Siamo tutti grillonzi inside?

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  • #10383
    Beelato
    Partecipante

    E’ da qualche tempo che vorrei condividere i miei ‘pensamenti’ riguardo all’atteggiamento mentale nei confronti del M5S ( e non solo) con voi, e adesso provo a buttar giù qualcosa, e portate pazienza se quel che scrivo magari sarà un po’ confusionario e molto probabilmente piuttosto ingenuo.

    La mia posizione nei confronti di grillo e di tutto quello che da lui proviene è sempre stata di violenta ripulsa, tutto in me ha sempre gridato “No, ‘sto qua no! Qualunque altra cosa ma ‘sto qua no!” e questo mi ha portata a rifiutare a priori qualunque cosa provenisse dall’universo pentastelluto.
    Mi rendo conto, però, che questo è un atteggiamento pericoloso che denota una chiusura mentale confrontabile con quella dei grillonzi e che quindi devo stare sempre in guardia, diffidare prima di tutto di me stessa eppoi di tutto il resto, continuare a chiedermi “Perché?”, a chiedermi “E’ giusto che io pensi questo oppure sto sbagliando?”, insomma in ‘ste faccende occorre sempre stare in campana, come si dice.
    Nel caso di grillo, questo mio pensiero del tutto istintivo (direi quasi viscerale, m’è venuta la pelle d’oca alta due dita quando ho letto il famoso post dei lupi con cui nel sacro blogghe veniva difeso il tizio dei microchip, ché ci ho visto chiaro e lampante lo spettro del regime totalitario) è stato poi confermato con argomentazioni logiche provenienti da più voci, diverse delle quali appartenenti a caprons, che mi hanno rassicurata sul mio avere istintivamente visto giusto, però credo che il meccanismo grazie al quale mi son schierata in posizione ferocemente contraria a grillo e a tutto quello che da lui proviene sia da usare con estrema cautela e soltanto in casi eccezionali com’è appunto questo.
    Insomma, se mi passate l’espressione, direi che il mio neurone non vuole istituire la ‘legge marziale’ del pensiero se non in casi di estrema emergenza.
    In tutti gli altri casi secondo me è molto più corretto e proficuo mettersi sempre in posizione critica nei confronti delle proprie prese di posizione.
    A questo proposito, trovo utile mettere qui il link a questo commento di Broono: http://movimentocaproni.altervista.org/blog/ok-il-prezzo-e-giusto/#comment-1509095998 in cui l’autore ci racconta (con la consueta parsimonia verbale ch’è una sua caratteristica peculiare ;o) )il sistema che lui adopera per testare la bontà o meno delle proprie ragioni.
    Io non pretendo certo di arrivare a questi livelli di autocritica (magari!) però la consapevolezza della necessità d’applicarla sempre, questa autocritica, è ben presente anche in me; dopotutto, sono stata educata a cercare e a seguire sempre esempi positivi da una severa nonna di stampo vittoriano che, ai miei ingenui tentativi di schivare i rimproveri per qualche misfatto infantile con il buon vecchio “Ma anche il tale lo ha fatto!”, opponeva un fermissimo “Non guardare quelli che sono peggio di te! Guarda quelli che sono meglio di te!” (Hehe, ogni tanto mi chiedo cosa avrebbe fatto mia nonna se si fosse trovata ad avere a che fare con grillo, e l’ilarità per l’infelice sorte che sarebbe toccata al guitto sempre mi coglie).

    Insomma, alla fine di questo pistolotto non posso fare a meno di chiedermi se per caso l’atteggiamento mentale grillonzo stia guadagnando terreno su di me, e mi rispondo che farò bene a stare molto in guardia, ché dal pensare “Questa proposta del M5S è una stronz una stupidaggine per questo, questo e questo motivo” al pensare “Questa proposta del M5S è una stronz una stupidaggine perchè la propone il M5S” il passo è brevissimo, e se io penso che una qualsivoglia proposta sia una stupidaggine in base soltanto alla provenienza di quella proposta e non in base al merito di questa, mi sto comportando né più né meno come l’ultimo dei commentatori grillonzi del Fatto Quotidiano, quelli che quando al Governo c’era Letta era tutto un Letta bruttocaccapupù indipendentemente da quel che veniva proposto e adesso che al Governo c’è Renzi è tutto un Renzi bruttocaccapupù indipendentemente da quel che sta proponendo.
    Insomma, la faziosità, la tifoseria da stadio sono un grossissimo ostacolo per il raggiungimento di una visione il più possibile obiettiva delle cose.

