento, mia cara.
    Non tu e cosa fai tu nella vita, ma semplicemente questo.
    O meglio, diciamo che questo è l’invalicabile cancello aperto il quale forse si riuscirà ad affrontare il vero argomento, che non è cosa infastidisca me o piaccia a te.
    Anche perché fosse questo il tema si autoannullerebbe, essendo entrambe opinioni personali e l’unica cosa che renderebbe una prevalente sull’altra è la condivisione della maggioranza.
    Ma rendere oggettivo ciò che è soggettivo solo perché è condiviso, sarebbe un sacco M5S e noi non siamo così, giusto?

    Giusto?

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10652
    Broono
    Partecipante

    @Antonella Baroni

    “hai scritto una lunga requisitoria per denunciare la nullafacenza cazzeggiatrice”
    No, direi che io non ho scritto quello.
    Da quando è comparso quel mio contributo sono uscite continue interpretazioni (mai qui sotto naturalmente, così non rispondo), ce ne fosse stata una attinente a quanto ho scritto io.
    Tutte vanno nella medesima direzione: hai attaccato il cazzeggio.
    Scelta scontata, dato che piegando l’interpretazione diventa logico interpretare il tutto come un attacco a chi del cazzeggio è protagonista, che naturalmente a quel punto ritene legittima la propria reazione.
    Peccato che io non abbia attaccato il cazzeggio.
    Come detto a Conte dico a te: se non è chiaro non è perché non l’ho scritto chiaro, ma perché le contromisure difensive chiudono la capacità di lettura e impongono l’unica che avete scelto e quindi riproporlo una quarta volta sarebbe inutile.

    “Chiedere in chat a chi gentilmente vuole rispondere, se interessa un articolo,[…] L’alternativa ora come ora è di chiedere sul Forum:”
    Hai notato che hai visualizzato due uniche alternative possibili?
    Chi ha stabilito che ce ne sono solo due?
    Ce n’è una terza: non chiedere.
    Che è esattamente il centro del discorso che ho fatto in merito a quel punto.
    Solo che io la terza alternativa l’ho vista perché considero la comunità composta anche da quelli che non commentano e per questo mi sono domandato il senso di utilizzare l’approvazione di 30 persone per postare o meno un articolo che magari anche in caso di scarso interesse dei 30 ai restanti 1970 sarebbe interessato, tu (e i restanti 29) al contrario la considerate composta solo da chi commenta e come tale non hai proprio visto comparire qualcosa che riguardi anche chi “non dice” ma solo le uniche due alternative che rispondono al dilemma “E dove possiamo dire sì o no a un articolo?” proponendo appunto le uniche due possibili, i commenti e il forum.
    La mia domanda arriva prima della tua sul “dove approvare?”, la mia domanda è “perché approvare?”.
    Manca questa risposta qui.

    “siccome la comunità degli ammessi ai commenti è ampia, […] si dividerebbero tra i vari Topic, di fatto non comunicando più tra loro.”
    Stiamo quindi dicendo che mezza rete che invece quella cosa lì riesce a farla benissimo senza disperdere nessuno, senza privare nessuno del cazzeggio e conservando ugualmente la comunità, semplicemente non esiste?
    Perché tu quella tesi finale la dai per oggettiva, come fosse l’unica destinazione possibile di una versione alternativa allo stato attuale, ma purtroppo devo dirti che è tutt’altro che oggettiva, è una tua opinione decisamente poco supportata dalla realtà fuori dalla stalla dove di casi nei quali quella cosa invece funziona benissimo e basta proprio poco è pieno.
    Ovvio, devi mettere il naso anche fuori dalla Stalla per saperlo.

    “la dispersività che tanto detesti”
    Io non detesto proprio niente.
    Avere un giudizio critico di qualcosa, pensare che conservando le sue specificità positive attuali possa anche aumentarle, è sinonimo di “detestare” solo per chi ha bisogno di riscrivere il pensiero altrui pur di rendere giustificata la propria reazione allo stesso.

    “‘espertoni’[…]ponderosi trattatelli ‘professionalissimi’[…]‘la qualità del commento’[…]‘prendersi molto sul serio’[…]un po’ paludato…in cui tutti considerano di portata epocale qualsiasi parola dicano.”
    Questo è l’esempio di quanto detto sopra.
    Ciao, sono Antonella Baroni e adesso vi riscrivo in chiave brutta brutta il pensiero di quello che la pensa in maniera diversa da me, mentre le cose che penso io le coloro con termini tutti belli, interesse, eterogeneità, comunità varia, serenità, spensieratezza.
    Non fa niente se lui quei termini là sopra li ha mai usati, se io li ho letti così così sono e quindi non trovate limitantissimo il discorso di uno che vuole stoppare tanta brezza primaverile e intellettualmente stimolante con una paludosa riduzione per profexxoroni che considerano epocali le loro parole?
    Vero che messa così ho ragione io?
    E se ho ragione io nella risposta allora è dimostrato che ho anche capito la domanda!
    Perché il dubbio che sia io a non aver capito il discorso non mi sfiora proprio, io sono Antonella Baroni e a oggi ogni volta che nei commenti ho fatto cabaret lanciando nell’arenza questa chiave di lettura tutti mi hanno seguito e si sono divertiti con me e quindi non ha ragione lui a dire che facciamo proprio queste cose qui senza accorgerci che facendole dimostriamo esattamente quello che dice lui, ma ho ragione io perché tutti mi dicono che ho ragione io.

    “Credi davvero esista un ‘comitato dei trenta’, che se la canta e se la suona da solo?”
    No no, scherzi, sono fantasie malate del profexorone che è in me.
    Bella la scenetta di (Brutal mi pare) stasera “Ehi avete visto quanto siamo belli? Possiamo dire che le teorie di Broono non sono vere!” e tutti in coro a dire Sì! Sì! Possiamo dirlo!
    Una roba da coda di paglia di dimensioni planetarie.
    Qual è la tesi di Broono?
    Che invece di discutere dell’idea di Broono nel forum dove Broono l’ha offerta e risponde, i 30 preferiscono stare tutti insieme vicini vicini nei commenti dove si faranno la domanda “Sbagliamo noi?” tra di loro e si risponderanno “Nooooo sbaglia lui!” sempre da soli tra i 30, perché così facendo non rischiano la discussione e si confermeranno a vicenda la ragione, cioè quello che ogni grillino fa ogni giorno.
    Cosa fa Brutal pur sapendo che io sono qui e non ho difficoltà a parlarne?
    Esattamente quello.
    Tu cosa fai in risposta?
    Esattamente quello.
    Contenuto del siparietto?
    La tesi di Broono smentita.
    Meraviglioso, da guardare da fuori è meraviglioso.

    “chi segue IL BLOG ( appunto, il blog, non il forum specifico), si aspetta, […] così come chi scrive articoli, raramente è attanagliato”
    Mi son perso il giorno in cui sei stata eletta portavoce del mondo.
    A furia di fare la Mariuccia di Conte hai iniziato pure tu a pensare, e non solo a parlare, in prima plurale a nome del mondo intorno parlando delle tue opinioni col tono di chi sta spiegando oggettività, accipicchia.

