Almanacco caprone 2013

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  • #8454
    ConteZero
    Partecipante

    Il progetto è questo: fare un compendio degli avvenimenti politici del 2013 (sulla falsariga di “quello che non ti uccide – parte 1” che sarebbe, modificato, la prima parte) e scrivere un almanacco completo da riversare in .PDF, .LIT e via dicendo per la più ampia diffusione.
    E’un lavorone, ma in parte è fatto ed in parte si può rifare.
    Il lavoro in sè é questo, serve qualcuno che impagini e poi, chiunque voglia, può scrivere degli approfondimenti per argomenti relativi al 2013 ed agli eventi salienti… tipo le rivendicazioni sugli F35, i rimborsi elettorali, l’inceneritore, la questione di Parma e via dicendo.

    Tutto dev’essere il più possibile imparziale perché non è un libello propagandistico ma un testo per la diffusione, gli altri dettagli li discutiamo qui, in questo topic o sulla news del giorno.

    #8455
    ConteZero
    Partecipante

    Ovviamente non c’è bisogno di scrivere tutto ex novo, si possono anche ripescare pezzi già scritti (ovviamente a patto che siano d’argomenti di ampio respiro) ed adattarli.

    #8456
    Anonimo
    Inattivo

    Scrivere so scrivere poco, ma per rileggere, correggere, ed emendare contate pure su di me.

    #8457
    ConteZero
    Partecipante

    Te la senti di prendere i vari testi, armonizzarli e fare il PDF finale ?

    C’è da trovare qualcuno per l’introduzione mentre la prima parte è l’articolo indicato sopra.

    G.D.E.

    #8458
    Tharon
    Moderatore

    Io proporrei due punti :

    – Realizzare un indice dei principali eventi del 2013, e degli eventi secondari (di minore priorità).
    In questo modo è possibile avere già un canovaccio di partenza su cosa andare a cercare, inoltre con un indice tutti gli eventuali collaboratori potranno impostarsi il lavoro, dividersi i compiti e se possibile occuparsi di dei punti in cui hanno competenza.
    Ad esempio chi ha un minimo di conoscenza di economia potrà commentare in maniera più efficace i “punti” in cui si parla di quella materia.

    – Creare un gruppo di lavoro.
    Contarci insomma, rendere noto a tutti chi sta lavorando e su cosa in maniera da evitare che più utenti lavorino sullo stesso punto senza saperlo.

    #8459
    ConteZero
    Partecipante

    La cosa migliore sarebbe istituire una ML, il meccanismo per farla “sicura” è facile: si fa una casella di posta (del coordinatore) usa e getta.
    Noi ci scriviamo e diciamo chi siamo con una “parola d’ordine”… poi veniamo qui e diciamo la parola d’ordine. A quel punto è ovvio che siamo noi.

    G.D.E.

    #8460
    ConteZero
    Partecipante

    Due cose su cui fare approfondimenti (ognuno metta i suoi, poi si fa la sintesi) secondo me:

    * reddito di cittadinanza
    * rimborsi elettorali (chi ne ha diritto e chi no)

    #8461
    Anonimo
    Inattivo

    Finalmente sono riuscito ad accedere!

    Salve a tutti, innanzitutto, ci si sente più tardi.

    #8462
    Anonimo
    Inattivo

    Io potrei rivedermi quelli scientifici, magari con qualcun’altro volenteroso… su quelli di Stamina per esempio avrei anche una mezza intro.

    Qualcuno mi da una mano su “Scienza” ?

    #8463
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao Thaddeus. Anch’io sono interessato all’argomento scienza (come ben sapete).

    #8464
    Anonimo
    Inattivo

    Stavo provando a registrare [email protected] ma vedo che è preso… Simo noi o no?

