ConteZero

Risposte nei forum create

Stai visualizzando 20 post - dal 1 a 20 (di 33 totali)
  • Autore
    Post
  • in risposta a: Bozza. #11096
    ConteZero
    Partecipante

    Adoro il mio PC, l’ho costruito pezzo per pezzo scegliendo ogni componente e risparmiando euro dopo euro per poterci mettere quel particolare hard disk, quel certo monitor, quella specifica scheda video.
    Il mio PC è mio.
    Vedete, il concetto di proprietà è quello più usato ed abusato nella vita quotidiana e, nonostante questo, è contemporaneamente quello meno compreso dall’uomo della strada (nonché quello che meno viene considerato quando usato con un “non” prima).

    Io ho qualcosa che è mio, qualcosa che al di fuori di particolarissimi casi (cioè la difesa e la sicurezza della comunità) posso usare come mi pare, qualcosa che è nella mia disponibilità.
    La mia automobile, la mia casa, la mia pistola… cose “mie” che mantengo io, i cui costi di manutenzione ricadono su di me e che sta a me usare.

    Se ho un negozio, un furgone per le consegne, una barca da pesca… queste cose sono mie: io ho pagato e pago per mantenerle, io ne sono proprietario ed io posso decidere (con evidenti limiti) come disporne per condurre la mia attività.
    Anche i miei soldi sono miei. Ovviamente pago le tasse come fa (o dovrebbe fare) ogni cittadino, ma sono soldi miei ed ho il diritto di farne quello che voglio: donarli in beneficienza, investirli nelle mie attività, comprarmici una barca, fare un viaggio… è roba mia.

    Dove voglio arrivare con questo discorso ?
    Se io sono un imprenditore o se voglio diventarlo è una mia scelta, scelta che posso fare solo io e che devo sostenere da solo, coi miei mezzi, i miei soldi e le mie proprietà. Se va bene e guadagno va bene, se va male chiudo. E’una mia scelta.
    Se decido d’aver bisogno di una persona che lavori per me ? Beh in quel caso l’assumo. Ora ho una persona che mi “vende” il suo tempo e la sua fatica in cambio di uno stipendio. In linea di principio è così.

    Qui entra in gioco lo Stato. Lo Stato stabilisce specifici vincoli ed impone precise tutele sia per il lavoro (com’è ovvio che sia, per la salute mia, dell’ambiente e della popolazione) sia per chi dipende da me.
    Ora, diciamolo chiaro e tondo, lo Stato italiano è universalmente noto per essere uno dei più rompiscatole in quest’ambito: richiede certificazioni, controlli, visure, tasse, dichiarazioni, tasse, controlli periodici, tasse… lo può fare e lo fa perché é lo Stato italiano e l’attività è ubicata in Italia, quindi se voglio poter lavorare ho bisogno del “permesso” dello Stato, permesso che lo Stato mi da solo a specifiche condizioni.

    La decisione di rischiare, di metterci i soldi e di provare a guadagnare con un attività è mia, ma come vedete lo Stato ha diverse leve per costringermi a fare le cose “come vuole lui”.
    Una di queste è appunto la serie di obblighi necessari per poter lavorare (il bastone) mentre l’altra è una serie di possibili incentivi (riduzione delle tasse, agevolazioni, finanziamenti) che mi vengono concessi se faccio “come dice lui” (la carota).
    Io rischio, lo Stato “vigila” ed il mercato decide se la mia attività rende o meno. Chiaro ?

    E se io domani volessi chiudere l’attività perché sono stufo ? E se domani volessi trasferire armi e bagagli (nonché capitali) all’estero e salutare l’Italia ?
    Ovviamente (entro certi limiti e con specifici iter) posso farlo, sono cose mie ed è una mia scelta decidere se e come tirare avanti la mia attività. Ovvio che se mi sono impegnato formalmente a non chiudere e non delocalizzare (con appositi obblighi contrattuali, ad esempio in cambio di qualche “carota”) sono più limitato ma questo non cambia di molto il discorso di fondo. E qui casca l’asino.

    Benvenuti gente, questa è l’Italia del 2014.

    Eccoci qui. La situazione italiana la conosciamo tutti e non c’è bisogno di scendere nel dettaglio, sicuramente fra i commenti troverete almeno un paio di persone prontissime a dirvi quanto sta male oggi l’Italia… quel che conta è che per ora in Italia il problema non sono i capitali, sono gli imprenditori.
    I soldi per fare impresa ci sono o si trovano (anche perché nonostante tutto il sistema creditizio esiste ancora, pur essendo anche questo abbastanza provato), il problema è che non c’è più nessuno disposto a farla. Sì, non sono stupido, so bene che in questa fase di contrazione non ha molto senso aprire un’attività (perché la gente non è propensa a spendere) però il discorso non si esaurisce lì.
    Le cause della “crisi” imprenditoriale italiana sono di tanti tipi e fra esse le più discusse sono le tasse asfissianti, una burocrazia incredibile, la concorrenza sleale dovuta a mafie e corruzione ed una giustizia civile così lenta (specie se la controparte sa come rallentarla) e macchinosa da scoraggiare anche i più ardimentosi.
    E così chi fa impresa è costretto a barcamenarsi fra tasse assurde per importi e modalità (uno spezzatino di bolli, imposte, pagamenti), una selva di permessi (certificazioni e nulla osta che spesso non tutelano e non attestano nulla: lasciti velenosi della volontà di normare “analmente” ogni ambito della vita pubblica), concorrenti sleali (che tanto non pagano le tasse, quindi possono permettersi di chiedere meno) o addirittura violenti (che minacciano te o la controparte) ed ovviamente un sistema legale che ci mette anni a deliberare qualcosa.

    Fino a qui non mi pare di dire niente di nuovo. Sbaglio ?

    Per cercare di rilanciare l’impresa in Italia (perché checché se ne dica è l’impresa a creare lavoro, a pagare gli stipendi ed a far girare l’economia… ed anche chi lavora nel pubblico deve il suo stipendio all’impresa privata) oggi, dopo anni d’immobilismo, si comincia a discutere seriamente di questi problemi.

    Che s’è fatto finora ? Molto poco, per non dire nulla.
    Le sinistre sono state troppo “ideologiche” con la loro visione “bucolica” dei mercati e del lavoro: con l’idea che bastasse un emendamento, un decreto o una nazionalizzazione (vedasi Ferrero, che voleva nazionalizzare l’Alcoa). L’idea che bastasse fare un concorso pubblico o stilare una graduatoria per produrre lavoro e reddito ha prodotto (ben prima della seconda repubblica) un sistema che ha fatto scempio del denaro pubblico assumendo e prepensionando, convinti che bastasse il “posto fisso”, magari statale o para-statale per tenere a galla la baracca.
    Le destre sono state anche peggio, anziché tentare di rimettere in ordine il mercato del lavoro spesso e volentieri si sono limitate a difendere le rendite di posizione di manager ed aziende, bloccare qualsiasi possibile concorrenza (vedasi la storia del governatore Fazio e della difesa dell’italianità delle banche) e, davanti ad un mercato del lavoro ingessato, hanno dato il via ad una flessibilità chiamata “precarizzazione selvaggia” che ha diviso i lavoratori in due classi: quella dei più fortunati “lavoratori a tempo indeterminato” e quella dei “precari”, a cui non sono riconosciute tutele di sorta.
    Ed eccoci qui, ci troviamo nella condizione di dover rimettere in piedi un sistema disastrato, e di doverlo fare nel modo più truce possibile: a viso aperto.

    In questo frangente il problema più grosso è convincere la gente (italiani o stranieri) ad investire qui, a portare lavoro qui… in pratica a fare impresa in Italia. Abbiamo già subito la fuga di migliaia di piccole e medie imprese che, a causa dei motivi suddetti, hanno chiuso per riaprire altrove, in paesi dove gli stipendi sono più bassi, le tasse meno gravose, la burocrazia meno oppressiva ed il mercato del lavoro più aperto.

    Già, il mercato del lavoro…
    Molti in questi giorni attaccano il governo per la decisione di voler agire su di esso limitando i diritti dei lavoratori… la verità molto più semplice (e più brutta) è che i lavoratori di diritti praticamente non ne hanno, la buona parte di essi non può permettersi una gravidanza per non restare disoccupata o anche solo di stare a casa in caso di malattia.
    I lavoratori precari hanno ben poche tutele (ne hanno qualcuna ?) e vengono trattati come dei paria dai lavoratori a tempo indeterminato che in queste ore lo stanno involontariamente dimostrando lanciandosi in uscite come “vogliono farci diventare tutti precari”.
    Qual’è il punto, il punto è che l’apertura alla flessibilità “di destra” ha creato una categoria di lavoratori a zero tutele che a poco a poco sta sostituendo quelli a tempo indeterminato (che, a loro volta, difendono ostinatamente i loro diritti).

    E andiamo al punto…
    In discussione in queste ore c’è il famigerato “jobs act”, una riforma delle regole sul lavoro che tocca anche il contratto unitario, mettendo in discussione anche un punto che oramai è una specie di colonna inviolabile per i dipendenti tutelati : l’articolo 18.
    L’articolo 18 è una norma che si applica a tutte le società con almeno 15 dipendenti e norma un caso particolare, quello del licenziamento senza “giusta causa”. La cosa a cui i lavoratori tutelati non vogliono rinunciare è l’obbligo di reintegro che permette ad un dipendente licenziato di recuperare il suo posto di lavoro nel caso in cui il licenziamento sia riconducibile a ragioni non valide a termini di legge.
    Quest’articolo è già stato modificato di recente ma la modifica, molto rimaneggiata dalle parti, è risultata poco più che un papocchio e, per di più, un papocchio mal scritto, col risultato che se da una parte l’80% delle cause finivano col reintegro da un altra ad essere reintegrato era solo il 20%, segno di un’eccessiva discrezionalità.

    La legge in discussione parla del passaggio ad un modello a tutele progressive che, stando ai proponenti, dovrebbe soppiantare quelli preesistenti… cosa che fa sicuramente piacere ai precari ma non piace assolutamente agli altri. Chi è coperto dal contratto nazionale vede con orrore la possibilità di perdere una tutela così centrale e chiama in causa le associazioni che da sempre difendono i diritti dei lavoratori i sindacati.
    I sindacati, chiamati in causa dai propri tesserati, si sono subito schierati contro il governo ed il “jobs act”, arrivando in queste ore a definire tatcheriana questa riforma.
    Ad essere cattivi (e lo sono) ci sarebbe da chiedersi perché i sindacati sono così solerti a difendere i lavoratori che risultano loro tesserati mentre di tutti gli altri (in particolare i precari) se ne sono sostanzialmente sempre fregati (o comunque sono stati disposti a lasciarli cuocere nel loro brodo senza opporre chissà quale resistenza).

