L’Autodidatta: La Banca Centrale

Siccome spesso, per ovvi motivi, nascono discussioni a tema economico, è importante avere le basi per affrontare tale tema.
Con questo non dico di avere chissà quali conoscenze economiche, nè cerco di impartire lezioni a nessuno, ma semplicemente mi propongo di raccogliere informazioni per mia cultura personale, di rifletterci, e condividere tutto quanto in uno o più articoli.
Lo scopo ovviamente è di interessare più persone possibili verso la discussione (civile, please) su questi argomenti e per incoraggiare all’approfondimento.

Come è ovvio, ci sono molti limiti, ci saranno molti errori, lacune, strafalcioni, bestialità, magari anche qualche bestemmia qua e là.
Ricordatevi che il tutto è fatto nell’ottica di divulgare informazione e stimolare il dibattito, non impartire lezioni, quindi la piena correttezza è secondaria, dati i limiti.

Detto questo, il primo tema che ritengo utile affrontare è quello della Banca Centrale.

Ci sono molti motivi per cui la figura della Banca Centrale è così importante e così presente nei dibattiti odierni, e per farla breve il motivo principale è che è un’istituzione indispensabile per l’economia.
Partiamo dalle basi di una ricerca generica su un qualunque argomento, ovvero Wikipedia. Ovviamente scelgo Wikipedia inglese, non quella italiana, per svariati motivi.
Non effettuo nessuna traduzioni per motivi di tempo e per non modificare nulla del senso originale. E anche perchè è ora che si impari l’inglese, in Italia.

A central bank, reserve bank, or monetary authority is an institution that manages a state’s currency, money supply, and interest rates. Central banks also usually oversee the commercial banking system of their respective countries. In contrast to a commercial bank, a central bank possesses a monopoly on increasing the amount of money in the nation, and usually also prints the national currency, which usually serves as the nation’s legal tender. Examples include the European Central Bank (ECB) and the Federal Reserve of the United States.

The primary function of a central bank is to manage the nation’s money supply (monetary policy), through active duties such as managing interest rates, setting the reserve requirement, and acting as a lender of last resort to the banking sector during times of bank insolvency or financial crisis. Central banks usually also have supervisory powers, intended to prevent bank runs and to reduce the risk that commercial banks and other financial institutions engage in reckless or fraudulent behavior. Central banks in most developed nations are institutionally designed to be independent from political interference. In most cases they are not public, in the sense that they are neither state-owned nor directly regulated by government, parliament or another elected body. Still, limited control by the executive and legislative bodies usually exists.

Ottimo incipit di Wikipedia inglese (paragonate con quella Italiana, poi capirete perchè ho scelto quella inglese) che definisce quindi le basi delle funzioni della Banca Centrale.
E’ ovvio, ma è meglio sottolinearlo: queste funzioni sono vitali per la vita pubblica, senza le quali si rischiano disastri. L’esempio più lampante è la stessa Bitcoin, di cui abbiamo parlato pochi giorni fa: non avendo una Banca Centrale che la stabilizzi e la amministri avendo in mente il bene di chi la usa, è soggetta a ogni tipo di attacco e speculazione.

La Banca Centrale, che ha a sua disposizione anche il fatto che la moneta moderna è di tipo “float” (opposta al vecchio e disastroso “Gold Standard”), può intervenire entro certi canoni e con certe azioni.
Quali sono queste azioni? In prima approssimazione (e nei miei limiti di conoscenza della materia), sono essenzialmente due: emettere moneta e darla allo Stato (o chicchessia, eventualmente) e prestare moneta alle banche.

Emettere moneta per la Banca Centrale è un processo piuttosto facile: semplicemente acquistano bond statali a fondo perduto. Lo Stato non restituisce i soldi alla Banca Centrale e in questo modo ha a disposizione più soldi.
E’ un’azione che può essere molto utile, solitamente è addirittura indispensabile per un corretto funzionamento dell’economia nazionale.
Se lo Stato dovesse finanziarsi da solo, le entrate (leggi: tasse e vendita di bond) dovrebbero essere pari alle uscite (leggi: spesa pubblica e restituzione dei bond). Può darsi però che lo Stato non voglia tassare così tanto i cittadini nè indebitarsi più di tanto, per cui ricorre alla creazione di una certa quantità di moneta da spendere in vario modo. Altro caso è l’emergenza, come una crisi economica o una calamità, in cui lo Stato decide di dotarsi di moneta in più per far fronte ai vari problemi incontrati.
Un eventuale pericolo dell’emissione di moneta è la ben nota inflazione: se lo Stato crea (e quindi spende, perchè altrimenti ha poco senso, che io sappia) troppa moneta, questa eccessiva quantità di moneta viene immessa sul mercato e troppi soldi sul mercato fanno aumentare i prezzi.
Il meccanismo è semplice ed è formato di infiniti eventi microscopici: se un negoziante vende le mele a 1 Lira e vede gente che gira con le tasche gonfie di biglietti da 1000 Lire, sarà molto propenso ad approfittarne e aumentare il prezzo delle mele a 500 Lire o più. Moltiplicato per N negozianti, si ottiene l’aumento di prezzi, detto inflazione.
Il punto importante è la definizione di “troppa moneta”, concetto su cui i buontemponi della MMT si trastullano da tempo.
Ci sono condizioni, come la presente crisi, in cui può essere utile generare moneta. Attualmente ci sono gravi problemi di debito, soprattutto privato, con le banche in difficoltà. Con tutti i pagamenti di debiti che devono eseguire, i soldi in circolazione finiscono per essere utilizzati appunto per pagare i suddetti debiti. A questo attualmente si aggiunge l’economia reale in crisi (legata alla crisi finanziaria di cui sopra), per cui i soldi non vengono reinvestiti, causando una “crisi di liquidità” nel sistema.
Nel sistema Europeo ci sono però addizionali vincoli (per ragioni politiche) per cui è possibile emettere moneta, ma entro canoni più rigidi che negli Stati ordinari. In realtà qualcosa di simile (o identico, a occhio) all’emissione di moneta è stato fatto (BCE che compra bond nazionali), ma le regole sono complicate e, nota a margine, è sintomo di problemi se la Banca Centrale stessa è costretta a inventarsi sotterfugi pur di aggirarle.

