Non dare visibilità ai terroristi

I Media mondiali non hanno capito ancora una cosa.

Mai, in nessun caso, bisogna dare alcuna visibilità ai terroristi. Non dobbiamo sapere i nomi, non dobbiamo sapere i volti, e non dobbiamo sapere chi li ha ispirati.

Non c’è alcuna funzione nel sapere queste cose, e contemporaneamente il dar rilevanza a queste cose crea degli eroi e delle fonti di ispirazione per altri squilibrati potenziali terroristi.

E questo oggi è ancora più chiaro

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Il nome dell’italiano che non ripeterò, per non contravvenire alla mia stessa regola, era stampato tra gli altri tra le fonti di ispirazione dell’odierno squilibrato.

Per questo per i terroristi ci vuole la Damnatio memoriae.

Chi commette un atto terroristico come quello odierno non lo fa per vincere una sua guerra personale causando un numero limitato di vittime: lo fa per vincere la sua guerra dando la massima visibilità alla sua azione in modo da generare terrore, e in questo i Media non devono essere complici.

Caso diverso naturalmente per le figure storiche come il Sebastiano Venier che naturalmente non dobbiamo cancellare dalla memoria solo perché ha combattuto contro gli Ottomani nel 1571, però allo stesso modo non dobbiamo sapere e far sapere che questo personaggio storico sia stato fonte di ispirazione per un terrorista contemporaneo.

Viviamo in una società dell’immagine e in un permanete reality show: almeno facciamo in modo che i criminali squilibrati non diventino eroi.

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