    E che dire, in tutto questo, della stalla?
    In questo periodo in stalla (oltre all’obiettiva difficoltà a seguire le discussioni, anzi soltanto a ritrovarle, tra centinaia e centinaia di commenti più o meno ottì) faccio davvero fatica a trovare argomentazioni logiche a supporto dei diversi punti di vista su questo o quell’argomento, si parli della riforma della Costituzione, di quella del Senato o di quella elettorale, ché sempre più mi pare ci siano affermazioni riconducibili a meccanismi del tipo “Questo l’ha proposto tizio e quindi è una cosa positiva” “Quello l’ha proposto caio e quindi è una schifezza”, che son meccanismi essenzialmente grillonzi.
    [Sì, lo so che mi sto contraddicendo da me, ho appena finito di scrivere che sento istintivamente che quel che proviene da grillo sia sbagliato e da evitare e adesso sto scrivendo che applicare questo meccanismo in generale sia sbagliato e da evitare, epperò per come la vedo io il caso ‘grillo’ è unico e tale da richiedere l’istituzione della ‘legge marziale’ del ragionamento (eppoi v’avevo pur avvertito che sarei stata probabilmente confusionaria, no? Sto sfruttando questo spazio anche per chiarirmi le idee.)]

    Sulla questione vorrei riportare questo commento di Broono: http://movimentocaproni.altervista.org/blog/ok-il-prezzo-e-giusto/#comment-1508833870, questo commento di Giovanni Solinas: http://movimentocaproni.altervista.org/blog/ok-il-prezzo-e-giusto/#comment-1509435490 e questo commento di Manuel Fantoni: http://movimentocaproni.altervista.org/blog/ok-il-prezzo-e-giusto/#comment-1509896251 nei quali si parla di questo argomento, e mi piacerebbe se si potesse discutere del problema in uno spazio, com’è quello del forum, che vedo molto più idoneo a questo tipo di discussioni di quanto sia quello sotto l’articolo in prima pagina della stalla.

    #10387
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Che dire, cara Beelato? Anche io ho letto il post di Broono; ottima la sua esposizione del metodo socratico che ciascuno dovrebbe mettere in opera per conoscere se stesso (io lo feci nell’adolescenza e concordo che è cosa dolorosa). Detto questo, non sono d’accordo più di tanto sulle critiche sull’atteggiamento della stalla. È vero che c’è un generale mood di insofferenza per i grillonzi e anche per i naysayer, che nella chat si esprime con battute talvolta anche inopportune. Ma sono, appunto, battute. Quando le questioni vengono discusse sul serio siamo seri e entriamo nel merito molto a fondo, tranne qualche intemperanza individuale. È vero anche che i critici (non Broono) ultimamente ci sono andati giù pesante, accusando gli altri di malafede, pensiero unico e quant’altro. Io credo che fra noi gli entusiasti di Renzi senza riserve siano pochissimi, forse nessuno. Ma il desiderio di uscire dallo stallo guelfi-ghibellini e di fare andare avanti il paese è forte per molti di noi (per me sicuramente), e non se ne può davvero più di drammatizzazioni teatrali, accuse sproporzionate, gazzarre in parlamento. Ho votato Renzi alle primarie e PD alle europee, gli ho dato mandato per provare a fare le riforme, non lo idolatro e osservo con spirito critico le sue azioni. Inoltre sono iscritta al PD, conosco le perplessità interne ma posso dire che la posizione largamente maggioritaria è: sostegno al segretario fino a prova (molto) contraria. Quindi non ho voglia di essere accusata di acriticità e pensiero unico dai detestor e Giovanni di turno, e neppure dal brillante ma un po’ presuntuosello Broono. Aggiungo che io amo la stalla soprattutto per i bellissimi articoli non politici che vi compaiono e ai quali non vorrei rinunciare. A proposito, attendo con ansia e vera curiosità il tuo sulla stereochimica…

    #10389
    Tharon
    Moderatore

    Vorrei sapere quando il “Giovanni di turno” ti avrebbe accusato di malafede, acriticità o pensiero unico. Ho semplicemente preso il tuo esempio del condominio e l’ho utilizzato per mostrarti quelle che a mio avviso erano delle falle nel tuo ragionamento. Poi ho ampliato il discorso aggiungendo informazioni e altri miei pensieri, sempre motivandoli e dando così modo a chiunque di intervenire nel merito.

    Non c’era nessuna critica a te o ad altre persone (e sfido chiunque a trovarne una, il testo è a disposizione di tutti) o alcunché di personale, a differenza del tuo attuale intervento. Se scrivi un testo in un forum gli altri utenti hanno la possibilità di scrivere le loro idee e opinioni esattamente come fai tu, anche se discordanti dalle tue, e non per questo devono sentirsi definire “di turno”, o giudicati presuntuoselli.