Prestare moneta è il secondo ruolo della Banca Centrale, che non presta denaro al pubblico (al singolo viticoltore o negoziante, per dire) ma lo presta alle banche.
Presta questi soldi con un certo tasso di interesse, che in questo preciso momento, in Europa, è dello 0,25%.

Ora sorgono alcune domande:

– Perchè prestare soldi alle banche?
Perchè in questo modo ci sono più soldi in circolazione, in quanto a loro volta le banche li investiranno (es. prestiti alle imprese), stimolando l’economia.

– Perchè così tanta differenza tra i tassi della Banca Centrale e i tassi delle banche private verso il pubblico?
Per via del rischio e per via del fatto che mandare avanti una banca costa veramente tanto. Il rischio è dato dal fatto che statisticamente, su un certo numero di prestiti, una parte non verrà più restituita. Pertanto quella parte va recuperata con tassi maggiorati sugli altri prestiti.

– Ma le banche emettono moneta?
No, non la emettono. Qui è importante conoscere la differenza tra base monetaria e offerta di moneta:

In economics, the monetary base (also base money, money base, high-powered money, reserve money, or, in the UK, narrow money) in a country is defined as the portion of the commercial banksreserves that are maintained in accounts with their central bank plus the total currency circulating in the public (which includes the currency, also known as vault cash, that is physically held in the banks’ vault).

The monetary base should not be confused with the money supply which consists of the total currency circulating in the public plus the non-bank deposits with commercial banks.

Il che è molto diverso: quando una banca vi fa un prestito, vi fa credito (importantissimo: non “vi dà soldi”, ma “vi fa credito”) per un certo ammontare, sostanzialmente aprendovi un conto nella banca stessa. Come potete controllare nella definizione, tutto questo rientra nell’offerta di moneta.
La base monetaria è quindi generata e controllata dalla Banca Centrale, mentre l’offerta di moneta è regolata dalle banche private.

The monetary base and monetary policy are typically controlled by the same national institution, usually either the finance ministry or the central bank. These institutions change the monetary base through open market transactions: the buying and selling of government bonds. Typically, they can also influence banking activities by manipulating interest rates and setting reserve requirements (how much money banks must keep on hand instead of loaning out to borrowers).

– Perchè l’offerta di moneta è importante?
Perchè l’offerta di moneta è molto più flessibile della base monetaria, pertanto si può adattare più agilmente alla domanda di moneta. Ovvero: se a me serve un mutuo, non posso fare richiesta alla Banca Centrale e aspettare che creino moneta apposta per me, ma vado da una banca privata che “mi fa credito”.

– Cosa vuol dire che “fa credito”? Perchè insisti con quelle virgolette?
Perchè è importante: la banca non sta creando moneta, ma sta garantendo le mie transazioni e operazioni (es. comprare una casa) tramite il suo capitale. A patto ovviamente che restituiate quel valore che vi è stato prestato, a un certo punto, perchè i soldi la banca li dovrà trasferire sul serio, a quelli da cui comprate la casa. C’è chi lo chiama erroneamente “creare soldi dal nulla”, ma non è così, è il processo del credito. E non è un’invenzione recente, ma esiste da circa un secolo.
Inoltre non è un processo “fantasioso e illimitato”, perchè le transazioni vengono regolate nel mondo reale, e se una banca ha prestato soldi in maniera scriteriata ne pagherà le conseguenze perchè a un certo punto dovrà troppi soldi a troppe persone (perchè gli intestatari dei prestiti li stanno spendendo tutti insieme, quei soldi) e fallirà.
Il punto centrale è che la banca vi fa credito, e quei soldi li sborsa sul serio quando voi spendete il vostro credito, mica se li è inventati. E’ un anticipo, non un’emissione di moneta.
Ne avevo già trattato qui, tempo fa, a proposito della bufala del “signoraggio bancario”.

