The dark side of the goats

Diceva Giorgio Gaber: io non temo Berlusconi in sè, temo Berlusconi in me. Io, oltre a fare mia l’affermazione del grande cantautore milanese, ne propongo una seconda versione: non temo Grillo in sè, temo Grillo in me.

Su questo blog abbiamo spesso trattato il “fenomeno Grillo” dal punto di vista politico. Giustissimo, conoscete tutti quanti la mia passione per la teoria politica, e trattandosi di governo del paese mi pare più che necessario. Io però vorrei proporre una spiegazione psicologica e, in conclusione, una piccola autocritica. Non ho lauree in psicologia o cose simili, e sono ben consapevole di quanto personale sia questo spunto.

Il grillismo è prima di tutto una condizione psicologica. C’è un grillino in ognuno di noi, non si scappa. Tutte le volte che pensiamo “ci vorrebbe una dittatura, per certa gente”, “un pò di Stalin non gli farebbe male” o “ai grillini bisognerebbe togliere il diritto di voto”, ecco, quello è il grillino che c’è in noi e vuole uscire. Quando un immigrato ci fa uno sgarbo e noi pensiamo “però se se ne stessero a casa loro sarebbe meglio”, non è colpa di Grillo: è una parte di noi che vuole prendere il sopravvento. Poi, ragionando a mente fredda, ci rendiamo conto che no, per quanto irritanti siano non toglieremmo il voto ai grillini, e che, pur con tutti i suoi difetti, la nostra democrazia è ben migliore dello stalinismo.
Grillo non inventa nulla, si limita a far emergere quel grillino che c’è in ognuno di noi e a legittimarlo istituzionalmente. Mentre lo scopo della politica dovrebbe essere quello di reprimere quel lato oscuro, i populisti alla Grillo (ma il discorso vale anche per Berlusconi) ne fanno argomento base delle proprie scelte. E allora qualcuno, con grande sprezzo del ridicolo, asserisce che “siamo in una dittatura” e “siamo alla fame”; il fatto che lui possa esprimere le proprie libere opinioni con un mezzo non gratuito come il web contraddice entrambe le affermazioni.

Ci sono molti modi di agire quando il lato oscuro emerge: il più semplice è quello di assecondarlo: trovate altre persone che compiono la stessa scelta, i problemi di coscienza svaniscono: il lato oscuro è divenuto scuola di pensiero e modo di pensare, e la legittimazione offertagli dai demagoghi gli regala quel potere che normalmente non avrebbe. Quando quel lato oscuro è emerso abbiamo avuto dittature (Mussolini, Hitler), governi inefficienti e autoritari (Berlusconi), deliri istituzionalizzati (come nel caso cambogiano). E’ sbagliato pensare che i tedeschi sotto Hitler o i fascisti italiani fossero dei popoli intrinsecamente stronzi. Semplicemente (e colpevolmente) hanno sguinzagliato i propri peggiori istinti.
Un altro modo di reagire è il disinteresse: si abbandona l’arena della discussione, delegando la scelta ad altre persone. Questo funziona quando quelle “altre persone” reagiscono nel terzo modo che sto per descrivere; se reagiscono nel primo, c’è poco da essere ottimisti.
Il terzo modo, a mio avviso il più auspicabile, è il ragionamento a mente fredda. Non offre garanzie certe, ma è senza dubbio il più sicuro. E’ quello che, teoricamente, dovremmo fare in questo blog. E’ quello che iniziano a fare molti elettori grillini: checchè ne dicano i lacchè alla Travaglio, molte persone che hanno assecondato il proprio lato peggiore votando Grillo iniziano ad interrogarsi sul futuro del paese. E questa è senza dubbio una buona notizia: i grillini non sono, come troppo spesso li abbiamo etichettati (mi inserisco tra i colpevoli) degli stronzi totali, degli ignoranti o delle persone malvage. Ok, in molti casi sì, ma una larga fetta dell’elettorato grillino è costituita da persone che, nella vita di tutti i giorni, sono fulgidi esempi di rettitudine morale. Lo erano anche i tedeschi degli anni trenta, ad onor del vero.

E ora tocca alla seconda parte del mio discorso, la più fastidiosa: l’AUTOCRITICA. Sia chiaro che parlo a titolo personale: se altri amici Caproni vorranno concordare ne sarò ben felice, ma non è obbligatorio, voglio comunque bene a tutta la stalla!

Anche noi Caproni, alle volte, siamo caduti nella trappola. Non c’è nulla di male ad ammetterlo, questo non vanifica minimamente la mole di ragionamenti e discussioni che sta alla base di questo blog. Ma lo dobbiamo ammettere: anche noi abbiamo accusato chi non era d’accordo di essere un “troll”. Anche noi abbiamo rifiutato di ammettere il clamoroso risultato grillino (ebbene sì, mi girano le palle, ma hanno preso un sacco di voti; non sono i vincitori e dovrebbero rendersene conto, ma il loro risultato non era la vittoria, bensì il caos; l’hanno ottenuto). Anche noi abbiamo rifiutato certe critiche ai nostri partiti o idee di riferimento, anche quando quelle critiche non erano così campate in aria. I due pesi e due misure, elemento base del pensiero grillino, li abbiamo usati anche noi. E’ più che legittimo pensare che un accordo PD-M5S sia la soluzione migliore, nulla da dire, è una proposta che posso condividere; ma se il giorno prima abbiamo chiamato il M5S “nuovo PNF” non possiamo far finta di nulla e trattarli come un alleato qualsiasi. La contraddizione è a mio avviso risolvibile, ma non è di questo che voglio parlare.
Sto paragonando il MdC ai 5 Stelle? Non scherziamo! La libertà di pensiero di questo blog, le discussioni vivacissime e la pluralità di opinioni qui presenti, i grillini se le sognano. E questa mia riflessione non è una presa di distanza dagli amici Caproni. Il fatto stesso che io possa pubblicarlo senza dare il via a vari “PS” dimostra tutta la differenza. Dove voglio arrivare? Voglio invitare tutti, ME COMPRESO, a non farci MAI assalire dall’istinto demagogico che c’è in ognuno di noi. Personalmente reputo che questo stia già succedendo, ma la vigilanza non è mai troppa.

Sembra una cosa scontata? Siamo umani, e non lo è. Ed è proprio la consapevolezza di essere soggetti a errori, la non-pretesa della verità assoluta e l’accettazione delle opinioni altrui a differenziare il pensiero democratico da quello totalitario. Sono convinto che il MdC faccia parte del primo e non del secondo, giusto per puntualizzare. Anche per la libertà che io ho di criticare il MdC stesso.

Un saluto a tutti i Caproni, specialmente agli ultimi arrivati! 

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