    Ironicamente stai dando ragione proprio a quanto Broono e Fantoni hanno evidenziato nei loro commenti. Chi non si adegua ad un determinato modo di pensare viene visto da una parte degli utenti come un elemento estraneo, da evidenziare o mettere alla berlina.
    Qua non centrano le proprie convinzioni, le idee personali o le opinioni sui vari protagonisti della scena politica italiana. Si tratta di avere la capacità e l’educazione per discutere civilmente e con onestà intellettuale di argomenti e posizioni in contrasto con le proprie: il sale di ogni discussione costruttiva. Civiltà e onestà che una parte degli utenti di questo blog sta dimostrando di non padroneggiare appieno, oppure come ho accennato nel mio intervento sul blog riportato dalla brava Beelato, “inquinato” dall’eccesso di contatto con il modo di fare dei grillini.

    In ogni caso questo tipo di atteggiamento non può che allontanare una fetta di utenza, quella sì più critica ma proprio per questo anche quella che maggiormente arricchisce la discussione e fornisce elementi e spunti di riflessione, componenti importantissimi per la maturazione di nuove idee e il miglioramento di quelle già esistenti.
    Se poi l’allontanamento della suddetta fetta di utenza è benvoluta allora non c’è alcun problema. Dopotutto le community hanno una vita propria e si evolvono come meglio credono.

    #10390
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    Quindi Giovanni sei tu?
    Mi dispiace che da un post in cui esponevo una posizione motivata tu abbia isolato l’unica frase leggermente polemica. Neanche a me pare di avere mai insultato o messo alla berlina alcuno. E si, trovo anche questo tuo intervento inutilmente polemico e pieno dei difetti che attribuisci a me. Comunque prometto di evitare da ora in poi ogni riferimento personale, discutiamo nel merito, se vuoi.

    #10392
    Broono
    Partecipante

    Mi unisco al desiderio di Thalon di essere guidato nell’intepretazione del mio stesso testo, così da mostrarmi in quale punto io abbia sostenuto che questo posto abbia il problema del pensiero unico.
    In attesa di questa rivelazione oscura persino a me che l’avrei scritto, mi limito a liquidare il problema spiegandolo con la mai tanto attuale definizione di: Straw Man Argument.
    Non essendo presuntuosello mi pongo nella posizione di chi pensa sia definizione conosciuta al punto da non meritare mia spiegazione.
    Viceversa mi concedo il lusso di dedicare a quella definizione almeno un’altra riga per il suo aspetto meno consciuto e quindi forse più meritevole di evidenziazione: è esattamente la modalità di confronto usata dal M5S tipo.

