Grillino-Italiano Italiano-Grillino. Dispense che t’imparano a parlarli. Ed. Bilderbérg.

Il mio appassionante hobby dello studio del linguaggio grillino, avviato al fine di estrarne i caratteri utili all’individuazione sempre più precisa anche quando in presenza di abilità nel mimetismo, mi ha permesso di individuare alcuni precisi elementi che permettono di essere certi di aver davanti un M5S “da rete” (da qui in poi indicato con “GdR”) con un margine di errore pari a zero.
Uno dei principali è quella che definisco la “Parentesi Memory” della quale con una serie di verifiche “stilistiche” ho compreso anche la natura, che generosamente vado a illustrare.

Il tutto parte da quella caratteristica trasversale (età, sesso, idea politica) (<- quella per esempio non è “Parentesi Memory”, tenere a mente 1) a ogni bravo GdR e cioè il suo essere nel 90% dei casi persona che fino a ieri non ha mai dedicato un solo minuto di interesse a tutti gli argomenti su cui oggi si propone di svegliare il resto del mondo.
Il GdR fino a ieri (non che oggi… ma vabbè si capisce cosa intendo) (<- nemmeno quella è “Parentesi Memory”, tenere a mente 2) non sapeva cosa fosse il Quirinale, non ha aveva mai sentito parlare di finanza figuriamoci averne addirittura discusso, a mala pena sapeva fossimo una repubblica parlamentare, in ogni caso assoluta ignoranza sui ruoli governo/parlamento e così via su ogni ambito di quel minimo di cultura-base della quale ogni pollice opponibile dovrebbe cercare di dotarsi superati i 13 anni di età.
L’improvviso travaso in cervelli vergini di una mole di informazioni multidisciplinari in quantità inversamente proporzionale al tempo in cui è avvenuto, conseguente all’adesione al M5S, ha imposto loro l’adozione di sistemi utili a categorizzare le informazioni e a richiamarle con il sistema Wiki, unico modello di apprendimento conosciuto dalla generazione dei nativi digitali, per riuscire a sopravvivere al vero e proprio tsunami (cit) di nozioni fino a ieri mai praticate e oggi difficili da assimilare nei tempi che la loro guerra gli ha imposto.
Il meccanismo dell’associazione mentale “Mucca-Latte, A-Asino, Giallo-Sole”, il primo che si utilizza agli albori dell’apprendimento temporalmente collocato in età prescolare, si è rivelato il più immediato e adatto, poiché analogamente all’età in cui il cervello è “nuovo” permette di essere attivato parallelamente all’altro processo in atto e cioè l’assimilazione delle informazioni che il processo di apprendimento ci porta a scoprire.
In età adulta, quando la capacità di elaborazione ormai costruita lavora autonoma, ci si può dedicare alla sola assimilazione.
Quando ci si trova a dover attivare entrambi i processi contemporaneamente, per età o perché fino a quel momento non ci si è dedicati alla costruzione di una capacità autonoma di osservazione ed elaborazione, i due processi devono essere necessariamente elementari, poiché se uno dei due fosse complesso cannibalizzerebbe l’altro sottraendogli risorse.

Il GdR, figura dotata di processi di elaborazione da età prescolare, ha così trovato nell’uso della Parentesi Memory un formidabile strumento di chiarezza, dal momento che il sistema di categorizzazione utilizzato per sopravvivere alle informazioni è costituito da quella elementare e quindi immediata associazione visiva che la generazione precedente utilizzava per giocare a Memory, per poi passare a qualcosa di un po’ più complesso quando si passò al mondo adulto.
Hai così persone che ogni volta che citano un argomento sentono necessaria la parentesi dentro la quale parcheggiare l’elemento collegato.
Questo nasce dall’idea che chi possiede l’informazione divenga categoria di illuminati in possesso di vere e proprie rivelazioni, ritenute tali perché a loro giunte con quella dirompenza, e come tale è categoria che sente quasi l’obbligo morale di diffonderle per erudire i lettori e renderli consapevoli di ciò che non potrà che essere anche per loro vera e propria scoperta.
Scoperta che per conservare l’effetto dirompente, che il GdR ritiene dipendere dall’importanza dell’informazione e non dal fatto che per lui fosse nuova, andrà quindi trasferita nell’esatta forma in cui lui stesso l’ha interiorizzata, poiché il sistema di memorizzazione e richiamo Wiki non distingue metodo da merito: se leggi una cosa -metodo- quella cosa è vera -merito-.
Per questo quando un GdR cita un argomento da lui memorizzato, considera la parentesi nella quale esporre l’elemento collegato come parte stessa dell’informazione, che diventa così necessaria perché il circuito si chiuda e la luce del concetto dimostrato vero si accenda, esattamente come avviene nella sua mente quando attiva il processo di assimilazione.
Non più parentesi utilizzate come mezzo per approfondire il concetto che le precede (ecco il “tenere a mente 1” là sopra)  o concedersi un temporaneo cambio di direzione (ed ecco il “tenere a mente 2” sempre là sopra), ma come elemento necessario perché completante il concetto a cui le si collega.
Il processo Tesi + Verifica = Prova, posti sullo stesso piano quindi conseguenti quindi bisognosi di opera di analisi singola per ciascun passaggio, modificato in Tesi (Prova), il secondo dimostrazione del primo e quindi sovrapponibili, quindi bisognosi di un solo passaggio di verifica, che nello schema Wiki viene delegato alla fonte stessa, quindi inutile da replicare.
La parentesi come sofisticazione, contenitore di prova a conferma della tesi che precede e che quindi ne rende superflua la dimostrazione, sollevando il GdR dall’unica attività che non potrebbe sostenere non avendo elaborato ma soltanto memorizzato, guadagnandosi così il titolo di unico sistema espositivo utilizzabile.
Questa la natura.
Resta il perché della necessità, palese, di utilizzarlo con quella che a chiunque (non sia GdR) appare come una ridondanza fuori controllo.

