Passata la sbornia ?

Passate le elezioni è ora di fare un attimo i conti coi risultati.

Il M5S ed il PDL hanno avuto un risultato insperato (io davo il M5S al 12%, ma sono uno che ama credere che gli italiani siano più intelligenti di quel che sono realmente) che francamente è difficile spiegarsi per cui, dopo le feste di rito (le più popolari pare siano guardare Cicchitto che gongola e Bersani che suda freddo) ora bisogna iniziare a fare il punto.

Maroni ha vinto in Lombardia col 43% delle preferenze; il candidato di centrosinistra (Ambrosoli) ha preso il 38% dei voti contro il 33% del precedente e la Carcano (M5S) ha preso il 12% in quella che sembra la riedizione del “gran premio” del Piemonte.

Quello che è successo, al netto di “boom” e “cambiamento” comodi per riempire un paio di pagine di blog, è che dopo due decenni di “celeste” Formigoni avremo almeno cinque anni di “verde” Maroni (porcate sull’expo incluse ed amplificate), il tutto per gli appetiti di chi (Albertini e Carcano appunto) ha preferito una piccola soddisfazione personale (o partitica) al (e scusate se suona così politico) bene comune.

Il Molise ed il Lazio sono stati più fortunati ma il solo risultato regionale non cancella la situazione paradossale che s’è venuta a creare: l’ingovernabilità dilaga ed il “vero valore aggiunto” del M5S (l’inesperienza) rischia di far sprofondare il paese.

Lo spread sale (e questo vuol dire che presto ci saranno nuove tasse, o che aumenteranno quelle attuali) e Grillo dice che andrà a dire a Napolitano che il M5S non va in coalizione, poi però dice tutt’altro, poi cambia ancora idea… boh.

I suoi dicono che Grillo è un faro, no è solo il fondatore, no è il megafono, no… Grillo è una cosa ed il Movimento è un altra… decideranno fra loro… decideranno online… deciderà il popolo… faranno una conta… boh.

Berlusconi è stato resuscitato da milioni di italiani che probabilmente hanno creduto al suo piano in cinque punti:

  • togliere la tracciabilità
  • condono fiscale
  • condono edilizio
  • restituzione dell’IMU 2012
  • cancellazione dell’IMU

…ora gongola, felice d’essere riuscito a paralizzare nuovamente il paese chiede il governissimo “per il bene del paese”, non rendendosi conto che l’Europa preferirebbe strappare il trattato di Schengen piuttosto che doversi sorbire altri cinque anni con questa caricatura d’uomo.

 

Ed ora chi potrà mai metterci una pezza?

Alla fine il PD ha perso (come Bersani ha dichiarato, flat and square, poche ore fa) in quanto anziché lanciarsi nella televendita si è limitato a fare proposte serie ed a restare coi piedi per terra.

Per un soffio il PD ha il controllo della camera (il che vuol dire che un qualsiasi governo deve per forza passare da una coalizione col PD) ma al senato non basterebbe neppure un accordo con Monti (che, bontà sua, si è bruciato politicamente perché sperava di sostituire in toto il centrodestra) ed i senatori necessari dovranno per forza venire dal PDL o dal M5S.

Responsabilmente (ma anche per calcolo) la coalizione con il PDL è stata esclusa a priori, ma cosa resta ?

La sbornia è passata ed i postumi sembrano incombere.

Nel M5S (sia dall’esterno che dall’interno) è difficile capire anche le cose più elementari… i neoparlamentari non hanno un idea di che cosa fare (una neosenatrice non sa neppure quanti sono i suoi colleghi al senato), non conoscono il percorso che gli si delinea davanti (a partire dall’andare dal PdR per discutere il prossimo governo) e, peggio di tutto, non hanno un idea unitaria del da farsi.

Grillo oramai indica la strada e spara proclami ma molti del movimento stesso (fra cui diversi parlamentari) non riconoscono la sua autorità in forza di quel “Grillo è una cosa, il movimento un altra”… ed intanto in USA dicono che, a conti fatti, se l’Italia fallisce i conti USA terrebbero lo stesso.

Ok, fino a qui è un enorme marasma… il punto è che passato il voto di protesta i problemi sono ancora tutti lì e le quattro sparate (spesso prive di senso) che i grillini hanno usato come carburante in campagna elettorale oggi non possono più contenere la domanda di cambiamento (e le aspettative, lungamente pompate dal caro leader) che è stato il motore della base.

 

Bersani ha proposto un governo PD con sostegno esterno… sarebbe utile al paese (e magari ad assicurarsi che i BOT non diventino carta straccia) ma al momento nessuno in quel marasma gli risponde, anche perché nessuno sa CHI dovrebbe rispondergli (e l’unico con un minimo di credito in materia si guarda bene da prendere un minimo d’impegni).

 

Le uniche certezze, in un mare di “boom”, “a casa” e, più sommessamente “e ora ?” sono che Napolitano non può sciogliere le camere (la costituzione glielo impedisce anche in caso d’ingovernabilità) per cui male che vada Napolitano dovrà dimettersi e, senza governo, il parlamento dovrà eleggere il suo successore… a quel punto il candidato del PD chiederà la fiducia in entrambi i rami del parlamento, e se quella fiducia non c’è il Presidente della Repubblica sarà costretto a sciogliere le camere ed indire nuove elezioni (per cui il tanto favoleggiato “modello Sicilia” con un M5S che sta all’opposizione e “valuta” provvedimento per provvedimento è pura demagogia).

Ho idea che in quel caso usciremo dall’euro, ma nel modo più traumatico.

Italia… italiani… grillini… v’è piaciuta la bicicletta ? ora vi tocca pedalare.

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