    “tra l’altro tale tipo di commenti è reperibilissimo tra i primi, in cui solitamente si rimane in Topic.”
    Togli pure il “solitamente” e mettici il “solamente”.
    Sono gli unici che restano IT e solo per una forma di cortesia, perché dopo il decimo parte subito il treno successivo delle importantissime comunicazioni al mondo circa il proprio menù del pranzo e tanti saluti agli IT.
    Che non sono affatto reperibilissimi, se non nei minuti successivi finché non vengono sommersi, dopodiché addio ed è proprio lì il problema.
    Adesso ti faccio una domanda:
    Negli ultimi giorni gli articoli sul Rwanda hanno suscitato un discreto (meritato) interesse e in particolare con il primo è stato fatto l’esperimento di commentare OT solo nell’articolo precedente.
    Ovviamente la cosa è durata sei secondi, sia mai che ce la si faccia, ma restiamo sui minuti in cui si è riusciti a non invaderlo immediatamente di fondamentali suggerimenti di lettura dei tweet del grillino che ha detto Caccapupù.
    Hai notato qualcosa di diverso?
    Te lo dico io: sono comparsi utenti mai visti.
    Lo puoi vedere anche stasera sotto la terza puntata, che appena uscita ha avuto subito la discussione IT e puntuale è spuntato l’utente nuovo interessato.
    Nel’ultima settimana ne ho contati parecchi e tutti solo e soltanto sotto le discussioni che avevano un senso, una progressione, un filo.
    Poi ovviamente arrivato il bruciaculo dell’OT a grappolo le discussioni venivano sommerse e paf, sparivano quegli utenti lasciando il campo ai soliti 30 che sono gli unici che ci trovi intorno e quindi gli unici ai quali interessa.
    Ecco la domanda è: l’hai notato che quando le discussioni non sono sul vestito che indossi tu oggi, puntuali spuntano utenti interessati mai visti che scompaiono appena fate ripartire il treno sulle fondamentali notizie dal vostro salotto?
    Io l’ho notato e se vuoi te li indico pure uno per uno, basta aprire le discussioni IT e li trovi immediatamente, per poi vederli dissolversi appena partono le discussioni OT nelle quali ci siete curiosamente sempre e solo voi nonostante il tuo monitor personale racconti di file interminabili di persone che ti telefonano a casa per ringraziarti degli interessantissimi spunti di crescita che offrite negli OT ma guarda un po’ trovane uno che metta il naso fuori come fanno quelli che invece lo fanno appena si parla di qualcosa.
    Ecco, quando io parlo di quelli che stanno fermi alla finestra in attesa che si possa parlare di qualcosa per entrare appena si apre lo spiraglio e per il solo tempo limitatissimo che voi decidete quando si deve richiudere, che sono cento volte di più di quelli interessati a leggere il tweet di Conte postato da Conte nei commenti dell’articolo di Conte sul blog di Conte dove guai a contestare Conte a meno di non vedersela con la Baroni, parlo esattamente di quelli.
    Magia, esistono e sono tra noi.
    Chi l’avrebbe mai detto eh?
    Adesso il punto è: siamo sicuri che tenerli lontani se non quella volta al giorno che si lascia loro uno spazio per parlare (inchiniamoci tutti a tanta generosità) per il solo fine di garantire ai 30 quel restante 90% di giornata dedicata agli esami clinici di Conte (diosanto ma nemmeno nei forum di autoaiuto c’è un tale livello di esposizione di intimità, ma occhio Broono a dire che ormai è vissuta come supporto personale perché arriva subito l’utente che ti dice che nel ’98 si discusse anche di cose interessanti per il mondo eh e poi la Baroni ci fa anche le battute sopra così conferma che non è mica vero infatti ci si scherza persino sopra eh!) sia una cosa gradita?
    La Baroni e i restanti 29 la gradiscono moltissimo, Conte non ne parliamo, il prossimo passo sarà twittare le lastre per sapere se gli si vuole bene o bene bene e naturalmente la risposta sarà bene bene bene, ma adesso che vedi utenti nuovi spuntare come funghi sotto le chiacchiere interessanti e scomparire appena arriva la ricetta della pasta, sei proprio così sicura di poter dire senza ombra di dubbio che quei 2000, che stanno oltretutto calando e chissà come mai, ‘sta roba non la contestino perché non gliene frega nulla di farne battaglia e non perché non esistano alternative che potrebbero piacere a un po’ più di voi cumpa interessata a sapere i valori di emoglobina degli ultimi esami clinici dell’amico-ico?

    “Beelato sente una esigenza simile a quella che tu hai evidenziato…ma lo fa con ben altri toni.”
    Quindi?
    Dopo il test “contenuti” ora c’è anche un esame di “Forma gradita alla Baroni” da superare per poter parlare?
    Però se poi dico che ormai vi percepite come ausiliari del traffico sono io lo stronzo.
    Io di forma non ne parlo né mi pongo il problema, nei limiti dell’educazione minima garantita ovviamente (e perdonami ma non è limite che stabilisci tu), perché è fuffa per stare lontani dal punto.
    E’ come con Pallacorda, tutti a sperticarsi di lodi su quanto è paziente, su quanto è gentile, su quanto è da ringraziare, poi appena chiede di limitare la chat viene sommerso di chat.
    Ora mi tiri fuori Beelato come esempio di stesse mie richieste ma esposte con forma a te gradita come se la cosa le avesse regalato chissà quale risultato che io mi perdo perché non infiocchetto le frasi per non turbarti la sensibilità come fa lei.
    A oggi l’unico risultato è che non essendo riusciti a spostarvi di un millimetro nei commenti, abbiamo accettato di rintanarci nel forum dove ci è stato gentilmente suggerito di andare se non gradiamo la chat.
    Risultato nel suo articolo sul forum, oltre all’essere completamenmte ignorati?
    Tu e Ipazia che vi scambiate foto di gattini, cioè la chat OT, pure lì.
    Però poi Broono è scorbutico e insulta se dice che non si scappa, o ci si piega a quello che imponete voi o ciccia, se senza rompere si va nel forum e pure lì si viene inseguiti dai fondamentali gattini della Baroni, giusto per confermare quanto il chiedere le cose gentilmente serva a un cazzo, perché se la Baroni e Ipazia decidono che gattini ti devi beccare puoi anche cambiare tu stanza ti verranno a portare i gattini direttamente dove sei tu e ti piaccia o meno ti becchi i gattini del loro salotto pure lì dove eri andata perché loro ti avevano detto che se fossi andata lì avresti risolto il tuo problema di non voler fare slalom tra i gattini del salotto della Baroni.
    Però Beelato è gentile, la Baroni le ha riconosciuto che la richiesta della quale se n’è fregata è stata comunque fatta con maggiore gentilezza di quella fatta da Broono e quindi diciamo grazie alla Baroni che riconosce la gentilezza anche se poi la ignora e magari facciamoci anche dare lezioni di educazione e rispetto dalla Baroni e dal suo gatto, che sono autorevolissimi entrambi.

    Ciao, sono Broono, ho parlato in generale della Stalla ma per non farti sentire trascurata se vuoi ho anche altre sei pagine per dimostrarti, incollandoti tuoi commenti precisi, quanto è ampio il delta tra quanto ti percepisci grillina e quanto lo sei.

    Vuoi un antipasto?

    Evoluzioni

    Indovinello della notte:
    chi è quel tale che usa un dramma come Ebola per ironizzare sui chi gli sta antipatico e che non si fa problemi ad augurare morte come fosse caramelle?
    Aiutino: inizia per G finisce per O e ogni volta che andiamo dai suoi seguaci a dire loro che è penoso anche solo scherzare su certe tragedie ti rispondono di non fare il profexorone serioso che non sa nemmeno giocare.