    #10394
    Beelato
    Partecipante

    Ohilà, una non si può allontanare un attimo per far la cena all’omo, che subito fioccano gl’interventi!
    Per fortuna che siamo nel forum, così i vostri commenti non vengono sommersi dalla piena di millemila altri che si susseguono e posso intervenire anch’io nella discussione e raccontarvi il mio punto di vista.
    Che è il punto di vista di una persona che fino alle elezioni del febbraio dell’anno scorso non s’era mai interessata di politica (e non lo dico né vergognandomene né vantandomene, eh, lo dico come un dato di fatto, uno di quelli che non si dimostrano ma si mostrano) e all’improvviso s’è resa conto che il pericolo del regime totalitario ad un tratto era diventato vicino, decisamente troppo vicino perché io potessi starmene lì senza reagire in qualche modo.
    E il primo modo che m’è venuto in mente è stato quello d’informarmi riguardo ad un mondo, quello della politica appunto, di cui niente sapevo (figuriamoci, i miei ricordi sul funzionamento del Parlamento risalivano alle scuole medie, come dire ‘qualche’ mese fa (sì, qualche centinaio di mesi, più che altro).
    E la stalla in questo mi è stata davvero preziosa, ho imparato moltissimo (a proposito, Capretta, nun me tocca’ Giovanni e Broono, sai? ;o) Ché son stati due dei miei punti di riferimento più importanti, eppoi Giovanni è l’autore del mio articolo “più preferitissimo”, questo qua: http://movimentocaproni.altervista.org/blog/de-ki-pli/) ed ho cominciato a formarmi qualche opinione mia che andasse oltre al caposaldo “grillo mai, a nessun costo”.
    E così man mano che passavano i mesi è aumentata la mia consapevolezza riguardo a tanti temi su cui mai prima m’ero soffermata, ed è anche cresciuta, con la migliore comprensione di alcuni problemi, la mia consapevolezza che in ogni caso la democrazia va sopportata con rassegnazione, ché l’alternativa è di gran lunga peggiore, e questo ha portato con sé una maggiore tolleranza (oh, non che adesso io sia una persona mite e tollerante, diciamo piuttosto che la mia tolleranza è attualmente ai massimi storici (ehm, sì, figuriamoci quand’era al minimo cos’ero mai, lo so, lo so…))
    Epperò in quest’ultimo periodo in stalla stanno succedendo cose che mi rendono difficoltosa la partecipazione: l’enorme massa di commenti in mezzo ai quali è sempre più difficile trovare quello che interessa, il problema dell’articolo in prima pagina che viene spesso usato unicamente come spazio per la chat, il problema del cambio dell’articolo di prima pagina che spesso viene spazzato via dal successivo prima che mi riesca di commentare o di partecipare ad una discussione, il problema dell’arrivo di alcuni utenti che, a mo’ di troll inconsapevoli, vanno riempiendo la stalla di verbosi commenti, molto spesso ben poco argomentati, che seppelliscono le discussioni sotto quintalate di fuffa, ed anche il problema di una certa ‘deriva’ nelle argomentazioni che prima non mi pareva ci fosse.
    Mi riferisco a discorsi del tipo “La tal proposta di riforma di… (legge elettorale, Senato, quel che volete insomma) arriva dal tale, il tale è un cretino e quindi la proposta fa schifo”.
    Ora, essendo io totalmente inesperta di politica, mi spiegate come faccio a formarmi un’opinione mia sulla base di questo tipo di affermazioni?
    Si sta discutendo su Senato sì, Senato no, Senato come, e io disgraziatamente sono troppo ignorante ed inesperta (mea culpa) per formarmi un’opinione autonoma senza sentire più pareri possibile, ma se svariati pareri che girano in stalla son variazioni sul tema “Questo l’ha proposto Renzi e quindi va bene”, “Questo l’ha proposto Civati e quindi fa schifo” mi dite io porella cheffaccio?
    Ché per me Renzi non è la soluzione di ogni problema (ci mancherebbe!) anche se ho votato per lui alle Primarie ed ho votato PD alle Europee, come pure non ritengo che Civati faccia schifo e che quindi tutto quello che arriva da lui vada respinto a priori (anche se, diciamocelo, come si fa ad aver considerazione di uno che si fa crescere quella ridicola barbetta per assomigliare al dibba? Sì, insomma, voglio dire, il dibba! Il testimonial ormonale dei pentastelluti, maremma maiala… ;o))

    E insomma, la situazione attuale della stalla io la sto vivendo così, e sento la necessità di uno spazio tranquillo in cui poter discutere con calma e in cui andare se voglio ritrovare le discussioni, così il mio neurone (ch’è bradipello, piccino lui) può organizzarsi le idee ed i ragionamenti dentro alla testa.

    In ogni caso sì, Capretta, anche a me piacciono moltissimo gli articoli non politici, tra l’altro grazie ad uno di quelli di Kromeboy sull’obesità e all’utilissima discussione anche con te in proposito, mi son potuta liberare dal fastidioso dovere coniugale (quello che, come ognun sa, consiste nel dovere di mangiare lo yogurt 0.1% grassi anziché quello intero, ch’è tanto più buono, se il coniuge ha problemi di dieta e non si vuole fargli voglia ;o))
    Epperò non posso fare a meno di pensare che a quella discussione quel giorno ho potuto partecipare perché per caso passavo di lì, e chissà quanti ‘tesori’ sepolti dai commenti ci saranno in giro per la stalla.
    Quanto al mio ormai famigerato articolo, non vorrei che si fossero create troppe aspettative e che poi rimaneste delusi (sì, sto ‘mettendo le mani avanti’, perché? ;o)), e comunque vedrò di darmi una mossa a scrivere, promesso.

    #10395
    Broono
    Partecipante

    Interessante articolo che in un unico testo riesce a centrare praticamente tutti i punti in discussione in questi giorni e cioè:
    Il funzionamento dei parlamenti
    L’uso dell’ostruzionismo
    Il concetto di regole e necessità delle stesse
    Confronti di vedute
    Capacità di misurare con obiettività le proprie posizioni
    Necessità di separare il giudizio su una persona dal giudizio su ciò che propone.

    Tutto in un unico articolo, nemmeno lungo.
    Io farei meno fatica a fare bunjee jumping.

    http://www.distantisaluti.com/eroina-o-filibustiera/

    #10396
    Capretta Amaltea
    Partecipante

    A Broono. La storia del pensiero unico non era riferita a te, lo dico esplicitamente nel post. Il “presuntuosello” era una (blanda) critica al tono a mio avviso un po’ sentenzioso, del tuo ultimo post nella chat, e nulla c’era di “5* type”. Apprezzo di solito i tuoi interventi e li trovo interessanti e istruttivi. OK? The same goes for Giovanni/Tharon.
    Nel merito, concordo con Beelato che la vastità logorroica della chat è un grosso problema, che fra l’altro alimenta le intemperanze, vere o percepite. L’uso del forum è un rimedio possibile, ma sarà bene che i moderatori pensino seriamente ad altre soluzioni praticabili.

