Il Falò

– Tanto va tutto a puttane. –
– Che? –
– Dico che è inutile che ci sforziamo per i nostri figli, il Paese è fottuto, è morto. –
– Oh, ma ti prego… –
– Perché “ti prego”, scusa? –
– Non fare il disfattista. –
– Il che? –
– Il disfattista. Quello che disfa. –
– Che disfo? –
– Lascia stare, passami il rotolo di scotch. –
V si alzò e prese l’ultimo rotolo scotch – È finito lo scotch. Questo è l’ultimo. –
– Capito merdina? – disse J a Marco, impotente e con la bocca tappata da un fastidioso nastro isolante – È finito lo scotch. Tra poco sarà finita. –
– Senti, non so se disfo o non disfo – continuò V, mentre accovacciato legava ben bene la caviglia di Marco ad una gamba della sedia – però dovrai ammettere che siamo ad un vicolo cieco. Monti non è stata una grande soluzione, c’è il fottuto spread… –
– Lo spread. –
– E che ho detto io? –
– Smettila di infilare fottuto ovunque. –
– Cazzo amico, sei diventato peggio della mia donna! Davvero cazzo, una fottuta suocera! –
– Attento scemo, se qui allenti poi rischia che si spezza durante il tragitto. –
– Scusa. –
– Senti amico, questo Paese non è morto, è solo sotto l’attacco dei mercati, quelli vogliono spolparci vivi, ma vedrai che ne verremo fuori, siamo solidi. –
– Mah. –
– Ma poi nel 2013 ci sono le elezioni, vedrai che tutto tornerà come prima, c’è solo un po’ di crisi, ma è la solita solfa, c’è sempre un po’ di crisi ogni tanto, è capitalistico. –
– Eh? –
– Capitalistico. Cioè: è insito nel capitalismo. Credo. –
– Sì, ok, le elezioni, e tu chi voti? –
– Come scusa? Non esiste più il segreto di voto? –
– Era solo per dire… –
– Non esiste più il dannato segreto di voto? Non posso fare quello che cazzo mi pare? –
– Fammi finire cazzo! Dicevo: Era solo per dire che per chiunque voterai tanto non cambierà niente. Ora chi c’è favorito, il PD no? Bella sicurezza. È come mettere un pedofilo di guardia ad un asilo. –
– Cristo santo che analogia del cazzo. –
– Cosa farà il PD? A parte scannarsi tra di loro intendo? Non sanno ancora nemmeno se andranno da soli o con qualcuno. Vendola? Casini? Fini? Insomma, stanno cercando il solito appoggio del cazzo, questo voglio dire, il solito fifty-fifty che piace tanto a quei politici. Non è un partito serio quello, ma è quello che vincerà. –
– Ne sei certo? –
– Fottutamente certo. –
– E Grillo? – chiese J, lasciando gli strumenti e stravaccandosi un po’.
– Grillo. –
– Sì Grillo. –
– Grillo, quel Grillo. – anche V lasciò lo scotch, e guardò negli occhi J.