    Se vuoi gli altri fai un fischio, in alternativa puoi fare tanto cabaret là fuori con la cumpa su questa cosa del mio averti riportato un tuo commento, ti daranno un sacco ragione e riderete tantissimo, vedrai.

    Ora conta le righe di questo post, poi conta quelle che hai lasciato tu complessive nell’intervallo di tempo tra il mio ultimo intervento e questo e divertiti a fare il confronto.
    Io dico che qui sopra non c’è nemmeno il 10% dello spazio che ti prendi tu.
    Il giudizio sulla differente quantità di argomenti discutibili (nel senso buono del termine) inclusi è soggettivo e quindi te lo lascio.

    Ciao.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10519
    Broono
    Partecipante

    @Pallacorda:

    A te rispondo subito perché tanto faccio veloce e poi, appunto, è cortesia che ti devo:

    “Una nota sul numero degli iscritti: i like su facebook non significano utenti attivi sul blog.”
    Non so, dovrei metterla tra le cose che non avevo considerato?
    Io la metto tra le prime che ho detto e cioè proprio sulla prova che ci sia qualcosa a giustificare il delta.

    “Abbiamo una media di 1000 contatti unici al giorno, ma non significa che tutti vogliano commentare.”
    Lapalisse for president (sto giocando, non fare pure tu il suscettibile)
    1000 contatti unici al giorno, in un mondo internet nel quale l’offerta attuale è così variegata, sono tan-ti-ssi-mi.
    Perché significa che quelli non sono nemmeno da estrarre dai duemila di FB ma sono oltre quelli, sono anche quelli che vengono qui da vie diverse, quelli che ci capitano per caso, quelli che ci vengono diretti (io, noi).
    I duemila di FB sono quelli identificabili, contabili, ma poi appunto ci sono tutti gli altri e quindi, pensa, il totale è pure molto di più.
    Inoltre c’è la % dei ritorni quotidiani, cioè in quei 1000 unici al giorno molti saranno persone che vengono un giorno sì e l’altro no, quindi sono una ruota che quotidianamente riempie quel 1000 con utenti che non sono sempre qui ogni giorno e quindi è a sua volta valore che ne indica almeno il triplo.
    Commentare?
    In venti.

    “Inoltre possono farlo tranquillamente, Disqus è disponibile.
    Ma semplicemente la stragrande maggioranza non commenta.”

    Appunto.
    Quello ch tu metti giù come chiusura del cerchio è quello che io ho messo in apertura (e che i tuoi numeri confermano):
    La stragrande maggioranza non commenta, eureka, ci siamo arrivati.
    Il cerchio su questa certezza non si chiude, si apre: perché?

    Duemila contabili, un migliaio al giorno tracciati, venti che commentano.
    980 che non lo fanno sono liquidabili con “Evidentemente non hanno voglia”?
    Davvero?
    E’ così facile non interrogarsi sulle possibili spiegazioni alternative?
    980 persone al giorno che non hanno nulla da dire, in un posto che non perde occasione per vantare proprio la varietà di argomenti e di spunti, e l’unica chiusura che ne estraete è “non avranno voglia, disqus è aperto”?

    Ma come fate?
    C’è un capitale umano là fuori di idee diverse, contrasti, confronti, novità, rivelazioni, possibilità di scoprire noi stessi sbagliati, di vederci smentiti con numeri nuovi che noi non conosciamo, riflessioni alle quali non eravamo arrivati e un delta come quello che separa i contatti unici al giorno che farebbero invidia a una rivista media dal numero di quelli che partecipano attivamente, un delta che la semplice logica ti dice essere così esteso perché qualcosa lo tiene congelato, lo liquidate con un semplice “Non avranno voglia” per poi tornare subito “di là” a dirsi tra i soliti sei quanto ci vogliamo bene e quanto siamo bella comunità chiusa così non ci invadono i troll brutti e cattivi?

    Io non lo voglio cambiare ‘sto posto.
    Non è mio e non sto rompendo perché diventi quello che io penso potrebbe diventare.
    E’ che trovo veramente pazzesca l’impossibilità di discutere seriamente, per interesse e non per cambiare il mondo a mia misura, una chiusura di pensiero così palese che riesce a presentarsi all’esterno con una maschera di apertura che trova conferme solo quando, appunto, chiesta all’interno del gruppo di quelli che la rendono tale e che ovviamente non potranno che rispondere “non c’è nessun problema, non c’è nessun 30, siamo bellissimi bravissimi e a noi sta bene così”.

    E infatti, quello significa “il problema dei 30”.
    Avere come unici interlocutori per discutere di una cosa quelli che non la riconoscono.
    Cioè esattamente quello che siamo tutti concordi nel definire il primo problema che si trova davanti chi vuole cercare di far vedere a un grillino le sue stesse contraddizioni: non le vede e se non le vede lui nei suoi schemi mentali significa che non esistono.
    Ma noi lo sappiamo che esistono.
    E perché quando qualcuno cerca di farci vedere le nostre gli opponiamo la stessa modalità con la quale si proteggono loro e cioè la negazione “perché io dico che non c’è il problema” come prova sufficiente per dirlo inesistente?
    Ma soprattutto se siamo così capaci di identificare in questa modalità il vero ostacolo al loro arrivare a vedere la realtà, perché non siamo capaci di fare la stessa cosa quando al centro ci siamo noi?

    Quanto grillismo c’è qua dentro accidenti.
    E quanto vi farebbe bene vederlo onestamente.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10518
    Broono
    Partecipante

    @Conte:
    Dispiace a me dare a te una cattiva notizia: dividere il mondo in quelli che la pensano come noi e quelli che non hanno capito il problema, si chiama “Sindrome di Travaglio”.
    Ridiamo molto quando lui si rivolge così a chi ne contesta le posizioni, converrai con me che trovare la medesima modalità d’approccio proprio qui rischia di dar ragione a quelle malelingue che dicono qui ci sia più grillismo di quanto si sia disposti ad ammettere.

    Andiamo ai punti:

    1)
    Contezero – 11 Agosto:
    “questa piattaforma non ce lo permette. E’una piattaforma da BLOG e non da GIORNALE, quindi manca di tutte quelle (complesse) funzioni di editing avanzato, differenziazione degli articoli, categorizzazione e via dicendo che permetterebbero di fare cose del genere.”

    Contezero – 27 Luglio:
    “Più che altro bisognerebbe ripensare al layout e farlo stile giornale (vedi IfQ), la latest in cima, le ultime tre in evidenza, a destra le tematiche (search via tag) ed a sinistra i latest per autore.”

    Dimmi quale delle due devo considerare la posizione ufficiale e prometto che le dedico il tempo che richiede.
    Ma così no, è oggettivamente inutile rispondere dato che sono diametralmente opposte con addirittura il diretto riferimento al giornale che in un caso è proprio quello che suggerisci di fare e nell’altro è proprio quello che non si può fare.
    Capisci che o mi indichi quale delle due devo considerare o è inutile anche seguirti per trovare un punto d’incontro, dato che io per forza di cose dovrei sceglierne una delle due e con ogni probabilità tu mi contesteresti la cosa ripronendomi l’altra.
    E va bene che mi piace scrivere, ma non inutilmente.

