Democrazia va cercando, ma non si capisce un’acca

Dopo il dibattito a livello nazionale riguardo la democrazia all’interno del Movimento 5 Stelle, Grillo, Casaleggio e il fantomatico staff scrivono questo nuovo post sul blog.
Fatemi un favore, fermatevi qui e leggetevelo tutto, solo dopo continuate.

Fatto? Bene (cit. Giovanni Muciaccia).
Ci avete capito qualcosa? Io non molto, ma penso che il senso generale, e soprattutto il senso di ciò che non è scritto, sia abbastanza chiaro.

Cominciamo dall’inizio.
Ci sono molte democrazie, dice Casaleggio (oggi a occhio ha scritto lui). C’è quella tradizionale di Martin Schulz, reo di aver criticato Beppe Grillo, nonostante esprima concetti assolutamente condivisibili ed estremamente positivi nella sua recente intervista a RaiNews. Concetti volutamente ignorati dalla propaganda a 5 Stelle, altrimenti si darebbero torto da soli.
C’è una democrazia accentratrice, dei pochi nominati, che sappiamo quanti danni faccia. Anche qui il solito rimando al PD, ossessione dei Pasdaran.
Ovviamente, l’unica alternativa è la vera democrazia, cioè quella di Casaleggio.

Questa vera democrazia si pone in diretto contrasto coi partiti, che sono la rovina dell’Italia. E anche dell’Europa, se si è parlato di Schulz.
Qui c’è un errore logico grave: siccome i partiti esistenti sono corrotti e causano problemi, allora tutti i partiti sono corrotti e causano problemi. Non ci vuole Aristotele per capire che questo (s)ragionamento è errato, ma senza questo passaggio chiave ripetuto come un mantra non si potrebbe giustificare una tale disorganizzazione nel Movimento.

Dopo questo incipit, che è scritto apposta per mettere il lettore in uno stato di ostilità verso “il sistema”, si introduce il discorso spinoso: la democrazia nel Movimento 5 Stelle.
Anche qui si ricalca lo stesso schema: prima si attaccano i giornali che criticano il Movimento, poi si elencano i meriti del Movimento, che però non c’entrano nulla.

E la strategia dialettica è chiara.
I media in questi giorni hanno dibattuto sulla democrazia interna al Movimento e sull’effettiva capacità di fare quello che hanno da sempre propagandato: democrazia partecipativa, candidati scelti da tutti, programma scelto da tutti.
Favia si lamentava proprio della mancanza di tutti questi punti, che è una mancanza totalmente ingiustificabile contando che Casaleggio è un esperto manager informatico e il Movimento ha ormai circa 7 anni (se non erro).
Correttamente, nel post si dice che i discorsi a favore del Movimento sono “fumo negli occhi” per non parlare della democrazia interna, ma ormai il fumo negli occhi è già stato gettato.
E’ come se io tirassi un pugno a qualcuno e dopo gli dicessi “questo era solo un pugno in un occhio, ma ora sono disponibile al dialogo”. Molto, molto poco credibile.
Come è poco credibile che Grillo e Casaleggio si accorgano solo ora dei gravi problemi interni, solo dopo esternazioni sui media e rischio di grosse scissioni, nonchè la derisione generale e la possibile disillusione di molti elettori.

Ma la parte veramente delirante è la conclusione.
“I sopracciò della democrazia, i giornalisti grandi firme giustamente rilevano che si può e si deve fare meglio. Gridano al centralismo democratico che conoscono tanto béééééne. E la piattaforma, i candidati, le politiche …. ? C’è un deficit di democrazia, un principio evidente di ducismo, un accentramento intollerabile. Il M5S non può sottrarsi al confronto!”
Questo pezzo ha del surreale.
Prima si dice che i giornalisti hanno ragione, poi li si prende in giro. Ovvero, pur di non dire “scusate, abbiamo fatto schifo finora”, ci si rifugia infantilmente nello scherno e nell’accusa, in stile “noi abbiamo fatto male ma voi siete peggio gnegnegne”.
E ancora peggio le frasi successive: si riconosce il problema, ma non si capisce a chi lo si stia attribuendo.

Principio di ducismo? Accentramento intollerabile?
Ma allora Bersani aveva ragione! E allora perchè prima nel post lo hanno attaccato?
E l’ammissione di accentramento è identica all’accusa di centralismo ai media e ai partiti! E allora perchè li criticano, se condividono le stesse colpe?

Sono contraddizioni assurde, che si spiegano sempre con la strategia dialettica infantile del “noi sbagliamo ma voi siete peggio gnegnegne” e più in generale con la necessità di non instillare dubbi negli indottrinati.
Inoltre di chi potrebbe essere colpa l’accentramento, se non del centro stesso?
E chi è il centro, se non Grillo e Casaleggio?
Ma soprattutto, nel riconoscere gli errori, questi sembrano provenire dal caso e dal Destino, non certo dalla gestione (volutamente?) assurda di Casaleggio e di Grillo (ammesso che quest’ultimo gestisca qualcosa).

E’ pura follia propagandistica.

Insomma, siamo di fronte al più grosso salto mortale della propaganda targata Grillo/Casaleggio: si riconoscono gli errori, si riconosce la mancanza di democrazia, si dà completamente ragione a Favia, ma si fa credere che sia colpa del destino e che queste cose Grillo e Casaleggio le sappiano da sempre e siano dalla parte di chi le combatte.
Cioè Grillo e Casaleggio, sapendo che Favia ha ragione, cercando di sostituirsi a lui nelle sue stesse posizioni.
E soprattutto si arriva con la promessa: candidati e programmi scelti online.
Alla buon’ora.

Staremo a vedere se la manterranno, o se la prossima analogia di Grillo con Berlusconi sarà “fare promesse assurde e non mantenerle”.

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