“Agli eletti il potere piace troppo”

Parola di Grillo, che pucciato nel cristallino mar di Sardegna, tipica meta dei ricchi, arringa le folle in braghettoni rossi.

Dice infatti Grillo che ci sono “due o tre eletti”, prima d’ora disoccupati, che hanno goduto per qualche anno di uno stipendio consistente e di un po’ di potere. Ora si sentono nel panico e quindi vanno in giro in televisione a “straparlare” di democrazia.

Grillo quindi continua il suo discorso dicendo che il Movimento ha poche regole, che vanno rispettate, e che quella è la vera democrazia. Non come nei partiti, ci tiene a precisare.
Le poche regole consistono principalmente nell’essere incensurati e nel rispettare il limite dei due mandati. Se non si rispettano quelle, ci si può rivolgere ad un partito tradizionale.

Avete notato in questo discorso dove sta il problema? In logica la si potrebbe definire una “argomentazione circolare“, cioè un caso in cui chi parla inserisce la propria tesi all’interno dell’ipotesi.
Grillo infatti enuncia alcune regole, che Favia evidentemente ha sempre rispettato. Lo accusa però di voler fare carriera politica, ma questa condizione non si è verificata (al momento). Pertanto le sue accuse sono basate solo sulla sua convinzione che Favia voglia fare carriera politica, ma non su un’effettiva infrazione dei regolamenti.

E infatti sul blog Grillo specifica in una sola frase: “Io non caccio nessuno, ma Favia non ha più la mia fiducia.
Non lo fa perchè non può farlo. O meglio, potrebbe tranquillamente farlo come ha fatto con Tavolazzi, reo degli stessi “reati” di Favia, e anzi per niente polemico (quella di Rimini è stata una tranquilla discussione democratica), ma a questo punto sarebbe un enorme autogol mediatico e politico.
A differenza di Tavolazzi infatti Favia ha su di sè un mare di riflettori accesi, e tutti gli oppositori non si aspettano altro che una cacciata di Favia per dichiarare di avere la conferma definitiva delle accuse (e avrebbero ragione).

Per provare che c’è democrazia nel Movimento, Grillo utilizza poi lo stesso argomento utilizzato dai militanti, adepti e Pasdaran vari: “il PD è peggio”.
E allora ecco ritornare l’aneddoto di Grillo a cui viene impedito di partecipare all’assemblea nazionale del PD perchè ritenuto “ostile”. Beh, da come sbraita normalmente, potrebbe pensare qualcuno, un po’ di ostilità c’era. Ma si trattava ovviamente di una scusa, lo capirebbe anche un sasso poco sveglio.
Il problema qui è che Grillo non può sostenere un’argomentazione simile per dimostrare che nel Movimento c’è democrazia. Così dimostra che non c’è democrazia nel PD, ma i nostri dubbi riguardano la democrazia nel Movimento 5 Stelle.
Democrazia che viene messa in dubbio, con domande che non ottengono risposte, se non “il Pd è peggio”.
Chissà perchè poi sempre e solo il PD, con tutti i partiti che ci sono…

E un passaggio del discorso è ovviamente in stile “alle elezioni vinciamo e governiamo”.
Ma non aveva detto anche lui che il Movimento 5 Stelle non è pronto per governare? Ma forse quando si è in braghettoni ad arringare i bagnanti, si tende ad esagerare un po’.

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