    2)
    Questo è un punto piuttosto fondamentale, dato che è il cuore del problema: qual è il senso di una comunità internet?
    Se è fare focolare domestico in termini affettivi e riempire, per chi li ha, vuoti di relazioni causati da difficoltà di socializzazione reale (non fare quella faccia, l’80% delle comunità internet si riducono progressivamente a questo per selezione naturale e, orgoglio a parte, non c’è un solo motivo per pensare che questa non sia vulnerabile alle stesse dinamiche), allora sì, indubbiamente una struttura che sacrifica ogni possibile alternativa per salvare l’obiettivo di tenere uniti i pochi centra l’obiettivo.
    Se è la condivisione/diffusione di informazioni, al contrario, darsi come priorità quella di tenere uniti i pochi rischia di essere una cosa molto gradita ai pochi (ma va?) ma destinata a indirizzare il tutto in un’unica direzione possibile: la chiusura sempre più a riccio e la riduzione progressiva della varietà/qualità delle informazioni che al suo interno circolano.
    Poi per carità, l’idea di avere biografie personali talmente ricche e interessanti da riempirci secoli di racconti chiusi in una stanza sempre con le uniche perosne con le quali ci si è entrati è un’idea che conosco e pratico perché è ciò che penso anche di me, ma so anche distinguere ciò che è vezzo dalla realtà e per questo penso che no, se il fine è qualcosa che assomigli a una crescita personale è abbastanza naturale avere come obiettivo quello di far crescere prima di tutto la rete di relazioni con la quale si interagisce.
    Per poter contare su una varietà sempre maggiore, su una quantità sempre crescente e su differenze di posizioni in contrasto con le nostre direttamente proporzionale al numero di quelli con i quali ci confronteremo.
    Se fai gruppo con persone che la pensano come te e dai a quel gruppo come principale missione quella di stare sempre tutti abbracciati nella stessa stanza per non disperdersi, capisci bene che il fattore tempo diventa l’unico da considerare per sapere quanto manchi al punto in cui non si avrà più nulla da dirsi di interessante.
    A te piace un sacco essere circondato da persone che ti adorano, io in tredici anni di internet non sai quanti ne ho raccolti ma fidati, ogni volta a un certo punto ho fatto saltare tutto perché non c’è niente di più limitante che stare con persone che ci considerano i più intelligenti sulla piazza.
    A meno di non considerarci noi per primi in quel modo, naturalmente.

    3)
    Questo si chiama Straw Man Argument, altro bel segnale luminoso Alert: Grillino Mode.
    Sai quando tu dici una cosa sul FQ e quelli ti rispondono che allora ne pensi un’altra conseguente anche se tu quell’altra conseguente non solo non l’hai mai detta ma nemmeno la pensi?
    Quel fatto là che se contesti grillo allora sei un renziano, per capirci.
    Ecco, uguale.
    Io non ho mai detto che gli articoli in testa siano articoli di poco conto.
    Ne ho scritti diversi anch’io, mi riesce abbastanza difficile considerarli di poco conto.
    Ho detto che la modalità con la quale sono pubblicati è una modalità che ha un’unica funzione: svuotare periodicamente il recipiente della condensa del condizionatore.
    Tenendo come mission aziendale quella di tenere unita la cumpa, è indubbiamente necessario farlo dato che 1500/2500 commenti a post sono una roba che necessariamente a un certo punto ti impongono di cambiare il pappagallo.
    Ma al prezzo di cosa?
    Di dare un timer a qualsiasi discussione.
    Bello quel fatto là della chat che svaga e quanti argomenti e quanti spunti e quanti link e quanti affettuosi scambi di umidità reciproche e quanti dialoghi sui temi più disparati.
    Qualcuno li ha mai negati?
    Anche qui, avendone fatto parte anch’io come tutti è abbastanza difficile che io ne contesti il principio.
    Allora cosa contesto?
    Se non si è capito (hai notato? non ho detto se non L’HAI capito) è abbastanza inutile rispiegarlo.

    4)
    Come commentatori siamo una comunità chiusa non perché altrimenti si viene invasi dai troll, ma perché si vuole essere una comunità chiusa.
    Io non sono un troll, sono uno che la pensa diversamente.
    Hai notato che ogni volta che è stato sollevato il problema è spuntato un nick nuovo, o comunque decisamente meno attivo degli altri, che ha provato a unirsi alla cosa dicendo che in effetti eccetera?
    Io sì, l’ho notato.
    Questo cosa significa?
    Che c’è un sottobosco di persone che questo problema lo sentono e che senza imporre nulla e certamente con modalità meno arroganti delle mie, sarebbero felici di avere uno spazio diverso nel quale per inserirsi non sia necessario il visto d’ingresso di Conte che stabilisce chi è troll e chi no.
    E cosa succede ogni volta che qualcuno mette fuori il naso per dire “In effetti..”?
    Che viene zittito entro sei secondi dal riccio che si chiude e gli spiega subito con quali numeri ha a che fare se continua su quella linea.
    L’ultimo l’hai persino zittito con quel “If aint’broke dont’ fix it” che mentre l’ho letto è partita in sottofondo la colonna sonora di Over the Top.
    Chi l’ha stabilito che isn’t broke?
    Tu?
    Quella persona aveva espresso un suo parere e secondo quel parere la baracca un po’ broken lo è.
    Tu non hai detto che secondo te no, hai chiuso il problema dicendo che no punto.
    Ovviamente seguito da Mariuccia che puntuale corre a sigillare le tue sentenze stabilendo che ascoltato il verbo il problema dev’essere considerato chiuso e non essere più riaperto.
    Che ha fatto il tizio?
    Ha chiuso lì il problema.
    Curioso, lo stesso che 4 minuti prima l’aveva sollevato.
    Non è uno scambio di opinioni, è un confronto tra chi espone le proprie e chi stabilisce quanto tempo meritino.
    Ovvio che quando il secondo gruppo è molto più numeroso e soprattutto ha dalla sua l’arma del “Sotterra tutto con il fiume di OT Beghelli” che naturalmente a ogni occasione viene usata a nastro e col tempo di reazione di un airbag, non c’è possibilità di confronto con opinioni diverse.
    E non mi tirare fuori il caso di Amadiro, perché non sono nato ieri né come utente internet né come persona socialmente attiva e so bene che qualsiasi omofobo ha un amico “frocio” sul comò da esporre in caso di contestazione.
    Non ci sono troll, ci sono persone che espongono idee diverse e anche modalità diverse di linguaggio, da quello più modesto a quello più sfacciato, da quello più volontariamente provocatore a quello che provocatore e arrogante lo è solo nella forma, per esempio io, ma con finalità costruttive.
    Guarda caso per acclamazione popolare vengono definiti immediatamente troll anche quelli che magari sono solo un po’ forti e diretti e altrettanto immediatamente vengono circondati e dissolti.
    Chi ha stabilito che sono troll?
    Tu.
    Esito?
    Sono troll.
    Lo erano?
    Non conta, così è stabilito l’udienza è tolta.
    Idee diverse?
    Espulse.
    Perché?
    Diceva “Stronzo”.
    Beh magari lo siamo.
    Infilare tutti in una generica colonna “Troll” solo perché così si può ostentare la pistola fumante che giusitifca la comunità chiusa è un altro dei segnali che indicano il livello di grillismo ormai raggiunto da questa comunità.

