L’assedio di Sarajevo

32 anni fa come oggi cominciava l’assedio di Sarajevo.

L’esercito della autoproclamata Repubblica Serba di Bosnia riuscì rapidamente a circondare la città occupando le montagne circostanti, evitando lo scontro diretto con le forze Bosniache e Croato Bosniache numericamente superiori che difendevano la città. Il piano dei Serbi era di prendere la città per fame, come in un assedio medievale.

L’assedio durò oltre 3 anni e 10 mesi nei quali la città è rimasta isolata dal mondo esterno, e sotto il tiro dei cecchini e dell’artiglieria Serba. Questo causò più di 5000 vittime civili, oltre naturalmente fame e malattie.

Per rifornire la città le Nazioni Unite organizzarono un ponte aereo verso l’aeroporto di Sarajevo che era ancora sotto controllo Internazionale. L’Italia durante le operazioni perderà un equipaggio di 4 persone in seguito all’abbattimento di un aereo da cargo. In seguito i voli per Sarajevo adotteranno tattiche di atterraggio conosciute come l’avvicinamento Sarajevo, una variazione delle manovre utilizzate in Vietnam, per evitare di finire sotto tiro dei serbi che circondavano l’aeroporto.

“Sarajevo Approach” dimostrato durante un Air Show

In quei quasi 4 anni le televisioni occidentali non smisero mai di mostrarci le atrocità che avvenivano nella città: per quello che posso ricordare non c’era un dibattito su chi fossero i “buoni” e chi i “cattivi” e su come si sarebbe dovuto risolvere l’assedio.

Anche il movimento pacifista italiano (o meglio parti del movimento pacifista prevalentemente collegate alla parte cattolica) si mise in movimento e arrivò a marciare con una carovana su Sarajevo “rompendo” per qualche giorno l’assedio. Seppure naturalmente l’operazione non portò a nulla almeno fu una azione diretta di interposizione pacifica. Cosa che mi fa pensare che una volta i pacifisti fossero delle persone migliori.

L’attenzione non si spense mai, sia da parte dei media sia da parte dei VIP. Ricordiamo tra le varie iniziative il Pavarotti & Friends del 1995 dove venne presentata la canzone Miss Sarajevo dei Passengers (che poi sarebbero Bono, The Edge, e Brian Eno) alla presenza di Lady Diana.

In ogni caso il conflitto continuò per anni, naturalmente non solo a Sarajevo, ma in tutta la Bosnia causando profughi sia interni che esterni. Personalmente ho portato aiuti ai campi profughi interni alla Bosnia ancora presenti nel 1999.

In tutto questo le Nazioni Unite erano sul campo con i famosi Caschi Blu, ma i militari avevano regole di ingaggio così stringenti da renderli totalmente ininfluenti nel conflitto. Quindi avevamo soldati occidentali a rischio, ma non potevano far altro che guardare e casomai sparare qualche colpo verso chi cannoneggiava i civili.

Tra le azioni più atroci compiute dai Serbi ci furono due bombardamenti del mercato di Sarajevo, nel Febbraio del 94 e nell’Agosto del 95.

Fu questo secondo bombardamento insieme a quanto emerse rispetto al Massacro di Srebrenica a spingere le Nazioni Unite a chiedere l’intervento della NATO. Bastarono 22 giorni di campagna aerea per portare i Serbi al tavolo delle trattative e risolvere uno stallo durato 3 anni.

L’Assedio di Sarajevo è oramai un fatto storico lontano del nostro passato, ma è incredibile vedere come la percezione della guerra alle porte dell’Europa sia cambiata radicalmente in 30 anni.