    Inutile perdersi in altre parole, il discorso è uno e semplice: noi italiani non siamo né i più belli né i più bravi né i più intelligenti fra gli abitanti di questo pianeta. Ci sono letteralmente miliardi di persone che possono fare gli stessi lavori che facciamo noi italiani, e meno il lavoro è specializzato più è la gente disposta a farlo.
    La concorrenza con l’estero è fortissima, ancora di più considerando gli ostacoli tutti “italiani” di cui ho parlato sopra, ed a questi s’aggiunge l’ingessatissimo mercato del lavoro in cui le tutele sono sproporzionate rispetto a quelle dei paesi limitrofi.Il problema molto evidente all’estero, tant’è che ogni report economico non manca di citare questo aspetto.
    Ovvio che chi non è obbligato a lavorare in Italia ne fa volentieri a meno, e chi vorrebbe entrare cambia idea abbastanza in fretta.
    Quanto si spera di poter mantenere in piedi l’Italia con un mercato in queste condizioni ? Tutti hanno acclamato Renzi (e Grillo) perché volevano le “riforme”, volevano il cambiamento dopo anni d’immobilismo… ma esattamente cosa speravano che fossero queste riforme ?
    In Francia un lavoratore licenziato senza giusta causa dev’essere reintegrato solo nel caso in cui il licenziamento sia effetto di questioni molto specifiche (ad esempio aver rifiutato le avances del datore di lavoro) mentre di norma se il datore di lavoro si oppone al più il ricorrente ha diritto ad un indennizzo. Nel resto d’Europa non tutti i paesi offrono il reintegro e comunque di norma i giudici optano per un risarcimento.
    Non per dire che il reintegro non sia giusto, semplicemente è poco usato, anche perché reintegrare qualcuno che evidentemente sta sulle scatole ai suoi superiori non è granché produttivo, per nessuna delle due parte.
    E’ovvio che a questo deve seguire altro : chi viene licenziato senza giusta causa dev’essere risarcito della perdita del lavoro e messo in condizione di poterne trovare un altro (ed è giusto che chi licenzi paghi per tutto questo) ma è irragionevole andare oltre.

    Oltre a questo, è giusto dirlo, c’è un altro aspetto importante : l’Italia è un “sorvegliato speciale”, dell’Unione Europea sì, ma più in generale dei mercati; l’articolo 18 in sé è una specie di bandiera: se non si riesce a mettervi mano in modo serio vuol dire che il mercato del lavoro in Italia è irriformabile, ed anche questo avrebbe le sue conseguenze in ambito internazionale.

    Tirando le somme com’è ovvio che un modello a tutele crescenti, semmai venisse adottato in larga scala (è un bel “se”) sarebbe una manna dal cielo per i precari è ovvio che se vogliamo tornare competitivi in qualche modo qualcosa toccherà fare.
    Gli stipendi più di tanto non si possono toccare, le tasse sono quelle che sono, la burocrazia ci si sta lavorando, il malcostume “si fa quel che si può” ma almeno il mercato del lavoro vorremo modernizzarlo un po’ ? Non è detto che sia tutto negativo, specie se i contratti a T.C. sostituissero le varie forme di precariato (e magari, a che ci siamo, mettiamo un freno agli stage) ma, alla fine della giostra, l’importante è semplicemente iniziare un processo di svecchiamento (anche impopolare) che nessuno ha mai osato iniziare e che sta riducendo l’Italia al collasso.
    Certo, è solo un primo, piccolo passo, e non è detto neanche che sia il miglior primo passo, ma meglio dell’immobilismo.
    E poi c’è un altra considerazione, abbastanza importante: io da datore di lavoro voglio buttare fuori qualcuno dalla mia società avrò pure il diritto di farlo ? Pago eh, pago tutto ma se non ce lo voglio più (magari perché dopo un primo tempo diventa un peso morto, occupa un posto che vorrei dare ad un altro o semplicemente mi costa e non rende abbastanza) ce l’avrò il diritto di liberarmene ?
    No, perché altrimenti chiudo e riapro dove non mi fanno storie… o magari, già che la congiuntura economica non è delle migliori, faccio prima e non apro neppure, tanto sono mezzi, soldi e rischi miei… e non mi può obbligare nessuno.

    Pensateci, perché si rischia di diventare i sessanta milioni di disoccupati più tutelati del pianeta.

    Dedicato ad Amadiro.

    in risposta a: Di nuovo, pensavo… #10469
    ConteZero
    Partecipante

    Broono, mi spiace darti una cattiva notizia ma non hai capito il problema.
    Il problema non è che “non si vuole” separare gli argomenti e fare IT e OT, i problemi sono diversi:
    1. questa piattaforma non ce lo permette. E’una piattaforma da BLOG e non da GIORNALE, quindi manca di tutte quelle (complesse) funzioni di editing avanzato, differenziazione degli articoli, categorizzazione e via dicendo che permetterebbero di fare cose del genere.
    2. siamo troppo pochi e la dispersione porterebbe a “perderci” mentre l’articolo di testa ci permette di stare uniti.
    3. la presenza di un titolo di testa e le limitazioni di disqus ci danno una spinta fattiva a postare articoli nuovi, anche “riempitivi”, che per te magari sono di poco conto ma sono utili, specie per chi non frequenta l’area commenti ma legge (magari con piacere) il blog.
    4. come commentatori siamo essenzialmente una comunità chiusa (e questo sostanzialmente perché altrimenti saremmo invasi dai troll) il che accentua il problema al punto 2

    Per il resto sì, tutto si può fare, ma cambiare infrastruttura, fare categorie ed anche aprire ai commentatori senza una whitelist “stretta” richiede soldi perché infrastruttura e banda, fuori da altervista, si pagano e pure care… e poi richiede un lavoro ingente di backoffice, che onestamente non so chi s’accollerebbe mai (già ora buona parte delle rogne se le scodella Pallacorda, che ha pure la buona creanza di non lamentarsi… dovremmo essergli grati).

    in risposta a: Statistiche #10110
    ConteZero
    Partecipante

    Sì ma a questo punto rendiconta e presenta gli scontrini!

    in risposta a: Sbobinatura B.G. #9304
    ConteZero
    Partecipante

    M:Lei quando c’è stato il momento che in cui poteva andare a elezioni anticipate col porcellum l’avrà pensato e detto, e
    l’ha poi detto anche lei: “andiamo subito alle elezioni”. Meglio andare alle elezioni con una legge cattiva…

    G:Scusi potevamo… ma allora non capiamo, teniamo presente la storia… è recente… allora, noi avevamo un porcellum.
    La corte costituzionale ci ha messo sette anni ad accorgersene che c’era qualcosa che non andava. Vista l’età, sono tutti
    del trenta gli dai tempo di farlo. Cosa dicono ? E’, il voto, il premio di maggioranza… è anticostituzionale… quindi
    avevamo già una legge, il porcellum, senza il premio di maggioranza, andavamo a votare con quella legge lì, chi vinceva
    finalmente eletto dal popolo poteva cambiare la legge elettorale. Questa era la mia posizione, normale, di buon senso,
    democratica… invece han fatto una legge elettorale che neanche… neanche Acerbi nel millenovecentoventi avrebbe messo
    un premio di maggioranza così. Ma stiamo scherzando ? Dove che noi abbiamo il ventisette per cento, non so…

    M:Un po’più tardi, un po’più tardi del millenovecentoventi… comunque non le faccio il fact checking…

    G:No, el eh si, dal… venti, Acerbi e nel venti thnno… vabbé legge fascista, vabbé.

    M:Senta, torniamo allora, visto che ci sta tornando un po’ellitticamente: i giorni dell’elezione del presidente della
    repubblica. Lì è stato il vostro momento, anche al di là della vostra volontà di massima incidenza su quello che succedeva
    perché avete letteralmente impilato il sistema con la vostra candidatura di Rodotà.

    G:Rodotà è stato eletto dalla rete. Scelto dalla rete come terza persona come numero di voti si ricorda che c’era…

    M:Dopo Gabanelli e Gino Strada.

    G:Gabanelli e Gino Strada… poi lui. Allora la famosa telefonata che io poi ho scritto il post e c’è stato un disguido e
    mi scuso con Rodotà anche se poi non ho condiviso quel-i suoi passi dopo però io non l’ho chiamato residuo eeh congelato
    della rete, scongelato dalla rete… perché me l’ha detta lui questa battuta quando l’ho chiamato e ho detto “siamo contenti
    che lei è… accetta questa cosa” e lui mi ha detto “siamo stati” “sono stato scongelato dalla rete”… io l’ho riportato
    senza le virgolette e è come se l’avessi detto io e son passato da maleducato. Va bene. Però è stat-

    M:Quindi il maleducato era Rodotà…

    G:No, è una sua battuta… io ho detto una sua battuta. Non era offensiva. Allora il discorso è che è stato affondato dai
    suoi, dai suoi… l’abbiamo proposto noi ma d-Rodotà non è di destra, grillino o meno… era uno che ha fatto il presidente
    del partito per tanti anni.

    M:Adesso però la domanda è difficile. Se come molti anche nel PD volevano, anche una parte di quel partito avesse votato
    Rodotà e Rodotà fosse diventato presidente della repubblica… sarebbe cambiata la sua posizione rispetto alla possibilità
    di fare un governo eh a guida di chi…

    G:Eh no, assolutamente no.

    M:No, niente comunque.

    G:No perché Rodotà avrebbe innanzitutto non permesso più a Berlusconi di riciclarsi come ha fatto e di essere riesumato
    così, quindi eh, avremmo avuto dei-di una pianificazione, u-un agevolazione politica sicuramente ma il nostro… il nostro
    il nostro programma non sarebbe spostato di una virgola.

    M:Quindi il sogno, virgolette, bersaniano eh con un presidente poi magari diverso di fare comunque un governo… gli otto
    punti eccetra…

    G:No.

    M:…era destinato…

    G:…gli otto punti erano finti. Noi abbiamo, io ho mandato un messaggio al povero gargamella, ho detto “vogliamo fare una
    cosa insieme? noi abbiamo rinunciato a quarantadue milioni, faccia un assegno postdatato, ci fidiamo… di quarantotto
    milioni che ha preso lei, il suo partito.” Non abbiamo ricevuto risposta. Facciamo la legge sull’incandidabilità di
    Berlusconi che c’è già, la riproponiamo, la facciamo insieme. Non ha risposto. Facciamo la legge anticorruzione, andiamo a
    vedere dove vanno, dov’è il debito, dove vanno gli appalti perché costano così. Andiamo a vedere la banca. Andiamo a vedere
    le le… il dramma, il dramma delle comparcie-delle compartecipate dei comuni nelle SPA. Lei non ha idea di che cosa succede
    lì dentro col project financian, col project financing che v-c’è i comuni diventano soci in una SPA quotata in borsa.
    Cioè il comune è azionista: se perdono come azionisti il comune deve aumentare le bollette… ma lei pensi un po’che
    conflitto d’interessi ci sono, e ci sono decine, centinaia di consigli di amministrazione che gravano sul debito dei comuni,
    i consigli… di gente che prende ottanta, novanta, settanamila euro l’anno che sono i-i falcidiati da-dai partiti li
    mettono lì. Lì dentro. Tipo HERA, IREN. Con IREN io ho fatto una serata in IREN con la piazza mezza piena di parma, quasi
    piena per spiegare che cos’era IREN, perché c’era l’inceneritore, perché volevano fare il settimo inceneritore in emilia
    romana che erano già sei. Cosa c’entra… vorrà, vorrà dire importare immondizia da tutt’europa, da tutt’italia, bruciare
    merda. Bruci merda non è che è possibile che-che pensi che un inceneritore la cosa sparisca, si tramuta,si trasforma.
    Si trasforma in gas, si trasforma in diossina. si-si trasforma in malattia. Ma è possibile che non… e qui c’è da
    riprogettare tutto Mentana. Non ci può essere un rifiuto. Se c’è un rifiuto c’è uno sbaglio di un design e di un architetto
    e di un ingegnere… allora dobbiamo mettere gli architetti e gli ingegneri e i desan a fare gli antropologi, devono
    pergettare in un altro modo.