    #8465
    Tharon
    Moderatore

    Propongo un abbozzo di struttura che mi sembra sensato :

    – Prefazione (da parte di Caprone, o mista di Caprone e dei maggiori contribuenti al blog)

    – Le FAQ (Le stesse presenti nel sito, aggiustate e aggiornate)

    – Almanacco del 2013

    – Selezione dal blog (Una selezione dei post più interessanti che non hanno trovato posto nell’almanacco, come ad esempio le storie di nonna capra ed altri troppo generici per essere inseriti nell’almanacco ma comunque valevoli di pubblicazione)

    #8466
    Anonimo
    Inattivo

    sarebbe necessario che qualcuno con più esperienze di me riuscisse a organizzare la raccolta delle mail e la creazione di un newsgroup.
    Inoltre per queste cose è oportuno darsi un tempo limite.

    #8467
    Tharon
    Moderatore

    Ad essere sincero non vedo la necessità di dotarci di una cosa simile, possiamo fare tutto qui sul forum senza problemi.

    Oltretutto i messaggi sul forum possono venire notificati via mail, quindi si è sempre al corrente dei nuovi interventi.

    #8469
    ConteZero
    Partecipante

    Sulla selezione del blog, c’andrebbero gli approfondimenti dell’almanacco.
    Io cercherò di trattare (velocemente) gli eventi salienti, ma alcune cose andranno comunque estese come topic a sé stanti.

    G.D.E.

    #8470
    Caprone
    Amministratore del forum

    @Caprevaia si quell’email è utilizzata da noi.

    Ultimamente io sto seguendo poco sia per impegni sia perché un po’ mi sono stancato di seguire le vicende di quei pazzi dei 5 Stelle. Comunque per qualsiasi cosa scrivetemi a [email protected]

    Inoltre vi faccio sapere che sto ancora bene, la polizia casaleggina non mi è ancora venuta a prelevare.

    #8490
    ConteZero
    Partecipante

    Bozza della parte 2

    Ascesa e caduta.
    Una pratica abbastanza ricorrente nel Movimento 5 Stelle è quella di attaccare ciclicamente qualsiasi fonte esterna che, per una ragione o per l’altra, assume uno status superiore agli occhi dell’elettorato del Movimento stesso, e questo è tuttosommato normale (o meglio, avviene anche in natura fra i maschi alfa), tuttavia questa debolezza colpirà pesantemente il Movimento a fine maggio.
    Se le prime vittime eccellenti di questo modus sono infatti soggetti di secondo piano nel pantheon a cinque stelle, gente come Barnard (esaltato come apostolo del monetarismo in opposizione alla politica dell’austerity di Monti), Gabanelli (dipinta come una specie di santa laica per il suo “giornalismo d’inchiesta”), Becchi (visto come “ideologo” del Movimento) o Scanzi (quasi un portavoce ufficioso) l’attacco di Grillo a Rodotà (definito “ottuagenario scongelato”) scatenerà un putiferio che taglierà le gambe al Movimento 5 Stelle proprio nel momento in cui sembrava più forte : dopo la nomina di Napolitano.
    Col senno di poi è facile vedere che l’azione era studiata a tavolino per evitare la deriva che il mancato Presidente della Repubblica stava dando al movimento, cionostante saranno in molti a non capire.
    Questo non fermerà Grillo che continuerà ad usare lo stesso schema anche in futuro prendendosela anche col la direzione del Fatto Quotidiano, con Scanzi, con Becchi, con la Corte Costituzionale ed in generale con qualsiasi entità (persona fisica o istituzione) che guadagna abbastanza prestigio da minacciare la leadership di Grillo.
    Questi attacchi non saranno mai, in sé, definitivi… nessuno dei soggetti colpiti viene mai scacciato definitivamente ma l’azione in sé serve a mettere in chiaro i rapporti di forza ed ad a subordinare l’autorità dei “comprimari” a quella del capo indiscusso.