– E quale scusa? Dico: non lo calcoli Grillo? –
– È una moda. –
– Cooosa? –
– È una moda. –
– Oh, ma ti prego…-
– Senti non è credibile come personaggio… –
– … ma per favore! –
– … è un comico, Dio Cristo, un comico nemmeno tanto bravo. –
– Ma lo sai che è quasi al venti per cento? –
– Sì, sì, ma vedrai che alle elezioni sarà all’otto, massimo al dieci. –
– Ma dai! –
– Te l’ho detto, è solo una moda. Io non dico che sia in mala fede, non lo penso, però è un fottuto populista del cazzo. Non puoi mettere cani e porci a fare politica… –
– Perché invece fino adesso… –
– Devi farmi finire cazzo, devi farmi finire quando comincio un cazzo di ragionamento. –
– Va bene, va bene… –
– Lo so che ci stavano bei soggetti anche prima, ti pare che non lo so? E invece lo so, ma non è questo il punto. Non puoi sperare di infilare dentro un meccanismo collaudato come quello della politica… –
– Che paroloni. –
V decise di ignorarlo – … tizi che fino al giorno prima erano esperti di computer o tizi come noi, è assurdo capito? Certo, la politica italiana è allo sfascio, bene, allora rinnoviamola. Destra e Sinistra sono concetti vecchi? Ok, rinnoviamoli. Facciamo, chessò, nazionalisti contro repubblicani, democratici contro socialisti, o roba nuova, però non mandiamo a puttane tutto il sistema perché comunque viviamo in un mondo dove c’è chi fa affidamento a noi, se ci vedono cambiare tutto per una specie di democrazia-diretta-open-source-new-age ci lasciano colare a picco quelli, altro che Monti! –
– Lo credi davvero? –
– Sì. Cazzo sì. –
– Sei un illuso bello.-
– Tu dici? –
– Senti, hai presente no quando ti ho detto che “tanto passerà”? –
– Due secondi fa. –
– Eh, sì, diciamo che secondo me passa perché c’è Grillo. –
– No dai… –
– E poi ho detto Grillo, ma volevo dire Movimento. Quello a cinque stelle. –
– Dai, cos’è, una associazione di alberghieri? Ma ti prego… –
– Ehi, guarda che la democrazia diretta… –
– No dai, Cristo… –
– Ehi ma devi parlare solo tu? No scusa, non ho capito appena attacco a rispondere mi mordi il culo, e adesso che cerco io di… –
– Ok! Ok! Gesù, non ti incazzare che ti casca il parrucchino… –
– Volevo dire… – ma Marco cominciò a dimenarsi in mezzo a quel mucchio informe di corde e scotch – Anche tu bello? Ti ci metti anche tu! Cazzo, sto parlando, un minimo di rispetto! Dagli un colpo V! – V lo colpì con il calcio del fucile a pompa – Ecco! Prendi questo maleducato del cazzo! – V risistemò il fucile accanto alle scope, prese una sedia, si sedette e si accese una sigaretta. J di riflesso fece uguale, e si posizionò alla stessa distanza che c’era tra V e Marco solo dall’altra parte. Frontalmente, pensò per un attimo J, pareva di assistere ad uno di quei trittici che aveva visto il giorno prima ad una mostra. Continuò:
– Volevo dire… Aspetta, hai da accendere? No, no, ecco, ce l’ho… bene. Sì, beh, il discorso sulla democrazia diretta tramite internet secondo me non è una puttanata. Metti che un tizio butta giù una legge davvero di merda, tipo una roba inutile come cambiare l’inno nazionale( roba successa davvero per l’appunto ), io su internet posso votare se questa cagata di struzzo può o no entrare in Camera per essere votata. Oppure, meglio ancora, la si vota direttamente su internet. –
– Che scemenza. –
– Che vuoi dire scusa? Ti sembra che funzioni adesso il Parlamento? Il Bicamerale Perfetto? Abbiamo parlamentari secolari, gente che ha perso la pubertà mentre colonizzavamo la Libia, chi cazzo sono questi rincoglioniti? E vogliamo parlare delle giovani leve? Vogliamo parlare di Renzi? –
– Renzi, che t’ha fatto Renzi? –
– Se dai del populista a Grillo a Renzi che gli dici? E quell’imbecille di Alfano? La sua faccia sembra aver perso la battaglia con la gravità, e non è l’unica cosa che cala in quell’uomo, fidati. –
– Senti: a parte gli insulti dove vorresti arrivare? –
– Che c’è bisogno di cambiamento, e voglio farne parte anch’io. Voglio votare su internet gente come me, come Marco qua, come te cazzo. Non ne voglio più di aziendalisti filo-mafiosi. –
– Che fai ora, offendi chi ti dà il pane? –
– Ehi amico, non prenderla male, ma il nostro lavoro è una merda. –
– Ci risiamo. –
– Senti amico, sono undici anni che lancio persone in questa discarica, all’inizio era divertente, ma ora mi sento vecchio. –
– Hai quarant’anni J, dove credi di andare? È troppo tardi per fare il dottore o l’avvocato. Cristo, è troppo tardi pure per fare lo spazzino. E poi come la paghi la casa? E la tua bella famiglia J? Chi la sfamerà la tua bella famiglia? Lo Stato, J? Grillo, J?