    M:Grillo, eravamo ad un altro rifiuto: quello del PD di votare Rodotà. Lei poi è è…

    G:E’perché l’argomento ormai è…è finito, insomma… No, dico.

    M:No, era, era finito per lei… però…

    G:No. No, non ho la preveggenza di quello che sarebbe successo e…

    M:Però scusi, voi l’avete fatto per qualche…

    G:Va bé loro l’hanno-l’hanno cassato, hanno detto di no, il PD. Ha detto di no ps-e sai e con che motivazione ? Perché
    l’avevamo proposto noi.

    M:In quei giorni lei ha parlato…

    G:Sono bambini.

    M:Ha parlato con qualcuno in quei giorni ?

    G:No, no.

    M:Nessuno del PD e dintorni è…

    G:No, ma lo sanno.

    M:…niente.

    G:Lo sanno.

    M:…niente.

    G:Lo sanno. Loro se una volta il rapporto era… era problematico con noi, adesso c’è un odio verso di noi perché siamo la
    loro coscienza.

    M:Beh da come la sento è abbastanza ricambiato.

    G:Sì, se c’è… no non c’è odio perché c’è l’o-c’è…non c’è nessuna considerazione morale di uno che dice in televisione
    una cosa poi vai lì a vedere cosa succede e votano esattamente il contrario. Gli F35 ci han fatto la campagna politica poi
    vai a vedere: votano a favore. A favore dell’Afghanistan, a favore… hanno le… hanno le loro vedrò. Vedrò! Abbiamo fatto
    una analisi sulle sulle su società che hanno, su che in dove ci sono conflitti d’interesse enormi. Parlo delle
    fonda-fondazione vedrò dove c’è lottomatica, ecco perché poi eliminano le tasse a a la il gioco d’azzardo. C’è…

    M:Però scusi… scusi… è vero e ne abbiamo parlato tante volte persino noi dei telegiornali come dice lei ma, eh, diamo
    ad ogni cosa le sue dimensioni. Lottomatica è… e io non l’avrei accettato fossi stato Letta alla fondazione vedrò, ha dato
    mi pare trentamila euro… e non si fanno risparmiare miliardi per trentamila euro.

    G:…momento. Guardi la corte dei conti…

    D:…di sovvenzioni… di-di sponsorizzazioni…

    G:…la corte dei conti… la corte dei conti ha giudicato che c’è stata un’evasione di tre miliardi e mezzo, portati ad un
    miliardo e mezzo e poi portati a seicento milioni.

    D:Di che cosa ?

    G:Evasione fiscale per il gioco d’azzardo. Punto. Punto.

    D:No ma questo io guardi è un argomento per cui ci siamo battuti tantissimo ma dico…

    G:Punto. Da tre miliardi e mezzo ad un miliardo e mezzo a seicento milioni. Ma mi scusi…

    D:…non si compra, anche nella più licenziosa delle ipotesi, un parlamentare con trentamila euro di sponsorizzazione. No.

    G:No, no, ma no ma comunque io non starei in una fondazione dove…

    D:…non ci starei neanch’io… non ci starei neanch’io…

    G:…ecco non ci starebbe neanche lei dove c’è il ministro dell’agricoltura e c’è la Nestlé, dove c’è magari il direttore
    del TG3 del di rete tre, i direttori dei telegiornali sono lì dentro. E’chiaro che poi ho una gestione, ho un rapporto di
    amicizia. Non dev’essere per forza di corruzione ma io non frequento quelle persone lì, non le frequento.

    M:Bisogna essere e sembrare al di sopra di queste cose, ok. Chiarissimo.

    G:Poi.

    M:Poi Napolitano però. Rodotà non passa, passa Napolitano.

    G:Napolitano noi abbiamo fatto…

    M:…Napolitano è diventato, posso dirlo in questi termini, suo nemico politico pubblico numero uno.

    G:No, non è un nemico…

    M:Beh ha chiesto…

    G:…è una persona… una persona…

    M:…quando parla dell’impeachment parla di qualcosa di…

    G:L’impeachment non l’hanno…ehh è durato venti minuti. Non l’hanno neanche letto. L’hanno chiuso, l’hanno messo da parte.
    Questa è-è la democrazia. Questa è la democrazia, non l’hanno neanche letto… e io continueremo poi a-a su quella linea lì
    perché lui è andato contro la costituzione. Lui ha dato del presempio delle grazie, una grazia a persone che non poteva
    darla, ha fatto… ha ha distrutto intercettazioni… s’è raddoppiato la carica.

    M:Però quando in germania in visita Steinbruck come si chiamava il candidato alla cancelleria rivale della Merkel parlò di
    lei e di Berlusconi… eh eh… come…

    G:Due buffoni…

    M:…due buffoni, due pagliacci eh… Napolitano si rifiutò di incontrarlo e lei scrisse un post per dire…

    G:Quello, quello non ho mica detto…

    M:Mi sono sentito rappresentato, è stato il mio presidente.

    G:Sì però quando c’è stato il movimento cinque stelle che ha fatto un boom del venticinque per cento…

    M:Ha detto “non ho sentito nessun boom”…

    G:…lui “non ho sentito nessun boom” e lì equipara quelle cose lì… non è che può dire solo cose negative.

    D:…io come abbiamo detto secondo me è stato un errore del presidente della re…

    G:Cioé voglio dire, lui ha tenuto in piedi questa cosa delle larghe intese.

    D:Però di qui all’impeachment lei non pensa che l’arma dell’impeachment, della richiesta d’impeachment perché poi sapete
    benissimo che non era… non era nell’ordine delle cose che passasse…

    G:Ma vede, io non… no, no… no, non era nel… sapevo benissimo che non pass… però rimarrà agli atti, rimarrà agli
    atti: fra dieci anni andremo a vedere quando succederà…

    D:Ma non c’è il rischio di diventare quelli che la sparano grossa se poi si fanno e non si ottengono.

    G:No, no… perché sparare grossa? Una persona l’ha sparata grossa è il presidente della repubblica. L’ha sparata grossa
    raddoppiandosi la carriera. Un uomo di ottant’anni che aveva detto “io non t-farò mai un raddoppio di carriera perché ho un’
    età che mi permette di sov-andare in pensione”.

    D:Secondo lei è stato lui a chiederlo?

    G:Assolutamente sì. Assolutamente lui è il responsabile di tutto questo sfacelo delle grarghe intese, dei partiti. Ce l’ha
    su ce l’ha addosso. Poi, ripeto, la… non avviene nulla che non venga deciso da un altra parte in questa…

    D:Ma al di fuori…

    G:Mi scusi, mi spieghi un attimo Letta. Mi spieghi lei dal suo punto di vista, gliela faccio io una domanda…

    D:Prego…

    G:Letta, in ventiquattro ore è sparito da qualsiasi media. Sparito. In ventiquattr’ore. E’andato in arabia saudita, è
    tornato. Morto. L’hanno visto che passeggiava nella via con il cane, il bambino. Non se n’è più parlato. Non è mai successa
    una cosa, neanche solgiannizzi.

    D:Qual’è la domanda ?

    G:No, neanche solgiannizzi nei gulag. Solgiannizzi ha fatto p-passare dei documenti…

    D:E’lui che rifiuta, e le dico francamente… avrei avuto lo stesso interesse ad intervistare Letta di quanto ne ho avuto
    nell’intervistare lei.

    G:No ma anche senza intervistarlo. Ma anche senza intervistarlo…

    D:No, no, ma ha capito… cioé… è lui che andato fuori…

    G:Sì ma… ma così…

    D:E’rientrato solo per abbracciare Bersani in quell’occasione parlamentare…

    G:Ma…ma lei non pensa che possa aver giocato e toccato qualche interesse ?

    D:E’tornato ieri sera a vedere l’anteprima del film di Berlinguer… su Berlinguer…

    G:Ma scusi, scusi…ma arriva dal dall’arabia saudita…io mi chiero dei problemi, avrà toccato qualche tasto strano? Forse
    adesso d-devono nominare delle cose che valgono più di qualsiasi ministero: le cariche all’ENI, le cariche all’ENEL, le
    cariche a Terna, le cariche a… a… alle poste.

    D:Adesso le faccio una domanda su questo: come dovrebbero essere fatte, secondo lei, come criterio, le nomine ? Perché
    adesso ci sono le nomine. Voi siete un gruppo… “voi”, il movimento cinque stelle è un gruppo parlamentare…

    G:Le nomine…

    D:Le nomine: i vertici dell’ENI, dell’ENEL…

    G:Ma le nomine sul merito. Scusi sul merito, con… con… curriculum. Votati.

    D:Ha conosciuto… allora ha conosciuto qualche manager che meritasse ?

    G:Ma assolutamente…

    D:O solo… ad esempio ? può fare dei nomi ?

    G:Ora… ora… on lo so io chi mettere all’ENI. Non avrei mai messo Scaroni. Scaroni era… aveva patteggiato un… un…
    un reato di corruzione e non avrei messo uno che ha patteggiato un reato a un anno e due mesi di corruzione a capo di una
    delle più grandi società.

    D:Allora, primo parametro: non avere reati su patrimonio.

    G:Io voglio una persona che capisca che l’energia avrà un grande impatto di trasformazione tra noi, l’europa. Dovremo
    mollare il petrolio entro trent’anni, dobbiamo metterci degli steb mentali. Tutta l’energia si farà con le rinnovabili.

    D:Sull’ucraina cosa pensa ?

    G:Io non penso. Io non penso, io penso però che sulla crimea penso che ci sia stato un referendum con centocinquanta che
    hanno visionato delle- delle nazioni unite, quindi hanno visionato. Se poi ci sia stato una roba, ma un referendum fatto
    dal novantacinque per cento di consensi e fatto dall’ottantacinque per sento della popolazione, cioé tutta la popolazione
    vuole diventare russia. Io rispetto quel-quella volontà lì. Poi l’informazione che ci arriva è qualcosa di diverso qua, è
    sempre contratta, è sempre deviante l’informazione qua. Noi non sappiamo cosa sta succedendo in ucraina. ea ea assistiamo a
    a…

    D:E’una questione che ha a che fare con l’energia secondo lei ?

    G:ass… ass… non lo so. Assistiamo però ad un cambiamento epocale… cioé un governo come in egitto, come… un governo
    eletto democraticamente come in ucraina, eletto col cinquantun per cento.

    D:Yanukovich era stato eletto…

    G:Ecco, eletto…

    D:…è stato cacciato.

    G:…viene cacciato dalla piazza. Cioé la piazza caccia un governo eletto… e con…

    D:Lei dice “perché la piazza è democrazia e il referendum no”.

