Di Battista a Servizio Pubblico

Dopo il discorso di fine anno di Beppe Grillo, decido di farmi ancora più del male guardando più volte l’intervento di Di Battista a Servizio Pubblico.

Devo dire che dopo la prima visione integrale dell’intervento avevo rinunciato all’impresa di riguardarlo e scriverci su qualcosa, tanta la nausea. Dopo un paio di giorni sono finalmente riuscito a rivederlo e a decidermi di scrivere.

Se avete coraggio e tanto, tanto pelo sullo stomaco, potete trovarlo qui.

La prima cosa che salta all’occhio, essendo assolutamente ovvia e manifesta, è che l’intervento di Di Battista è in collegamento da qualche luogo non precisato. Nè viene precisato il motivo per cui Di Battista non si presenta in studio.
Santoro lo presenta come “cittadino deputato”, rispettando il protocollo grillino, e il pubblico esplode in applausi e grida di approvazione. La regia ci offre il volto degli spettatori plaudenti, in estasi. Una donna sembra dire “lo adoro”.

L’impressione che molti hanno avuto è che sia un intervento studiato e preparato, in accordo con Santoro stesso. L’assenza sostanziale di contraddittorio e le stesse timide domande di Santoro non fanno altro che rafforzare questa convinzione.
Di Battista, specialmente nei primi momenti dell’intervento, guarda in un angolo in basso a destra dello schermo. Alcuni hanno ipotizzato che stia leggendo da un gobbo, ed effettivamente le pause nel suo discorso e le improvvise riprese dopo aver guardato in quell’angolo fanno pensare che si tratti proprio di questo.

Iniziamo ora ad analizzare l’intervento.

Santoro: “Ci dia la sua opinione su Renzi e su quello che ha appena sentito da lui”

Di Battista: “Non hanno votato la mozione Giachetti perchè avevano accordi…”
Normale politica, o sbaglio? Tra l’altro, qualcuno mi deve spiegare come fa il PD a far passare una legge elettorale da solo, non avendo la maggioranza al Senato.
Ma forse la matematica grillina funziona diversamente.

“La verità è che sono d’accordo sempre”
Slogan. Di Battista nel corso dell’intervento ne usa parecchi.
Questo slogan gli consente di non elaborare assolutamente sulla frase precedente, visto che è evidente che abbia torto ad un esame di elementare logica.

“Non vengo volentieri in TV”
Slogan.

“Napolitano sancisce da sempre inciuci”
Slogan. Il Presidente della Repubblica ha interesse affinchè la vita politica del paese funzioni e proceda. In un momento simile è normale che cerchi in ogni modo di formare un governo.
Ad esempio, nessuno parla di “inciucio” riguardo la Germania.
A proposito, a quando l’impeachment?

“I giornalisti tengono in vita Berlusconi, lei no, ma altri. L’ha tenuto in vita il PD inciuciando”
Santoro no, per carità. L’ha solo lanciato nella scorsa campagna elettorale, quando ormai pareva finito.
Riguardo la sinistra, è sicuramente vero che vari esponenti incapaci (tipo uno coi baffi) hanno fatto accordi disastrosi in passato.

“Non le farei mai sconti”
Leccata.

“L’immoralità è come il letame…”
Frasi ad effetto e slogan. Quali sono le proposte concrete?

“Trattativa Stato-Mafia, Terra dei Fuochi-Napolitano…”
Casi molto a cuore all’ambiente 5 Stelle-Fatto Quotidiano. Riguardo la trattativa Stato-Mafia stanno emergendo notizie interessanti, che mettono in serio dubbio questo tipo di ricostruzioni.
Riguardo la Terra dei Fuochi e le responsabilità di Napolitano, è ancora tutto da accertare.

“Rieletto con i voti di Berlusconi”
Come la maggior parte dei Presidenti della Repubblica, ha i voti della maggior parte del Parlamento. Niente di strano.

“Convoca la maggioranza dimenticando l’opposizione”
Dimenticando? E’ un’opposizione che continua a ripetere di non voler discutere, perchè mai il PdR dovrebbe discuterci, se loro non vogliono?

