Considerazioni parte 2

Disclaimer.
Queste sono considerazioni varie, non hanno una forma “ad articolo” e sono legate solo da un ragionamento senza una conclusione degna di tal nome, prendetelo come un semplice recap di quanto sappiamo piuttosto che come una trattazione organica.

Incipit.
Vorrei fare un discorso più generale, ma partendo da un fatto abbastanza significativo: il comportamento in commissione di Vito Crimi.
Non voglio limitarmi a stigmatizzare quanto di sbagliato ci sia in questo genere di  comportamento ma ci tengo a far notare lo scivolone del cattivo maestro Imposimato che anziché prendersela con chi non svolge seriamente il suo incarico si butta sull’antiberlusconismo fine a sé stesso, funzionale nell’accezione solo a criticare Grasso, reo di fare il suo lavoro seriamente e senza fare sconti a nessuno… ma su questo tornerò più avanti.
Dicevamo, Crimi manca di rispetto alla commissione di cui fa parte ed al suo ruolo di senatore lasciandosi andare a commenti scurrili che, oltre ad aver messo a repentaglio l’iter della commissione dimostrano quanto il soggetto sia inadeguato al ruolo che è portato a ricoprire.
Un giudice di qualsiasi ambito e livello (dalla corte costituzionale fino all’arbitro della partita scapoli-ammogliati) è tenuto a svolgere il suo compito avendo rispetto per tutte le parti in causa, questo non vuol dire che non può farsi un idea di come si siano svolti gli eventi ma che, se non altro, non deve abbandonarsi allo scurrile attacco o motteggio di chi “gli capita sotto”.

Partiamo da lontano.
E qui che il mio discorso prende il via e passa a tante considerazioni di diversa natura, molto più generali… ed è da qui che dobbiamo iniziare a ragionare.
Crimi ed il suo Movimento 5 stelle sono spuntati propagandando di tutto e di più ma nel loro delirio una delle poche costanti era appunto il rispetto delle regole e delle leggi… un ossessione che spesso scadeva nel mero esercizio alla ricerca del puntiglio.
Chi può scordare le interminabili tirate al PD per aver speso qualche migliaio di euro dall’enologo “estero montino” ? anche quando è parso evidente che il tutto non era altro che l’acquisto (peraltro a bilancio e correttamente indicato) di pacchi dono per i vari esponenti del PD e delle istituzioni per le feste natalizie (bottiglie di spumante e pandori sono sicuramente casta) essi hanno continuato ad attaccare i democratici romani.
Sia chiaro, ci stà che loro s’indignino anche per niente, ognuno ha diritto alle sue idee e non c’è nulla di male nel portarle avanti fino a quando queste sono idee e non attacchi strumentali però.
Pochi mesi dopo c’è stato lo Tsunami tour, il famigerato tour pagato con i soldi delle donazioni spontanee dei grillini.
Anche su questo qualcosa andrebbe detto: Bersani è stato attaccato per aver ricevuto una donazione dai Riva (i proprietari dell’ILVA) per la sua campagna elettorale, nello stesso periodo i RIVA hanno sommerso, con cifre ben più cospicue, tutti i partiti e tutti gli esponenti dell’arco costituzionale ma i grillini hanno pensato bene di soffermarsi solo sui soldi dati a Bersani. Di nuovo, qualcosa di discutibile ma nulla di penalmente rilevante, ognuno ha il diritto d’indignarsi per quel che ritiene degno di tale sentimento… però loro se la sono presa quasi esclusivamente con Bersani.
Anche Renzi, dopo la sua campagna elettorale (persa) per la segreteria del Partito Democratico ha presentato la lista delle donazioni con le cifre, ed anche qui ci sono state le solite recriminazioni da parte dei soliti, anche qui i soliti si sono indignati ed anche qui è tutto normale, se lo ritengono giusto.
Dicevamo, lo Tsunami tour è stato finanziato con donazioni di privati per una cifra intorno al mezzo milione di euro, i nomi dei donatori però sono sempre rimasti pressocché anonimi.
Lo stesso consuntivo dei costi sostenuti durante il famoso tour è comicamente incompleto visto che si limita a presentare giusto quattro o cinque voci di spesa del tutto generiche e non è possibile sapere  nel dettaglio per cosa sono state impiegate le cifre a bilancio, meno che mai è possibile vedere una ricevuta o una fattura di qualche tipo.
Vi aspetterete che qualcuno degli abitualmente indignati abbia storto la bocca per questa macroscopica assenza di trasparenza… beh invece no, in pratica a nessuno è fregato niente di questi bilanci “ballerini”.

