L’assemblea e i paletti

[Premessa: questo pezzo è del tutto umorale, frutto di una riflessione maturata negli ultimi giorni sul bizzarro modo di ragionare dei grillini. A qualcuno non farà ridere, bè, non era quello lo scopo principale]
Il nostro CapraInviato Biowashball, dopo aver corrotto alcuni membri della Guardia Grillubblicana, è riuscito ad intercettare le consultazioni per la proposta grillina alla Presidenza della Repubblica. Sono stati definiti innanzitutto i Paletti, ovvero quel che il nuovo PdR grillino NON deve essere. Ecco la fedele cronaca del nostro infiltrato, ora per ora.

08: 54 – I parlamentari grillini sono tutti riuniti nella Sala Casaleggio della villa genovese di Grillo. Attimi di tensione quando il router di Villa Grillo si spegne perchè la senatrice Giusnappi ha pestato la prolunga. Intervento dei tecnici accolto da ovazioni, tecnici immediatamente eletti portavoce alla Camera. Riprende lo streaming, riprendono le consultazioni, riprende il peer to peer e anche le visualizzazioni di RedTube.

09: 30 – Alla domanda “chi sei?” il deputato Buracchi risponde “l’onorevole Buracchi”. Necessari due gorilla per salvarlo al linciaggio dei colleghi cittadini. Iniziano le proposte nella conferenza dal titolo: “Not mai President – Il PdR ke sognamo”. I cittadini sono invitati a proporre i paletti che verranno poi girati al PD.

09: 45 – Iniziano le consultazioni vere e proprie. Il cittadino Pietro Garzoni prende la parola e propone il primo paletto: “Non deve avere tessere o legami di partito”. Applausi vivissimi; il cittadino Ravini, che non applaude in quanto paralitico, viene espulso dal M5S con apposito PS sul blog di Peppe. Depennati dalla lista per “Appartenenza partitica” i seguenti nomi: Berlinguer Enrico, Moro Aldo, Pertini Sandro. Continuano le consultazioni.

10: 00 – Il dibattito entra nel vivo. La signorina Aldebranda Barazzi, eletta al Senato, propone Andrea Diprè alla presidenza. La sala approva. Delusione nello scoprire che un video di Andrea Diprè è finito per sbaglio nella playlist delle parlamentarie, che è piaciuto molto ai ventimila votanti, che è uno dei primi per numero di voti ed è già deputato. Fumata nera per questa proposta. Allarme dell’onorevole Giusnappi che denuncia, nella fumata, la presenza di scie chimiche. Prenotate, per sicurezza, centosettanta maschere antigas.

10: 22 – Ecco il secondo paletto dei cittadini a 5 Stelle: “Non deve aver fatto più di due mandati”. Proposta accolta all’unanimità. Depennati per “Vecchiaia istituzionale” i nomi di Pietro Ingrao, Alcide De Gasperi e Giancarlo Pajetta.

10: 55 – Momenti di accesa discussione alla proposta del cittadino Minzi di eleggere Alessandro Del Piero; non ha tessere di partito, non ha fatto alcun mandato ed è amato dalla base. Proprio quando il nome sembra ormai definitivo, l’onorev…il cittadino Crimi ricorda come Del Piero abbia giocato per quasi vent’anni nella Juventus, sia tra coloro che hanno portato la Juventus nel baratro e nell’euro, e fondamentalmente fosse solo una foglia di fico per coprire le malefatte della dirigenza bianconera. Crimi esprime invece soddisfazione per la proposta di Sebastian Giovinco, che è ggiovane, non segna mai e ha la faccia buffa. Entrambi i nomi vengono accantonati per mancato accordo con le dirigenze di Sydney e Juventus. Mini-rissa tra tifosi juventini e granata, sedata con una rapida distribuzione di IPad.

11: 02 – Terzo paletto a 5 Stelle: “Deve essere contrario all’euro e a questa Europa”. Un voto contrario, dell’onorevole Mavvarri, eletto a Firenze, subito spedito dietro la lavagna in ginocchio sui ceci. La proposta passa; per coerenza, vengono requisiti i portafogli dei cittadini, e i loro soldi sostituiti con le vecchie lire. Approvazione degli eletti, contrarietà del tabacchino vicino a Villa Grillo, cittadino Brenzi, che si è visto pagare due pacchetti di Marlboro con una banconota da diecimila. Cancellati dalla lista Romano Prodi, Stefano Rodotà (ebbene sì, è stato al Parlamento Europeo, anche se forse i grillini lo ignorano), Michel Platini.

12: 00 – Disappunto del cittadino Miccoli per una gara persa a Ruzzle. Suona la campanella, è ora di pranzo. La cittadina Laigtblù (non ce la faccio, Fuksia è troppo anche per me) chiede un menù vegano in mensa. Tensione quando il cittadino Birzacchi, eletto a Roma per la Camera, si lascia sfuggire un ruspante “a’ sozzona, veganami ‘sta fava”, provocando la reazione stizzita del cittadino Franco Dal Santo, fidanzato della Laigtblù eletto per pura coincidenza al Senato. Scoppia una rissa, il cui esito è il seguente: 4 contusi, 2 espulsi, 1 ferito grave e 3 amicizie di Facebook cancellate, con relative segnalazioni. I vegani mangeranno in una stanza a parte, lo sgabuzzino di Villa Grillo. Dichiara la portavoce Lombardi: “non son degna di partecipare alla tua mensa, o Signore“. La risposta di Peppe Grillo: “VAFFANKULO!“.