    #10397
    Tharon
    Moderatore

    Ricordavo l’episodio citato da Broono, ed è emblematico dell’ipocrisia che accompagna certe prese di posizione, pro o contro a seconda della convenienza o delle proprie vedute.

    La sinistra in Italia ha minacciato e talvolta utilizzato l’ostruzionismo parlamentare per evitare delle leggi che giudicavano (a torto o a ragione) come un pericolo per la democrazia in Italia. E per questo venivano applaudite dal popolo di sinistra.
    Adesso parte della sinistra sta applicando l’ostruzionismo per evitare che con la scusa della riforme a tutti i costi si verifichi quella che secondo loro (sempre a torto o a ragione) una perdita di democrazia in Italia. E viene criticata dall’altra parte della sinistra.

    Personalmente sono contrario a questo genere di comportamento e non mi piacciono questo genere di forzature poiché per la loro natura possono venire facilmente exploitate e utilizzate come arma di ricatto, o per stravolgere quello che realmente è il volere del parlamento.

    Tuttavia non è possibile non stigmatizzare come un qualcosa venga visto come “buono” o “cattivo” semplicemente a seconda della convenienza del momento.
    Se si ritiene che lo strumento dell’ostruzionismo sia poco democratico allora è giusto esserne sempre contrari, anche quando viene utilizzato per un motivo che si reputa giusto (e che non è affatto detto che lo sia). Altrimenti non ci si può lamentare se anche altri ne facciano ricorso per dei motivi che a loro paiono corretti (e che anche qui non è necessariamente detto che lo siano).

    Ovviamente il discorso non vale solo per la sinistra.

    #10404
    Tharon
    Moderatore

    Approfitto del terribile maestrale che non mi permette di scendere in spiaggia (estate balorda) per rispondere anche ai due interessantissimi post di Beelato, a cui per altro faccio i miei complimenti per il tentativo di “spingere” l’utilizzo del forum, un mezzo di discussione che ritengo molto più appropriato dei commenti di Disqus.

    Come ho scritto in un altro thread quello che definiamo “grillismo” è in realtà solo uno dei volti di un aspetto già presente nella cultura italiana, che tende ad emergere ogni qual volta ci troviamo di fronte a un personaggio particolarmente carismatico e ad una realtà che ispiri la cosiddetta “massa”.
    Il popolo italiano (e non solo lui, ma quello italiano in particolare) sembra essere attirato verso una sorta di ragionamento per compartimenti stagni, spesso in antitesi con altri ragionamenti, che li porta a raggrupparsi in blocchi granitici in cui fare quadrato e in contrapposizione con tutto il resto.
    Per farla breve è come se una parte consistente degli italiani vedesse tutto come se fosse una partita di calcio, con una squadra del cuore da amare incondizionatamente e una dose variabile di odio da riversare verso le avversarie, a seconda della rivalità con cui ognuna della squadre rivali viene vista dal proprio gruppo di appartenenza. Ovviamente tutto quello che fa il bene la propria squadra va bene, anche in caso di falli plateali o di clamorose sviste arbitrali, mentre le stesse identiche cose vengono vissute come un sopruso quando avvengono a favore della squadra avversaria.

    Questo modo “calcistico” di vedere le cose a compartimenti stagni non è ovviamente applicato solo allo sport o alla politica, ma permeane praticamente in ogni aspetto della vita degli italiani : dalle convinzioni etiche e religiose alle dinamiche familiari, amicizie, lavoro, alimentazione e persino il proprio comportamento sociale.

    Siamo insomma dei soggetti che tendono a raggrupparsi e a sviluppare un pensiero e un gusto comune, e pertanto facili vittime delle mode e del marketing. Non è un caso se i partiti e i movimenti politici che nelle ultime decadi hanno avuto un successo strabiliante sono proprio quelli che maggiormente hanno utilizzato (o abusato) di tecniche di marketing particolarmente aggressive : Il PDL di Silvio Berlusconi, il M5S di Beppe Grillo e ultimo ma non meno importante il neo presidente del consiglio Matteo Renzi. Ho scritto Matteo Renzi e non il PD perché in realtà le mosse di Renzi non sono mai state mirate a portare gli italiani al Partito Democratico, quando ad incentivare il consenso verso la sua persona e solo di riflesso verso il PD.