Altre faccende simili.
Se dico Bono a cosa pensate ? Bono è quel consigliere regionale di stretta osservanza grillina reso famoso per la sua fede cieca in Grillo, quello che, per capirci, è arrivato a dire che la democrazia interna in un partito come il M5S è una quisquilia: l’importante è la stretta osservanza del dogma di Grillo.
Di nuovo, pensieri di uno, ragionamenti di uno, considerazioni di uno.
Bono è un altro avvezzo alle uscite scenografiche tant’è vero che è possibile recuperare su youtube un video in cui lui getta in aria soldi (più probabilmente fogli di carta) in giunta regionale per protestare contro una di quelle norme che, molto probabilmente, riteneva uno spreco di denaro pubblico. Idee sue, condivisibili o meno. Ci siamo.
Bono è finito sotto inchiesta (non so, onestamente, se poi è stato formalmente rimandato a giudizio o meno, e comunque non importa) per aver intascato i rimborsi benzina per essersi recato in Val di Susa a protestare contro la TAV.
Ci si potrebbe aspettare un po’d’imbarazzo per aver usato i soldi pubblici per una cosa che con l’attività di un consigliere regionale ha ben poco a che fare, invece anche lì niente.

Revisioni contabili ed altre questioni di soldi.
Un altro caso interessante è legato al fatto che il PD e l’UDC per statuto mandano i propri conti ad un revisore contabile certificato; ad una società terza che valuta i conti e le ricevute e rilascia un certificato che dimostra la veridicità dei consuntivi.
Sin dalla fondazione il PD ha i bilanci certificati ed i consuntivi sono disponibili ufficialmente sul sito del partito, insieme alla certificazione rilasciata dalla società di revisione contabile.
Per i grillini la società i conti molto probabilmente non sono in ordine e la certificazione di tali conti è nulla in quanto l’ente certificatore viene pagato per rilasciare la certificazione, cosa che rivela un conflitto d’interessi.
A nulla serve far notare che tutte le società quotate in borsa sono tenute a far certificare i propri bilanci nello stesso modo (anche perché è impossibile lavorare nel mercato azionario se non si ha una ragionevole certezza della situazione bancaria delle società) e che i due partiti si affidano a società di revisione contabile ritenute attendibili dalla borsa, non gli sta bene comunque.
Ok, hanno la loro idea ed hanno il diritto ad essa però quando si chiede un conto certificato del “movimento” non c’è nulla, il Movimento 5 stelle in sé non esiste, il blog è un entità privata ed i proprietari non rilasciano bilanci (certificati o meno), le attività economiche dei gruppi regionali e parlamentari sono assolutamente prive di qualsivoglia visura da parte di un ente certificatore e laddove è necessario (in quanto richiesto per regolamento) pubblicare le spese dei gruppi parlamentari quello che il Movimento 5 stelle riesce a fare è tirar fuori un paio di paginette in PDF pasticciate in cui viene messo qualche numero sommario con voci di spese del tutto generiche e senza uno straccio di fattura d’appoggio.
Direte voi “eh si, ma gli altri ?”, beh gli altri fanno chi più e chi meno, ma gli altri non si indignano di default per i conti poco chiari del prossimo e non hanno il pallino di voler sapere come sono spesi e rendicontati fino all’ultimo centesimo.

