La “grande” impresa

Il fatto che Renzi nel bene e nel male sia riuscito ad avviare un dialogo per cambiare la legge elettorale ha scosso moltissimo i nostri amici a cinque stelle tant’è che ultimamente si sono messi a correre per arrivare in tempo utile a tirar fuori la loro legge elettorale che, come abbiamo visto,  è già stata depositata già da mesi ma “non è esattamente” quella definitiva.

Per cercare di capirci qualcosa ho provato a chiedere a qualche grillino e quelli che riuscivano a spiccicare due parole di senso compiuto (che non fossero insulti) hanno detto che che sì, la legge è stata depositata ma visto che non è stata ancora discussa c’è tempo per cambiarla aggiungendo e modificandone il senso a seconda di quello che deciderà il popolo (cioé gli 80.000 iscritti al blog di grillo entro e non oltre una qualche data del 2013).

In pratica secondo i giuresconsolati del immovimento si può depositare una proposta di legge e cambiarla in un secondo tempo, a patto che non l’abbia ancora discussa nessuno… io a questo punto non capisco quale sia l’utilità di depositarla (giusto per dire “eccola, ce l’ho qui la brioche“) ma stiamo parlando del M5S, e loro sono oltre per definizione… anche oltre la logica.

Sì ma in pratica di che parliamo oggi ? Parliamo del fatto che subito dopo l’avvio da parte dei partiti maggiori dei lavori per fare la legge elettorale è partita (come al solito “a sorpresa”) la consultazione per sapere che legge elettorale vuole il Movimento 5 Stelle. Sì dai, quella bella e finita che secondo Morra è quella incentrata sulla rappresentanza e sul modello iberico-svizzero (con la cofaldina e scappellamento a sinista).

La questione di oggi era “volete il maggioritario o il proporzionale”. Seguirà probabilmente “con quali sbarramenti”, “coalizioni sì o no”, “carne o pesce”, “mare o montagna”, “flik o flok” ed altre profonde questioni che permettono a gente che mediamente non sa cos’è uno scorporo (un suggerimento: non è una funzione corporale) di decidere qual’è la migliore legge elettorale per selezionare la classe dirigente che dovrebbe guidare un paese di sessanta milioni di persone che, già di suo, non se la passa granché bene.

Io sono rimasto molto colpito: a quanto pare sulle proposte di legge elettorale già depositate si può cambiare qualche virgola e qualche parola in qualche rigo per aggiungere o togliere aspetti secondari come il premio di maggioranza o la forma, il numero di collegi e le coalizioni… ed il tutto senza toccare l’impianto generale. Io che ero convinto che le leggi si scrivessero partendo da un idea generale e strutturandole in fuzione degli obiettivi scopro ora che il Movimento 5 Stelle è in grado di produrre una proposta di legge elettorale completamente vuota di significato, e che su essa ci monta i concetti che ne determinano la funzione come fossero i mattoncini del lego.

Il tutto ovviamente senza cambiare alcuni aspetti secondari perché, sempre secondo Morra, la legge è improntata sulla rappresentatività e non sulla governabilità e questo, stando all’esimio parlamentare, non può cambiare. Vincesse il maggioritario avremmo la rappresentatività maggioritaria ? Misteri.

 

Come per la volta precedente (il voto sulla Bossi-Fini) anche questa volta la consultazione è partita senza troppi preavvisi, con una mail che informava del poll a consultazioni già aperte e con un periodo finestra di appena nove ore (orario d’ufficio). Anche di questo ho chiesto ad un paio di grillini e la risposta è stata lapidaria : siccome il Movimento è fatto per chi veramente s’interessa di politica non si dice prima perché è interesse del cittadino informarsi e seguire.

Una postilla ce la vorrei mettere io per chiarezza : e se segui in un posto in cui non hai accesso ad internet in orario d’ufficio t’attacchi, sei kasta e non hai diritto a votare.

 

Se volessimo essere cattivi potremmo pensare che questa cosa sia voluta per fare in modo che i grillini (che, a quanto pare, o non lavorano o hanno modo di collegarsi ad internet dal posto di lavoro senza essere licenziati in tronco, alla faccia dell’Italia che lavora) continuino a produrre hit ed impressions (che non è una band londinese) che arricchiscono Grillo.

Ma noi non siamo così cattivi, alla fine Grillo non è uno che ti posta tweet tipo “è la fine del mondo, guarda cos’hanno combinato” con un link che ti fa rimbalzare su ottomila siti per poi schiaffarti su un sito con ottomila banner pubblicitari (a percentuale) in cui c’è una notizia che è qualcosa tipo “bambino compie otto anni un giorno prima per un errore dell’anagrafe”. No, Grillo non è così. No ? Vero che no ?