    G:Allora… allora… allora…. io voglio capire perché un governo eletto con forma democratica fino a prova contraria,
    che vince le elezioni come in egitto viene mandato a casa dalla piazza. Chi c’è in piazza ?

    D:Cioé lei… econdo lei Morsi e… e… che era il presidente egiziano all’epoca e Yanukovich che era il presidente…

    G:Ah lei è preciso…

    D:No, lo spiego…

    G:No e meraviglio… meraviglioso…

    in risposta a: Sbobinatura B.G. #9299
    ConteZero
    Partecipante

    G:Vergogna. Vergogna di questa… di questa… eh di questa dilettante allo sbaraglio che è la Boldrini.

    M:Lei ha… lei ha un po’adottato questi che sono sospesi, squalificati come si dice…

    G:Ma no i sospesi sono talmenda… fanno un tour… “i sospesi tour”, fanno pieni nelle piazze…

    M:Ha fatto di necessità virtù…

    G:Ma è fantastico… solo che cosa fanno, non so se sia un caso ma gliel’ho detto prima forse… che questa cosa che hanno,
    non è passata la legge che, l’emendamento che avevamo proposto sui novanta milioni a-ai sardi, al popolo per l’alluvione…
    non è passata per ventidue voti. Se c’eravamo tutti…

    M:Ah se non c’erano gli squalificati dice… li chiamiamo così…

    G:Se gli squalificati erano dentro probabilmente passava.

    M:Ah ecco…

    G:…forse non so se sia stata architettata ad hoc però questa persona non può gestire la camera con le ghigliottine…

    M:…eh no, e non e com…

    G:questa è una persona incompetente, si vede che è incompetente… mi dispiace a dirlo, è andata in televisione a dire che
    siamo… siamo… sessisti, che siamo ad-addirittura stupratori, cose così… eh non ha, non ha le le sembianze di un
    presidente della camera né la cultura…

    M:Come devono essere le sembianze ?

    G:…né l’intellettual… né l’onestà intellettuale.

    M:…no, no, non è lombrosiano lei, no ? non è una questione di sembianze.

    G:…no ma è messa lì dal tre per cento di un partito che stà scomparendo…

    M:Voi avevate candidato a presidente del senato Orellana.

    G:No, no ho capi… chi ? Rodotà ?

    M:Voi. Voi avevato- avevate candidato Orellana a presidente del senato, lo sapeva ?

    G:Vabé, ma che cosa c’è di male ? è…

    M:No, l’ho vista sorpresa…eh, no per dire…

    G:No è per dire che non so tutte le cose però io non ho niente di di particolare, è lui che poi si dista-si distaccano pe-per
    certi loro motivi personali.

    M:Ma lei ha un rapporto con Orellana ? Cioé lo conosc-

    G:Due volte l’ho visto, ma abbastanza sereno il mio rapporto… ma anche con gli altri, non c’era rapporti di-di-di poi loro
    hanno fatto dichiarazione in contrasto con il movimento e Orellana…

    M:Ma un po’non le spiace ? non le… adesso, adesso le faccio una cosa…

    G:…ma Orellana è stato sfiduciato dai suoi elettori a Pavia…

    M:…sì sì, ma l’abbiamo sentito, l’ha detto lei tre gradi di giudizio eccetra… ma non le spiace anche, oltre che
    politicamente, se posso usare questo avverbio con lei, umanamente questa cosa, Favia, persone che hanno fatto un po’di
    storia…

    G:Non mi dispiace perché non sono persone che si attengono a dei regolamenti e se tu vieni eletto e c’hai due cariche a fare
    due legislature…

    M:…ma c’è solo il regolamento ? Grillo, glielo chiedo senza…

    G:Sì, semplice, due legislature… due legislature…

    M:Sì, chiaro, cioé…

    G:…se tu ne vuoi fare tre non puoi essere… tu dopo due legislature vai fuori dal movimento.

    M:Senta, l’inceneritore di Parma. Su quello avete fatto la campagna elettorale e un po’l’avete anche vinta…e poi invece l’
    inceneritore c’è e funziona…

    G:L’inceneritore c’era già… c’era già…

    M:E però eh…

    G:…io ho visto il povero Pizzarotti che l’ha tentate tutte legalmente. Pizzarotti è un istituzione. Non è… forse ha
    perso un po’di vista il movimento grillino, lo capisco e deve stare lì.

    M:Il movimento ?

    G:Grillino.

    M:Ah.

    G:Sì come lo chiamate voi.

    M:L’ha chiamato lei, io non l’avevo ancora detto.

    G:Ha perso un po’il senso, però io non è che posso andare, fa quello che può… e ce lo siamo trovati l’inceneritore e anche
    col signore vicepresidente che io mi sono trovato lì… sindaco, ex sindaco di reggio emilia… Delrio, Delrio…

    M:Sottosegretario alla presidenza.

    G:Io l’ho sentito sempre dire una cosa, “finito il mio mandato di sindaco io torno a fare il ricercatore”. L’ha sempre detto
    e adesso è lì in consiglio che fa leggi sulla provincia finte. Finte.

    M:Però… Grillo, la passione politica lei lo dimostra per primo, non è una cosa… lei potrebbe fare tutt’altro… invece
    st-

    G:Ma no, ma io ho sempre fatto quello. A me dispiace più che altro…

    M:…oltre a quest- a questo momento così edificante che parla con me, de-le lei fa di tutte queste altre cose. No, e la
    passione politica è questo. E quello ha avuto l’occasione. Delrio magari farà malissimo come eh come-

    G:…non è un azione, non è…

    M:…come esponente dega-

    G:…è onestà intellettuale, se tu non hai uno…

    M:…è un signore che è andato in Africa…

    G:…ma no…

    M:…che ha fa…abb’che abbia nove figli no…

    G:…ma io non discuto, io discuto l’onestà intellettuale se tu ot… et… vieni votato per un incarico fai quell’incarico,
    se poi dici te ne vai a fare un altra cosa…te ne vai un altra cosa, dovevano andare tutti in africa da Veltroni.
    Quell’altro che va a presentare il libro… gli scrittori di partito si sono tramutati in intellettuali di mercato e vanno
    a vendersi il proprio libro insieme al leaderino… sai quelli che dovevano rottamare sono lì a dire che non si può, è una
    baggianata fare un referendum sull’euro. Non sa quello che dice il povero psi pseudointellettualino, eh perché è uno
    pseudointellettualino è ancora lì e gli daranno un incarico in europa.

    M:Non facciamo nomi.

    G:Ma cosa ne facciamo di questi i rottamati ?

    M:Lei dice D’Alema no? ovviamente.

    G:Non lo volevo neanche pronunciare perché…

    M:Eh però non si capisce sennò…

    G:…è un poveraccio.

    M:Ma come un poveraccio?

    G:Ma và, ma và.

    M:Lei ce l’ha con D’Alem-l’ha mai conosciuto… l’ha conosciuto mai?

    G:Ce l’ho con questi che dicono…

    M:L’ha conosciuto ?

    G:…”io il telefonino non lo uso”, “il computer per l’amor di dio, io sono all’antica”.

    M:Passatismo.

    G:Questi…questi finti intellettuali. Sono intellettuali addomesticati…

    M:Ma dove guarda ? Ogni tanto guarda…

    G:…che vanno lì a fare zompetti in televisione a presentarsi la cosina.

    M:Ok, non le piace neanche D’Alema. Questo mi era parso di… ma l’ha conosciuto ?

    G:Va bè ma questi qui, questi qui… scusi, scusi questo qui che permette è lui che è stato presidente del consiglio… io
    me lo ricordo. Questa gente qua che ha fatto finta di fare l’opposizione a Berlusconi gli ha dato le concessioni in modo
    gratuito. Tre concessioni in cambio dell’un per cento del fatturato. Questa gente qui ha fatto lo scudo fiscale, trentasei
    di loro non sono andati a votare lo scudo fiscale ed è passata la legge più ignobile di questo paese grazie a questa gente
    qui che ha fatto una finta opposizione per trent’anni. Adesso non devono più fare finta, vengono fuori i veri istinti di
    questi partiti. I veri istinti sono questi: mentono sempre.

    in risposta a: Sbobinatura B.G. #9298
    ConteZero
    Partecipante

    M:Come “no ma basta” ? L’ha detto lei…ah ah… in italia l’abbiamo capito che non non ci sono movimenti o-o partiti che
    v’interessano. Con cui interessa…

    G:No, c’era il parito socialista, c’era il partito PPI, c’erano… hanno dei grossi gruppi…

    M:E… e… e in europa insomma lei pensa che ci siano possibilità di alleanze ma ancora lei non vede qualcuno che vi
    assomigli… che vi assomigli.

    G:Ancora noi non li conosco. Non è che io abbia nessun preconcetto, poi decideremo insieme… io non decido-guardi non ha-
    non arrivano a decisioni così importanti da la-da me o da Casaleggio perché non sappiamo che mondo affronteremo la, chi
    saranno queste persone. Io magari vorrei conoscerle di persona perchè s(salta il video)persone con… ho conosciuto quelli di occupy wall
    street, sono… ci sono dei movimenti di milioni di persone eh leader… leaderless.

    M:Ma che fine hanno fatto ?

    G:Leaderless ci sono. Non hanno leader. E’-è chiaro noi dobbiamo avere-abbiamo abbiamo contro un informazione che li
    nebulizza.

    M:Lei sa che lei è il leader perché lei da fastidio che lo si dica però io sto intervistando lei non per caso perché lei è
    il leader riconosciuto di questi.

    G:No, all’inizio è stato così. Guardi, e infatti io andavo a parlare nelle piazze e riempivo le piazze, e venivo usato…
    e… e mi e mi faceva piacere, se no chi me l’ha fatto fare a me di fare ‘sta roba qua ?

    M:Beh ma la passione. La passione civile…

    G:…eh ma allora ma… ma io non posso… ma no… ma ne… la… da leader…

    M:La leadership… è quello che le direbbe anche quello che lei chiama…

    G:…io ero già un leader nello spetta…

    M:…quello che lei chiama lo sciocchino le direbbe “io lo faccio per passione civile”

    G:Guardi io leader ero già se lei mi concede il termine un leader nel mio settore. Riempivo i palazzetti, non avevo bisogno
    di ancora popolarità.

    M:No, no ma…lei è stato un leader, eh un leader civile quando ha cominciato a fare… a…

    G:Ma non è vero, ero un leader politico lo stesso… Mentana io parlavo di idrogeno, parlavo di spazzolini, parlavo di
    rifiuti, parlavo di economia…

    M:Sì, sì, e io questo, questo… questo stavo dicendo… certo…

    G:…dicevo guardate che l’economia non è mettere lì Saccomanni…

    M:Anche quando andava alle assemblee delle società quotate.

    G:Andavo al-alla Parma… andavo alla Telecom… lo facevo. Non c’era il movimento, lazza-ehh

    M:Sono io, cos’ha detto, Basaglia? Lo capisco che ahah

    G:ahah qui tagliamo, tagliamo da questo pezzo ecco, via. Parti da adesso…

    M:Teniamo tutto. Allora, lei ehh giustamente rivendica quello che ha fatto prima, prima del giorno di san Francesco del
    duemila e nove, no ? ehh

    G:Io ho sempre fatto politica…

    M:Benissimo e allora perché non adesso si ritrae, dice “non sono io il leader”…

    G:…no perché…

    M:…lo è per forza, non c’è niente di male, non c’è trabocchetto in questa cosa!