Andiamo più in profondità.
C’è stato il famoso restitution day in cui i parlamentari hanno versato indietro parte del loro stipendio (la parte eccedente ad uno stipendio predefinito per statuto + le varie spese).
Al di fuori degli assegni cartonati usati per le fotografie (che, come sappiamo, non hanno alcun valore) qualcuno ha visto, se non altro, il CRO di tali versamenti ?
La deputata Lombardi mesi addietro ci ha fatto ridere con un tweet in cui era al limite della disperazione per aver perso gli scontrini da rendicontare, e tutti sappiamo quanta parte (troppa) dell’attività parlamentare dei gruppi del Movimento 5 Stelle sia rivolta a questa (secondo me assurda) mania di rendicontare tutto.
Ci siamo ? Ok. Ma se si fanno tutto questo grandissimo mazzo per rendicontare tutto il lavoro perché non hanno rilasciato pubblicamente le minute ? dove sono le scansioni delle fatture e degli scontrini ? quanto ha versato e quanto ha avuto rimborsato il deputato X ed il senatore Y ?
Non è dato saperlo, al più qualcuno ha pubblicato su facebook le cifre (con quali prove a supporto ?) dicendo così d’aver assolto il suo compito.
Tutto ok ? Ne dubito visto che non credo che si accontenterebbero di un “ho dato X perché ho speso Y” da parte di un Bersani o di una Finocchiaro (ma anche di un Civati qualsiasi).

Dove voglio andare a parare ?
Ho fatto il giro lungo parlando sostanzialmente di soldi, un argomento molto caro agli elettori del Movimento 5 stelle, ed ora torniamo all’origine (a Crimi) per chiudere il cerchio…
Questi s’aspettano che le regole (tutte le regole, anche le loro) valgano solo per gli altri (che sono untermensch) mentre loro si ritengono nel diritto di fare un po’come gli pare (anche salire sui tetti nonostante sia vietato dalle regole dell’ediliza civica e dal buonsenso) perché sono migliori (ubermensch?).
Qualsiasi cosa va interpretata nell’ottica del “noi possiamo farlo perché noi siamo giovani, inesperti e soprattutto siamo nel giusto” mentre per gli altri le leggi vanno applicate col massimo puntiglio, arrivando anche a questionare virgole ed interpretazioni (e, quando non c’è altro, preconcetti e luoghi comuni) perché gli altri per definizione sono ladri, e se non sono ladri lo diventeranno, e se non lo diventeranno hanno sbagliato partito (e li sbatteranno fuori o li emargineranno).
Si reputano al di sopra delle leggi e si aspettano che anche i più terribili strafalcioni vengano “perdonati” in forza della presunta (ed indimostrabile se non per atto di fede) buona volontà del Movimento e delle loro intenzioni.
E torna Imposimato con il suo messaggio a Grasso, quel messaggio in cui rimprovera al presidente del senato l’aver promesso che il comportamento del senatore Crimi verrà sanzionato… per Imposimato è impossibile immaginare che si possa applicare la legge anche ad un agente delle forze del bene universale nello svolgimento del suo ruolo di randellamento degli esseri inferiori… e sia chiaro, questa non è una difesa di Berlusconi.

La legge.
La legge in un paese democratico non distingue fra uomini superiori mossi da alti (?) ideali e uomini inferiori, per la legge ci sono solo i reati: chi li commette è colpevole e chi non li commette è innocente.
Se Gesù è colpevole va condannato e se il diavolo è innocente va assolto.
Il pugno nello stomaco è molto forte per chi è di morale “cattolica” (non “cattolico” ma cresciuto nell’humus culturale di quella religione) perché il cattolicesimo tende sempre a vedere al di là delle leggi, a sondare le intenzioni (non per niente nel nostro codice ci sono le famigerati “attenuanti generiche”, la trasposizione in legge dell’obiezione di coscienza all’applicazione delle leggi)… ma non divaghiamo.
Qual’è la superiorità morale di questi presunti superuomini ?
A dire il vero, detto chiaro e tondo, non c’è. I grillini sono e non valgono né più né meno di altri politici e sono fallibili come tutti gli altri, l’unica differenza è che loro stessi sono convinti di essere custodi di una qualche superiorità e continuano a rivolgersi l’un l’altro come se possedessero la sacra fiamma della purezza.