Più probabilmente è un piano pensato per responsabilizzare l’elettore vero che viene così temprato, dalle fatiche e dallo stress, e solo attraverso il sacrificio e l’abnegazione ottiene il sacro diritto a votare: indecisi i due capi su come perfezionare il tutto, Grillo vorrebbe che i potenziali votatori si sottopongano a giochi stile American gladiator mentre Casaleggio ha depositato il brevetto per il mouse che ti da la scossa ogni volta che clicchi da qualche parte (fino a 220 volt se vai su Repubblica).

Attivisti cercano di conquistare il diritto al voto

Attivisti cercano di conquistare il diritto al voto

 

Ma torniamo seri un attimo: perché dopo tanto casino il dinamico uno (con sidecar comico) ha tutta questa fregola di stampare una legge elettorale con una parvenza di legittimità ? Per poter andare a far casino dicendo “eccola la VERA legge elettorale, quella che vuole il popolo” e romperci allegramente le scatole con quella che (occhio eh, faccio il rabdomante)  ha le preferenze e (per definizione) è meglio di quella di Renzi e Berlusconi.

Non voglio essere cattivo ma rimangono giusto alcune cosine a guastare i piani alle grandi menti che hanno organizzato questo piano machiavellico:

  • ottantamila teste di legno iscritte sul blog di Grillo non sono “il popolo” e, ad essere precisi, non sono neppure l’elettorato che l’ultima volta alle nazionali si contava in “milioni” e non in “migliaia”; mettiamoci pure che se qualcuno di questi milioni volesse registrarsi per votare oggi non potrebbe perché il suddetto mocho ha pensato bene di scrivere le norme in modo tale che a poter votare sono quelli che c’erano “prima” di una certa data (ormai remota), gli altri sono solo elettori senza diritto di parola… alla faccia della democrazia dal basso. L’assurdo è che in barba alla strombazzata rappresentatività superiore del Movimento io un paio di mesi fa mi sono iscritto al PD ed ho potuto votare il segretario (ed avrei potuto votarlo anche senza iscrivermi).
  • non è affatto vero che la consulta ha imposto le preferenze e tutto quest’interesse del “popolo” per le preferenze lo sente solo Grillo (e, nuovamente, solo per determinati valori di “popolo”, ovvero i suoi fedelissimi) tant’è che il dispositivo della sentenza della Corte Costituzionale dice esplicitamente che le liste elettorali “corte” sono ammissibili e dice pure (all’ultimo punto, quello che i grillini non hanno mai letto) che il parlamento è legittimo e che le modifiche che ridisegnano il porcellum saranno valide solo dalla successiva legislatura a patto che prima di essa la legge elettorale non sia cambiata.
  • fa piacere sapere che il tipo che ha fatto invalidare parzialmente il porcellum sia ancora sul piede di guerra e che non gli piaccia l’ “italicum” ma per poter chiedere una pronuncia alla Corte Costituzionale sulla nuova proposta prima si deve votare con l’Italicum vigente… se gli va bene (e se i tribunali di mezz’Italia riconoscono l’Italicum come possibilmente incostituzionale) fra nove anni ne riparliamo.
  • del Movimento 5 Stelle oramai non si fida nessuno tant’è che tutte le forze del parlamento oramai discutono con Renzi e Berlusconi per concordare una legge che stia bene a tutti mentre il gracchiare dell’ex-comico (vedasi “sidecar”) viene vissuto come rumore di fondo bellamente ignorato per cui quando arriveranno in parlamento con la loro legge illuminata non se li filerà nessuno.

 

Lasciando perdere le prime tre (potete controllare se vi va) il punto politico è tutto sulla quarta. Ognuno semina quel che raccoglie ed il Movimento per mesi ha seminato solo zizzania e finto aperture per creare impacci e caos, se pensano che qualcuno sia disposto a parlare ancora con loro si sbagliano e pretendere d’avere un peso dopo che si sono tirati fuori da qualsiasi accordo non li porterà da nessuna parte.

Ora se i grillini fossero parlamentari seri magari qualcuno potrebbe avere uno scatto d’orgoglio e capire che è più serio andare a discutere con il resto dei partiti (o anche solo darci un taglio a quest’inutile e squalificante pantomima) piuttosto che chiudersi nell’immovimento, purtroppo in buona parte i parlamentari a cinque stelle sono dei miracolati che sono passati dal passare le giornate in pigiama sul PC in casa (o similmente grama vita) alla comoda poltrona da ottomila euro (netti, dopo averci tolto il “restituito”) per cui l’unica cosa che vogliono è stare dove stanno ora e possibilmente tornarci, quindi l’unica cosa che i 160 parlamentari pentastellati faranno, al netto di proclami e timide prese di posizione, è calare la testa e permettere al loro dominus di fare il cavolo che gli pare, l’importante per loro è la busta paga ed il posto caldo.

 

G.D.E.

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