    Al lupo ! Al lupo!
    Un altro evento, anche se di minore entità, che animerà il 2013 è l’emergenza di Luglio.
    Facciamo mente locale: in un primo momento Grillo non coordina l’azione parlamentare ma s’aspetta che i parlamentari siano “in sintonia” con lui. Questo innesca un cortocircuito istituzionale quando nel chiudere un articolo sul suo blog Grillo (o, più probabilmente, un suo ghost writer visto che lui è in ferie in Sardegna) opta per i toni allarmistici tipici di beppegrillo.it.
    Un pezzo chiuderà con una frase tipo “basta, tutto questo deve finire, devo parlare con Napolitano e dirgli di chiudere la legislatura e tornare alle urne” che in sé è in linea con il catastrofismo tipico del blog ma, in un momento in cui mancano le notizie e l’attenzione intorno al Movimento è ancora alta produce una serie d’effetti inaspettati. La dabbenaggine dei gruppi parlamentari fa il resto e tutto sfocia nella Presidenza che calendarizza l’incontro (richiesto in fretta e furia dai parlamentari del gruppo).
    A peggiorare il tutto c’è il periodo; in quel frangente Grillo è in ferie (in yacht) in Sardegna e la data indicata dalla presidenza non si sposa con l’agenda del comico, per questa ragione i parlamentari s’inventano un impegno inderogabile: lo “spazzatour”.
    La scusa sulla carta tiene (pur con una generalizzata sollevazione… di sopracciglio) specie considerando che al colle si presenterà solo una delegazione e che è stata la delegazione stessa a chiedere l’incontro (non è molto cortese chiedere un incontro urgente e poi tergiversare sulla data) ed alla fine la presidenza accetterà di rimandare di qualche giorno l’incontro.
    L’incontro si terrà all’inizio di Luglio e, al di là dei toni allarmistici, si concretizzerà in un pacato incontro a porte chiuse a cui seguirà il solito comizio in cui Grillo (abbronzatissimo) ripete in conferenza stampa le stesse recriminazioni su come tutto va male e c’è bisogno di un cambiamento radicale (che, a suo dire, solo il M5S è in grado di garantire).
    Nonostante le “sconvolgenti verità rivelate” Napolitano non scioglierà le camere e non darà seguito a nessuna delle richieste che Grillo dice d’avergli comunicato.
    Perché ho deciso di raccontare quest’evento ? Un’intera settimana è stata letteralmente dedicata a questo “delicatissimo incontro”: nulla mediatico montato ad arte con toni apocalittici atti a tenere alta l’attenzione.
    L’azione “politica” del Movimento 5 Stelle dall’insediamento si concretizzerà sempre in avvenimenti come questi (che si sono ripetuti senza soluzione di continuità dall’insediamento delle camere) secondo il famoso adagio di quello che soleva urlare “al lupo, al lupo”.

    Quel pasticciaccio brutto della Bossi-Fini.
    L’estate passerà comunque più o meno tranquillamente (tentativi di rovesciare il tavolo di Berlusconi a parte) fino all’ennesima tragedia in mare a largo della Sicilia.
    L’opinione pubblica è scioccata ed il Movimento 5 Stelle è, ovviamente, già sul pezzo a cavalcare l’indignazione popolare. In un errore di valutazione però la commissione preposta pensa bene di promuovere un ordine del giorno contro la Bossi-Fini… ed avviene quello che nessuno dei parlamentari del Movimento poteva pensare: l’ordine del giorno passa coi voti entusiasti di SEL e PD.
    Nell’immediato è festa un po’per tutti: l’elettorato del Movimento esulta per il successo ed il centrosinistra (governativo e non) è felice per aver avviato un iter (per di più con un partner insperato) per cassare una legge che ritiene vergognosa.
    Durerà pochissimo; nel giro di qualche ora Grillo e Casaleggio faranno sapere (via blog) che i parlamentari hanno sbagliato e che devono immediatamente ritirare la mozione… i gruppi parlamentari inizialmente resistono ma in un modo o nell’altro alla fine sono riportati all’ordine quando Grillo si reca a Roma per incontrarli di persona.
    Questo avvenimento, che è abbastanza significativo, è particolarmente importante, tanto per le implicazioni quanto per quello che Grillo riferisce a porte chiuse (e che ci giunge tranne qualche anonimo parlamentare dissidente).
    Non approfondisco la cosa, ci sarà un articolo apposito, quel che viene chiarito definitivamente da questo atto è, però, la tattica: i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle sono stati istruiti per presentare proposte che hanno un unico scopo : logorare il PD.
    La mozione sulla Bossi-Fini (e molte altre, precedentemente rigettate non senza strascichi, vedasi Giacchetti) a quanto pare nascono proprio nell’ottica di alimentare il dissenso nei confronti del PD, il meccanismoè semplice : si propone qualcosa di condivisibile dal PD anche se inapplicabile per diverse ragioni e si aspetta che i democratici siano costretti a bocciarlo.
    A quel punto si può attaccare il PD per la sua “doppiezza”, accusandolo di non voler veramente fare qualcosa.
    Nel caso specifico Grillo pensava che il PD avrebbe rigettato la proposta per non inimicarsi il partner di governo (il PDL); la pronosticata bocciatura gli avrebbe permesso d’attaccare i democratici, bastava semplificare un po’il messaggio e dire “il PD è favorevole alla Bossi-Fini”.
    L’errore gli è però costato carissimo perché passata la norma si è scoperto che le proposte del Movimento 5 Stelle stesso (anche quelle già passate) non sono “genuine” ma strumentali, pensate per attaccare indirettamente il PD.
    Quel che è peggio è che nello specifico caso s’è dimostrato che il Movimento non aveva alcuna intenzione d’abrogare la Bossi-Fini: chissà quante altre proposte “condivisibili” passate e future sono solo specchietti per le allodole ?