Ma ce l’hanno davvero ?
Qualcuno probabilmente potrebbe crederci… i giovani sono facilmente influenzabili e suggestionabili, non è difficile convincerli di essere “dalla parte del bene” e, a ben vedere, molti di loro sono indottrinati nel vedere la politica e la vita civile come un sistema bipolare in cui esiste solo il bene (loro) ed il male (il resto del mondo).
Il loro modo di ragionare pieno di logiche circolari e continui rimandi ad un pantheon di figuri di dubbio valore (da Grillo a Casaleggio, da Messora a Becchi) è così convoluto che probabilmente credono davvero d’essere “in missione per conto di Dio”, ma la verità è abbastanza diversa e decisamente più squallida.
Basta salire appena di un gradino per passare dalle masse (a dire il vero sempre più esigue) di credenti a dei personaggi di scarso valore che però, grazie alla loro furbizia, sono riusciti a scalare la piramide e guadagnarsi un posticino al sole.
Si pensi alla consigliera comunale lombarda, quella che si stava recando in treno a Roma per andare a sostenere una parente (anch’essa in corsa per il Movimento 5 Stelle) e che, alla richiesta di un altro passeggero di parlare a voce più bassa (stava parlando al telefono con il suo iPad) lo ha praticamente assalito a male parole dicendo che lei da consigliera regionale lavorava per tutti loro e che loro per questa ragione dovevano esserle grati e supportarla anziché infastidirla.
Guarda caso è la stessa consigliera regionale che in questi giorni si è lamentata per non essere stata invitata ad una riunione relativa ad un opera pubblica, denunciando che dei rappresentanti eletti non hanno potuto assistere e scordandosi che, a norma di regolamento (articolo 7 comma 1) le riunioni di norma sono a porte chiuse e può parteciparvi solo chi fa parte della commissione stessa.

L’imprimatur.
Vedete un tema ricorrente ? Le leggi si applicano agli altri mentre loro hanno il diritto di fregarsene perché investiti da una qualche forza superiore che, nella maggior parte dei casi, è semplicemente un elezione in cui sono stati piazzati in cima ad una lista in modo del tutto fortuito… ed a volte neanche così, come nel caso del tenente dei vigili urbani che si è classificato primo nell’elezione interna in Lucania che è stato squalificato a cose fatte perché “lo staff” ha accertato solo dopo il voto che c’erano delle irregolarità nella documentazione presentata (o, più probabilmente, perché non piaceva alla dirigenza).
Se ci pensate bene questa è la stessa forma mentis che circola in Val di Susa, mentre gli altri sono costretti a doversi attenere alla legge (ed appena un PM calca la mano iniziano le recriminazioni) loro si sentono autorizzati ad infrangerla (fermare i TIR , incendiare i mezzi, minacciare giornalisti ed imprenditori) perché loro sono dalla parte del giusto e quindi tutto gli dev’essere perdonato.

