Acque Minerali e Acque del Rubinetto

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  • Questo topic ha 6 risposte, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 10 anni, 8 mesi fa da Anonimo.
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  • #1919

    Ciao a tutti, dato che è saltata fuori la discussione sull’acqua in bottiglia in un post non correlato mi piacerebbe dagli il suo spazio sul forum.

    Allora: cominciamo a vedere i punti di vista delle due lobby

    questa è quella delle acque minerali imbottigliate Mineracqua

    questa è quella delle acque del rubinetto acqua del rubinetto

    Entrambe le parti affermano di fornire il prodotto più controllato, ma è anche vero che i controlli oltre la fonte in entrambi i casi sono molto rari: da una parte l’acqua viene sigillata in plastica e comincia a girare per l’Italia (non so bene per quanto) dall’altra viene presa e resa potabile e quindi immessa in una rete idrica che “potrebbe” alterarla o contaminarla.

    Le acque minerali affermano di fornire un prodotto con proprietà mediche: in parte può essere vero, la questione è serve bere costantemente un prodotto del genere? L’effetto medico è comprovato?

    Le acque minerali affermano di avere un prodotto più buono: può essere il caso se nell’acqua è stato aggiunto il cloro, ma anche in questi casi (che può essere quello del comune dove vado in villeggiatura) solitamente basta far riposare un momento l’acqua e, al limite, filtrarla con una brocca.

    La questione delle brocche e dei filtri è un altro fatto interessante: io le ho usate per un po’ fino a quando ho fatto un semplice blind test, non ho apprezzato differenze e quindi ho smesso di usarla.

    La mia situazione attuale è la seguente: mi piace bere l’acqua frizzante e per questo motivo ho preso un gasatore (di quelli economici) e funziona veramente bene a patto che l’acqua venga prima raffreddata. Con lo stesso meccanismo posso fare anche una serie di bibite: ci sono degli sciroppi specifici legati alla macchinetta, ma ho visto che anche con i normali sciroppi non ci sono differenze (e gli sciroppi normali sono più economici e soprattutto più facili da trovare).

    Il mio punto è più o meno questo: l’acqua in bottiglia è migliore? Probabile. Vale la differenza di prezzo? Probabilmente no. Vale lo sbattimento di portare a casa le bottiglie? No. Vale la quantità di rifiuti prodotti? No.

    Una terza alternativa: i miei genitori che per qualche ragione preferiscono bere acqua in bottiglia se la fanno portare a casa imbottigliata in vetro che poi viene restituito. Dovrebbe costare qualcosa di meno dell’acqua presa al supermercato e non ci sono sbattimenti di portare in giro casse d’acqua o buttare plastica inutile (e non venitemi a parlare di riciclaggio).

    #1920
    Antonio Inoki
    Partecipante

    @ electric sheep

    Interessante discussione.
    Premetto che sono per l’acqua di rubinetto: dove abito io (provincia di Torino) è buona e non ci sono problemi. Aggiungici i parametri più rigorosi che deve rispettare e la scelta viene da sè.
    Però anch’io amo l’acqua gasata, più frizza e più mi piace.
    Interessante l’ipotesi gasatore, non ci avevo mai pensato.
    C’è una ulteriore possibilità nella mia zona: sono stati installati a cura della società dell’acqua potabile dei punti di distribuzione di acqua del normale acquedotto ma con l’interessante possibilità di spillare per cifra modica anche la versione frizzante. Devo ancora provarla. Il problema è che non mi va di fare la fila con le mie bottiglie da riempire dietro alla schiera di umarells che hanno il bagagliaio delle loro Panda o Seicento sconsolantemente zeppo di ogni tipo di recipiente lasciando prevedere tempi di attesa biblici.

    #1922

    Anche in zona da noi ci sono le “fontane frizzanti”, ma non direttamente nel mio paese e appunto l’idea di prendere l’auto per andare a prendere l’acqua non mi piace.

