Ga(y)me Of Thrones

In principio fu, a quanto m’è dato ricordare, Oriana Fallaci.
Diverse motivazioni, stessa solfa: il “diverso” è nemico. E va fermato con gesti eclatanti. Il cancro fu più veloce di lei. E, personalmente (ribadisco:personalmente), da allora considero il mondo un posto migliore.
Ieri, in quel di Parigi, qualcun altro ha pensato di contribuire a migliorarlo ulteriormente*. Per evitare che la Francia, l’Europa, l’Universo finiscano in mano agli islamisti. Che, come sappiamo, sono grandi sostenitori delle nozze gay.
Comunque, ed a dispetto del titolo, l’argomento di cui vorrei occuparmi è un altro, partendo da questo spunto per tornare al di qua delle Alpi. Cito dunque testualmente:

“La Rai avra’ avuto buoni motivi per non mandare in onda la puntata di ’Un ciclone in convento’ in cui si trattava il tema delle unioni gay – continua la nota – Ricorrere alla Vigilanza da parte delle associazioni gay ci pare davvero un atto eccessivo. Ma e’ chiaro che la stragrande maggioranza della popolazione non vuole che il matrimonio tra un uomo e una donna sia messo sullo stesso piano delle unioni omosessuali”.

Fonte: http://www.aiart.org/ita/web/item.asp?nav=3628

L’ultima frase, in realtà, sarebbe stato bene evidenziarla con qualche dato, ma prendiamola per buona.
E poniamoci una domanda: che accidenti è l’AIART?
Questa sigla, che pare più l’imprecazione precedente una bestemmia (“AIART, porc…”, egli esclamò cozzando contro lo spigolo dell’anta) m’è finita sotto gli occhi qualche settimana fa, quando mi capitò sotto gli occhi la sua richiesta di sospensione de “Il Trono di Spade” su Rai 4. E, in un certo senso, mi si è (ri)aperto un mondo, finora limitatosi all’altra e più famosa associazione genitoriale, il MOIGE.
A far scattare la serratura è stato il nome del presidente dell’AIART, Luca Borgomeo.
Il nome mi diceva qualcosa, ed ho scoperto -con mia stessa sorpresa- che avevo già parlato di questo tizio qualche anno fa, sul mio stesso blog.
Spulciando in rete, ho scoperto che anche Borgomeo, per non essere da meno, ha pensato di immolarsi per la Sacra Battaglia dei diritti, dei doveri, dei principi.
Senza farsi saltare il cervello, ovviamente, ma dimettendosi dalla presidenza del CNU.
Così, immagino, avrà più tempo per dedicarsi alla visione ed alla lotta di tutto ciò che potrebbe turbare la coscienza degli “utenti” (qui c’è una bella carrellata di comunicati stampa, secanti più o meno tutto lo scibile umano).
Ora, a costo di ribadire, l’ovvio; prendersela contro queste organizzazioni è, in un certo senso, inutile.
Come tutti i fanatici e gli esagitati, come gli stessi integralisti che spergiurano di voler combattere, sono ciechi e sordi a qualunque prospettiva che non sia la loro. Verrebbe da dire “peccato non siano anche muti”, ma in fondo va bene così.
Perchè per chiunque non sia completamente anestetizzato dalla propaganda di stampo calcistico, a cui si è ridotta da tempo qualsiasi discussione a qualsiasi livello (“se non sei con noi, sei contro di noi”), dovrebbe essere evidente che non sono nè RAI nè Mediaset a mancare di rispetto al teleutente.
Ma proprio Luca Borgomeo e la sua claque.
Che pretendono di sapere cosa sia bene e cosa no, cosa vada bene e cosa no, cosa dovrebbe essere passare in TV e cosa no.
Dimenticando, anche qui mi si perdoni l’ovvietà, tre cosette semplici semplici:

– La televisione non è una babysitter. Il genitore che ci piazza davanti il figlio perchè ha altro da fare, e poi se la prende se il rampollo imita ciò che vede, ha più responsabilità della puntata di Sailor Moon che ha fatto scattare la violenza (e magari lo fa pure diventare gay.)

– Considerare anche gli utenti adulti una massa di decerebrati, incapaci di distinguere l’oroscopo, uno spot, un telefilm dalla realtà, è molto più offensivo dell’oroscopo, lo spot, il telefilm in questione quale che sia.

– Per ogni trasmissione su Rai o Mediaset che si vuole/ può/ desidera bloccare, ce ne sono altrettante (se non peggio) nella galassia di emittenti locali che passano attraverso i ripetitori del DT.

E per fortuna, aggiungerei.
Questo garantisce che i Borgomeo di ogni dove se ne staranno rintanati in casa, a fondersi gli occhi davanti al monitor, in cerca di qualcosa contro cui scatenare il loro sacro furore e che dia un senso alle loro giornate.
Mettendo al sicuro noi, poveri ingenui, dal rischio di incontrarli per strada.
E finire censurati, con obbligo di dimora, per la maglietta che indossiamo.

I censori tendono a fare quello che soltanto gli psicotici fanno: confondono l’illusione con la realtà. (David Cronenberg)

PS: domanda a chi ne sa più di me: ma un cattolico fervente che si suicida, quale che sia la causa, non finisce per definizione all’Inferno?

*Grazie a Michail Bulgakov per il suggerimento stilistico; non per niente è uno dei migliori scrittori del ‘900 😉

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