Ma cosa vogliono davvero ?
Molti di loro vogliono solo “la ricotta”, vale a dire che vogliono solo arrivare a quei posti di rendita che fino ad ora erano limitati ai politici di altri schieramenti… e la cosa comica è che nonostante tutto (e qui il caso Crimi è lampante) non hanno neanche la preparazione o la professionalità per ricoprire tali ruoli.
Nonostante spesso e volentieri i parlamentari si riempiano la bocca di belle parole e di altissimi ideali (nonché sparate new age, complottismi e tanta altra roba che non è il caso di ripetere) il succo è che molti vogliono la foto sul giornale, l’intervista sulle riviste patinate, il quarto d’ora di celebrità ed uno stipendio corposo.
Su questo una parentesi andrebbe spesa, nonostante la ridicola propaganda grillina dei primi giorni (siamo quelli con più laureati, siamo preparatissimi, metteremo solo persone serie) la verità è impietosa, molti sono disoccupati a pieno titolo (nel senso che lo sarebbero anche se non fossimo in un periodo di crisi) e molti altri hanno lavori o addirittura esistenze ai limiti… per cui basta uno stipendio autoridotto (che, di nuovo, non si sa di quanto è effettivamente ridotto), qualche benefit ed un po’di accettazione sociale per rendere appetitoso il lavoro parlamentare, alla faccia del “ci sacrifichiamo per il bene della gente” (ed infatti quando uno di loro osa uscire fuori dal seminato gli attivisti non perdono tempo a rinfacciargli le umili origini ed il “fascino” della poltrona).
Avete presente Fico ? Quando gli ricapita di essere presidente della commissione di vigilanza RAI ad uno che al massimo può fare un paio di comparsate nel remake di Borotalco ?
Di Battista è così finto (a partire dalla rasatura fatta col regolabarba a 1mm per dare l’impressione d’essere incolta) che più e più volte guardando con occhio critico i suoi videomessaggi è facile vedere che di casereccio non hanno nulla ma sono studiati fin nei dettagli per sembrare amatoriali ed aumentare l’effetto “gente” (esattamente come i testi dei messaggi).
E sono tutti così, sia quelli che fanno vedere, perché sono quelli “un pochino meglio” che gli altri (tipo “mooncup”, Bernini o Pepe: troppo impresentabili per le loro idee per lasciare che qualcuno li intervisti).

Le loro idee.
E non parliamo delle loro strampalate idee e delle loro incredibili promesse, hanno fatto il pieno di voti promettendo che sarebbe arrivata la piattaforma di voto (liquid feedback, già in funzione da anni oltre frontiera) ed invece per mesi ci sono stati solo rimandi, al punto che proprio in questi giorni un post sul blog di Grillo chiude la questione dicendo che la piattaforma non verrà mai ma solo perché c’è sempre stata e non ce ne siamo mai accorti : la piattaforma è il sito che permette di votare le quattro cose che Grillo decide di far votare (vedasi quirinarie), le mailing list (che i partiti non internettiani hanno dal 1989) ed il blog per gli iscritti (in cui da anni gli attivisti scrivono e fanno proposte di qualsiasi genere… tutte a ragione inascoltate).
Il grande partito di internet (quello con 90000 iscritti certificati, roba che ha fatto meglio Flores d’Arcais in tre mesi con la sua raccolta firme per “salvare la costituzione, ma solo l’articolo 138”) si è rivelato nient’altro che il solito partito padronale con tante promesse e poca sostanza… e non parliamo della questione degli immigrati morti sulle spiagge italiane perché se è vero che ne muoiono a migliaia ogni anno è altrettanto vero che non c’è bisogno di essere ipocriti per dire che due parole sulla questione (senza cercare di buttarla in caciara) potrebbero spenderle, in particolar modo sullo ius soli, e invece niente, anzi uno degli ubermensch intervistato sulla legge Bossi-Fini ha chiuso con un lapidario “non so che sia, mica posso conoscere tutte le leggi del parlamento”, un’uscita indegna… anche per un grillino.