    Infine:
    “già ora buona parte delle rogne se le scodella Pallacorda, che ha pure la buona creanza di non lamentarsi… dovremmo essergli grati”

    Pallacorda si è espresso, ha fatto suoi i desiderata del gruppo e il problema è chiuso, quindi non sto qui a parlare per nessuno, però un dubbio mi resta e ancora nessuno me l’ha tolto e lo riespongo perché prescinde da quello che vuole/pensa lui, è proprio una mia curiosità in materia di relazioni:
    Quando un paio di settimane fa è intervenuto nei commenti per chiedere di limitare la chat e la cronaca parlamentare e tempo sei secondi è stato sommerso da chat e cronaca parlamentare, ha ricevuto quello che è il tuo concetto di “essergli grati”?

    Agli altri rispondo quando avrò di nuovo un’ora di tempo.
    Ovviamente all’eventuale contestazione sulla lunghezza, che intelligentemente mi è stata mossa nei commenti, a me che ne lasciavo 10 al giorno, da chi ne scrive seimila che sommati rendono i miei dei campioni di sintesi, rispondo suggerendo a chi dovesse sollevarla di contare quante righe al giorno sé stesso si prende la libertà di riempire.
    Io le metto tutte dentro uno unico.
    Non rilevare questa cosa e indicare nella lunghezza il problema, è un sacco “Trova sempre il problema in qualcosa di esterno a te Beghelli” che insieme all’altro è lo strumento più usato qui sopra.
    Ciao.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10462
    Broono
    Partecipante

    Ha senso la prima delle due ipotesi, dal momento che è l’unica che delocalizzarebbe il festival dell’OT dandogli uno spazio dedicato che lo renderebbe …IT.
    Su 1000 commenti 999 sono OT al punto che non ha nemmeno più senso fare la distinzione IT-OT, quindi o dai una casa agli altri, cioè a quelli non interessati all’OT, oppure nessuna soluzione potrà mai spostare il “problema” e cioè che chiunque stia alla finestra senza partecipare, magari per personale indisposizione al meccanismo della chat, continuerà a tenersi lontano dal farlo.

    Rispetto al mio esempio fatto sul tema dei videogiochi (che preciso non essere tema di mio interesse e per questo l’ho usato, proprio perché libero da conflitti di …interesse e quindi utilizzabile come caso scuola) porto come esempio ciò che si è creato proprio ieri sul Post e che dimostra esattamente quanto dicevo.
    Guardate cosa si è creato nei commenti partendo semplicemente da un articolo su una serie di foto di gamepad:
    http://www.ilpost.it/2014/08/09/joystick-videogiochi/

    Quella cosa lì, quegli utenti lì e quei dibattiti lì, che a me non interessano ma a un sacco di gente evidentemente sì e con la stessa competenza/interesse che chiunque usa sui temi di proprio interesse, qui non sarebbero semplicemente possibili.

    Il Post ha messo in piedi quella che a ragione viene considerata una delle comunità di commentatori migliori attualmente leggibile sul web e se è riuscito a farlo non è (solo) perché ha una moderazione piuttosto attiva, ma anche e soprattutto perché sono gli utenti stessi a distribuirsi nei tanti articoli dato che l’assenza totale dell’OT permette di rendere ciascun articolo un centro di interesse permanente.
    Leggerli è un piacere e una fonte di informazioni in alcuni casi persino superiore agli articoli stessi, basti leggere cosa stanno scrivendo i commentatori in questi giorni sull’ISIS.
    C’è per esempio una commentatrice che da sola porta ogni giorno informazioni che dire preziose (qualitativamente e quantitativamente) è dire poco e la puoi leggere perché sai dove trovarla, non la trovi sotto gli articoli di moda, non sotto gli articoli di politica, la trovi sotto quelli che trattano la crisi in medio-oriente.
    Non esiste un gruppo di commentatori che stabiliscono la linea, esiste una fonte di informazioni organizzata che offre informazioni date da chi scrive gli articoli così come da chi li legge ed è un servizio così autoregolamentato che migliora ogni giorno di più.

    Qui non si riesce a proporre nulla non dico di uguale ma nemmeno di possibilmente simile perché i 30 (50?) attivi quotidianamente fanno fronte comune per stabilire che loro vogliono la chat e la chat deve restare e dato che o leghi loro le mani o qualsiasi tentativo di ridurre la chat si rivela inutile, di fatto imponendo la chat rendono inutile qualsiasi tentativo.
    Non è polemica, è proprio una questione di (illogicità di) pesi/potere.
    Faccio un esempio:
    Quando qualcuno vuole proporre un articolo non chiede a Pallacorda o a chi di dovere se è in linea con i confini del posto e, se sì, procede alla pubblicazione.
    Chiede ai 30 che commentano ogni giorno se a loro interessa il tema che vuole proporre.
    Per educazione tutti rispondono sì e quindi non sto segnalando un ostacolo, ma un altro punto: perché in un posto che ha 2000 (due-mi-la) iscritti chi vuole proporre un tema chiede l’approvazione dei 30 che partecipano ai commenti?
    Dove è scritto che i restanti 1970 non debbano essere considerati potenzialmente interessati a quell’articolo solo perché non si esprimono?
    E chi pesa di più ai fini dello stabilire cosa è interessante e cosa no, 1970 iscritti che leggono e basta o i 30 che dopo sei secondi dalla pubblicazione di un articolo fanno scattare il festival dell’OT che i restanti 1970 li terrà sempre fuori dalla porta, fino al paradosso dell’altro giorno quando la richiesta di Pallacorda di restare IT ed evitare la cronaca parlamentare è stata sommersa nemmeno 1 minuto dopo dagli OT e dalla cronaca parlamentare, nemmeno due ore dopo ma proprio i commenti immediatamente successivi a quello suo, una roba che non sapevo se ridere o piangere?

    Perché cosa sia interessante e cosa no e se fare o meno chatting compulsivo deve essere stabilito da 30 persone su duemila, che oltretutto a ogni tentativo di intavolare un discorso che arrivi a un punto condiviso rispondono pure “No a noi sta bene così” e di fatto bloccano la cosa perché abbiano o meno potere decisionale, di fatto se lo prendono sommergendo la stessa discussione di, appunto, ot e chatting?

    Non lo so, a me sembra davvero pazzesco.
    Questo è l’unico posto nel web che tiene fuori migliaia di persone perché il comitato dei 30 dice “No” e l’unico posto al mondo nel quale ci sono migliaia di commenti dei quali solo il 5% è collegato tra loro in una discussione, tutti stipati dentro la stessa finestra che viene cambiata ogni giorno con lo stesso principio con il quale si svuotano i recipienti della condensa dei condizionatori perché ogni tot ore altrimenti tracimano.

    Non sembri una battaglia personale, non è casa mia e ciascuno della propria fa quel che gli pare.
    E’ solo un reale interesse a capire se qualcuno è in grado di dire molto semplicemente qual è il senso di una roba del genere.
    Se qualcuno me lo spiega giuro mi levo di torno perché davvero mi dimostra che un senso c’è e quindi sono io che sbaglio a non coglierlo.

    in risposta a: Siamo tutti grillonzi inside? #10395
    Broono
    Partecipante

    Interessante articolo che in un unico testo riesce a centrare praticamente tutti i punti in discussione in questi giorni e cioè:
    Il funzionamento dei parlamenti
    L’uso dell’ostruzionismo
    Il concetto di regole e necessità delle stesse
    Confronti di vedute
    Capacità di misurare con obiettività le proprie posizioni
    Necessità di separare il giudizio su una persona dal giudizio su ciò che propone.