    G:…no aspetti, aspetti, aspetti. Ma no, aspetti. C’è un fatto eclatante che sta succedendo: io andavo nelle piazze,
    presentavo delle liste comunali, regionali.

    M:…di gente che neanche conosceva…

    G:…neanche conoscevo, no? e li facevo parlavo io poi dovevano parlare loro la gente se ne andava. Il secondo anno invece
    parlavo io, sempre con la gente piena, veniva per me magari la maggior parte e riuscivano a parlare anche loro perché la
    gente non se ne andava. Quest’anno è cambiato totalmente il rapporto.

    M:Cioè parlano loro e quando arriva lei la gente va via ?

    G:Sì-ihih

    M:ahah

    G:No, io non vado, riempono le piazze, riempono le piazze. Guardi, riempono le piazze. Ma non perché vogliono sentire il
    parlamentare più bravo…

    M:Ma perché, piccoli ecco, piccoli Grillo crescono… cioé Di Battista, Di Maio, no.

    G:…o per- no, non è per sentire Di Maio o Di Battista. Per… semplicemente per l’effetto opposto: vogliono parlare con Di
    Battista e con Di Maio, la gente va sul palco, prende il microfono, li abbracciano. Vogliono parlare. Si sentono per la
    prima volta rappresentati da cittadini come loro. Il movimento è questo, non è uno che ti vota. Io non voglio il voto di v-
    non voglio chiedervi il voto. Non ve l’ho chiesto mai in tutte le campagne che ho fatto. Vi chiedo di partecipare, di essere
    curiosi, di non fidarvi di questa informazione che è forse la meno peggio ma dell’informazione in generale che depista
    qualsiasi notizia. Ma vi sembra normale che nelle leggi…

    M:…nelle leggi ?

    G:Nel…

    M:…nelle leggi lo sappiamo…

    G:…loro hanno scoperto qualcosa che non era… e non era mai-non si era mai apparso nel panorama parlamentare… l’onesto.
    E’apparso una persona per bene.

    M:Però non le pare…

    G:No.

    M:…un pochino, un filo ingeneroso ?

    G:No, no no no no, non è ingeneroso. L’onesto intellettualmente.

    M:Cioé lei…

    G:Onesto intellettualmente. Cioé hanno visto uno che va a prendersi la legge, comma cinque che modifica il comma sette del
    paragrafo otto della legge quindici. Li votano in base a quello che gli dicono. Non sanno neanche che cos’è. E per la prima
    volta vedono uno che prende e dice “aspetta un po’, prima di firmare vado a vedere cos’è il paragrafo cinque e sei diciotto”
    Non se l’aspettavano. Nel parlamento si era sparsa il terrore, dice “c’è uno che è andato a leggere veramente”. Parlavano
    così, e allora vedi che nelle leggi mischiano nel femminicidio ci mettono dentro per esempio delle coordinate sul sul sulla
    TAV. Sul TAV. Sulla gestione della sicurezza cantieri TAV, nel femminicidio! Noi diciamo “siamo daccordo sul femminicidio
    per proteggere le donne per l’amor di Dio ma vogliamo separare le due cose”.

    M:Dalle rotarie.(???)

    G:Oppure sette miliardi e mezzo per le banche messe nella legge per le per la seconda rata dell’IMU. Diciamo “siamo tutti
    daccordo a eliminare la seconda rata dell’IU ma sette miliardi e mezzo attraverso la cessione di proprietà di valore della
    Banca d’Italia non la vogliamo parlare. Quindi ci…”

    M:Quello che è successo in quell’occasione così…

    in risposta a: Sbobinatura B.G. #9294
    ConteZero
    Partecipante

    M:Aspetti che ci siamo persi due cose che sono tutte e due interessanti. Casaleggio. Il ruolo. Il blog. Lei sa che una delle
    tante polemiche è quella e qui la-ne parliamo di, della re…

    G:Ma lo chieda lei… ma lo chieda a Casaleggio. Io cosa le posso dire.

    M:No no no… ma lei, il blog è il blog di Beppe Grillo…

    G:…ma scusi…

    M:…si dice: ca-come fattura ve… la pubblicità dove va, tutte queste cose…

    G:L’anno scorso Casaleggio è andato in rosso. Lei con cinque euro, cinqu-e perché lui non risponde? Perché lei con cinque
    euro sulla rete va, va nella camera di commercio di Milano, guarda SRL Casaleggio e vede il bilancio…

    M:Sì, si…

    M:…ma io le sto chiedendo a lei perché è il blog di… il blog di Beppe Grillo… lo so l’ho letto.

    G:…e allora guardi il mio settequaranta è zero. E’zero, lo dico qua in diretta. E’zero…

    M:Esat-gli spettacoli…

    G:p…erché sono tre anni e mezzo che non faccio spettacoli adesso faccio sette spettacoli a pagamento perché mi sembra
    anche giusto che è il mio lavoro.

    M:Ho letto che lei fa queste interviste anche per lanciare gli spettacoli.

    G:Ma no. Può darsi. Può darsi. Io no-io non so cosa succederà… io non so come mi vedrà la gente, l’ho fatto anche apposta
    voglio vedere se ancora la gente sarà disposta a pagare un biglietto e e e gratificare il mio lavoro, perché c’è un lavoro
    non è che parlo, faccio un comizio. Faccio vedere oggetti. Guardi, questo mondo che sta arrivando è un mondo talmente
    strano, talmente pericoloso… e di questi qui parlano di cazzate, di cazzate enormi, è un mondo che i dati, i dati digitali
    raddoppiano eh ogni due anni triplicano… ogni due anni triplicano. Tutti i dati che abbiamo sono stati digitalizzati
    negli ultimi due anni. Chi avrà accesso ai dati avrà il petrolio, avrà l’acqua… l’oro vero è l’accesso ai dati, miliardi
    di dati, miliardi di dati e non hai più l’analisi dei sondaggi che mi diceva lei perché non vai più a vedere causa-effetto
    c’è solo l’effetto, c’è l’analisi dei dati. Chi avrà l’accesso lì avrà in mano qualsiasi cosa. Ti costruisce una realtà su
    misura.

    M:Questo è ormai, patrimonio umano. Big data è il problema. Però scusi da big data andiamo ai dati… il blog di Beppe
    Grillo, risp… tanto è facile, la pubblicità che non c’entra a volte niente con i vostri argomenti e viene evidentemente…

    G:Da google.

    M:…richiesta e pagata, no ?

    G:Sì, sì.

    M:Ecco, i soldi di quella pubblicità che fine fanno ?

    G:Allora, i soldi vanno… glielo spiego subito…

    M:…no, no. ma per…

    G:…allora noi abbiamo tentato, i primi anni se lei va a vedere nel blog, dal 2005 fino al 2009 di tentarle tutte per non
    mettere la pubblicità. Io ero sempre stato contro, abbiamo fatto anche degli abbonamenti a cinquanta euro a dei libri.
    La gente no-non voleva; noi non prendiamo finanziamenti pubblici, ci autogestiamo… solo che è diventato una roba grossa da
    cinquecento-seicentomila ingressi al giorno, quindi un server costa duecentocinquantamila euro all’anno… cioé i quattro
    persone che ci lavorano…

    M:Se lei mi dice “andiamo in pari con la pubblicità”,lei lo dice io ci credo eh, non è eh…

    G:Guardi…guardi io dal-fino all’anno scorso eravamo sotto, erano sotto, Casaleggio… poi io non entro nei dati di
    Casaleggio…

    M:Lei è soltanto la persona a nome…

    G:…io sono un cliente…

    M:…lei, il blog di Beppe Grillo non è di Beppe Grillo, questo potremmo essere il titolo.

    G:No, il blog di Beppe Grillo è di Beppe Grillo, lo gestisce una società perché io non sarei in grado di gestire
    seicentomila ingressi al giorno, mi scusi ma abbia pasienza…

    M:…no, no, no, anche giustam…

    G:Eh, e allora, io i p- i testi i-i-che scriviamo li scriviamo insieme da una vita, due volte al giorno per
    trecentosessantacinque giorni…

    M:…siete come Mogol e Battisti da questo punto di vista.

    G:…allora e di chi è? E’è di chi ci-chi partecipa… di chi di chi l’ha fatto diventare grande. E adesso non posso
    reggere un movimento da solo, senza soldi.

    (stacco nel video, mani giunte di Grillo -senso: credetemi- si riprende con Mentana che legge)

    M:Fermo restando che siete l’unico partito che ha ridato indietro i soldi perché se no eh qualcuno rischia di dimenticarlo
    i soldi del finanziamento… della rimborsi elettorali… l’assegno…

    G:Quarantadue milioni…

    M:Quarantadue milioni, fermo restando questo: che fate adesso per finanziare la campagna elettorale? perché…

    G:Facciamo-apriamo una sottoscrizione.

    M:Lo fate con una sottoscrizione…

    G:…assolutamente sì…

    M:…non attingete a nulla, neanche ai soldi…

    G:…no…

    M:…la pubblicità, il blog… questo qua no… non c’entra… solo contabilità diversa…

    G:…no…no… assolutamente… assolutamente… ci manchere… guardi eh… guardi Bono… adesso ci sono le regionali in
    Piemonte…

    M:Bono non è quello degli U2…

    G:No, no, Bono…

    M:…stiamo parlando del vostro candidato.

    G:…non è un medico, magari diventasse presidente. E in un posto dove è andato giù tutto, è andato giù tutto, si finanzia
    con una sottoscrizione… hanno bisogno di settantamila euro per… l’abbiamo pubblicato oggi. E lì abbiamo una città che
    è la più indebitata d’Italia, quasi quattro miliardi di debiti, con una regione che ha otto miliardi di debito e l’ex
    sindaco Chiamparino è lì a fare campagna a parlare in piemontese nei mercati lui che ha-ha-ha indebitato tutto ciò che
    tocca lo indebita, ha portato ad essere la città più indebitata d’italia torino, e… e… come promozione, perché chi fa
    più debito viene promosso in questo paese qua, è andato-l’hanno messo alla fondazione san paolo. Adesso dalla fondazione san paolo
    è di nuovo tornato per le strade, dice “io sono amico, ex sindacalista” perchè c’ha sempre quell’anima lì, attaccata alla
    gente. Intanto sta in una fondazione bancaria, poi va nei mercati a parlare di…

    M:Adesso le faccio una domanda è perché lei conosce queste cose. Perché allora è così popolare? Perché lei lo sa che
    Chiamparino è popolare.

    G:Perché ha vinto le elezioni, perché c’han messo Buttiglione, ma lo vi…anche Gimmy il fenomeno ha vi-avrebbe vinto le
    elezioni.

    M:ahahah… contro, contro Buttiglione…

    G:…ma anche questo. anche anche lo sciocchino ha vinto le elezioni perché c’han messo un portiere di calcio. Se lo ricorda
    lo sciocchino quando ha vinto, è diventato sindaco di firenze, chi c’aveva contro? aveva un portiere di calcio… son buoni
    tutti a essere eletti così. Caro signore…

    M:Però scusi…

    G:…non si offenda.