In questo caso ci viene in soccorso l’osservazione del rapporto che il GdR ha con quella che lui visualizza come una vera e propria platea da Svegliare (leggi: portare alla condizione in cui il GdR si è sentito dopo aver letto la prima pagina in vita sua).

Vale qui la pena di regalarsi una temporanea parentesi (appunto) per entrare anche solo superficialmente nel fascino che il concetto di Risveglio suscita nel GdR.
Sarebbe scorretto non riconoscere quanto l’ossessivo sottolineare la finalità “risveglio” che il GdR assegna alla sua opera di diffusione, sia impregnato di una forma tutta nuova di generosità.
Ogni volta che il GdR si dichiara spinto da volontà di svegliare l’interlocutore, gli sta inconsciamente comunicando una sua sincera volontà di condividere quella che per lui ha avuto i contorni di un’esperienza inebriante, uno stato di grazia che solo per questione di età non riesce ancora a collegare all’orgasmo di coppia (diverso dall’orgasmo da masturbazione proprio nel momento in cui è generato dall’interazione con un elemento diverso da sé) ma che sente avere quelle vette di piacere e che per questo vede replicabile solo attraverso la ripetizione dell’atto della condivisione.
Il GdR che vi dice “Sveglia!” vi sta abbracciando, vuole che proviate anche voi il piacere che ha provato lui quando l’informazione l’ha posseduto, vuole condividere con voi un momento di estasi.
Il GdR quando vi dice “Sveglia!” non vi sta colpendo, vi sta amando di un amore universale.
Chiusa temporanea quanto doverosa parentesi sull’amore universale che anima il GdR (e che “vince sempre sull’invidia e sull’odio” cit), torniamo al rapporto con la platea e alla ridondanza della Parentesi Memory.

Essendo convinto di essere in possesso rivelazioni certamente precluse a chi non si informa dove si informa lui, non viene colto da dubbio che il solo argomento esposto sia sufficiente per capire di cosa si parli ma ritiene necessario che la trasmissione del concetto sia integrale e l’unica forma integrale a sua disposizione è l’esposizione del concetto così come da lui memorizzato.
L’unico mezzo veloce che conosce è l’associazione Memory “A-Asino” e quello usa.
I più genuini, incapaci di elaborarne una versione autonoma o semplicemente rapiti dal fascino della versione base della cui efficacia loro stessi si sentono testimonial, si concedono direttamente la forma standard che, per essere ancora più ficcanti, aggiunge il termine “Vedi” dentro la parentesi seguito dall’elemento collegato del caso, in modo che la “nota a margine” sia tale anche nella forma e l’interlocutore senta che gli si sta tendendo una mano come occasione di generosità e di quell’amore universale che abbiamo visto essere il suo vero motore.
Troviamo così la rete piena di collegamenti “Memory” standard:
Se si parla di partiti nelle banche la parentesi avrà questa forma: (Vedi MPS)
Se si parla di egemonia statunitense avrà questa: (vedi MUOS)
Se si parla di finanza avrà questa: (vedi MES)
È uno schema dialettico molto meno banale di quanto noi usiamo considerarlo quando li sfottiamo con l’E allora MPS? e che permette al GdR, inconsciamente consapevole della propria ignoranza ma rapito dal piffero di colui che lo ha premiato con la sensazione di averla superata, di pensare di essersi spiegato solo a fronte di informazione esposta nell’unica forma a lui accessibile (vedi A-Asino) e di aver dato l’informazione a un pubblico da lui ritenuto ignorante ma salvabile, là dove il concetto di ignorante è quello che lui stesso collega alla non conoscenza di quelle scorciatoie dell’apprendimento che quindi generosamente offre.
Per svegliare (lui) gli altri.
Quando leggete un concetto seguìto da (Vedi #) avete di fronte un GdR che non sta parlando con voi, sta sfogliando il suo archivio mentale per esser certo di essersi capito, prima che spiegato, al meglio.
E che vi ama di un amore universale.

Faq:

Domanda del lettore: No ma tu davvero hai perso tutto ‘sto tempo dietro una parentesi?
Risposta al lettore: Certo, quando qualche migliaio di persone improvvisamente e nello stesso momento utilizzano forme di comunicazione identiche, il caso diventa interessantissimo e pieno di perché da andare a spacchettare.
Non bastasse l’interesse accademico, aggiungici che dentro quelle parentesi al momento ci sono 160 parlamentari.

Domanda del lettore:  Ok ma tu davvero pensi che dentro una semplice parentesi ci sia tutta ‘sta roba?
Risposta al lettore: Certo, se dentro un Vaffanculo può starci uno statista, dentro una parentesi può starci un mondo.

Domanda del lettore: No ma tu sei malato
Risposta al lettore: E ALLORA LE FOIBE (vedi LE FOIBE)?

Impara anche tu a parlarli, domani potrebbero esserti capufficio.

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