    Qui qualcuno potrebbe storcere il naso al pensiero che io stia illustrando il popolo italiano come una composto da una massa di deficienti. Quel qualcuno ipotetico magari potrebbe riflettere come negli ultimi tempi in molti abbiano pensato che gli elettori del M5S fossero appunto una massa di deficienti, così come in molti lo hanno pensato degli elettori del PDL e analogamente nello stesso PDL e M5S in molti hanno pensato la medesima cosa degli elettori di sinistra.

    In realtà qui l’intelligenza centra poco. Conosco persone intelligentissime che acquistano prodotti omeopatici (cosa per me assolutamente incomprensibile) o che vedono di cattivo occhio le vaccinazioni, e credono a balle conclamate come la falsità dell’uomo sulla luna e le scie chimiche. Conosco persino qualcuno che crede nella buona fede di Stamina o alla fusione fredda di Focardi e Rossi, e si tratta di persone della cui sanità mentale e intelligenza non ho mai avuto modo di dubitare.

    Il problema è che non siamo delle isole, ma macchine pensanti e sociali che reagiscono a seconda degli stimoli che riceviamo, e questi stimoli acquistano di valenza con la continua reiterazione e diventano sempre più pressanti tanto più ne siamo circondati.

    In psicologia esiste un concetto noto come “dissonanza cognitiva” che illustra magnificamente come una persona può arrivare compiere azioni contrarie alla propria morale o al proprio modo di pensare solo perché si trova all’interno di un gruppo sociale che si comporta in quel dato modo, o perché l’appartenenza al gruppo impone esplicitamente o meno quelle determinate azioni o modo di pensare. Se il nostro cervello è capace di piegarsi inconsapevolmente in questo modo è facile immaginare come determinate tecniche di marketing possano arrivare ad essere talmente efficaci in ambito politico.
    E non è un caso se tempo fa ho scritto (come ricordato nel post che hai linkato) che a forza di avere a che fare con il fango (ma penso di avere usato un termine meno delicato) si finisce per sporcarsi a propria volta. Perché è proprio così che funziona; a forza di avere a che fare con atteggiamenti di un certo tipo si finisce per acquisire senza volerlo atteggiamenti dello stesso tipo, e la cosa più drammatica è che è difficilissimo rendersene conto, l’idea infatti di stare divenendo simili a quelli che si osteggia viene facilmente rifiutata dal nostro cervello, che attiva dei meccanismi di difesa che rigettano a priori l’ipotesi.

    Quindi sì, siamo tutti grillini o potenziali tali.
    Ma una difesa c’è, e non è l’intelligenza (che in questi frangenti aiuta ma non è determinante) bensì la presenza di alcuni anticorpi. Anticorpi che vengono acquisiti facendo tesoro di precedenti contatti con tali comportamenti, o creati personalmente tramite l’abitudine di analizzare qualsiasi cosa secondo logica e costruendo dei paradigmi per verificarne la fondatezza e la resistenza, e infine facendo tesoro dei preziosi consigli che ci sono stati dati nel corso della nostra vita. Esattamente come quello importantissimo che ti ha dato tua nonna, che dovrai sempre ringraziare perché ti ha dato modo di capire che guardare ciò che fanno gli altri è soltanto un modo per trovare una giustificazione per i tuoi errori. Una facile via d’uscita che non ti permette di migliorare in alcun modo.

    #10407
    Beelato
    Partecipante

    Panf, rieccomi.
    Innanzitutto i ringraziamenti, e quindi grazie a chi sta partecipando a questa discussione e la sta rendendo così interessante ed utile, grazie per le cose gentili che mi avete detto, grazie per il link all’ottimo blog che non conoscevo (tra l’altro, tutte le volte che mi capita d’imbattermi nella dimostrazione pratica che ci sono davvero tante persone giovani che usano molto bene la propria testa per ragionare e non solo per dar lavoro ai parrucchieri, sono sempre molto molto contenta e penso che allora c’è sempre speranza per questo nostro Paese).
    Poi avrei una domanda per Caprone (o chi per esso): si potrebbe sbloccare la possibilità di registrarsi per poter intervenire sul forum? Qualcuno (mi pare fosse Kromeboy) mi diceva che le registrazioni son chiuse, e d’altro canto so che c’è almeno un caprone (Ivanagnostico) che se potesse registrarsi parteciperebbe volentieri alle discussioni sul forum, perché me l’ha scritto in un commento di là.