    M:No, no… per il signore o per il caro ? però le chiedo.

    G:Ha la battuta pronta però!

    M:Sì, me la cavo.

    G:Sì.

    M:Però ha vinto anche in trasferta le elezioni dentro al PD…

    G:…ma perché da… ma perché c’ha le cooperative, perché da dei lavori, perché fa le olimpiadi…

    M:…no…no…invece contro chi era l’espressione del partito democratico… Cuperlo ad esempio. Ha vinto contro Civati…
    Non è che non ha vinto contro nessuno.

    G:Lei suona sempre sull’ebetino sul, su…

    M:E lei di quello stava parlando, lo sciocchino che ha vinto contro il portiere era lui.

    G:No, no… io sto parlando, sto parlando del sistema. Noi vogliamo governare questo paese non con quel- senza questa gente
    senza questa gente.

    M:Resta… resta, eh come dire l’articolo uno virtuale della vostra idea politica… ed eh noi non faremo alleanze con
    nessuno, vale anche per l’europa ?

    G:No, per l’europa bisogna vedere perché…

    M:…ah ecco…

    G:…se abbiamo un gruppo eh se se bisogna vedere… decideremo, perché hai bisogno di sei…

    M:C’è qualche gruppo che vi piace ?

    G:Non li conosciamo ancora però ci possono essere dei gruppi che magari hanno una piccola percentuale, se ne metti uno
    dentro per paese…

    M:I piraten, queste cose ?

    G:Ma i pirati sono scomparsi… con liquid fiibert si sono liquefatti con liquid fiibet. Allora no, voglio dire, per
    fare un gruppo e inserirlo nel parlamento devono essere rappresentate sette nazioni, quindi noi siamo uno… abbiamo bisogno
    di rappresentanti di altri sei. Li andremo a conoscere, metteremo in rete le persone, i curriculum, se ci sarà un piccolo
    gruppo, non so… i verdi tedeschi oppure di certi gruppi spagnoli o francesi che vogliono le stesse cose sul fiscal
    compact, che vogliono abolire, magari con un referendum, l’euro o vogliono ritrattare tutte le i trattati… e noi faremo-
    potremo anche farla un alleanza. Chi l’ha detto ? Per avere, per avere peso dentro il parlamento… ma se noi mettiamo
    venticinque dei nostri, preparati, perfetti dentro quel parlamento cambia l’europa e cambia l’italia. Noi andiamo la per
    cambiare le leggi qua…

    M:Però questa cosa delle-delle alleanze lei sa che non è di poco conto. Se l’attività…

    G:Ma basta, ma no, ma basta…

    M:No… no… lì in europa, questa cosa che stava dicendo lei…

    G:Ah sì sì…

    M:Come “no ma basta” ? L’ha detto lei…ah ah… in italia l’abbiamo capito che non non ci sono movimenti o-o partiti che
    v’interessano. Con cui interessa…

    in risposta a: Sbobinatura B.G. #9293
    ConteZero
    Partecipante

    M:E’il capo delle relazioni esterne del bo-del Monte dei paschi di siena. Lo spiego perché…

    G:Sì, allora… succede questo, che non si aspettavano il movimento, qui e-i- se il presidente della G.P.Morgan dice una
    cosa che io son rimasto esterrefatto. Non voglio farmi alcun tipo di autocelebrazione, dice “il pericolo non è né l’euro né
    il debito in europa, è Grillo” Lo dice quello della G.P.Morgan perché è onesto e ha capito. Ma è vero che siamo il pericolo.
    Ecco perchè abbiamo i mezzi contro, abbiamo l’europa e mettono lì questo… questo pupazzo lì perché può l’unico che può
    magari metterci in crisi.

    M:Sta ancora parlando di Renzi.

    G:Sì ma non lo voglio neanche nominare. Perché…

    M:Eh però sennò non si capisce di chi parla.

    G:Sì ma se dice pupazzo la gente capisce.

    M:Senta ma c’è qualcosa che le piace di Renzi? Tecnicamente.

    G:Ma no, ma è finto. E’finto. E’proprio f- ma come fai a pensare che ti piace uno falso, perché è tutto così. Posso fare…

    M:Il fatto di avere… il fatto di avere scalato dall’esterno praticamente il più grande partito italiano, il più

    G:Ma è uno che… ma no ma scusi… ma que-questo è un problema del PD, se il PD ha ha la ha espresso come risposta
    questo qui io voglio capire che domanda si sono fatti perché si sono disintegrati da soli, cioé voglio dire uno che
    resuscita un morto come Berlusconi, lo resuscita. Fa una legge elettorale dentro da solo insieme al morto revi… è lì
    e l e e a Verdini, se lei va su vichipedia e clicca Verdini c’ha di almeno le prime venti righe che sono inquisizioni, sono
    sono indagini di tre procure in Italia. Un massone. In tre si mettono in una stanza e fanno la legge elettorale ? Ma ma con
    quale diritto ? Poi non sono… non siamo noi i democratici? noi abbiamo, la legge elettorale la stiamo preparando, è finita
    oggi perché il professor Giannuli…

    M:Avete fatto una serie di… referendum interni online.

    G:Abbiamo fatto, perché è una cosa complicatissima. E’complicatissima!

    M:E qual’è la vostra legge elettorale ?

    G:E’quella che adesso abbiamo discusso tutti i temi: maggioritario o proporzionale, al-scheda e allora unil-uni-eh scheda
    fissa eeh tipo sbarramento il cinque…

    M:Avete dato tutte le opzioni…

    G:…tutte le opzioni, le abbiamo tirate giù, hanno votato! dai trenta, ai quaranta ai cinquantamila iscritti. Noi facciamo
    così. Ma io non decido nulla. Ma perché mi devono dire che io- che questi qui sono in parlamento e che aspettano la mia
    direttiva? Io sono state anche anche sbugiarda-sbugiardato eh io ero per certe cose…

    M:…sbugiardato, l’ha detto lei…

    G:…ma si ma io esprimo un parere.

    M:No però le dico una cosa su… lei è stato sbugiardato come dice lei su una…

    G:No, vabé, ma… su due cose…

    M:…comunque è stato smentito su una posizione..

    G:…su due cose, su due cose…

    M…sì certo…

    G:…sul sul sulla questione dell’immigrazione che io ero per mantenere il reato di clandestinità…

    M:…dell’immigrazione e sull’andare da Renzi.

    G:…abbiam fatto la rete, ha detto “no, lo togliamo” abbiam fatto la cosa e io mi sono adeguato alla maggioranza. E’quello
    che posso fare: mi adeguo alla maggioranza.

    M:Però lei ha un potere d’indirizzo fortissimo. Come si è visto nelle vicende…

    G:Ma no…

    M:…nelle vicende dei… di quelli che sono stati definiti dissidenti e tutti…

    G:Posso dirle una cosa?

    M:Prego.

    G:Posso dirle una cosa? E’la prima volta in europa, non solo in italia, che questi dissidenti vengono mandati via con tre
    gradi di giudizio. Tre. Prima sfiduciati dalla base che li ha votati. Seconda eh l’assemblea dei parlamentari, li hanno
    sfiduciati con un assemblea in maggioranza… e poi dalla rete, il settanta per cento li ha mandati via. Questa è
    democrazia, io non c’entro, non li conosco neanche. Li ho visti due volte. Io non mi permetto di mandare via nessuno.
    Allora, voglio dire, adesso andiamo alle elezioni, cosa facciamo noi alle elezioni ? Adesso noi abbiamo, pensi un po’come va
    il movimento, ecco perché hanno paura. Abbiamo cinquecento liste, l’anno scorso erano duecento, centonovantanove… quest’anno
    sono cinquecento… il prossimo saranno mille. Siamo i u… in una in una progressione geometrica… e allora…

    M:Però come… come è successo ad altri movimenti in passato voi con questa…

    G:Non c’è movimento in passato così che…

    M:…com’è successo ad altri movimenti a cui arbitrariamente vi paragono, mettiamola così, poi succede che gli eletti hanno
    una tendenza chiamiamola “all’infedeltà”, la possiamo chiamare così? per cui voi avete perso una parte dei vostri eletti
    soprattutto al senato. In vista delle elezioni europee che sono per voi le più importanti, poi ci saranno delle occasioni
    amministrative… come come farete le liste. Per evitare…

    G:Allora le liste sono così, ci sono cinque macroregio- cinque macroregioni, devono esprimere fra tutto settantacinque
    candidati fra tutti i partiti quindi si va a preferenze ed a partito no a coalizione. Dato che le cinque macroregioni non
    comprendono le regioni più piccole e sarebbe sbagliato non far partecipare le regioni più piccole perché hanno meno abitanti
    e quindi avrebbero prevalenza le altre noi facciamo due tipi di di di elezioni ine online. Facciamo la prima regionale.
    Chi vince le regionali, chi prende più voti nelle regioni viene automaticamente messo in lista per le le cinque macroregioni
    poi si vota. Signori si vota. Allora se sono trenta- l’anno scorso erano trentamila quest’anno sono centodiecimila. Se
    votano noi raddoppiamo sem- arriveremo ad un milione di iscritti.

    M:Cioé gli aventi diritto a scegliere i vostri candidati: centodiecimila.

    G:Assolutamente. Sì. Assolutamente. Poi… poi…

    M:Ma li indirizzerete o no ? Perché questo… un movimento tutto dal basso però…

    G:No. Non può. Non puoi indirizzare.

    M:Però lei ha visto il limite in cosa consiste poi. Che va-che si candida…

    G:Ma pe- ma scusi noi abbiamo preso il ventici- ma… ma… scusi…

    M:…chi per interesse personale, per ambizione…

    G:primo… primo… primo… primo… assolutamente… ma noi abbiamo preso il venticinque per cento non ce l’aspettavamo
    neanche, quindi sono entrati anche della gente con trenta voti che no non avevamo mai visto e non hanno fatto assolutamente
    nulla dentro il parlamento, sono… erano lì, si sentono senatori, si fanno chiamare senatori, quando cominci a toccare un
    po’i soldi magari alcuni sono più sensibili di altri e poi noi vogliamo innanzitutto abbiamo messo il recall. Noi nelle
    europee mettiamo il recall che c’è negli stati uniti: se la base che ti ha votato, cinquecento del tua circoscrizione
    che ti hanno mandato in europa tu non segui il programma per cui ti sei impegnato vai via. Vai via e se non vai via c’hai
    una penale da duecentocinquantamila euro. Io voglio che ci sia il vincolo di mandato perché la più grande stronzata di
    questo paese è che la costituzione preveda il non vincolo quando c’erano i galantuomini potevi… ma adesso con questa
    gente che si fa comprare e vendere io voglio il vincolo di mandato, se non c’è lo mettiamo noi con un atto privato davanti
    al notaio. Duecentocinquantamila di… di… di pegno.

    M:Cioé tutti i candidati del movimento cinque stelle dovranno firmare un impegno di adesione al recall o se no penale.

    G:Prima un impegno… asso-assolutamente… asso-o se no…

    M:Diritto di recesso.

    G:No, no penale. Cioé una multa.

