Grillo vs Formigoni: comizi virtuali e caceroladas mancate

Luglio 2012, periodo di vacanze per chi se le poteva permettere: io lo leggo sui visi, dappertutto c’è crisi cantava del resto Bugo.

Nessun problema invece per i “nostri”: aggirandoci tra le località turistiche avremmo potuto facilmente incontrarli in atteggiamento inequivocabilmente rilassato e consono alla stagione.

 

 

 

 

 

 

Tuttavia l’incessante attività di chi ha fatto della protesta contro la corruzione politica una ragione di vita non subisce rallentamenti. L’ennesimo infortunio giudiziario relativo alla giunta della regione Lombardia viene immediatamente colto come occasione per organizzare una manifestazione di protesta rivolta in particolare contro il presidente Roberto Formigoni.

Alla manifestazione Formigoni è rappresentato da una sagoma di cartone, ma a ben vedere le sagome di cartone avrebbero dovuto essere due e la scena avrebbe dovuto assumere un aspetto simile

Infatti l’altro grande assente dalla manifestazione era Grillo stesso. O meglio, non era presente fisicamente, ma ha comunque arringato la folla dalla sua località di villeggiatura in Sardegna ricorrendo alle possibilità offerte dalla multimedialità.

Ehm…non pensate a moderni e professionali mezzi come conference call o tele-conferenze: l’intervento di Grillo è affidato ad una normalissima videochiamata con Skype. Dato l’esiguo numero di partecipanti i soliti detrattori parlano di flop.

“Lo so mi odierete lì a Milano con 40 gradi” esordisce, e promette, da settembre, una” guerra senza esclusioni di colpi”: quella fra “la democrazia partecipata, dei cittadini” e quella “rappresentata da persone come queste, come Forminchione che se ne deve andare”. “Questa è gente, che oltre a essere incompetente è in bancarotta mentale, va schiodata – prosegue il comico che dichiara la guerra indossando un elmetto da cantiere – Se non lo facciamo con le leggi, lo faremo in altre maniere: con delle suppliche, andremo lì al Pirellone tutti i giorni, con le pentole, manifestando con le pentole, lo tampineremo sulle barche, nei porticcioli, nelle ville, sempre: dovrà perdere il governatorato della Lombardia per stanchezza, lo massacreremo ai fianchi fino a quando non sarà esaurito fisicamente e psicologicamente”.

Quindi, al ritorno dalle vacanze, quelle di Grillo almeno, tutti ci saremmo aspettati l’inizio si una serie di manifestazioni, vere e proprie caceroladas, che avrebbero trasformato il piazzale prospiciente al ‘Pirellone’ in una nostrana Plaza de Mayo, con l’intento di portare Formigoni allo sfinimento e alle dimissioni, così come annunciato sotto il solleone estivo. Altra delusione: siamo già a ottobre e ancora nessuna manifestazione, né con pentole e casseruole, né senza.

Attualmente, sull’onda del caso Lazio, si è determinato un clima particolarmente sfavorevole alle giunte regionali macchiatesi di sprechi, sperperi di denaro pubblico e rimborsi gonfiati e ingiustificati ai consiglieri. Sono partiti accertamenti che riguardano l’Emilia e il Piemonte ad esempio. Su denuncia dei consiglieri 5stelle? Macchè! Come faceva notare Contezero76 in un suo commento, i consiglieri del m5s sono stati svegliati dalle sirene della Guardia di Finanza che è intervenuta dopo le dichiarazioni alla radio e alla tv di un esponente della stessa maggioranza! I consiglieri 5stelle che rivendicavano il ruolo di cani da guardia del potere sono rimasti quindi tranquillamente a dormire nella cuccia salvo poi assumersi i meriti dei controlli e cavalcare l’indignazione collettiva.

Ma della Lombardia non si ricorda proprio nessuno allora? Perché non approfittare del clima favorevole alla lotta contro la cattiva amministrazione locale, che ha portato il governo a decidere dei provvedimenti d’urgenza, per cacciare Formigoni, così come promesso pochi mesi fa?

La spiegazione potrebbe essere più semplice di quanto pensiamo: o Grillo non è ancora tornato dalle ferie oppure, riprendendo di nuovo le parole di Bugo: oppure semplicemente, oppure semplicemente…fa niente!

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