La mozione Giachetti.
…e non gli si può neanche chiedere di fare di più o di coalizzarsi, magari temporaneamente, con qualcuno per fare qualcosa, altrimenti parte il solito nastro che passa dai rimborsi elettorali ai 101 toccando l’ILVA e più o meno qualsiasi altro argomento, una litania che serve solo a parlare senza dire nulla, il modo migliore per poter dire “gliele abbiamo cantate” senza ammettere la propria pochezza.
Stufo di sentirgli dire sempre le stesse cose alla fine la domanda uno se la fa: ma cos’hanno fatto finora, per cosa si battono in parlamento… peggio ancora, qualcuno osa dirgli perché non vogliono fare certe riforme col PD visto che a parole ci sarebbe una qualche unità d’intenti (se non altro sulla legge elettorale).
Di solito appena qualcuno osa la prima cosa che fanno i grillini è partire in contropiede ed uscirsene con qualcosa tipo “perché non avete votato la mozione Giachetti ?” (peraltro lo stesso Giachetti a quanto pare ha messo il muso a Letta per questo “sgarbo”), beh la verità è che in quello specifico caso: 1. io non sono parlamentare quindi anche volendo il mio voto valeva zero e 2. Letta ha detto chiaramente che si vuole fare una riforma completa del parlamento e della costituzione, inutile cambiare la legge elettorale “a gamba tesa” all’inizio della legislatura se tutta la legislatura s’incentra sulla volontà di cambiare la costituzione in toto.
Nello specifico è inutile cambiare le norme relative all’elezione dei senatori se, per esempio, si vuole abolire il senato, prima si riforma la costituzione (il come dipenderà da un iter che deve ancora venire, in parlamento) e solo dopo si discuterà, una volta che il parlamento sarà rinnovato nella forma e nei meccanismi, di chi e come eleggerci.

Eh ma loro…
Eh ma loro, quando sono stati sicuri che il PD non avrebbe sostenuto la mozione (peraltro non vincolante) hanno fatto la corsa per dirsi entusiasti di essa e votarla convintamente.
Perché ? Perché sapevano che non passava e quindi l’hanno votata al solo scopo di produrre un po’di acredine nel partito che gli sta antipatico : risultato perfettamente riuscito visto che ancora oggi chi l’aveva proposta la difende e risponde piccato al presidente del Consiglio (tutto ottimo materiale da postare sul blog di Grillo per poter dire “visto che merde che sono ?”).
A dire il vero tutta l’azione parlamentare del Movimento 5 Stelle è fatta così, un continuo tentativo di dar fastidio e provocare gli avversari, un cambiare idea ogni cinque minuti nella speranza di danneggiare l’avversario (ovvero chiunque gli dia ancora retta) o di usarlo per colpire terzi. E così hanno presentato proposte di legge ed ordini del giorno scriteriati e senza coperture, il tutto solo per potersi lanciare nel solito “ce le bocciano perché sono cattivi” (dimenticandosi che quando una cosa non è fattibile è giusto bocciarla) e per poter meglio dipingere gli altri come brutti e cattivi.

Ma c’è di peggio.
Inoltre, visto che ogni tanto qualcosa bisogna pur fare, di quando in quanto si tira fuori qualche proposta “shock” e la si presenta in versione priva di senso solo per poter fingere di lavorare in una qualche direzione, è il caso della proposta lanciata da Grillo di legalizzare la produzione di cannabis ad uso tessile: esclusivamente quella che non contiene principi attivi allucinogeni.
Qualcuno ha detto semplicemente “e allora a che serve ?”, semplicemente la Cannabis indica è già coltivabile industrialmente per usi vari (ad esempio per farci cordame) quindi nel migliore dei casi la proposta è superata già nel nascere ma più semplicemente si tratta dell’ennesimo sbuffo di fumo negli occhi per far credere di fare qualcosa (“legalizzala!”) senza però far nulla, giusto per dare l’impressione di muoversi in qualche direzione pur restando fermi… un po’come dire “noi voteremo tutte le proposte sensate” salvo poi aggiungere “ma la fiducia no, noi non diamo fiducia a nessuno”, pensate a Telecom: a girare sul blog di Grillo fra i commenti (suoi e non dei suoi attivisti) c’è tutto ed il contrario di tutto: si vuole nazionalizzare quando c’è aria di privatizzazione e privatizzare quando c’è aria di nazionalizzazione… in pratica tutto l’armamentario per potersi sempre dire contrari e creare un po’di casino stando con quelli “contro”.
Immobilismo, ma camuffato da movimentismo… in pratica girare in tondo.