“Parlando di legge elettorale al di fuori del Parlamento”
E che fa il Movimento 5 Stelle, se non la stessa cosa? Parlano di leggi al di fuori del Parlamento. Maggiori dettagli su questo discorso nell’articolo precedente.

“L’accordo è un suicidio, l’intransigenza è l’unica strada. Se ti mischi a loro… ti ungi”
Appunto. Non si vogliono mischiare a loro e si lamenta che non discutono con loro?
Ovviamente non ha nessun senso.

“Come la Lega, sei diventato parte del sistema”
Si riaffacciano le simpatie grilline per Lega ed estrema destra in generale?

Santoro: “Renzi vi dice che si è arrivati a questo accordo con Berlusconi perchè voi non dialogate, e costringete ad accordi con gli altri”
Di Battista: “Perchè Renzi non ha letto la nostra proposta di legge elettorale?”
Perchè è una ciofeca. Inoltre, i 5 Stelle pretendono che la si voti senza possibilità di modifiche. Questo comportamento si è già visto innumerevoli volte, quindi non serve argomentare.
Inoltre Di Battista ha detto già più volte di non voler fare accordi, quindi perchè Renzi avrebbe dovuto interpellarli?

“Rodotà… si sarebbero aperte praterie di governo… si spellava le mani… “
Aneddoto senza possibilità di smentita, tanto per distorcere la realtà. La storia delle “praterie di governo” è assolutamente ridicola, era la solita bufala che circolava appositamente per ingannare il PD e i poveri gonzi che ci credevano.
La conferma arrivò puntualmente con Grillo che chiamò Rodotà “ottuagenario scongelato miracolato dalla rete”. Che grande stima per il candidato Presidente della Repubblica! Si vedeva che lo volevano votare in maniera sincera e non per spaccare il PD!
Contando sulla proverbiale memoria da pesce rosso dell’Italiano medio, Di Battista distorce la realtà con il suo aneddoto ad alta carica emotiva.

“Ha perso il popolo Italiano”
Slogan.

“Fiducia al decreto per regalare 7,5 miliardi alle banche private”
E qui ci vorrebbe un articolo a sè. Purtroppo l’idiozia circolante fa utilizzare ai giornalisti la parola “regalo”, appositamente per aumentare le vendite sfruttando l’epidemia di grillismo.
La realtà è che questo non è un regalo, ma una manovra ben calcolata in cui sia le banche che lo Stato guadagneranno parecchio.
La Banca d’Italia finora valeva qualcosa come 600mila Euro, ora varrà 5-7 miliardi. Le banche che ne possiedono le quote vedranno queste ultime rivalutarsi, pertanto saranno più ricche.
Secondo la nuova legge, molte di esse dovranno vendere buona parte della loro quota per raggiungere il 5% massimo consentito. Bankitalia temporaneamente potrà riacquistare queste quote, in mancanza di acquirenti.
Le banche quindi riceveranno un aiuto economico, che è un vero aiuto di Stato. In Europa gli aiuti di Stato sono illegali, ma in questo modo si aggira il divieto.
Dove sta quindi il guadagno dello Stato? Sul fatto che queste quote sono tassate: se si tassano 600mila Euro si ottengono poche tasse, se si tassano 7 miliardi di Euro si ottengono tante tasse.
Capito?

“Si parla di legge elettorale per nascondere questa notizia”
“Renzi parla di un miliardo, ma non conosce i conti: il Senato non costa un miliardo, Renzi dovrebbe restituire miliardi”
Santoro: “In realtà lui parla dei costi della politica”
“Mentre propone i tagli dei costi della politica, i suoi voteranno il regalo alle banche”
Tipica conversazione con un grillino.
Complotto: la legge elettorale è una cortina fumogena. Non importa che la si aspettasse da 7 anni, non importa che la legge attuale sia uno schifo inutilizzabile, non è importante.
Di palo in frasca: Renzi parla di un miliardo ed è ignorante.
Piccolo accenno di logica arrivato dall’esterno: veramente Renzi parlava d’altro.
Nuovo complotto: e mentre lui parla di tagli alla politica, vota il regalo alle banche.

