Boom?

Geniale Cancelleri: “la tv dice che abbiamo vinto”.

Peccato che la tv non dica sempre la verità.

Comunque, passiamo a cose più serie: nonostante i dati dello spoglio non siano nemmeno giunti alla metà, noi del Movimento dei Caproni abbiamo la sfera di cristallo, e possiamo già analizzare i risultati.
Iniziamo dalle “prime ultime parole famose” del geometra Cancelleri, prova che gli exit poll sbagliano spesso. Perchè è meglio invece non fidarsi?
Perchè gli exit poll sono sondaggi su base volontaria, come del resto tutti i sondaggi.
Se sei un fanatico del tuo partito ti sentirai particolarmente invogliato a gridarlo ai quattro venti, e quindi risponderai ai sondaggi. Se invece sei una persona mediamente allergica alle domande inutili, non risponderai.
E in questo modo gli exit poll risultano distorti, perchè gli elettori del M5S sono mediamente molto più invasati degli altri e quindi più propensi a rispondere.

Detto questo, guardiamo il primo dato importante, che è già ufficiale e definitivo: l’astensione mostruosa.
Astensione mostruosa che non è da paragonare alle scorse elezioni, perchè erano abbinate alle politiche. E’ da paragonare all’astensione del 2006, che era circa uguale (non importa il più o meno due-tre per cento, importano le decine di punti percentuali).
Questo dato è, in prima approssimazione, molto semplice da interpretare: ci sono un mare di disillusi, di disaffezionati, di scontenti, di rassegnati. Questo è chiaro e assodato.
Ci sono però dei ragionamenti da fare, e una domanda importante è: sono esattamente le stesse persone che hanno votato nel 2006 (a parte chi è diventato maggiorenne o è morto nel frattempo)? Oppure chi votava per un partito (es. PdL e affini) è ora disilluso e ha così compensato i nuovi votanti (che magari hanno votato M5S)?
A mio parere è molto difficile dire una cosa del genere senza andare a chiedere a tutti di persona. Quindi dobbiamo porre entrambi i casi, che però non portano a conclusioni molto diverse.

Ebbene, se sono le stesse persone, significa che c’è stato un travaso di voti, uno spostamento. Ma non c’è stato nessun “risveglio”, nessun “cambiamento” provocato dall’arrivo del Grillo urlante dopato di aerosol. Agli elettori fregava poco prima e frega poco adesso.
Nell’ipotesi più complessa (parte dei votanti del 2006 ora disillusi, un uguale numero di nuovi votanti per M5S) poco cambia: significa che in ogni caso il M5S non è stato percepito come credibile e come vero e affidabile rinnovamento da parte dei disillusi.
Questa conclusione vale per la maggior parte dei votanti (52% circa), che hanno deciso che non gliene importava granchè del voto. Certo il messaggio sarebbe stato decisamente migliore se si fossero recati alle urne e avessero votato scheda bianca, togliendo i dubbi sulle loro ragioni.

C’è però un correttivo a questo ragionamento, ed è costituito da come ha votato chi effettivamente si è recato alle urne.
Qui la situazione è particolare: mentre il favorito è Crocetta e Cancelleri non ha speranze di diventare governatore, per quanto riguarda le liste è avanti proprio il M5S. Se anche non fosse la prima lista, c’è comunque una differenza ampia, data dalla possibilità di voto disgiunto.

Se ci pensate, tutto ciò è molto importante e ci dà un messaggio che noi del Movimento dei Caproni, ma anche tanta altra gente, ha espresso più volte.
I Siciliani hanno consapevolmente scelto un governatore esperto, di un partito nazionale, per giunta in una coalizione bislacca e orrenda PD-UDC, ma gli vogliono dare un consiglio regionale con una forte presenza grillina.
In questo modo hanno quasi trovato la quadratura del cerchio e lanciato il messaggio seguente: vogliamo gente esperta, che sappia governare, non geometri-politici improvvisati e salti nel buio. C’è bisogno di stabilità, affidabilità e capacità, non di slogan e strilli senza senso.
D’altra parte però non ne possiamo più di politici trafficoni che nell’ombra delle retrovie fanno affari loschi e rubano tutto il rubabile, quindi scegliamo della gente che non sarà particolarmente preparata nè affidabile a governare, ma almeno è onesta e vigile.

Insomma quello che vuole l’elettorato (che fino a poco fa votava in massa Berlusconi & Co.) è gente capace, ma anche onesta.
Visto da un’altra angolazione, questo voto dice che hanno perso tutti, gli uni perchè poco trasparenti, gli altri perchè troppo improvvisati, e che è veramente difficile per gli elettori trovare un soggetto politico che riesca a coniugare due qualità che dovrebbero essere scontate.
Ancora una volta, è un voto “alla meno peggio”, con l’elettorato che cerca di arrangiarsi come può per limitare i danni di una classe politica ancora una volta inadeguata, per un motivo o per un altro.

Il primo che si presenta con un partito onesto e capace allo stesso tempo (o almeno percepito come tale), sbanca.

P.S.: notiamo peraltro che, se la sinistra si fosse presentata unita e non in coalizioni assurde, avrebbe avuto la maggioranza assoluta punto e basta. Unito al punto precedente farebbe un centrosinistra imbattibile, ma tutto ciò appare utopia.

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