    E adesso passo a raccontarvi i risultati degli ultimi ‘pensamenti’ che ho fatto grazie ai vostri interventi.
    Intanto: il mio timore di stare adottando schemi di pensiero di tipo grillonzo.
    Mi son esaminata ben bene e direi che posso star tranquilla: son sempre stata ‘talebana’ per certe cose e sempre lo sarò, e lo dico con orgoglio perché la mia intolleranza si rivolge a fenomeni estremi come il casalgrillo, le scie chimiche, l’urinoterapia, scientology, il metodo stamina, gli antivaccinisti e chi più ne ha più ne metta, ma si rivolge anche a fenomeni che potrebbero essere considerati meno estremi come l’omeopatia e i fiori di Bach, ma che sempre presuppongono, per essere accettati, l’assenza di senso critico e degli anticorpi contro i fregnacciari.
    Insomma, le mie difese immunitarie contro la fuffa sono ottime e funzionano benissimo, e della mia intolleranza nei confronti delle fregnacce vado anche piuttosto fiera: quando dico “No!” a tutto quello che proviene dal casalgrillo, per esempio, non devo temere d’essere faziosa e poco obiettiva più di quanto dovrei temerlo se rifiutassi tutto quello che proviene da Hitler.
    E comunque i miei anticorpi per ‘ste faccende son sempre stati ottimi ed abbondanti: credo di esser nata già con una buona dotazione di partenza e l’educazione che ho ricevuto ha fatto il resto, ché la nonna paterna s’è occupata della sezione “doveri” a suon di “Prima il dovere e poi il piacere” (massima che, tra l’altro, è meno rigida di quanto appaia, ché se il dovere viene per primo, è purtuttavia sempre seguito dal piacere, e questo dà un senso di sicurezza che mai non guasta), “Il medico pietoso fa la piaga mortale”, “Sei la maggiore e quindi devi dare il buon esempio”, “Ogni promessa è debito”, mentre la mia mamma seguiva la sezione “organizzazione” con “Chi ha tempo non aspetti tempo” e “In tutti si fa tutto” e il mio papà mi dava i fondamenti della politica insegnandomi che politica e religione van sempre tenute separate.
    Insomma, quando si tratta di fiutare i fregnacciari parto decisamente avvantaggiata, eppoi non sono neppure ostacolata dal problema di cui parlavano Giovanni e Manuel Fantoni di volersi adeguare al proprio gruppo sociale, ché son stata controcorrente sempre, da che mi ricordi (hehe, in proposito una volta The Marit ebbe a dirmi, con un tono tra il rassegnato e l’esasperato che era un poema, “Non fai mai quello che fanno le altre donne…”)
    In pratica, quando tolgo il contatto skype (cosa che per me equivale a sbattere una porta sulla faccia) ad una (ex) amica perché è consigliere regionale pentastelluto ed ha firmato la proposta per eliminare l’obbligatorietà di alcuni vaccini, quando mi rifiuto di avere a che fare con grillonzi, quando stigmatizzo con parole di fuoco l’imbecillità di chi va dietro al santone di turno, quando sfotto crudelmente chi butta i propri quattrini nell’omeopatia, non sono intollerante e grillonza inside, ma una persona logica e razionale che combatte l’oscurantismo e l’ignoranza ;o)

    A questo punto, però, è arrivato il momento ch’io mi chieda se son forse intollerante e talebana anche quando non sento puzza di fregnacciari e quindi quando non mi si attiva il sistema immunitario contro di loro.
    Ecco, magari mi sbaglio e son troppo autoindulgente, ma credo di no, mi par d’essere assai possibilista con qualunque forza politica che non sia il casalgrillo, anche se, non intendendomene di politica e quindi facendo un po’ fatica a destreggiarmi e a capire come stiano le cose, tendo ad affidarmi a persone del cui giudizio ho stima, ma in ogni caso son propensa a concedere alle varie forze politiche una possibilità di dimostrarmi che non sono “tutti kasta, tutti ladri, tutti da mandare a casa” come vanno sbraitando certi dissociati che ben conosciamo.
    E quindi non penso di star dividendo il mondo in ‘noi’ (tutti bravissimi, bellissimi, onestissimi, intelligentissimi, issimissimissimi) e ‘tutti quelli che non siamo noi’ (irrimediabilmente brutticaccapupù) come fanno i pentastelluti, lo divido piuttosto in ‘fregnacciari’ (da evitare come la peste bubbonica) e ‘tutto il resto del mondo’ (da considerare cercando di non fare d’ogni erba un fascio e di non ricorrere a semplificazioni tipo ‘noi’ e ‘loro’).
    Con ‘sto sistema è molto più difficile avere delle certezze, ma credo che sia dal dubbio e non dalle certezze che si arriva alla comprensione delle cose.