Spero che sia evidente a tutti che Di Battista non ha detto assolutamente nulla di logico nelle ultime frasi: non c’è un ragionamento, una relazione causa-effetto, niente.
Ci sono solo slogan e “buzz-word”, utilizzate semplicemente per aumentare la salivazione dei grillini di Pavlov. Ogni volta che si dovrebbe iniziare a sviluppare un ragionamento e ad argomentare le proprie affermazioni, Di Battista cambia completamente argomento, finendo per inanellare uno slogan dietro l’altro.

“Renzi è intellettualmente timido”
Insulto a persona non presente.

“Renzi viene descritto come uno all’opposizione… se i suoi volessero non la voterebbero questa porcata… dice una cosa e ne fa un’altra, non possiamo fidarci”
Innanzitutto, Renzi si sta opponendo parecchio a Letta, che deve continuamente faticare per contenerlo. Renzi evidentemente mira a fare il premier e fa di tutto per cavalcare il malcontento nell’elettorato, di modo da separarsi il più possibile dalle odiate “larghe intese”.
E’ interessante poi notare la concezione del funzionamento del partito secondo Di Battista: Renzi non dovrebbe votare il cosiddetto “regalo alle banche”, in disaccordo col resto del partito e con le decisioni del governo che sostiene. Suona molto in contraddizione con i principi (quelli dichiarati, ovviamente) dei 5 Stelle, in cui internamente di discute e poi si vota compatti. Questo principio però non vale per gli altri, quando fa comodo.
“Dice una cosa e ne fa un’altra” poi non ha senso: Renzi “viene descritto” come all’opposizione, quindi sono gli altri che ne parlano in questo modo. Quindi non c’è nessuna contraddizione con ciò che fa, in quanto non ha detto niente.

Santoro: “Se si vota così, si vota con il proporzionale esistente… E’ irrealistico pensare al 51%… E la governabilità?”

Di Battista: “Noi ci poniamo tutti i giorni il problema della governabilità, perchè o andiamo al governo noi o il paese non cambia”
Non è una risposta alla domanda, o meglio, Di Battista risponde che vogliono il 51% senza pensare a cosa succederà quando non lo otterranno.

“Il nuovo Parlamento sarebbe legittimo, in quanto la legge è approvata dalla Corte Costituzionale”
Sì, una legge che fa schifo e impedisce la governabilità del paese.

“Vinciamo solamente se cambia la mentalità degli Italiani”
In sostanza Di Battista non si cura minimamente di una legge elettorale che funzioni, gli interessa solo che votino per lui.

“Ci serve un solo voto più degli altri, così il PdR darà l’incarico di governo a noi… andremo in Parlamento con una bella proposta, con le leggi già depositate, ad esempio il Reddito di Cittadinanza, con tutte le coperture finanziarie”
Il piano di Di Battista è chiaro: andare in Parlamento con una legge disastrosa e irrealizzabile, che verrebbe ovviamente bocciata, perchè i politici “si prendano la responsabilità del voto contrario”.
Questo discorso potrebbe avere una certa logica malata, se si entra nell’ottica del fanatico: la governabilità non è importante perchè tanto sono tutti uguali, vogliamo noi il governo perchè presenteremo le nostre leggi già pronte, sarà la resa dei conti di fronte al paese intero.
Il più grosso problema di tutto questo è la legge di cui Di Battista parla: il reddito di cittadinanza, come immaginato dai grillini, verrebbe a costare decine di miliardi di euro (circa 30, diceva Fassina), mentre la copertura finanziaria citata basta per meno del 10% di quella cifra.
E’ ovviamente un’idiozia tutto ciò, ma siccome non c’è contraddittorio, Di Battista la fa totalmente franca.

Segue noioso monologo di Grillo in cui ribadisce i soliti slogan di cui non c’è nemmeno più bisogno di parlare.

Mentana: “Se venisse fuori una legge elettorale che vi sfavorisca, fareste qualcosa? Vi alleereste tatticamente?”

Di Battista: “Tutti i giorni ci sporchiamo… sì, siamo disposti”
“Faremo una battaglia in commissione”
Ma come “siamo disposti”? Ma se ha detto finora che non si vogliono mescolare, non vogliono dialogare, non vogliono avere a che fare con nessuno?
Ora la versione è diversa?
Ma allora saranno intransigenti o dialogheranno? Mistero.