E così…
E così fra sparate, uscite senza senso e quant’altro il Movimento conquista un minimo di visibilità… più perché in questo frangente la politica è debole che per i loro meriti.
Da un lato fanno gioco alcuni giornalisti e mezzobusti in genere della TV che, nella più italiana delle tradizioni sono pronti a saltare su ogni carro che possa portar loro qualche vantaggio…
…e così abbiamo ad esempio un giornale che, liberatosi di ogni amor proprio lascia che i propri giornalisti e blogger si lancino in quelli che più che articoli sono vere e proprie agiografie di Grillo
…e così abbiamo giornalisti che un giorno sì e l’altro pure vanno in TV a dire quant’è bello il movimento anche quando sbaglia (ed ultimamente lo fa spesso) nel caso derubricando gli errori a questioni minori e limitandoli alla responsabilità dei singoli (o del singolo, gli altri “liberi tutti”)
…e così abbiamo ottuagenari scongelati (ipse dixit) che scoprono d’essere kasta dopo decenni e decidono di aiutare il movimento per il cambiamento (pur senza ridursi la pensione)
C’è poi chi scopre, a vent’anni (oh, numero fatale!) dalla dipartita dalla TV che Grillo era un genio della comica e della battuta arguta e chi ogni due giorni inventa contorsionismi e rivisitazioni, retroscena e ricostruzioni al fine di giustificare la linea (e soprattutto i preconcetti) del Movimento.
C’è chi attacca con precisione millimetrica il nemico del giorno della ggente (il cui nominativo è sempre indicato nel post del giorno sul blog di Grillo stesso) e chi invece ha ingaggiato una guerra a quelli storici ed ogni giorno distribuisce la razione quotidiana di fiele con parole come “inciucio”, “trattativa stato-mafia” e via dicendo.
Infine c’è chi, amico o semplice attivista, si limita a randellare mediaticamente chi osa rispondere ai cinque stelle senza mezzi termini (vedasi la Boldrini, presa di mira addirittura da un tapiro per aver lavorato per tre mesi alla produzione di uno spettacolo pomeridiano quasi venticinque anni fa)  e chi, la bassa manovalanza, si limita ad infestare blog e pagine facebook di dissidenti e nemici del popolo.
Insomma, tutta la masnada tipica di picchiatori e mandarini di corte… la corte del signorotto.

Torniamo agli eventi di questi giorni.
Alla fine il terrificante assist di Crimi a Schifani (e quindi a Berlusconi) non è servito a nulla e la commissione ha deciso di inoltrare all’aula la richiesta di decadimento di Berlusconi, che verrà votata in una data compresa fra il 14 ed il 18 corrente mese.
Ciononostante Crimi ha dimostrato due cose importanti: la prima è che l’elettorato del movimento (togliendo gli attivisti) è molto meno prono alla retorica del “popolo eletto” di quanto non s’immagini tant’è che i commenti negativi contro il senatore (una persona di massimo rispetto per Grillo che infatti lo scelse in tempi non sospetti per andare a dire di no a Bersani, ed anche questo vuol dire qualcosa) si sono sprecati, la seconda è che molti oggi cominciano a dubitare della totale purezza del Movimento 5 Stelle nei confronti di Berlusconi.
Crimi per… beh, per non essere scurrili diciamo per inesperienza (che, stando alla vulgata ufficiale del M5S è il loro “valore aggiunto”) ha rischiato di azzerare l’iter sulla decadenza di Berlusconi; se è vero che nella pratica non è chiaro esattamente a cosa s’andava incontro è altrettanto vero che se al posto di Berlusconi ci fosse stato qualcun altro tutti si sarebbero uniti a chiedere, per una questione di garantismo, di azzerare la commissione e rifare tutto da capo con esponenti che non siano dei liceali invecchiati male.
Per fortuna non è successo nulla ma la paura è che (il pensiero maligno) forse Crimi voleva che Berlusconi restasse in campo un altro po’, e forse non era solo Crimi a volerlo ma addirittura chi già una volta l’ha scelto fra tutti i senatori per guidare il Movimento.

