Recap

…e così, alla fine, il DDL di riforma costituzionale è passato al Senato.

E’stata una battaglia dura, e “battaglia” è il termine adatto visto come sono proseguiti i lavori d’aula ma alla fine la riforma passa alla Camera ed a questo punto il Senato è neutralizzato.

Quello che non è stato molto pubblicizzato, infatti, è che alla Camera le opposizioni potranno presentare migliaia di emendamenti, ma visti i numeri difficilmente passerà qualcosa, ed una volta licenziato il testo alla Camera il Senato potrà presentare emendamenti solo sugli articoli modificati dalla Camera, ovvero probabilmente nessuno.

Proprio per questo la questione sembra oramai definitivamente archiviata, non ci sono più possibilità di far deragliare la riforma ed infatti le opposizioni hanno già ripiegato sui “comitati per il no”, ovvero sulla campagna di sensibilizzazione volta a bloccare la riforma al referendum confermativo.

Della riforma in sé ne parlerò in seguito, è una buona riforma (anche se non perfetta) e non ha senso cominciare a seccarvi adesso sulla rivisitazione della struttura legislativa per un qualcosa su cui ci toccherà esprimerci, se va bene, fra sei mesi; per ora vi basti sapere che le recriminazioni attuali sull’incostituzionalità dell’iter di legge (che ultimamente vanno di moda, e che qualcuno posta con un paio di articoli selezionati apposta per far indignare la gente) sono privi di fondamento: Grasso ha applicato il regolamento del Senato e, laddove le opposizioni ne hanno fatto richiesta, è stata convocata la giunta per il regolamento che ha stabilito l’ammissibilità del “canguramento” e del contingentamento dei tempi.

Ovvio che chi ha “perso” la battaglia abbia il dente avvelenato, ma gira e rigira alla fine di che si lamentano ? Hanno fatto ostruzionismo in punta di regolamento e sono stati mandati a cuccia in punta di regolamento, inoltre ci sarà il referendum confermativo (è certo, al Senato il DDL è passato con 183 voti, 34 in meno di quelli che occorrono per aggirarlo a norma dell’articolo 138 della Costituzione) per cui alla fine il popolo avrà il diritto d’esprimersi.

 

Passiamo oltre, su altri versanti si registrano diversi stop, fra cui quello imposto da Renzi sulla fecondazione eterologa che doveva essere normata con un decreto in questi giorni e che invece, per volontà del Presidente del Consiglio, sarà materia di dibattito in aula (vale a dire che il governo non farà alcun decreto, sarà il Parlamento a dover produrre una legge… campa cavallo), una cosa che mi lascia l’amaro in bocca anche perché contestualmente s’è bloccato qualsiasi tentativo d’accesso all’eterologa (anche se le regioni stanno cercando di aggirare l’impasse deliberando localmente).

Non so a cosa sia dovuto lo stop, e se è legato a questioni “confessionali” potrei anche prendermela molto a male… spero comunque che si riesca a fare una legge condivisa e di ampio respiro, anche se vista la composizione del parlamento sarebbe necessario l’apporto del M5S, che sicuramente si tirerà fuori dai giochi.

 

Altrove Etihad ha comprato il 49% di Alitalia (sempre che l’Unione Europea non ponga il veto), sono oltre duemila esuberi (dei quali oltre mille saranno riassorbiti) ma, se non altro, con questa fusione la patata bollente della compagnia aerea di bandiera (con i suoi bilanci perennemente in perdita, tanto pagava lo Stato) dovrebbe essere risolta. I sindacati hanno fatto opposizione fino all’ultimo minuto per poi accordarsi in “zona cesarini” (probabilmente perché alla fine si sono resi conto che non c’erano molte alternative) ed onestamente molti non se l’aspettavano.

 

Analogamente FIAT ha lasciato il suolo patrio per diventare FCA e continuare a perdere soldi sfornando aborti sottodimensionati con design quantomeno dubbi all’estero. Era ora. Speriamo che a questo punto qualche compagnia automobilistica seria metta qualche stabilimento in Italia e sfrutti le società dell’indotto che precedentemente lavoravano con FIAT (cosa che voleva fare Volkswagen, e che ufficiosamente non è avvenuta perché la società di Marchionne non voleva un altro gallo nel suo pollaio).

 

Passiamo oltre, la situazione sembra peggiorare per quel che riguarda Grillo, che oramai parla di “lunga marcia” e posta un fotomontaggio con la sua faccia sul corpo di Mao Tse-Tung (quando uno è “democratico” si vede da queste piccole cose); dietro alla cotenna di retorica c’è l’ennesima esortazione in stile “armiamoci e partite” col quale l’ex-comico comodamente al mare a Porto Cervo invita i suoi ad andare a fare il porta a porta per perorare le cause del Movimento 5 Stelle (non ci sono più i Testimoni di Geova di una volta).

In sé l’esortazione è solo l’ennesimo post “estivo”, fatto più per mettere qualcosa di nuovo in homepage che per ottenere qualche risultato reale, ma piccoli dettagli qui e là fanno capire che sta diventando sempre più difficile per il Sole dell’avvenire cotonato mobilitare i suoi. Anche la manifestazione contro la riforma costituzionale lanciata da M5S il 15 luglio (cercate su youtube per vedere gli interventi in una piazzetta deserta) con l’appoggio civatiani e gruppi vari non ha prodotto che pochi fedelissimi, per di più tutti o quasi “politicanti”.

 

L’indignazione sta smettendo di pagare ed i gesti “estremi”, complice l’estate, non fanno che rendere ancora più evidente la cosa. C’è un bisogno generalizzato di concretezza ed i toni da cinegiornale dopo un anno iniziano a sembrare posticci.

 

Il versante economico, d’altro canto, non è rassicurante con un PIL ancora negativo in cui, unica cosa positiva, spunta il segno più dell’industria… servono, con una certa fretta, riforme serie sul modello economico e sociale di questo paese, e potrebbero essere cose non esattamente digeribili per la popolazione, ma con questo parlamento (ed in genere coi parlamenti italiani, in cui ognuno punta a tutelare i suoi riferimenti) la cosa è quasi impossibile… e questa è probabilmente la prima ragione dietro alla riforma costituzionale.

 

Passando alle cose meno serie mi devo scusare per la lunga pausa ma sono malato (presente, lo sono ancora) con la febbre e diversi problemi di salute, per cui non ho avuto la presenza di spirito di mettermi qui a scrivere qualcosa in questi giorni (e di cose da scrivere ce ne sono state), vedrò d’essere più presente a poco a poco che miglioro.

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