“Siamo totalmente disposti a sporcarci le mani… come facciamo da sempre”
Ma che fine hanno fatto allora la pala e il cucchiaino? Di che sta parlando?

“Abbiamo lavorato con estrema serietà nelle commissioni”
Inutile citare allora gli innumerevoli casi, anche recenti, in cui il M5S ha affondato leggi utili in commissione, “per fare opposizione” senza altro motivo logico.
Alla faccia della serietà.

“Renzi, manda via i tuoi che rubano”
Interessante la mentalità del Di Battista riguardo al funzionamento del partito: il capo può “mandare via” chiunque, quando vuole.
Bisogna capirlo, essendo abituato al partito-azienda in cui milita, il cui marchio registrato è di proprietà esclusiva di Grillo, il che gli conferisce la possibilità, inesistente nei partiti, di espelle chiunque senza preavviso e senza motivazioni.
Perfino il PdL ha dovuto fare riunioni e deliberazioni per il caso Fini, il M5S invece non ne ha bisogno.
Oltre al fatto che, a quanto ne so, nel PD chi viene condannato viene sospeso o espulso dal partito.

E ora attenzione tutti, perchè questo passaggio è fondamentale. Minuto 20:00 esatto.

Santoro: “Posso chiedere… una piccola trasgressione? Posso chiedere, con permesso? Ma… ci sta Marchini che vorrebbe fare pure lui una domanda. E’ buono Marchini, eh. Non è… cioè, non vuole dibattere, una domanda secca. Marchini, una domanda secca, mi raccomando

Posso chiedere, con permesso una trasgressione? Ma una trasgressione rispetto a cosa?
Vorrebbe fare una domanda… e ci mancherebbe, in democrazia, che si possa fare una domanda.
E perchè bisogna specificare che “è buono”?

Perchè bisogna specificare che “non vuole dibattere”?

Ora, io mi stupisco di come tutto ciò sia sfuggito ai vari commentatori. Forse l’intervento era così palesemente concordato e negoziato che nessuno ci ha fatto veramente caso.
Date queste frasi, l’ipotesi che mi viene in mente è solo una: Santoro ha concordato l’intervento di Di Battista nei minimi dettagli, negoziando per un collegamento con sole domande concordate.
La domanda di Marchini risultava fuori dal negoziato di “non contraddittorio”, che evidentemente è stato imposto ferreamente da Di Battista (o chi per lui), pena la non partecipazione.
Per avere un po’ più di share, Santoro si è adeguato a queste condizioni assolutamente vergognose e anti-democratiche, salvo poi pronunciare quelle frasi rivelatrici.
Santoro è così timoroso di una reazione contrariata di Di Battista che gli chiede il permesso di rivolgergli una domanda, specificando che “Marchini è buono”.

L’intero intervento è quindi uno spot elettorale concordato tra Santoro e il M5S: Santoro guadagna un po’ di share, quindi contratti pubblicitari, e quindi soldi. Il M5S guadagna visibilità, un’immagine istituzionale e quindi voti.

Inutile dire quanto sia vergognoso vedere un Deputato della Repubblica comportarsi in modo simile, negando la possibilità di contraddittorio, un diritto fondamentale in democrazia.
Con la necessità di chiedere il permesso per rivolgere una domanda si è lesa la libertà di espressione non solo degli ospiti in studio, ma anche dei milioni di cittadini in dissenso con Di Battista, che avrebbero voluto vedergli rivolte delle domande ben più sostanziose di quelle ridicole che sono stare rivolte da Santoro e Mentana (che pure lui quindi si rende complice del gioco vergognoso).
Oltretutto che questo comportamento incivile viene da un prode sostenitore del “fiato sul collo” dei politici.

L’intervento si conclude con la risposta di Di Battista, che è il solito slogan in stile “dobbiamo parlare con la gente”.

Sì, parliamo con la gente, ma a patto che stiano zitti e non ci facciano domande.

E tanti saluti alla democrazia.

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