    Tutto in un unico articolo, nemmeno lungo.
    Io farei meno fatica a fare bunjee jumping.

    http://www.distantisaluti.com/eroina-o-filibustiera/

    in risposta a: Siamo tutti grillonzi inside? #10392
    Broono
    Partecipante

    Mi unisco al desiderio di Thalon di essere guidato nell’intepretazione del mio stesso testo, così da mostrarmi in quale punto io abbia sostenuto che questo posto abbia il problema del pensiero unico.
    In attesa di questa rivelazione oscura persino a me che l’avrei scritto, mi limito a liquidare il problema spiegandolo con la mai tanto attuale definizione di: Straw Man Argument.
    Non essendo presuntuosello mi pongo nella posizione di chi pensa sia definizione conosciuta al punto da non meritare mia spiegazione.
    Viceversa mi concedo il lusso di dedicare a quella definizione almeno un’altra riga per il suo aspetto meno consciuto e quindi forse più meritevole di evidenziazione: è esattamente la modalità di confronto usata dal M5S tipo.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10357
    Broono
    Partecipante

    Per tenere traccia dei pareri qui dove se ne sta parlando, aggiungo il parere favorevole di Conte che se lasciato in mezzo ai millemila commenti “di là” potrebbe sfuggire quando qui sopra si dovesse in qualche maniera contare i favorevoli e i contrari.

    “Più che altro bisognerebbe ripensare al layout e farlo stile giornale (vedi IfQ), la latest in cima, le ultime tre in evidenza, a destra le tematiche (search via tag) ed a sinistra i latest per autore.”

    OK Il Prezzo è Giusto

    Dal momento che la sua proposta è in tre righe la copia di quanto io ho ipotizzato qui sopra compreso il dettaglio del layout d’esempio che ho inserito, segnalo la sua approvazione anche qui, così possiamo dire di essere già in due a trovarla una soluzione opportuna.

    Tu (Conte) magari in cambio segnala anche lì dove hai fatto la proposta che la spiegazione estesa dei vantaggi di questa proposta chi fosse interessato può leggerla qui dove l’hai trovata tu.
    Così diamo un senso al forum in quanto tale.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10348
    Broono
    Partecipante

    Secondo me (e a quanto leggo non solo secondo me) alla base di tutto c’è che a prescindere dal perché sia nato questo posto, col tempo è mutato in qualcos’altro e non solo per numerica.
    Quel fatto di lasciar scrivere l’articolo del giorno agli utenti ha di fatto generato una naturale diversificazione degli argomenti il cui potenziale è però sempre azzoppato dal meccanismo stesso dello sviluppo verticale come unica possibilità.
    Ha i passeggeri di una rivista di medio successo ma il motore di un blog privato.
    Quanti articoli sono stati scritti fino a oggi?
    Quante categorie?
    Anche solo con lo storico a oggi, avete un archivio che da solo farebbe dieci volumi che altri aggregatori riescono a tirar su solo pescando altrove, qui è tutto interno e pronto per essere offerto in maniera fruibile se solo lo si riorganizza.
    Un lavoraccio concordo, ma assume un senso se pensi alla platea.

    L’altro giorno si è iscritto il 2000mo su FB, sono tantissimi e sono oltretutto solo gli iscritti, quindi al netto dei lurkers.
    Quanti potenziali lettori ci sono tra quei 2000 che se trovassero una categoria corrispondente ai propri interessi magari si attiverebbero e diventerebbero persone con le quali interagire e che invece oggi se ne stanno lì a leggersi il lancio su FB ma stando lontani dal caos dei commenti dove sempre noi venti ci trovi?
    Tu i numeri dietro le quinte li conosci immagino.
    Posso pensare pur senza conoscerli che il delta tra la gente che gira intorno alla stalla e i venti che ci commentano non ha ha una spiegazione logica se non che qualcosa di imponente li tiene lontani?

    Prendi per esempio il tema videogiochi.
    Non ogni giorno ma quasi c’è “coso” (non mi ricordo il nome, magari sei proprio tu boh) che comunica la disponibilità di una release beta sul sito X, dice la sua sul suo aver provato il gioco Y e trova chi gli chiede info su come si è trovato con il gioco Z.
    Tutto dentro il flusso di disqus, lo vede solo chi è lì e in quel momento, passati 10 minuti tutto viene sommerso e scompare in mezzo a centinaia di granelli di polvere che però sommati pesano una tonnellata.
    Cosa succederebbe se quell’utente avesse un frame suo dedicato nel quale scrivere quello che oggi mette nei commenti perché privo di alternativa?
    Succederebbe che in un mese avrebbe la sua “piccola platea” di affezionati che lo seguirebbero e in breve avresti un’area che col principio del magnete aggregherebbe tutti quelli interessati a quell’argomento, compresi i FB e i lurkers che non c’erano nel momento in cui quelle cose le ha scritte in mezzo a 5000 commenti.
    Non sarebbe un forum, gestireste sempre con disqus con la differenza che la scrematura sarebbe automatica e invece che 5000 commenti in uno stesso frame ne avresti 4600 da una parte e i suoi 400 da lui.
    Fai lo stesso ragionamento per le altre categorie, scienze, marketing, quello che vuoi, e semplicemente cambiando template, senza spostare di una virgola il timore del forum perché non sarebbe tale, ti ritroveresti un sistema che risolve in un colpo solo tutti i problemi: il fiume di commenti verrebbe spezzettato in blocchi da Ncento + la chat principale + la fruibilità degli articoli + la possibilità di dedicarsi a ciò che interessa davvero.

    Semplicemente cambiando il template
    (es: http://dobeweb.com/wp-content/uploads/2009/12/chruch-wordpress-template-free.JPG
    e assegnando a ogni frame una categoria dell’archivio che già c’è e disqus come sistema di commenti.
    Non lo moderate nemmeno oggi che c’è quel delirio, dividerli in frame non farà altro che o lasciare la situazione invariata o migliorarla.
    Peggiorare non può.

    Sicuri che con i numeri che fa ‘sto posto, l’idea che sia il momento di chiedersi se valga la pena approfittarne per diventare qualcos’altro, diventare un po’ più magazine, l’archivio è persino già pronto e corposo al punto giusto, meno comitiva alla pizzata che per forza di cose si trova involontariamente (?) a espellere chiunque non sia integrato, sia un’idea così sbagliata?

    Non sono i troll il problema, ma la netta percezione che qui possa diventare qualcos’altro che assomiglia a un’occasione d’oro e non capire perché non si possa farlo.
    E’ ovvio che chi non è interessato alla pizzata prima o poi da qua fugge, ma non è un peccato?

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10345
    Broono
    Partecipante

    Io credo il problema si generi non perché i commenti vengano usati come chat, ma perché l’intero sito è considerato neint’altro che una chat.
    Con la differenza che rispetto alle solite chat invece di essere una finestrella nel 10% di uno spazio web che nel restante 90% mette a disposizione la sua vera offerta, in questo caso è il contrario: la “finestra per la chat” occupa il 90% dello spazio e nel restante 10 sono incastrate tutte le altre cose.
    Questo malinteso di fondo porta a pensare che questa non sia un’enorme chat ma un sito con articoli interessanti e tantissime cose da dire e quindi che quello che ciclicamente succede e che ha tutte le caratteristiche delle chat e cioè che periodicamente il meccanismo si satura e salta, succeda perché qualcuno “esterno” si inserisce per boicottarlo, mentre invece accade proprio perché sono gli interni a vivere questo posto come fosse una gigantesca finestra chat.
    Che poi è il motivo per il quale, paradossalmente, basta un troll nemmeno troppo intelligente per tenere sulla griglia decine di utenti per mesi.