– Lo so, lo so. Ma non posso nemmeno sperare che le cose cambino? Guarda mia figlia, quella grande. Si sta laureando, per fare che? Trasferirsi all’estero? Il Paese può guarire e guarirà, ma solo per ricominciare d’accapo. Invece con il Movimento si presenta la possibilità di cambiare davvero questo sistema, e magari con una cazzo di laurea raggiunta studiando come uno schiavo ci fai anche una carriera onesta, senza dover leccare il culo al boss di turno. –
– Bello, bello, questa è utopia, ok? C’è lo Stato? Allora ci deve essere la mafia. Senza la mafia la gente come noi che speranza avrebbe? Eh? Potrei permettermela la Ferrari? E il televisione 3D? Certo che no, lo Stato mi faceva fare l’operaio, capito? –
– Ma tu… –
– No, no bello, ascoltami: Grillo è un fuoco di paglia. Gli dò questa legislatura, massimo un’altra. Democrazia diretta? Ma se in quel forum di cazzoni non fanno altro che incazzarsi perché non funziona un fottuto nulla. Vuoi parlare di lavoro per tua figlia? Forse per reggere un fottuto pannello fotovoltaico, o per mangiare la tua immondizia per poi scorreggiare fumi tossici. –
– Che poeta. –
– Ti affidi all’irrazionalità amico mio. Questo Paese è destinato a diventare come la Romania. Quello che dico io è: restiamo ancorati al nostro lavoro. Mostriamo passione e dedizione al boss. Tanto di noi ci sarà sempre bisogno, anche nella merda più merdosa. Io a mio figlio c’è lo vedrei bene. –
– Come? Ma se studia all… –
– Quello è un ciucco, e poi non sa l’inglese. Cosa fa all’estero? Niente. E in Italia? Il disoccupato. Meglio qua con papà, fidati. Tra gente per bene, e non quei porci di burocrati, sindacalisti, politici. Qui, tra gente normale e coerente. –
– Mmm… – J guardò l’orologio – È ora. –
– Sveglio il coglione? –
– Sì. È più divertente. –

Presero Marco, lo portarono fuori nella discarica, legato a quella sedia. Dopo averlo torchiato un po’( ma per poco, faceva davvero troppo caldo lì fuori ), lo infilarono in mezzo a una montagnola di rifiuti. Gli diedero fuoco.
– Secondo te il coglione per chi avrebbe votato? – chiese V.
– Chi? –
– Marco, la torcia umana. –
– Ah, eh eh. Non saprei. C’è lo vedevo bene in SEL. –
– Dici? –
– Quella barba incolta da attivista, come quei coglioni di Lotta Comunista. –
– Ah ah ah! Sì, sì. Forse è così. –
– Sai, forse è davvero destinato ad andare tutto a puttane, forse è così che finirà. –
– O forse no. –
– Mh? –
– Magari la gente non ne potrà più. Grillo non c’è la farà, o lo faranno fuori, magari lo facciamo fuori noi! –
– Ah ah ah! –
– Ah ah ah! –
– Eh eh, sì, sì. Magari Grillo lo fanno fuori, la gente s’incazza di più, e sfascia tutto. E su quella sedia ci saremo noi. –
– Io e te? –
– Tutti. Tutti quanti. Rimarranno solo i giovani. E sai cosa faranno? –
– No. Io non lo so. Dimmelo tu grande J . –
– Appena scopriranno di essere proprio come noi si daranno fuoco da soli. E magari bruceranno tutta questa merda come in un bel falò. –

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