13: 00 – Fine della pausa pranzo. Quarto paletto a 5 Stelle; siccome i parlamentari sono tutti laureati, è giusto che il PdR sia il più vicino possibile alla ggente comune, e quindi: “Non deve essere laureato, deve essere una persona comune”. Esclusa la quasi totalità dei parlamentari dalla Costituente agli anni novanta, il novantacinque per cento degli economisti (escluso Bagnai con apposito post sul Sacro Blog) e persino Giulietto Chiesa. Quest’ultimo tenta di infiltrarsi con un paio di post sgrammaticati sul Fatto Quotidiano, ma, scoperto, viene messo al rogo e usato per concimare l’orto di Villa Grillo.

13: 30 – Il senatore cittadino Vitacci propone la coppia El Shaarawi – Balotelli. Il secondo escluso in automatico dalla portavoce Lombardi con la seguente motivazione: “è un negro”. Alla domanda sul perchè della strana proposta, Vitacci sostiene che il duo è l’unico modo per avere la meglio nell’amichevole contro il Brasile. I colleghi gli ricordano che tra i compiti del parlamentare non rientra la scelta della formazione della Nazionale. Vitacci sbuffa: “pijiatevela ‘n der culo, siete come il PIDDImenoelle” e si dimette. Come rappresaglia, il suo profilo Facebook riceve centosettanta segnalazioni e deve chiudere. Al suo posto eletto il complottista sciachimista Rosario Marcianò, che si sfila così dalla corsa alla Presidenza della Repubblica.

15: 20 – Non si sblocca la discussione: le donne elette in parlamento chiedono un PdR donna. Da parte loro, gli uomini si dicono d’accordo, a patto che la nuova PdR continui a lavare i piatti e a seguire il progessismo iran-genovese di cui Peppe è la più fulgida espressione. Le donne ricordano che loro sono maggioranza in parlamento e che sì, insomma, possono fare quel che vogliono. Nota firmata da tutti gli uomini eletti: le donne sono “cadute nella trappola dei due partiti e della democrazia rappresentativa, ormai vetusta”. Si aprono le nuvole, e sbuca Peppe: le donne sono perdonate, a patto che obbediscano ai loro uomini (disappunto della Laigtblù che, se ricordate, è stata eletta insieme al fidanzato Franco, e di conseguenza sarà sottomessa 24 ore su 24).

16: 00 – Si interrompono le consultazioni: è il momento dei Due Minuti di Odio. Su un megaschermo passano immagini di leader del centrosinistra; i cittadini eletti seguono il filmato in streaming scrivendo improperi e intasando le bacheche degli amici di insulti ai politici. Tra i più fischiati Veltroni, Letta e Sasha Grey, una foto della quale è finita per sbaglio nel filmato ed è stata scambiata dagli eletti per la Serracchiani.

16: 30 – Prende forza la candidatura di Adolf Hitler: attualmente (marzo 2013) non risulta tesserato ad alcun partito, ha svolto un solo mandato (di Fuhrer, dal 1933 al 1945, almeno secondo il blog di Mazzucco), non risulta laureato ed è fermamente contrario a questa Europa e alla moneta unica. La sua proposta di recuperare l’evasione fiscale in Svizzera con un’annessione riscuote consensi. Spaccatura nei gruppi parlamentari: un pugno di eletti afferma che, se necessario, voterà Grasso per impedire l’elezione di Hitler come PdR. Il cittadino Giancarlo Misecci guida la fronda ribelle (che propone invece Pietro Pacciani, che risponde ai quattro requisiti proprio come Hitler), tra gli sputi dei colleghi e l’ondata di insulti e vaffanculo. Momenti di tensione, finchè una luce non illumina la Sala Casaleggio: è uscito un nuovo post di Peppe! Tutti si collegano in streaming. Il post è breve ma chiarissimo:

“Che cosa ci ha portato finora l’Italia Repubblicana? Quarant’anni di dominio democristiano e venti di dominio berlusconiano con il PDmenoelle. Il MoVimento 5 Stelle non proporrà alcun Presidente. Il MoVimento 5 Stelle rilancia l’idea di una monarchia contro la degenerazione partitocratica repubblicana. Ci vediamo sul trono, sarà un piacere”

Approvata a larga maggioranza una mozione dei parlamentari in cui si attacca l’istituto repubblicano, si chiede il ritorno alla monarchia e si deridono le inutili assemblee degli altri partiti. Per l’occasione, prenotati duemila apriscatole.

17:00 – Termina la riunione nella Sala Casaleggio. La cittadina Laigtblù annuncia il suo matrimonio con il cittadino Del Santo, accolta da prolungati applausi. “Ma amo anche Beppe – dichiara la cittadina – mio figlio si chiamerà GianBeppe”.

17: 30 – La Sala Casaleggio è ora vuota. Poteva trasformarla in un bivacco per i suoi manipoli, ma non l’ha fatto. Il vostro inviato si congeda. Passo e chiudo.

21: 34 – Scandalo: scoperto che Hitler avrebbe avuto, decenni fa, la tessera di un partito, con un nome simile a “Movimento 2 S (o SS)”. Vito Crimi è granitico: “Ci dispiace per Adolf, non mettiamo in discussione il suo ottimo lavoro nel MoVimento, ma ci sono poche semplici regole e vanno rispettate. Al cittadino Hitler è inibito l’uso del MoVimento. Potrà continuare a fare politica con i vecchi partiti, se ci tiene tanto”. Rincara la dose la Napoleoni: “Sono d’accordo con l’espulsione, mi dispiace perchè A.H. aveva un forte senso della famiglia e dello Stato”.

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