    E’ un problema di template, di “frame” nient’altro.
    Se qui la chat fosse libera come ogni posto dove viene offerta, ma le venisse destinato uno spazio apposito diverso dal famoso “articolo principale”, in breve tempo risolveresti il problema.

    Esempio: oggi ho voluto cercare un mio vecchio commento.
    Dopo un po’ di ricerche e l’aiuto di una persona sono riuscito a risalire all’articolo sotto il quale l’avevo lasciato.
    Era Nani e nanismo, più di 5000 (!!!) commenti.
    4000 dei quali erano la cronaca della partita dei mondiali.
    Ci ho messo due ore (vere) a scorrere disqus ed era così carico di cache che alla fine mi si è impallato tutto.
    Quale altro posto usa lo spazio dei commenti di un articolo per dare a decine di utenti lo spazio per gridare GOOOOOAAAAL migliaia di volte?
    Come lo trovi lì in mezzo qualcosa che ti serve?
    Ma soprattutto che senso ha archiviarsi migliaia di commenti che altro non sono che urla per la partita, link a twitter di X, “Ehi avete sentito cos’ha detto quella”?
    Chi mai li consulterebbe, anche volendo?

    Viceversa se ci fosse uno spazio chat separato nel quale chi vuole fare il liveblogging del programma tv in onda in quel momento e uno destinato a chi vuole parlare dell’articolo, che poi appunto dovrebbe essere l’articolo, il problema sarebbe non dico risolto ma almeno ridotto.

    E agli articoli lo spazio che meritano, senza questa fissa dell’articolo del giorno che tiene in scacco tutto ma ancora nessuno è stato in grado di spiegarne la necessità, se non appunto quella di non accumulare troppi commenti.
    Cioè per risolvere un problema generato dal tipo di utilizzo, usi lo stesso tipo di utilizzo.
    E’ proprio concentrare tutto sotto l’articolo del giorno che ti costringe a cambiarne uno al giorno.
    Ma chi ti obbliga a concentrare tutto là sotto?
    Manca questa risposta qui.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10339
    Broono
    Partecipante

    Mi sembra un’ottima proposta che, ai vantaggi da te elencati, somma anche quello di generare un indiretto archivio molto più facilmente raggiungibile in caso di consultazione futura non solo per chi li scrive ma anche per chi li legge.
    Mi è capitato spesso, per esempio, di ricordare di aver detto/letto (più frequentemente letto) cose che in una data discussione successiva o scritto mio mi sarebbe stato utilissimo ritrovare, ma di aver abbandonato l’idea di ritrovarla al solo suo sorgere, dato che essendo la Stalla a oggi gestita come un unica infinita pagina in sequenza verticale, o ti ricordi data e ora di tutto ciò che di importante è stato scritto nei mesi (manco un autistico), oppure puoi anche evitare di provarci perché è più facile trovare il proverbiale ago nel pagliaio.
    Quello manca a questo posto, una gestione orizzontale delle informazioni e questa tua idea risolve proprio questo.

    Ora c’è solo da capire (e far capire) quali potrebbero essere i criteri per decidere cosa conviene mettere “di là” e cosa “di qua”, dato che istintivamente verrà da pensare che “di là” sarà il posto dove verranno messi tutti gli articoli che trattano di politica e “di qua” tutti quelli che parlano di fusione a freddo e sintomatologia del virus sconosciuto, generando una involontaria divisione anche dei lettori con una non corretta (ma conseguente) percezione che “di qua” ci siano i secchioni e “di là” quelli che si divertono, quando ci sono temi legati alla politica e all’attualità che sono a loro volta affrontabili con la calma e il tempo che un bel dialogo permettono e disqus no.

    Voto comunque sì, aggiungendoci che a monte il problema del quale parli tu sarebbe stato già in gran parte risolvibile affrontando i due problemi principali della Stalla anche con sistemi meno radicali.
    Il primo sarebbe ampiamente risolvibile aprendo uno spazio chat separato dagli articoli.

    my one cent.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10338
    Broono
    Partecipante

    Ecco, avevo risposto e subito mi sono reso conto che era andata sotto la tua come fosse un passaggio in più e non solo una risposta come il tasto “reply” permette.
    La riposto sopra.
    Un po’ di uso e si risolverà anche la non abitudine.

    in risposta a: Una modesta proposta #6872
    Broono
    Partecipante

    Appropò, metto qui un fatto che magari scopro essere comune e quindi mi rilasso circa il dubbio che sia un problema di mio pc:
    Più o meno ogni volta che i commenti superano un certo numero, diciamo il migliaio, dopo la terza o la quarta volta che clicco il tasto in fondo che allunga la coda di commenti visibili perché magari mi sto andando a cercare una chiacchiera avvenuta ore prima e quindi a fondo pagina, mi si blocca con un messaggio che mi informa che uno “script ha smesso di funzionare” e da quel momento in poi scorrere i commenti mi diventa faticosissimo perché si incastra ogni due righe.
    E’ cosa che accade solo a me?

    in risposta a: Una modesta proposta #6870
    Broono
    Partecipante

    Sì ma così come sono utilizzati non ti permettono di vederli come riferimento.
    Voglio dire, faccio un esempio: se io volessi risalire a una cosa scritta la settimana scorsa, non avrei alcun riferimento perché sotto qualsiasi post c’è qualsiasi argomento.
    Quindi mi resta solo di aprire ogni singolo post e mettermi armato di santa pazienza a cliccare cento volte “visualizza altri commenti” per ogni post a ritroso sperando che qualche santo me lo faccia passare davanti entro le prime cinque ore.
    Fai una prova, ricordati un tuo confronto nel quale ti sei speso particolarmente la settimana scorsa e prova ad andare a rileggerlo.
    Guarda quanto passa da quando inizi la ricerca a quando lo hai trovato.
    Solo se ti ricordi perfettamente il giorno e l’ora riuscirai a ritrovarlo in meno di due ore, altrimenti o hai due ore o lasci perdere perché la suddivisione verticale solo cronologica permette di muoversi solo se si dispone della precisa posizione appunto cronologica di ciò che si sta seguendo.
    Guardala come il planisfero che a scuola stava attaccato alle pareti.
    Magari non sei in grado di dire dove sia il Kazakistan, ma a intuito sai che non è caraibi e non è antartide, quindi ti muovi verso l’area più logica e poi leggi i nomi dei paesi fino a trovare il kazakistan.
    Ci metterai qualche minuto perché di nomi da leggere ne avrai una decina al massimo.
    Ecco, qui è come se per la stessa ricerca non ti dessi un planisfero ma un foglio con scritto l’elenco dei nomi degli stati di tutto il pianeta, ma senza alcun ordine, né alfabetico né geopolitico, semplicemente cronologico in base a quando un utente ha alzato la mano e si è ricordato il nome di uno stato da inserire.
    Capisci che il kazakistan lo trovi o se ti ricordi quando è stato inserito nella lista o se te la leggi tutta, ogni volta e dal primo.
    Quindi non lo cerchi nemmeno più ed è il motivo per cui i post “muoiono” nel momento in cui slittano indietro di un paio di posizioni.

