Highlander 2012.

S’ode l’urlo di Connor MacLeod sul sito di Grillo, quel “ne resterà soltanto uno” che preannuncia una netta scrematura che da migliaia di volenterosi partorirà pochi candidati per il parlamento nazionale (camera e senato).

Una volta una farsa del genere avrebbe fatto ridere, ce lo saremmo immaginato come uno dei tanti cinepanettoni di quelli buoni (quando Boldi e De Sica lavoravano insieme) oggi purtroppo mette solo amarezza.

Sarà che lo spirito picaresco che avrebbe dovuto pervadere l’evento è stato annichilito dall’eccessiva seriosità (con tanti mr.nessuno che si danno un tono ed uno spessore che non hanno, con risultati caricaturali), sarà che una volta c’era almeno la volontà (vera o pretesa) di voler fare il bene di tutti mentre ora prevale la ripicca contro il moloch “casta” (da parte di chi, ai margini o affogato nel tessuto del paese, coltiva un ego ipertrofico)… resta il fatto che quest’esercito di candidi aspiranti al titolo di candidati sembra perfetto per raccontare quel “tengo famiglia” che tanto è caro al Travaglio d’antan.

Abbiamo visto genitori che fanno fare le domande ai figli, imbelli neolaureati (o “studenti” che si laureeranno un giorno,o che si sarebbero già laureati se la casta dei professori…) che snocciolano slogan come fossero caramelle, disoccupati che lamentano i problemi della società e così via… e purtroppo nonostante il loro continuo appellarsi al “bene supremo del paese” (partendo dal fatto che sono in un partito che ancora crede alle sparate Bagnai/Barnard/MMT) traspare un po’ovunque l’occhio languido di chi vorrebbe urlare “votatemi, tengo famiglia”.

Tutti lì, squallidamente monocolore (come da divisa d’ordinanza, impegnati a non distinguersi troppo, pena la scomunica per troppo individualismo da parte dell’individualista garante) a cercare, a chiedere, a sperare di guadagnare il biglietto da 5.000 euro lordi +spese per poter andare in parlamento a premere il fatidico bottoncino seguendo pedissequamente gli ordini di non si sa bene chi… come all’ufficio di collocamento sono tutti con la giacca buona al web-sportello, ordinatamente in fila in attesa dei loro cinque minuti di YouTube sperando di guadagnarsi un incarico a tempo determinato come tanti precari disgraziati.

Qualcuno azzarda un sorriso, altri la buttano sul ridere, molti tappezzano lo sfondo d’immagini dell’iconografia corrente che piace tanto all’elettorato: foto di Beppe, bandiere del partito, poster delle attività svolte… paccottiglia messa lì a dire “guardate, io non sono un grillino, io sono IL grillino, la personificazione del movimento che vive e respira sognando solo più cinque stelle nel mondo” e magari qualcuno ci crede pure… e magari qualcuno prima d’addormentarsi guarda davvero la foto del comico che chiede due caffé al fotografo.

 

Ci sei quasi Beppe, se li pieghi un altro po’ perderanno anche quel barlume di “io” che ancora custodiscono, diventeranno come i tanti sfollati in fila con la tessera del pane… solo disperazione e fede.

 

Torniamo analitici.

Dopo aver visto le primarie del centrosinistra (aperte a tutti) che hanno totalizzato più di tre milioni di votanti (gente che ha aperto il portamonete ed ha tirato fuori due o quattro euro per avere voce in capitolo) è stato il turno delle parlamentarie grilline, ristrette ai pochi che hanno avuto il tempo materiale di registrarsi entro una certa data (la cui scadenza è stata resa nota DOPO che le “iscrizioni” erano chiuse).

Stando al metodo (3 voti per elettore) ed ai numeri (95.000 voti, stando a Grillo) quest’esempio di massima democrazia ha visto la partecipazione di 32.000 elettori… in pratica meno di quanti hanno votato il M5S a Parma (allora furono 51.235). Un grande esempio di democrazia pubblicitaria…

Con 1.400 candidati (tutti rigorosamente anonimi, tant’è che le liste erano note solo a chi aveva diritto di voto) alla fine a farcela sono stati degli incolori attivisti (fra cui Cancelleri-la sorella) e gli “sponsorizzati eccellenti” (fra cui i membri della segreteria di Davide Bono).

Intanto però cominciano a spuntare alcuni problemini… dai server che andavano giù nei momenti “topici” (nell’era di internet sono riusciti a fare server che fanno orario d’ufficio, e gli hanno accordato anche la settimana corta!) a gente che non veniva autorizzata a votare nonostante ne avesse tutto il diritto passando per questo:

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/12/06/news/escluso_senza_motivo-48226910/

Ora, non per pensare male ma siamo sicuri che queste belle parlamentarie (in salsa carbonara, con poco uovo e tanta pancetta) siano state così pulite per come ce la raccontano ?

Voglio dire, già è tragico che si parli di “candidati scelti dal popolo” quando a votare sono stati solo quattro gatti (ci sono più rappresentanti eletti nel PD o nel PdL che elettori alle “parlamentarie”, giusto per farsi due conti) e che si possa sapere “chi ha votato chi” (aspettiamoci, prossimamente, amici che pagano amici e amici che si tolgono il saluto perché “tu hai votato quello anziché me”) ma c’è pure il rischio, non tanto remoto, che alcuni siano stati buttati fuori (o “disarmati”) con un pretesto (come una mail senza link) o per semplice incapacità dello staff tecnico.

E pensare che bastava molto meno per fare molto meglio (ad esempio si potevano pubblicare apertamente i termini e le condizioni a cui gli aspiranti dovevano sottoporsi per essere eletti)… a quanto pare questo sistema a compartimenti stagni piace tanto a Grillo che in questo modo può fare tanti bei proclami senza dover rendere conto di eventuali clausole vessatorie e mordacchie varie… che si vengono a scoprire solo a posteriori.

Ma il problema vero è, fermo restando che è assodato che i grillini di internet capiscono lo stretto indispensabile (e spesso manco quello) è veramente esasperante scoprire che anche gli organizzatori non è che siano delle cime… o che ciurlano nel manico facendo finta di avere problemi tecnici.

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