“Kontroinformazione” ovvero “non conosco l’inglese”

In questi giorni uno dei refrain che va per la maggiore è la sparata, oramai ripetuta in continuazione, che Hillary Clinton avrebbe ammesso che l’ISIS è una creazione degli USA.

 

La “notizia” ha varie fonti, le due a cui sono riuscito a risalire sono sostanzialmente su un sito d’informazione italo-iraniano (che fa una traduzione abbastanza amatoriale, qui) e rimbalza su siti che fanno informazione alternativa come “nocensura” (qui, in coda al pezzo in cui si parla dell’uscita di Rand Paul) più ovviamente i soliti siti “megafonici” che amplificano qualsiasi notizia (e più è scandalosa più la pompano) tipo questo o questo.

Lo sapete qual’è il bello ? In tutti i casi ci si riferisce ad un intervista ad Hillary Clinton che è contenuta qui e che dice una cosa abbastanza diversa:

Il pezzo “incriminato” è questo:

JG: Do you think we’d be where we are with ISIS right now if the U.S. had done more three years ago to build up a moderate Syrian opposition?

HRC: Well, I don’t know the answer to that. I know that the failure to help build up a credible fighting force of the people who were the originators of the protests against Assad—there were Islamists, there were secularists, there was everything in the middle—the failure to do that left a big vacuum, which the jihadists have now filled.

They were often armed in an indiscriminate way by other forces and we had no skin in the game that really enabled us to prevent this indiscriminate arming

…che viene tradotto dai nostri amici complottardi in questo modo:

È stato un fallimento. Abbiamo fallito nel voler creare una guerriglia anti Assad credibile. Era formata da islamisti, da secolaristi, da gente nel mezzo. Il fallimento di questo progetto ha portato all’orrore a cui stiamo assistendo oggi in Iraq.

A me non sembra una traduzione granché fedele, anzi… però chi vuole crederci non si fa troppi problemi e manda giù tutto, tant’è che fra i siti complottisti spunta pure il virgolettato (attribuito a Hillary Clinton) “L’Isis è roba nostra ma ci è sfuggita di mano” che però non leggo da nessuna parte nell’intervista rilasciata all’Atlantic.

La cosa più assurda è comunque nella pagina di nocensura che va oltre l’umana ragionevolezza e nel suo voler citare le fonti di questa “rivelazione” presenta un link ad un blog ora cancellato: califfatoisis.blogspot.com

Wow.

 

Passando a Rand Paul (senatore conservatore del Kentucky) quel che dice è un po’diverso, ovvero che gli USA hanno armanto ed addestrato gli alleati dell’ISIS in Siria senza pensare alle possibili conseguenze, ma questa non è una gran novità.

Il punto, semmai,  è che gli USA sono intervenuti in Siria nella speranza (che ha molti fini, tutti poco nobili) di detronizzare Assad (attuale leader siriano) per destabilizzare la zona, acquistare influenza in un territorio pieno di pozzi petroliferi e giacimenti di gas naturale ed ovviamente indebolire l’altro paese confinante: l’Iran.

Per fare tutto questo gli USA si sono lanciati nell’impresa di armare ed addestrare gli oppositori di Assad senza andare troppo per il sottile e senza valutare i rischi dell’operazione, col risultato di portare armi e know-how militare ad una massa di gente dalle origini più disparate (come dice Hillary Clinton: di tutto dagli islamisti ai secolaristi); gente che poi, forte di quanto ha imparato spesso ha finito per aderire all’ISIS, magari portandosi dietro le armi che vari paesi portavano in Siria nella speranza di rovesciare quel regime.

 

Sia chiaro, non è che gli USA ne escono bene (anzi) ed è molto probabile che dopo le uscite dell’ISIS gli americani saranno costretti a rivedere la loro posizione sulla Siria ed iniziare a supportare Assad e le forze governative (se non altro per evitare che quel paese diventi la base dell’ISIS) però le cose non stanno esattamente come i complottisti vogliono farci credere… e non vi preoccupate che se anche lo fossero i politici americani (che sono abbastanza scafati in politica estera) di sicuro non lo direbbero mai tanto chiaramente.

La verità (Sherlock Holmes diceva : “se senti rumore di zoccoli, pensa al cavallo, non alla zebra”) è che invece tanto Hillary Clinton quanto Rand Paul hanno mire per la poltrona di Obama, e queste frecciatine sono il modo più pratico per farsi vedere ed accreditarsi.

 

Per chiudere questo breve pezzo con una notizia positiva v’informo che l’amico Di Battista ha finalmente avuto quel che cercava… l’ambasciatore iracheno Baranzi ha infatti sentito le sue dichiarazioni e, seppure con un certo scetticismo, ha cercato di capire il suo punto di vista, al punto di avergli preparato un visto col quale il grande pacificatore potrà imbarcarsi per Ebril e da lì raggiungere Mosul, località in cui potrà finalmente intavolare lo storico “dialogo” coi terroristi, elevandoli (come propone il deputato M5S stesso) ad interlocutori.

Nella speranza che tale memorabile viaggio venga documentato da un biografo all’altezza (io proporrei Andrea Scanzi) faccio notare che non c’è da preoccuparsi per eventuali streaming… a giudicare dal video di Foley i terroristi dell’ISIS sono ben attrezzati.

Tornando seri, trovo che l’uscita di Saywan Barzani sia perfetta, in questo momento serve concretezza e non le solite fesserie terzomondiste col culo al caldo: se Di Battista (che giusto oggi ha rincarato la dose con un nuovo post in cui in pratica da la colpa di qualsiasi cosa all’imperialismo americano) ha il coraggio delle sue azioni la valigia è già pronta (essendo stato lui in Nepal a far “volontariato” fino a qualche giorno fa): vada a Mosul e dimostri di credere a quel che va predicando, altrimenti sarà accertato che è l’ennesimo avanzo di Amici di Maria De Filippi.

 

Per noi italiani invece resta il piccolo (ma comunque bruciante) incidente diplomatico di un deputato che non sa quando tacere (ed è pure vicepresidente della commissione Affari esteri e comunitari), ma questa è l’ovvia conseguenza d’aver votato Grillo ed i suoi “ragazzi meravigliosi”.

 

PS : Aggiungo, per completezza, un link a Bufale un tanto al chilo in cui viene sbugiardata la terza balla che alcuni fanno girare in queste ore, quella di McCain al tavolo con il capo dell’ISIS.

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