    E a questo punto direi che sarebbe anche il caso di cominciare a parlare di qualcosa di diverso da me stessa (ché, per quanto l’ipotesi possa sembrarmi inverosimile, potrebbe pur darsi che qualcuno non trovasse avvincente il parlar di me quanto lo trovo io ;o)), e allora vorrei discutere con voi dei meccanismi grazie ai quali delle persone intelligenti (ancorché poco fornite di spirito critico) si possano far infinocchiare dai fregnacciari in generale e dal casalgrillo in particolare.
    Secondo me, l’adeguarsi ai comportamenti del proprio gruppo sociale è conseguenza dell’essere stati infinocchiati dal fregnacciaro di turno e non causa, ché questi comportamenti di gruppo bisogna pure che vengano innescati in qualche modo; nel caso del casalgrillo credo che per provocare una risposta collettiva così massiccia si sia fatto leva su un istinto forte qual è quello di scaricare le colpe su qualcosa o qualcuno che non sia noi stessi.
    Ieri mi ha fatto molto ridere la notizia che pare ci siano degli albergatori che intendono far causa ai metereologi, ‘colpevoli’ di avere, colle loro previsioni di maltempo, dissuaso molte persone dall’andare in vacanza e quindi di averli privati di un guadagno; quando ho finito di ridere, però, ho cominciato a pensare a quanto sia forte il bisogno d’incolpare qualcuno per quello che ci succede.
    Dentro ad ognuno di noi s’annida, più o meno in profondità in base alla natura di ciascuno, una piccola creatura rabbiosa e dolente che passa il tempo a gridare (colla voce di John Belushi, savasandìr) “Non è stata colpa mia!” e a mio parere una delle responsabilità più gravi del casalgrillo è quella di aver fatto affiorare in molte persone questa piccola creatura, di averla blandita e di averle mostrato un colpevole da punire.
    E così i più stupidi tra quelli che si son fatti infinocchiare si son votati anima e corpo a chi offriva loro un perfetto capro espiatorio per la propria pochezza, mentre i più intelligenti (ma ahimé assai poco dotati di senso critico) han trascurato di ricordarsi di tutti gli esempi che la storia mette a disposizione per mostrarci che triste fine facciano sempre queste operazioni di caccia al colpevole.
    Ma il far leva sul bisogno di un capro espiatorio ancora non basta per spiegare l’infinocchiamento di persone intelligenti, e son dell’idea che non poche di queste persone siano state vittime di quello che chiamo Rastrello, che altro non è che il credere a qualcosa perché si desidera che quel qualcosa sia vero (che c’entra il Rastrello? Ah, è una citazione da questo libro qua: http://it.wikipedia.org/wiki/Anathem della cui magnificenza la pagina wikipedia non dà neppure una pallida idea; e comunque, possiamo assumere che il rastrello sia quello che cade sulla testa di chi ha voluto illudersi nel momento in cui vede come stanno realmente le cose).

    E insomma, tra ingenuità, voglia di illudersi, rabbia per qualche ingiustizia che si è patita (e a chi non è capitato di patire ingiustizie almeno una volta nella vita?), tante persone intelligenti han creduto al casalgrillo, e i risultati son sotto gli occhi di tutti.
    Però dopo il 25 maggio una nuova speranza mi anima, e la mia intenzione d’andar spargendo Buonsenso ovunque io vada si rafforza ogni giorno di più, anche se ciò non contribuirà punto (anzi!) a diminuire la mia ormai consolidata fama di rompipalle.

    E per finire in bellezza questo interminabile pippone vorrei raccontarvi che oggi sono andata a trovare il mio papà che ha 86 anni, sta in casa di riposo ma non è rimbambito neanche un po’.
    Io e lui abbiamo preso l’abitudine di parlare di politica da prima delle elezioni europee (il cui esito ha riempito entrambi di soddisfazione), e oggi si discorreva dei comportamenti indecorosi a cui tocca assistere in Senato da parte di persone che dovrebbero comportarsi con ben altra dignità, e ad un certo punto mio papà mi fa: “Ma poi, quei cinquestelle, va ben la democrazia, va ben tutto, ma non si potrebbe prenderli da una parte e dirgli di andare a farse ‘na velàda?” (espressione che dalle mie parti viene usata quando si vuol far capire a qualcuno che lo si ritiene totalmente inadeguato e che quindi farebbe meglio a farsi da parte).
    E poi ha proseguito: “E a Livorno e in altre città sono perfino stati eletti sindaci, ‘sti cinquestelle qua, e allora mi chiedo cos’abbiano dentro alla testa quelli che li hanno votati!”.
    Sì, buon sangue non mente, perbacco!

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