Vediamo se ho capito…

Giubilate gente, l’economia stenta a ripartire… c’aspetta un autunno con migliaia di grilli che piangono del default prossimo a venire, delle stangate in arrivo, della pressione fiscale intollerabile e del numero sempre crescente di suicidi (spesso riportando dati falsi o mal presentati giusto per farci spaventare).

La comunicazione da certe parti è così prevedibile che uno può immaginarsi le “campagne” partendo da pochissimi dati… tanto i grillini seguono una sola regola : cercare di mandare tutto in vacca.

E così, visto che i dati economici sembrano in flessione un po’ovunque è chiaro che questo autunno Grillo ed i suoi torneranno a battere sul “siamo tutti più poveri, l’Italia sta fallendo, anzi è già fallita, pentitevi! la fine è vicina”.

Le prime prove ci sono già state, il sacro blog ha già iniziato a tirare fuori post simil-economici con una frequenza via via maggiore… insomma si torna a parlare di default, di economia e di uscita dall’euro, nella speranza di riuscire anche a far digerire un certo bevitore inglese che tanti si sono trovati a casa senza volercelo (vedasi Giulia Sarti).

 

No, non voglio parlare di quest’argomento, è solo un cappello per introdurre il discorso, che riprende quello del post precedente. Il nocciolo della questione è un altro, è quello legato alla sempre maggiore verticalizzazione della comunicazione nel Movimento 5 Stelle, ed al dirigismo che lo pervade.

Vedete, come avevamo detto nel pezzo precedente il blog di Grillo, che rappresenta la base da cui s’è sviluppato tutto il Movimento 5 Stelle, in origine era diverso da come si presenta oggi, tuttavia nel tempo alcuni cambiamenti sia lì che nella comunicazione nel suo insieme hanno svuotato la parte informatica e, se vogliamo, comunitaria, per trasformare il Movimento 5 Stelle in un partito padronale.

Oggi vorremmo esaminare questi cambiamenti.

All’origine nel blog di Grillo poteva iscriversi e commentare chiunque, i post erano tutti conservati a futura memoria ed ovviamente votati. Pensate che una volta era anche possibile ordinare gli interventi degli utenti in base al numero di “mi piace” presi.

A poco a poco però s’è fatta strada la necessità di moderatori, sono iniziati a spuntare “problemi tecnici” (così a quanto pare dicevano e dicono i moderatori di quell’area) ed infine il sistema delle “cinque mani” che, a quanto m’è dato capire, permette agli utenti stessi di “censurare” i commenti meno “appropriati”.

Un giorno poi (un gioro particolare, quello in cui è uscito il post in cui Grillo mandava a quel paese Rodotà) è finanche scomparsa (e mai più tornata) la possibilità di ordinare i commenti in base al numero di voti… e non è più tornata. E via così.

Non mi sono dilungato molto… il punto è che in un modo o nell’altro chi amministra il sito ha operato, con una certa costanza, per limitare via via la capacità di esprimersi alle voci di dissenso, cosicché se all’origine il blog era un posto in cui gli utenti potevano far casino in libertà a poco a poco s’è creato un sistema in cui “la maggioranza” (che è storicamente fatta da grillini politicizzati duri e puri) ha modo di farsi vedere molto di più, mentre le voci critiche sono spesso silenziate o ridotte ai margini, col risultato che molti finiscono per abbandonare il blog, magari per ripiegare su altri siti in cui è possibile esprimersi con meno problemi.

La questione si ripresenta, uguale, per le pagine interne del blog di Grillo, anche se è evidente nella pagina principale (e nelle pagine in cui è possibile commentare gli articoli giornalieri) perché quell’area è gestita “in house”, ed ha un sistema proprietario mentre internamente si ricorre alla piattaforma DISQUS.

Lo so che questa parte è poco interessante, ma seguitemi, vedrete che migliorerà andando avanti.

Qualche tempo fa Grillo, probabilmente esaltato dal risultato alle politiche ha pensato d’avere in mano un seguito (che poi s’è visto non esserci) tale da poter provare il grande salto verso una simil-televisione: La Cosa.

La Cosa nasceva ambiziosamente, doveva essere il sostituto della TV per gli elettori del Movimento 5 Stelle (ricordate “spegni la TV, accendi La Cosa” ?), un idea che poteva essere anche molto remunerativa… servizi M5S “a senso unico” e pubblicità… tanta pubblicità.

A completare la cosa un’area commenti (che s’appoggia a DISQUS) progettata e piazzata “strategicamente” per essere scomoda e poco usabile.

La Cosa è stata un flop, tuttavia la chat ha preso molto in quegli ambiti… le ragioni sono abbastanza semplici: gli utenti potevano comunicare e rispondersi senza dover ricaricare la pagina, era possibile votare ed ordinare gli interventi in base ai voti e non c’era una politicizzazione forte (vale a dire che chi c’entrava parlava di quel che gli pareva senza doversi attenere strettamente a quello che c’era in onda)… ah, e poi c’era un comodo sito (ora chiuso) che permetteva agli utenti di sfruttarla comodamente, senza i problemi “di layout” e la pubblicità che piagano il sito ufficiale.

Questo sito (lacosa.me) è stato chiuso su richiesta della Casaleggio Associati (come si legge ancora oggi sulla pagina ufficiale) e, fra quello e la scomodità del sito originale, anche la chat di La Cosa è finita.