    M:Se se…

    G:E’…E’una… è un, ovviamente uno spauracchio.

    (video salta)

    M:…stato messo in giro la voce che ci saranno anche dei nomi altisonanti. No perché è tutto scelto dal basso. Quindi…

    G:Assolutamente no.

    M:Casaleggio escluso ?

    G:Assolutamente sì.

    M:Perché Casaleggio non… non s’impegna direttamente?

    G:Lo chieda… ma no lui s’impegna…

    M:Lei, lei lo conosce meglio…

    G:Lui è una persona molto timida, lui è una persona molto ti-molto riservata, fa il manager non fa l’uomo di spettacolo, io
    sono un uomo di spettacolo abit-abitato abituato alle brutture eh per cui io…

    M:Beh non lo dica adesso che si… ahahhh

    G:No vabé… No, voglio dire, io sono anche un… una… un uomo da palcoscenico, lui no, lui…

    M:Lei sa-una delle polemiche che ci sono state anche all’interno leggendo è…il ruolo di Casaleggio.

    G:Ma… succede… il movimento… ma se c’è…

    M:Lo vuole in quest’occasione spiegare qual’è il ruolo di Casaleggio nel Movimento cinque stelle.

    G:Il ruolo di Casaleggio. Senza Casaleggio… senza Casaleggio non ci sarebbe stato il movimento. Non poteva vertere solo
    su di me… è ah-è un organizzatore di rete di strategie di rete, è un manager che aveva-che conosce le persone, conosce
    perché è un organizzatore straordinario.

    M:Vogliamo dire che è il creatore del software del movimento cinque stelle.

    G:Assolutamente. Ma ci mancherebbe.

    M:E’questo. Sostanziale.

    G:Ci mancherebbe. Noi facciamo i pezzi insieme. Nel blog è una cosa, l’organizzazione. Per esempio la gestione,
    l’organizzazione della comunicazione che i primi tempi erano era un po’così… abbiamo sbagliato ma perché pensi una persona
    normale che si trova a parlare con Bersani. Poverino Bersani è stato mandato al massacro dai suoi. E è caduto di nuovo nella
    trappola di non considerarci, perché lui non voleva governare col movimento cinque stelle che eravamo la prima forza del
    paese e la forza nuova che è arrivata. Voleva dei senatori, dei voti per votare lui. L’ho anche detto in televisione…
    mandato al massacro sapendo che dicevamo di no perché la mia campagna politica era via tutti.

    M:Perché l’ha fatto allora?

    G:Perché l’hanno mandato… perché dietro… perché dietro…

    M:A me come a tanti altri è sembrato chiaro lei in campagna elettorale l’ha detto chiaramente “noi non governeremo mai con
    nessun altro”.

    G:L’hanno fatto… l’hanno fatto per mandarlo al macello, perché dietro c’era già Letta e io c’ho le prove. E le prove è
    l’ambasciatore di Londra, l’ambasciatore inglese all’ambasciata di Roma c’ha invitato a pranzo…

    M:Cioé Christopher.

    G:Sì, l’ha detto anche in televisione… questo signore, non mi ricordo il nome… l’ambasciatore inglese a Roma… siamo
    andati io e Casaleggio a pranzo da lui. Quando siamo andati lì il pranzo era io, lui e Letta. Letta è sopra che aspetta per
    mangiare con lei. Io ho detto “io son venuto per mangiare con lei e e e e dato che m’ha invitato.

    M:Ha costretto l’ambasciatore a mangiare due volte ?

    G:Io non ho mangiato con nessuno. Io non ho mangiato con Letta. Vuol dire che questo succedeva un mese prima de-di di di
    Gargamella. Un mese prima quindi erano i giochi che erano già fatti caro signore. I giochi sono sempre fatti in italia, non
    succede nulla per caso… e anche il bamboccio che lì continua la lagenda di Monti di Letta e delle banche centrali della
    e del della BCE con questa ov debito che prima o poi il debito dicono degli economisti che non esiste, forse non esiste
    però prima o poi esisterà e si mangerà la realtà. Esce nella realtà e se la mangia… e si mangia l’economia, si mangia
    l’acqua eh l’energia, si mangia la scuola, si mangia la sanità.

    M:Aspetti che ci siamo persi due cose che sono tutte e due interessanti.

    in risposta a: Almanacco caprone 2013 #8490
    ConteZero
    Partecipante

    Bozza della parte 2

    Ascesa e caduta.
    Una pratica abbastanza ricorrente nel Movimento 5 Stelle è quella di attaccare ciclicamente qualsiasi fonte esterna che, per una ragione o per l’altra, assume uno status superiore agli occhi dell’elettorato del Movimento stesso, e questo è tuttosommato normale (o meglio, avviene anche in natura fra i maschi alfa), tuttavia questa debolezza colpirà pesantemente il Movimento a fine maggio.
    Se le prime vittime eccellenti di questo modus sono infatti soggetti di secondo piano nel pantheon a cinque stelle, gente come Barnard (esaltato come apostolo del monetarismo in opposizione alla politica dell’austerity di Monti), Gabanelli (dipinta come una specie di santa laica per il suo “giornalismo d’inchiesta”), Becchi (visto come “ideologo” del Movimento) o Scanzi (quasi un portavoce ufficioso) l’attacco di Grillo a Rodotà (definito “ottuagenario scongelato”) scatenerà un putiferio che taglierà le gambe al Movimento 5 Stelle proprio nel momento in cui sembrava più forte : dopo la nomina di Napolitano.
    Col senno di poi è facile vedere che l’azione era studiata a tavolino per evitare la deriva che il mancato Presidente della Repubblica stava dando al movimento, cionostante saranno in molti a non capire.
    Questo non fermerà Grillo che continuerà ad usare lo stesso schema anche in futuro prendendosela anche col la direzione del Fatto Quotidiano, con Scanzi, con Becchi, con la Corte Costituzionale ed in generale con qualsiasi entità (persona fisica o istituzione) che guadagna abbastanza prestigio da minacciare la leadership di Grillo.
    Questi attacchi non saranno mai, in sé, definitivi… nessuno dei soggetti colpiti viene mai scacciato definitivamente ma l’azione in sé serve a mettere in chiaro i rapporti di forza ed ad a subordinare l’autorità dei “comprimari” a quella del capo indiscusso.

    Al lupo ! Al lupo!
    Un altro evento, anche se di minore entità, che animerà il 2013 è l’emergenza di Luglio.
    Facciamo mente locale: in un primo momento Grillo non coordina l’azione parlamentare ma s’aspetta che i parlamentari siano “in sintonia” con lui. Questo innesca un cortocircuito istituzionale quando nel chiudere un articolo sul suo blog Grillo (o, più probabilmente, un suo ghost writer visto che lui è in ferie in Sardegna) opta per i toni allarmistici tipici di beppegrillo.it.
    Un pezzo chiuderà con una frase tipo “basta, tutto questo deve finire, devo parlare con Napolitano e dirgli di chiudere la legislatura e tornare alle urne” che in sé è in linea con il catastrofismo tipico del blog ma, in un momento in cui mancano le notizie e l’attenzione intorno al Movimento è ancora alta produce una serie d’effetti inaspettati. La dabbenaggine dei gruppi parlamentari fa il resto e tutto sfocia nella Presidenza che calendarizza l’incontro (richiesto in fretta e furia dai parlamentari del gruppo).
    A peggiorare il tutto c’è il periodo; in quel frangente Grillo è in ferie (in yacht) in Sardegna e la data indicata dalla presidenza non si sposa con l’agenda del comico, per questa ragione i parlamentari s’inventano un impegno inderogabile: lo “spazzatour”.
    La scusa sulla carta tiene (pur con una generalizzata sollevazione… di sopracciglio) specie considerando che al colle si presenterà solo una delegazione e che è stata la delegazione stessa a chiedere l’incontro (non è molto cortese chiedere un incontro urgente e poi tergiversare sulla data) ed alla fine la presidenza accetterà di rimandare di qualche giorno l’incontro.
    L’incontro si terrà all’inizio di Luglio e, al di là dei toni allarmistici, si concretizzerà in un pacato incontro a porte chiuse a cui seguirà il solito comizio in cui Grillo (abbronzatissimo) ripete in conferenza stampa le stesse recriminazioni su come tutto va male e c’è bisogno di un cambiamento radicale (che, a suo dire, solo il M5S è in grado di garantire).
    Nonostante le “sconvolgenti verità rivelate” Napolitano non scioglierà le camere e non darà seguito a nessuna delle richieste che Grillo dice d’avergli comunicato.
    Perché ho deciso di raccontare quest’evento ? Un’intera settimana è stata letteralmente dedicata a questo “delicatissimo incontro”: nulla mediatico montato ad arte con toni apocalittici atti a tenere alta l’attenzione.
    L’azione “politica” del Movimento 5 Stelle dall’insediamento si concretizzerà sempre in avvenimenti come questi (che si sono ripetuti senza soluzione di continuità dall’insediamento delle camere) secondo il famoso adagio di quello che soleva urlare “al lupo, al lupo”.

    Quel pasticciaccio brutto della Bossi-Fini.
    L’estate passerà comunque più o meno tranquillamente (tentativi di rovesciare il tavolo di Berlusconi a parte) fino all’ennesima tragedia in mare a largo della Sicilia.
    L’opinione pubblica è scioccata ed il Movimento 5 Stelle è, ovviamente, già sul pezzo a cavalcare l’indignazione popolare. In un errore di valutazione però la commissione preposta pensa bene di promuovere un ordine del giorno contro la Bossi-Fini… ed avviene quello che nessuno dei parlamentari del Movimento poteva pensare: l’ordine del giorno passa coi voti entusiasti di SEL e PD.
    Nell’immediato è festa un po’per tutti: l’elettorato del Movimento esulta per il successo ed il centrosinistra (governativo e non) è felice per aver avviato un iter (per di più con un partner insperato) per cassare una legge che ritiene vergognosa.
    Durerà pochissimo; nel giro di qualche ora Grillo e Casaleggio faranno sapere (via blog) che i parlamentari hanno sbagliato e che devono immediatamente ritirare la mozione… i gruppi parlamentari inizialmente resistono ma in un modo o nell’altro alla fine sono riportati all’ordine quando Grillo si reca a Roma per incontrarli di persona.
    Questo avvenimento, che è abbastanza significativo, è particolarmente importante, tanto per le implicazioni quanto per quello che Grillo riferisce a porte chiuse (e che ci giunge tranne qualche anonimo parlamentare dissidente).
    Non approfondisco la cosa, ci sarà un articolo apposito, quel che viene chiarito definitivamente da questo atto è, però, la tattica: i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle sono stati istruiti per presentare proposte che hanno un unico scopo : logorare il PD.
    La mozione sulla Bossi-Fini (e molte altre, precedentemente rigettate non senza strascichi, vedasi Giacchetti) a quanto pare nascono proprio nell’ottica di alimentare il dissenso nei confronti del PD, il meccanismoè semplice : si propone qualcosa di condivisibile dal PD anche se inapplicabile per diverse ragioni e si aspetta che i democratici siano costretti a bocciarlo.
    A quel punto si può attaccare il PD per la sua “doppiezza”, accusandolo di non voler veramente fare qualcosa.
    Nel caso specifico Grillo pensava che il PD avrebbe rigettato la proposta per non inimicarsi il partner di governo (il PDL); la pronosticata bocciatura gli avrebbe permesso d’attaccare i democratici, bastava semplificare un po’il messaggio e dire “il PD è favorevole alla Bossi-Fini”.
    L’errore gli è però costato carissimo perché passata la norma si è scoperto che le proposte del Movimento 5 Stelle stesso (anche quelle già passate) non sono “genuine” ma strumentali, pensate per attaccare indirettamente il PD.
    Quel che è peggio è che nello specifico caso s’è dimostrato che il Movimento non aveva alcuna intenzione d’abrogare la Bossi-Fini: chissà quante altre proposte “condivisibili” passate e future sono solo specchietti per le allodole ?