    in risposta a: Una modesta proposta #6868
    Broono
    Partecipante

    Ferma restando la mia totale e completa ignoranza in materia di programmazione e template vari, soprattutto per quanto riguarda WordPress, credo che il problema sia (diventato) sostanzialmente di fruibilità.
    Per meglio spiegarmi chiedo di mettere un attimo da parte il problema Troll, che temo non sia IL problema ma una conseguenza del problema.
    Io qui ci sono arrivato da poco, ma anche quel poco tempo che ci ho passato mi ha fatto assistere a un’impennata di partecipazione, della quale io evidentemente faccio parte, i cui motivi sono conosciuti e quindi inutili da ribadire.
    Recentemente mi sono spinto nell’archivio inviato da Google mentre cercavo cose legate al M5S e leggendo i post mi sono reso conto di quanto fosse oggettivamente più semplice, quando eravate in una ventina di persone.
    Allora finché hai a che fare con una ventina di persone, è chiaro che una struttura “blog” (quindi un post “madre” che ogni giorno fa da salotto e in coda sotto i precedenti che “muoiono” appena esce il nuovo) è sufficiente, perché in venti si fa in tempo sia a esaurire il confronto sul post “del giorno” sia a dedicare il resto del tempo al cazzeggio.
    Oggi invece siete/siamo un numero oggettivamente molto diverso (non conosco gli accessi, ma a spanne direi che gli utenti attivi saranno una 50na? Sono tanti) e non credo che il problema sia il troll o il cazzeggio o il numero di commenti, ma il fatto che essendo la struttura “blog” rimasta invariata, la pubblicazione verticale del totale dell’attività di tutti i partecipanti non può che rendere esponenzialmente sempre più inutilizzabile la cosa.
    Perché sarebbe inutilizzabile anche fossero tutti commenti pensati e ragionati, dal momento che sarebbero comunque un numero di commenti tali da diventare impossibile seguirli.
    Se poi ci si mette che nella stessa finestra si aprono dieci temi diversi e sovente anche duplicazioni dello stesso tema ma non sotto l’ultimo utente che l’ha aperto bensì in un nuovo commento che si “rapirà” le sue repliche sottraendole all’utente che magari nemmeno mezz’ora prima aveva aperto lo stesso OT…si capisce il perché non è l’utente il problema ma la struttura.
    E’ come se si fosse innescato un meccanismo che anche se ripulito dai troll è destinato a diventare sempre più inutilizzabile man mano che cresce il numero di utenti interessati a utilizzarlo.
    Una roba che ti devi augurare che siano pochi quelli che si aggiungono e non il contrario, come logica vorrebbe.
    Allora credo che il tutto dovrebbe essere affrontato con un cambio di prospettiva.
    Se fino a oggi questo è stato un blog verticale perché pensato per essere un salotto quotidiano per i 20 utenti che lo vivevano in origine, oggi dovrebbe invertire la prospettiva e decidere di essere una struttura che invece che sbattersi per aggregare i 20 utenti li scompone volontariamente, distribuendoli in diverse aree.
    Non più “come tenere insieme gli utenti?” ma il contrario e cioè “come non farli stare tutti dentro la stessa finestra?”
    Non più “oggi tutti sotto il nuovo post” ma “Ciascuno vada dove gli pare”.
    Non un forum però, perché il forum presuppone organizzazione di argomenti e non è detto che si sappia in anticipo quali saranno e comunque se ciascuno aggiungesse i post come voci di un forum avresti semplicemente un’altra cascata verticale di post conseguenti uno all’altro al pari della home attuale, con la differenza che sarebbero ad accesso condizionato.
    Parlo di un cambio di struttura che trasformi questo posto da blog quale è adesso a una griglia di post costantemente attivi ma sempre sulla home.
    Tipo questi siti qui, per intenderci, che sono sempre WP: http://mashable.com/
    e che dietro non hanno altro che utenti che scrivono post tanto quanto il MdC, con la differenza che invece che accatastarli in verticale, portando gli utenti a scomparire di colpo da quello in cui sono nel momento in cui compare il nuovo e non per discutere del nuovo ma per portare avanti gli stessi flussi lasciati a metà nel precedente (ammettiamolo, i post vengono letti dal 10% dei commentatori e discussi dal 3% di quel 10, i restanti si spostano nel nuovo solo per proseguire la chiacchiera random sapendo che gli utenti sono sempre tutti sotto l’ultimo post uscito e quindi ti ci devi spostare pure tu se non vuoi parlare alle pareti sentendo l’eco), li lasciano tutti insieme sulla home con lo stesso peso, come fossero scatole appoggiate su un piano sul quale hanno tutte lo stesso peso.

    Ecco, io credo che superato un certo numero di utenti il MdC dovrebbe decidere cosa vuole essere ora che è “da grande” e in base a quello decidere anche quale nuova struttura predisporre perché ciò che ha deciso di essere sia realizzabile.
    Così com’è è destinato a implodere sotto il numero degli utenti e non c’è troll che tenga, anche risolvendo quello si ritroverà ad avere come problema il numero degli utenti educati, che anche parlassero 5 volte in un giorno sarebbero comunque centinaia di commenti complessivi.
    Ha senso impilare centinaia e centinaia di commenti complessivi che parlano di venti argomenti diversi tutti dentro la stessa finestra sommandosi a decine di OT dell’OT e copie dello stesso OT (quante volte capita la segnalazione di un’articolo del Fatto “Ehi avete visto questo?” e sotto ce n’erano altri 5 che lo stesso articolo lo avevano linkato dicendo “Ehi avete visto questo?”?), sapendo che appena arriva la nuova finestra si sposteranno in blocco tutti insieme pronti a riempirla di altrettanti centinaia di commenti che fanno ripartire il treno da dove era rimasto sotto il post precedente?
    Senza forum, persino senza registrazione, non avrebbe più senso cominciare a chiedersi se non sia ormai il momento di cominciare a non gioire più dei mille commenti sotto un post ma di temerlo e quindi attivarsi perché non capiti?
    Oltretutto con una scelta del genere risolveresti pure il problema dei troll, perché quando tu distribuisci gli utenti hai tolto al troll la vetrina unica dove far saltare il banco, perché anche arrivassero in una delle finestre e la facessero saltare, avresti gli utenti sparsi nelle altre che indisturbati potrebbero continuare in alcuni casi senza nemmeno accorgersi che nella stanza accanto stanno volando gli stracci.
    E nessun troll passerebbe la giornata a correre tra finestre, sapendo che in ognuna riuscirebbe a lasciare al massimo 5 commenti letti da dieci persone.
    Non so, secondo me se si continua a cercare soluzioni senza mettere sul tavolo un cambio radicale di prospettiva di utilizzo, temo che si perda di vista il pericolo maggiore di ogni comunità e cioè il suo essere vulnerabile proprio e paradossalmente in misura direttamente proporzionale a quanto interesse suscita e utenti attrae.
    Nessuna comunità sopravviverebbe a lungo a una finestra con dentro 1000 commenti quotidiani, manco fossero tutti intelligentissimi.
    E onestamente, pur ringraziandolo per il lavoro d’emergenza che sta compiendo, credo che nessuno potrebbe realmente aspettarsi che Pallacorda si smazzi ‘sto lavoro vita natural durante o comunque per chissà quanto tempo ancora, né penso che lì fuori ci sia la fila di persone che ne prenderebbero volentieri il posto.

Stai visualizzando 20 post - dal 1 a 20 (di 26 totali)