    La soluzione casalinga poi ha il lato positivo di permetterti di dosare la quantità di anidride carbonica a piacimento. Ci sono anche dei gasatori elettronici, ma il mio è un modello base meccanico.

    io ho quello di sodastream che penso sia attualmente il più diffuso, almeno in Lombardia.

    Le bombole di gas costano 35€ ma la “ricarica” (ovvero porti il vuoto e te ne danno una nuova) costa circa 13€ e vai avanti un bel po’ (60 – 100 litri secondo la casa costruttrice, a me sembra anche di più ma non ho mai tenuto il conto).

    Per gli Spriz invece ho una bottiglia di Selz che è un altro modo per fare l’acqua frizzante in casa, unica cosa: le bombolette di anidride carbonica costano davvero parecchio, quindi lo uso solo quando devo fare i cocktail, o per le più classiche gag dopo le torte in faccia 🙂

    #1923
    Antonio Inoki
    Partecipante

    Uhmmm…mi ero fatto tutta un’altra idea sulla cifra da spendere per la faccenda gassificazione, non tanto il costo dell’apparecchiatura quanto i ricambi delle bombolette di CO2.

    #1924

    Se è solo il costo della CO2 che ti preoccupa tieni presente che il mercato non è ancora così diffuso dal poter applicare dei prezzi estremamente bassi, ma allo stesso tempo è in espansione (tutta la vicenda dell’acqua pubblica ha dato una bella spinta in tal senso) e quindi ci si può aspettare che i prezzi scendano.

    Già ora è possibile trovare ricariche “non ufficiali” su internet a 7.5€ la bombola che nel caso peggiore vorrebbe dire 13 cent al litro.

    #3811
    VoceIdealista
    Partecipante

    Quanto alle acque terapeutiche, NON è una buona idea berle quotidianamente. Per esempio l’acqua di Fiuggi è particolarmente priva di ioni ed è indicata per certi problemi ma non va mai consumata con continuità: vista la sua iposmoticità, tende a estrarre ioni dall’organismo e può provocare cali di pressione e collassi. Un altro esempio sono le acque termali come quelle di Ischia (che però non si bevono): sono terapeutiche perché leggermente radioattive, ma non ci si può bagnare a lungo in esse per ovvi motivi.
    L’acqua di rubinetto è buona dove è potabile, per esempio l’acqua dell’alto Lazio è stata finalmente dichiarata non potabile per via del suo contenuto in arsenico superiore alla norma. Non si tratta di inquinamento, però: dato che le fonti sono su un terreno fortemente vulcanico è normale la presenza di ioni di arsenico o  anche di zolfo.
    Le caraffe e i filtri potrebbero (forse) rimuovere contaminati biologici, ma togliere gli ioni dall’acqua con un filtro è impossibile a meno di usare una membrana selettiva, ma allora ci ritroveremmo con lo stesso problema di iposmoticità dell’acqua di Fiuggi. Personalmente diffido parecchio di filtri et similia.
    Insomma, l’acqua in bottiglia e sicuramente consumata troppo, ma ci sono zone della penisola in cui è necessario consumarla perché l’acqua del rubinetto non è potabile. Le bottiglie sono utilissime anche quando si fanno escursioni, che siano in città o meno, durante l’estate: la disidratazione è decisamente pericolosa e pochissime città hanno molte fontanelle pubbliche (ne ho viste molte solo a Roma), se poi si parla di escursioni in campagna, avere una riserva d’acqua potrebbe essere molto più importante.

    #7091
    Anonimo
    Inattivo

    Buongiorno.
    Mi chiamo Pasquale Merlino, sono un perito chimico e da anni mi occupo di acqua potabile ed acque minerali.
    Sul mio sito http://pasqualemerlino.it ho postato dei video cercando di chiarire lo stato attuale delle cose e le soluzioni su acque potabili, acque minerali, normative e tecnologie per il trattamento acqua e l’uso libero e consapevole dell’acqua di rubinetto (trattamento, gasatura, filtraggio, arricchimento con ossigeno, UV e altro ancora).

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