Cotton Gin: la macchina che causò la Guerra Civile Americana

Il 12 Aprile 1861 cominciava la guerra civile Americana. Per quanto possano dire i revisionisti confederati la causa principale del conflitto fu l’espansione dell’istituzione della schiavitù nei nuovi stati ad Ovest. Ma cosa causò l’aumento della richiesta di schiavitù anche nelle terre di confine?

Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro di quasi 70 anni.

In quegli anni negli Stati Uniti gli schiavi venivano utilizzati prevalentemente nell’agricoltura ma non esclusivamente nella produzione del cotone, ma anche ad esempio del tabacco.

Il cotone infatti era un prodotto che richiedeva molto lavoro per essere prodotto perché una volta raccolto bisognava sgranarlo, ovvero separare la fibra dai semi e dalle altre parti. Questo lavoro per il tipo di cotone coltivato negli Stati del sud andava fatto a mano. Si stima occorressero 10 ore di lavoro per ottenere mezzo kilo di cotone.

Ora è vero che il lavoro era fatto da schiavi, ma ricordiamoci che gli schiavi non sono stagisti: devono essere nutriti, curati, e alloggiati, e quindi il padrone deve spendere soldi per ottenere lavoro. Questo rendeva il cotone comunque troppo costoso, e non particolarmente competitivo. In quel momento negli Stati Uniti c’erano circa 700mila schiavi, e in particolare negli Stati del nord si pensava che l’istituzione della schiavitù si sarebbe presto superata anche negli Stati del Sud con l’avvento della rivoluzione industriale.

Successe il contrario.

Nel 1793 Eli Whitney brevettò la sua macchina per sgranare il cotone: la Cotton Gin (cotton engine). Questa macchina era in grado di moltiplicare la produttività per 100 volte. Da li in avanti fu un susseguirsi di macchine sempre più produttive, si arrivò ad avere macchine a trazione animale, e poi a vapore arrivarono a produrre prima dello scoppio della guerra anche 400 volte la produzione di un singolo operaio.

Si può facilmente intuire come questa innovazione insieme all’istituzione della schiavitù rese il cotone degli Stati del sud un prodotto estremamente competitivo. A questo punto quindi il sud smise di produrre tabacco e si concentrò in modo intensivo sul cotone richiedendo naturalmente molti più schiavi per andare a riempire più campi.

Ma naturalmente il terreno non è infinito e questo spinse le piantagioni di cotone – e con loro l’istituzione della schiavitù – a Ovest. Ed è questa come abbiamo visto la causa della secessione: la possibilità di continuare ad estendere la schiavitù ai nuovi Stati dell’Ovest, e magari poi anche a Cuba e a altre future colonie alla portata degli Stati Uniti.

Nota a margine: questo causò anche l’Indian Removal Act del Presidente Andrew Jackson che deportò i nativi Americani dalle loro fertili terre negli stati del Sud, a terre desertiche ad ovest del Mississippi.

Giusto un paio di numeri per renderci conto di come questa meccanizzazione abbia fatto esplodere la schiavitù: nel 1790 gli schiavi erano circa 706mila; allo scoppio della Guerra Civile quasi 4 milioni. Tra il 1830 e il 1850 la produzione di cotone quadruplicò portando gli Stati Uniti a produrre tre quarti del cotone mondiale.

Il cotone naturalmente andava ad alimentare le nascenti fabbriche inglesi accelerando la rivoluzione industriale.

Tutto questo ci mostra come l’idea che la tecnologia “ruba” il lavoro è errata: ogni tecnologia che aumenta la produttività rivoluziona il nostro modo di lavorare e diminuisce il prezzo dei prodotti dando la possibilità di produrli in scala, e poco cambia se parliamo di una macchina manuale per sgranare il cotone, una macchina a vapore che automatizza il lavoro di un fabbro, un container che sostituisce il lavoro dei portuali, un computer che fa i conti migliaia di volte più rapidamente di un contabile, o anche una intelligenza artificiale.

Ci sarà sempre bisogno di lavoro.

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