– Ma allora stai dicendo che questo sistema è perfetto e funziona bene?
No, proprio per niente. Come ho appena scritto, “la banca ne pagherà le conseguenze se si comporta in maniera scriteriata”. Il problema è che le banche ultimamente si sono comportate in maniera decisamente scriteriata.
Uno dei problemi principali? La finanziarizzazione eccessiva. Investire in titoli, invece che in economia reale (ce ne fosse uno che investe tanto in futures quanto in ricerca scientifica), è diventata una moda, inseguita per ottenere profitti facili.
Non a caso il leverage (in questo caso rapporto tra indebitamento e capitale bancario) delle banche è ultimamente schizzato a rapporti di 10:1 e più, tipici dei fondi speculativi. Solo che questi investimenti sono ad alto rischio, e quando c’è una crisi finanziaria perdono cifre enormi, andando a piagnucolare dalle Banche Centrali per ottenere più soldi per coprire le perdite.
Insomma, a parte la vigilanza carente, connivenze varie e troppo “laissez faire” da parte dei governi, la radice del problema è, come al solito, l’imbecillità di è al comando di queste compagnie.

– Se la Banca Centrale presta soldi alle banche private è per aiutarle! Non è nell’interesse del popolo!
Sì, è per aiutarle. E allora?
Le banche private contengono tutti i soldi dei cittadini. Se falliscono, indovinate cosa succede ai soldi dei cittadini?
Le banche private sono anche le erogatrici di credito alle imprese. Se falliscono, indovinate cosa succede alle imprese?
E’ pertanto non utile, ma assolutamente necessario che il sistema bancario privato sia in ottima salute. E tutto ciò, sorpresa sorpresa, è nell’interesse del popolo.
Le banche private ovviamente lo sanno perfettamente, e gli imbecilli di cui sopra ne approfittano. “Too big to fail” è una frase che sicuramente avrete sentito più volte. Non significa “essere così grossi e quindi forti da non fallire mai”, ma significa orribilmente “essere così grossi che fallire è un disastro per tutti, quindi il governo ti darà sempre una mano”.
Il problema, di nuovo, non è “la massoneria i rettiliani la kasta”, ma semplicemente che non c’è abbastanza vigilanza, non ci sono abbastanza regole, non c’è abbastanza responsabilità e civiltà da parte di tanti, troppi vertici bancari.
La Banca Centrale è costretta ad aiutare le banche, sperando che i governi prima o poi si decidano a regolamentare di più il sistema.

L’indipendenza

Ultimo argomento, piuttosto spinoso e dibattuto: la Banca Centrale deve essere indipendente dal Governo oppure no?
La risposta, secondo me, è .
Provate a pensare ai tre poteri dello Stato: esecutivo, legislativo e giudiziario.
La Magistratura è indipendente dal Governo, ma persegue i malfattori nell’interesse del popolo.
Ha bisogno di essere controllata dal governo per svolgere bene il suo lavoro? No.
I magistrati hanno bisogno di essere eletti dal popolo per comportarsi bene? No.
E allora perchè non pensare alla Banca Centrale come un quarto corpo dello Stato con potere “monetario” (o qualcosa del genere)? Non c’è motivo logico per dire che la Banca Centrale, essendo indipendente, non farà il bene della popolazione.
Un motivo ci può essere, ma è errato: il Governo è eletto dal popolo, quindi fa l’interesse del popolo.
Mah, volete dire che i governi Berlusconi hanno fatto l’interesse del popolo? Non me ne sono accorto.
A parte questa battuta scontata, questo è proprio il motivo per cui la Banca Centrale è indipendente: ai politici piace essere rieletti, piace proprio tanto, quindi potrebbero avere la tentazione di emettere soldi per pagarsi i clientes. Oppure di favorire banche amiche a scapito di altre (non ci avevate pensato a questa, eh?). Si sa, non vigili qua, qualche prestito agevolato là…
Non siete convinti? Allora perchè la Magistratura è indipendente dal Governo? Perchè ai politici piace essere rieletti, piace proprio tanto, quindi potrebbero avere la tentazione di usare la Magistratura per eliminare gli avversari politici e favorire i propri uomini. Si sa, un caso insabbiato qua, un’inchiesta là…

Hmm… sbaglio o le motivazioni sono praticamente identiche?

Chi sostiene che la Banca Centrale debba dipendere dal Governo fa una grossa assunzione: che il Governo abbia ragione e i vertici della Banca Centrale no. O che almeno questo succeda spesso.
Il fatto è che non è così, perchè chi lavora nella Banca Centrale è tecnico, mentre chi è al governo può essere di tutto (ma veramente di tutto). Oltre al fatto che, come ho già detto, il politico è continuamente strattonato dai suoi elettori per fare questo o quello.

Per concludere, spero di avere raccolto abbastanza informazioni per farsi un’idea su cosa sia una Banca Centrale, su cosa faccia, sul perchè sia così importante e di aver dato l’incipit per formarsi un’opinione riguardo la sua indipendenza dal potere politico.

E che sia una discussione civile, per favore.

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