Cospirazioni.
Sì perché volendo essere un po’più sottili uno potrebbe iniziare a chiedersi chi ci guadagna e chi ci perde, a livello elettorale, nel caso in cui Berlusconi venga buttato fuori dal parlamento e (per come sono le leggi in questo momento) costretto a ritirarsi ai domiciliari.
Non ci vuole molto a capire che a guadagnarci sarebbe, ad esempio, proprio il primo nemico di Silvio Berlusconi: il Partito Democratico… che casualmente è anche il principale avversario del movimento di Crimi.
Ora sgombriamo il campo da eventiali fraintendimenti: i complottismi li lascio a chi è solito costruire castelli di carta sul nulla, io ritengo che non ci sia alcuna premeditazione dietro al gesto di Crimi, il senatore è semplicemente vittima di sé stesso e di quell’atteggiamento da scolaresca delle superiori in gita che piaga l’intero movimento (e fanno quasi 3800 euro per l’occupazione del tetto di Montecitorio: il conto è stato consegnato al capogruppo alla camera ed i ribelli potranno saldare direttamente in tesoreria).
Ciononostante questo piccolo gesto qualche occhio ha iniziato ad aprirlo e se prima molti erano presi dal mistico movimento del “facciamo tutto giusto” ora qualcuno il tarlo del dubbio ce l’ha.

Le prossime tappe.
C’è però da dire che a breve si voterà in aula per la decadenza di Berlusconi al senato e quel voto sarà segreto (per una questione di regolamento); non è difficile immaginarsi che a questo punto il Movimento 5 Stelle qualcosa da guadagnarci se Berlusconi venisse “assolto” ce l’avrebbe.
Grillo ha sempre insistito sul fatto che PD e PDL sono la stessa cosa e che il PD (ma anche chiunque altro, dalla magistratura in genere al Presidente della Repubblica) cercherà di salvare in ogni modo Berlusconi… su questo refrain c’è chi ci tiene in piedi un giornale (cercate “inciucio” su Google per sapere chi) e questa litania ultimamente si sta rivelando un vero e proprio boomerang per il M5S che prima c’ha imbastito la campagna elettorale e poi se trovato a dover rispondere del fatto che questa visione delle cose è tutt’altro che realistica.
Peggio ancora, il Movimento 5 Stelle da un po’boccheggia per una cronica mancanza di argomentazioni e col movimento in panne sarebbe una sciagura (dal punto di vista del consenso) se il governo Letta riuscisse a fare due cose che a parole Grillo diceva di voler ottenere : la legge elettorale e la revisione dei finanziamenti pubblici.
Fate il conto, scoprirete che per Grillo è meglio se il governo cade in fretta, meglio ancora se c’è la possibilità di prendersela col Partito Democratico per questo… e cosa ci sarebbe di meglio che non salvare Berlusconi nel segreto di un voto per poi dire “sono stati loro” ?
E’improbabile ma non impossibile e questo continuo mettere avanti le mani chiedendo il voto palese o addirittura una revisione del regolamento non sia altro che un modo per prepararsi a qualche scherzo in aula, magari nella speranza di provocare una crisi fra i democratici (indovinate chi è che continua a tirare in ballo i famosi 101 del voto a Prodi) o la fine della legislatura a causa di dissidi fra PD e PDL.
E voi, dopo tutto questo, un dubbio che un macchiavellico “il fine (buttarla in saccoccia al PD e salvare sé stessi) giustifica i mezzi (salvare Berlusconi)” non sarebbero in grado di orchestrarlo ?

G.D.E.

 

EDIT : Per completezza e correttezza devo citare questo indirizzo in cui è possibile consultare i dati relativi alle restituzioni dei parlamentari aggiornati a Giugno.

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