    Le recriminazioni.
    F35, Slot machines.

    Temi ricorrenti.
    Il governo fra gli obiettivi ha la modifica della costituzione per abolire il bicameralismo perfetto e la riforma della legge elettorale (il Porcellum).

    Riforma costituzionale.
    Le cose si prospettano generalmente positive per la riforma della costituzione; l’iter è in sé abbastanza complicato e si pensa ad un modo per semplificare ed accelerare la modifica: si arriva ad una legge costituzionale (che verrebbe approvata e ratificata come fosse essa stessa una modifica costituzionale) che deroghi all’articolo 138, questa legge istituisce, in via eccezionale, un gruppo ristretto rappresentativo di tutte le forze presenti in parlamento che elabori la modifica della Costituzione. La modifica costituzionale così ottenuta verrebbe quindi sottoposta al voto delle camere ed al referendum popolare.
    Dov’è la differenza ? Quali sono i vantaggi ? avendo i due terzi dei voti in entrambi i rami del parlamento, fare una legge costituzionale come quella sopra indicata in quanto in sé non contiene che pochi articoli scarsamente emendabili, questa verrebbe rapidamente votata e, in forza dell’articolo 138 della costituzione, non richiederebbe, per sé stessa, un referendum confermativo. Una volta in vigore sarebbe possibile fare riforma costituzionale sulla base di questa legge che ridurrebbe notevolmente i tempi stesura ed approvazione.
    Ovviamente ad opporsi sono quelli del Movimento che, pur sapendo (è scritto nella legge) che la legge stessa verrebbe varata secondo il dettato dell’articolo 138 e che alla fine ci sarebbe comunque un referendum confermativo per la riforma elettorale vera e propria (cosa che la legge 138 prevede solo in alcuni casi) trovano in questa norma la perfetta scusa per farsi autopromozione con atti più o meno eclatanti, dalle manifestazioni (invero poco seguite) all’occupazione del tetto di Montecitorio come protesta.
    A chiudere il quadro il giornale amico Il Fatto Quotidiano lancia diverse mobilitazioni ed appelli “per salvare la costituzione” (a quanto pare la semplificazione è d’obbligo). Ovviamente non si cava un ragno dal buco ed anche la raccolta firme si rivela un fallimento; a salvare la faccia al Movimento 5 Stelle è però l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza, la maggioranza al senato non arriva ai 2/3 e quindi la legge “deroga” andrebbe sottoposta a referendum confermativo. Stando così le cose il parlamento decide di abbandonare questa strada e seguire l’iter classico.
    Alla fine si sono bruciati mesi per nulla; il Movimento 5 Stelle non ha alcun merito in questo stop (i responsabile e Berlusconi), ma questo non vieta a Grillo ed ai suoi d’appuntarsi in petto la medaglietta “abbiamo salvato la costituzione”.

    Riforma della legge elettorale.
    Sulla legge elettorale il discorso se possibile è ancora più complesso.
    Letta all’insediamento pensa che, essendo la maggioranza più risicata al senato sia logico far partire l’iter per il cambio della legge elettorale proprio da lì. La cosa provoca anche diversi attriti alla Camera dove l’onorevole Giachetti (PD), vedendo il suo ordine del giorno bocciato dalla sua stessa maggioranza inizia una protesta che culminerà con uno sciopero della fame protratto per alcuni mesi.
    Purtroppo nei mesi che seguiranno veti incrociati ed interessi di parte terranno ferma qualsiasi proposta: la commissione non riuscirà a partorire alcunché.
    Perché ? Le ragioni sono molteplici: Berlusconi e Lega Nord il Porcellum l’hanno voluto, gli ha permesso d’avere un certo controllo sul parlamento.
    La formula della legge di Calderoli (a sua volta copiata dalla legge voluta dal PDS in regione Emilia-Romagna) infatti permette al PDL di controllare il Senato; al centrodestra basta mantenere la maggioranza relativa in alcune regioni chiave (Campania, Sicilia, Veneto, Lombardia) per impedire a chiunque altro d’avere l’autosufficienza al senato.
    Il Porcellum piace anche a Grillo che a più riprese l’ha difeso per alcune sue peculiarità: i parlamentari sono scelti dalla segreteria e non hanno alcuna legittimazione popolare diretta, l’assenza di preferenze avvantaggia i partiti con candidati d’inferiore caratura ed in ultimo dal punto di vista meramente numerico a parità di voti la legge concede al Movimento 5 Stelle un numero maggiore di seggi rispetto ad esempio al mattarellum.
    Per queste ragioni in diverse occasioni il comico ha avuto a dire (parafrasando) “l’attuale legge elettorale va bene, prima vinciamo (col porcellum) e poi quando saremo al potere la cambieremo noi”.
    Le cose cambieranno il 4 dicembre quando la Consulta si esprimerà dichiarando il porcellum parzialmente incostituzionale.
    In base alle deliberazioni (le motivazioni devono ancora essere depositate) il Porcellum viene quindi “mutilato”, la corte costituzionale nel riconoscere l’incostituzionalità di alcune parti di esso è infatti costretto ad invalidarne selettivamente solo alcune parti: quelle relative al premio di maggioranza (tolto perché senza soglia d’accesso) ed il voto di lista anziché nominale.
    Il porcellum “rivisto” diventa quindi un proporzionale puro con un un senato eletto proporzionalmente su base regionale e preferenze individuali su collegi ampli e con le coalizioni; un sistema inapplicabile perché non assicura la goverabilità e rende impossibile ragionare su maggioranze, coalizioni ed accordi. Finanche Grillo, dopo aver capito che non si torna al Mattarellum, a fasi alterne chiede il ripristino del Mattarellum.
    La maggioranza del Senato deciderà quindi di spostare l’intero iter alla camera dove, in forza dei numeri del PD, è più facile arrivare se non altro ad una formulazione preliminare.
    Alla fine del 2013 il parlamento non ha ancora deciso neppure verso quale modello elettorale convergere.

    Il reddito di cittadinanza.

    I rimborsi elettorali.

    Il restitution day.

    Premessa ?
    Qui le cose cambiano un po’, anziché andare in senso strettamente cronologico bisogna esaminare gli avvenimenti per argomento per avere una migliore visione d’insieme, la cosa può scombussolare un po’ ma aiuta ad avere una migliore visione d’insieme di quello che è avvenuto.
    Riprendiamo quindi dal periodo estivo; qui c’è stato un cambio negli obiettivi a breve e medio termine nel Movimento; una volta insediato il governo il Movimento ci mette pochissimo a rendersi conto che la cosa migliore (per il suo partito) è lo scioglimento delle camere ed il ritorno al voto. Il governo sembra infatti destinato a durare e l’opposizione non offre grossi sbocchi, l’obiettivo è quindi lo scioglimento delle camere ed il ritorno alle urne.

    in risposta a: Almanacco caprone 2013 #8469
    ConteZero
    Partecipante

    Sulla selezione del blog, c’andrebbero gli approfondimenti dell’almanacco.
    Io cercherò di trattare (velocemente) gli eventi salienti, ma alcune cose andranno comunque estese come topic a sé stanti.

    G.D.E.

    in risposta a: Almanacco caprone 2013 #8460
    ConteZero
    Partecipante

    Due cose su cui fare approfondimenti (ognuno metta i suoi, poi si fa la sintesi) secondo me:

    * reddito di cittadinanza
    * rimborsi elettorali (chi ne ha diritto e chi no)

    in risposta a: Almanacco caprone 2013 #8459
    ConteZero
    Partecipante

    La cosa migliore sarebbe istituire una ML, il meccanismo per farla “sicura” è facile: si fa una casella di posta (del coordinatore) usa e getta.
    Noi ci scriviamo e diciamo chi siamo con una “parola d’ordine”… poi veniamo qui e diciamo la parola d’ordine. A quel punto è ovvio che siamo noi.

    G.D.E.

    in risposta a: Almanacco caprone 2013 #8457
    ConteZero
    Partecipante

    Te la senti di prendere i vari testi, armonizzarli e fare il PDF finale ?

    C’è da trovare qualcuno per l’introduzione mentre la prima parte è l’articolo indicato sopra.

    G.D.E.

    in risposta a: Almanacco caprone 2013 #8455
    ConteZero
    Partecipante

    Ovviamente non c’è bisogno di scrivere tutto ex novo, si possono anche ripescare pezzi già scritti (ovviamente a patto che siano d’argomenti di ampio respiro) ed adattarli.

    in risposta a: Consulenza tecnologica per regalo di Natale #8035
    ConteZero
    Partecipante

    Devi trovare un adattatore per quel cellulare a cui attaccare quella specie di cornetta. Buona fortuna.

    in risposta a: Il topic delle prenotazioni! #6196
    ConteZero
    Partecipante

    Lascialo unito.

    Io intanto vedo di scrivere un motivational, probabilmente per lunedì sera-martedì.

     

    G.D.E.

    in risposta a: Vi piace questo articolo? #5376
    ConteZero
    Partecipante

    Qualcosa d’interessante si dice, se non altro si discute di un argomento che sta passando in cavalleria senza troppe analisi nel merito, però dovresti riscriverlo in maniera meno “precipitosa” (magari tentando di rileggerlo facendo finta di non essere tu l’autore).

    in risposta a: Il topic delle prenotazioni! #4003
    ConteZero
    Partecipante

    Io a meno di breaking news non ho intenzione di pubblicare fino ad almeno mercoledì.

    Se ho tempo faccio la parte successiva di “suono”.

    in risposta a: 25/01/2013, il giorno del contatto #3904
    ConteZero
    Partecipante

    Secondo me se vi riconoscono vi menano.

    in risposta a: Audio ? #3884
    ConteZero
    Partecipante

    Dopo, quando si parlerà di cavi audio… ad esempio del fatto che pubblicizzano enormi fesserie a prezzi astronomici (arrivando ad assurdità come i cavi in platino) e poi si scordano l’unica cosa che veramente conta… le guaine fatte in PVC che è piezoelettrico, così quando ci passa la corrente queste si contraggono e si dilatano a causa del campo fra i due fili e “suonano” per fatti loro… la FILODIFFUSIONE reale (a scapito della qualità del segnale).

    Per questioni “pratiche” ho voluto tenere tutta la parte di cavi etc fuori dalla prima uscita, altrimenti a forza di tirare dentro altri argomenti sarebbe venuto fuori un libro in un post.

Stai visualizzando 20 post - dal 1 a 20 (di 33 totali)