    Le recriminazioni.
    F35, Slot machines.

    Temi ricorrenti.
    Il governo fra gli obiettivi ha la modifica della costituzione per abolire il bicameralismo perfetto e la riforma della legge elettorale (il Porcellum).

    Riforma costituzionale.
    Le cose si prospettano generalmente positive per la riforma della costituzione; l’iter è in sé abbastanza complicato e si pensa ad un modo per semplificare ed accelerare la modifica: si arriva ad una legge costituzionale (che verrebbe approvata e ratificata come fosse essa stessa una modifica costituzionale) che deroghi all’articolo 138, questa legge istituisce, in via eccezionale, un gruppo ristretto rappresentativo di tutte le forze presenti in parlamento che elabori la modifica della Costituzione. La modifica costituzionale così ottenuta verrebbe quindi sottoposta al voto delle camere ed al referendum popolare.
    Dov’è la differenza ? Quali sono i vantaggi ? avendo i due terzi dei voti in entrambi i rami del parlamento, fare una legge costituzionale come quella sopra indicata in quanto in sé non contiene che pochi articoli scarsamente emendabili, questa verrebbe rapidamente votata e, in forza dell’articolo 138 della costituzione, non richiederebbe, per sé stessa, un referendum confermativo. Una volta in vigore sarebbe possibile fare riforma costituzionale sulla base di questa legge che ridurrebbe notevolmente i tempi stesura ed approvazione.
    Ovviamente ad opporsi sono quelli del Movimento che, pur sapendo (è scritto nella legge) che la legge stessa verrebbe varata secondo il dettato dell’articolo 138 e che alla fine ci sarebbe comunque un referendum confermativo per la riforma elettorale vera e propria (cosa che la legge 138 prevede solo in alcuni casi) trovano in questa norma la perfetta scusa per farsi autopromozione con atti più o meno eclatanti, dalle manifestazioni (invero poco seguite) all’occupazione del tetto di Montecitorio come protesta.
    A chiudere il quadro il giornale amico Il Fatto Quotidiano lancia diverse mobilitazioni ed appelli “per salvare la costituzione” (a quanto pare la semplificazione è d’obbligo). Ovviamente non si cava un ragno dal buco ed anche la raccolta firme si rivela un fallimento; a salvare la faccia al Movimento 5 Stelle è però l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza, la maggioranza al senato non arriva ai 2/3 e quindi la legge “deroga” andrebbe sottoposta a referendum confermativo. Stando così le cose il parlamento decide di abbandonare questa strada e seguire l’iter classico.
    Alla fine si sono bruciati mesi per nulla; il Movimento 5 Stelle non ha alcun merito in questo stop (i responsabile e Berlusconi), ma questo non vieta a Grillo ed ai suoi d’appuntarsi in petto la medaglietta “abbiamo salvato la costituzione”.