 

Ok, se siete arrivati qui il grosso è fatto. Dove volevo arrivare ?

La chat di La Cosa e le aree commenti del blog prima, come anche i meetup delle prime ore rappresentano il modello da cui proviene il Movimento 5 Stelle, un modello molto libero in cui ci si incontra, si discute e via dicendo… quel che s’è visto online (ma anche offline) è la progressiva dismissione di questo modus operandi per un sistema sempre meno collaborativo e “contribuito”, una virata progressiva verso un modello centralista che si vede sempre più tanto nel web quanto nella politica.

 

Per capire dove voglio arrivare dobbiamo dare un’occhiata ai dettagli : la chiusura di lacosa.me ha una data interessante, 11 giugno: poco dopo le europee.

Le Europee si sono tenute fra il 22 ed il 25 maggio ed i ballottaggi si sono conclusi l’8… LaCosa.me operava da mesi, eppure pochi giorni dopo i ballottaggi arriva la diffida e viene fatta chiudere.

Cos’è successo in quei giorni ? E’successo che il Movimento 5 Stelle ha preso una bruttissima legnata alle europee (perdendo milioni di voti rispetto alle politiche e vedendo una vertiginosa crescita del suo primo avversario : il PD) e s’è trovato a dover affrontare un malumore crescente, in particolare per l’accordo (tenuto segreto durante la campagna elettorale) per entrare nell’UKIP.

Sulla “chat” di La Cosa c’è stata qualche voce critica, ha iniziato a serpeggiare un minimo di dissenso e s’è ripetuto quel che è successo al forum di Radio Padania quando i leghisti hanno cominciato a protestare contro la dirigenza del partito : s’è chiuso tutto il chiudibile.

 

Finalmente ho fatto il punto (e mi scuso se sono stato tortuoso nell’arrivarci), ora mi devo spostare sulla TV e sulla comunicazione parlamentare però.

E’sempre più evidente che nel tempo il blog ha perso la sua centralità in seno al Movimento 5 Stelle, non è più il centro del dialogo e del dibattito, è solo la bacheca in cui vengono postate le linee guida del Movimento 5 Stelle, linee guida che (in assenza d’informazioni certe) si pensa siano approvate da Grillo stesso e Casaleggio. Fine.

Non è più un punto di comunicazione e discussione, è solo il posto in cui “la dirigenza” mette la notizia del giorno, il commento del giorno, la segnalazione del giorno. Anche la struttura s’è evoluta, se originariamente il blog di Grillo aveva un post al giorno oggi a quello s’aggiungono minipost, articoli di spalla ed una quantità impressionante di rimandi ai network (di dubbia serietà a mio avviso) Casaleggio come La Fucina, alle notizie dell’aggregatore (della Casaleggio Associati) TzeTze e via dicendo.

Insomma, pare che un certo interesse è stato messo nel cercare d’evitare che si formi un luogo “centrale” in cui sia possibile comunicare e dibattere “in seno” al Movimento 5 Stelle… un equivalente grillino del MC. Sì perché se è vero che niente vieta ai grillini d’incontrarsi in altre aree e commentare è altrettanto vero che solo sul blog di Grillo è possibile che s’incontrino in tale numero (ed al riparo da commentatori “non del movimento”) da poter seriamente dibattere gli argomenti “interni” senza peli nella lingua.

Oramai la comunicazione “seria” viene fatta da Grillo sul blog solo come editti o per mezzo di interviste, tweet e simili… ed anche i gruppi parlamentari hanno abbondantemente abbandonato il blog passando alla comunicazione “personale” tramite i loro profili facebook e le interviste.

 

Quell’idea originale del “tutti insieme, parliamo, discutiamo” è oramai tramontata, sostituita da una comunicazione ingessata (specie nei termini, con Di Maio che sembra un delfino della prima repubblica) e monodirezionale.

Non parlo di meetup & co, perché, da quel poco che s’è capito, non sono esattamente degli esempi di democrazia ma assomigliano più a quelle riunioni familiari in cui ci si accoltella allegramente.

 

Dove stanno andando ? Dopo aver fatto la guerra contro tutto e tutti per un anno e passa pare evidente che oramai gli allarmi stanno iniziando a stufare (a quant’è ferma la raccolta firme contro la riforma costituzionale ? meno di 230.000 in un mese); si sono “verticalizzati”passando ad un modello in cui chi è in cima comunica a senso unico con chi è alla base.

E’servito a Grillo per non dover rendere conto delle decisioni prese dai vertici solo che nel medio e lungo termine questa deriva ha negato la diversità intorno al quale il Movimento è nato e cresciuto, e qualcuno comincia a chiedersi dove siano finite, in pratica, quelle cose tanto promesse.

Il Movinento 5 Stelle è un partito, ed è un partito in cui si parla pochissimo. E’un partito in cui le decisioni prese dall’alto non si discutono, si fanno proprie e basta. Gli editti vengono emanati da non-si-sa-bene-chi e tutti sono tenuti ad adeguarsi, pena l’espulsione, immediata o no.

Non c’è comunicazione interna, i singoli esponenti parlano a titolo personale con chi vogliono loro nelle loro pagine e nei giornali. Non c’è una struttura, una gerarchia interna nota o anche solo un autorità riconosciuta (al di fuori dei “capi” Grillo e Casaleggio).

 

E’la democrazia diretta, baby.

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