    Riforma della legge elettorale.
    Sulla legge elettorale il discorso se possibile è ancora più complesso.
    Letta all’insediamento pensa che, essendo la maggioranza più risicata al senato sia logico far partire l’iter per il cambio della legge elettorale proprio da lì. La cosa provoca anche diversi attriti alla Camera dove l’onorevole Giachetti (PD), vedendo il suo ordine del giorno bocciato dalla sua stessa maggioranza inizia una protesta che culminerà con uno sciopero della fame protratto per alcuni mesi.
    Purtroppo nei mesi che seguiranno veti incrociati ed interessi di parte terranno ferma qualsiasi proposta: la commissione non riuscirà a partorire alcunché.
    Perché ? Le ragioni sono molteplici: Berlusconi e Lega Nord il Porcellum l’hanno voluto, gli ha permesso d’avere un certo controllo sul parlamento.
    La formula della legge di Calderoli (a sua volta copiata dalla legge voluta dal PDS in regione Emilia-Romagna) infatti permette al PDL di controllare il Senato; al centrodestra basta mantenere la maggioranza relativa in alcune regioni chiave (Campania, Sicilia, Veneto, Lombardia) per impedire a chiunque altro d’avere l’autosufficienza al senato.
    Il Porcellum piace anche a Grillo che a più riprese l’ha difeso per alcune sue peculiarità: i parlamentari sono scelti dalla segreteria e non hanno alcuna legittimazione popolare diretta, l’assenza di preferenze avvantaggia i partiti con candidati d’inferiore caratura ed in ultimo dal punto di vista meramente numerico a parità di voti la legge concede al Movimento 5 Stelle un numero maggiore di seggi rispetto ad esempio al mattarellum.
    Per queste ragioni in diverse occasioni il comico ha avuto a dire (parafrasando) “l’attuale legge elettorale va bene, prima vinciamo (col porcellum) e poi quando saremo al potere la cambieremo noi”.
    Le cose cambieranno il 4 dicembre quando la Consulta si esprimerà dichiarando il porcellum parzialmente incostituzionale.
    In base alle deliberazioni (le motivazioni devono ancora essere depositate) il Porcellum viene quindi “mutilato”, la corte costituzionale nel riconoscere l’incostituzionalità di alcune parti di esso è infatti costretto ad invalidarne selettivamente solo alcune parti: quelle relative al premio di maggioranza (tolto perché senza soglia d’accesso) ed il voto di lista anziché nominale.
    Il porcellum “rivisto” diventa quindi un proporzionale puro con un un senato eletto proporzionalmente su base regionale e preferenze individuali su collegi ampli e con le coalizioni; un sistema inapplicabile perché non assicura la goverabilità e rende impossibile ragionare su maggioranze, coalizioni ed accordi. Finanche Grillo, dopo aver capito che non si torna al Mattarellum, a fasi alterne chiede il ripristino del Mattarellum.
    La maggioranza del Senato deciderà quindi di spostare l’intero iter alla camera dove, in forza dei numeri del PD, è più facile arrivare se non altro ad una formulazione preliminare.
    Alla fine del 2013 il parlamento non ha ancora deciso neppure verso quale modello elettorale convergere.

    Il reddito di cittadinanza.

    I rimborsi elettorali.

    Il restitution day.

    Premessa ?
    Qui le cose cambiano un po’, anziché andare in senso strettamente cronologico bisogna esaminare gli avvenimenti per argomento per avere una migliore visione d’insieme, la cosa può scombussolare un po’ ma aiuta ad avere una migliore visione d’insieme di quello che è avvenuto.
    Riprendiamo quindi dal periodo estivo; qui c’è stato un cambio negli obiettivi a breve e medio termine nel Movimento; una volta insediato il governo il Movimento ci mette pochissimo a rendersi conto che la cosa migliore (per il suo partito) è lo scioglimento delle camere ed il ritorno al voto. Il governo sembra infatti destinato a durare e l’opposizione non offre grossi sbocchi, l’obiettivo è quindi lo scioglimento delle camere ed il ritorno alle urne.

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