La collina dei conSigli

Riassunto delle puntate precedenti: una pericolosa organizzazione sovversiva imperversa per il Mondo Libero (anche “Internet”) diffamando sistematicamente il mo-vi-mento 5 stelle. Accusandolo di non avere un programma, di comportarsi come una setta nei confronti degli oppositori, di avere un leader –pardon, megafono- capace solo di urlare ed insultare. Naturalmente, questa pericolosa confraternita (stipendiata da imprecisati regimi comunisti affiliati alla massoneria per spargere veleno sul web) viene sistematicamente combattuta da fieri grill… attivisti a cinque stelle che, ogni giorno, dalle colonne del “fatto quotidiano”, instancabilmente elevano giaculatorie alla Libertà ed alla Democrazia. Soprattutto alla loro. Immagino la sorpresa allorchè, rincasando dopo l’ennesima spedizione per conto della Verità (di cui sono, per usucapione, gli unici detentori) abbiano trovato uno spiazzante editoriale di Marco Travaglio che fornisce al lead.. megafono dei “consigli non richiesti”. Se non avete sottomano un’edizione cartacea, potete sbirciare qualcosa qui:

http://pubblicogiornale.it/politica/travaglio-decalogo-consigli-grillo/

Molto interessante, a modesto parere di chi scrive, quello di “sorridere di più” (già raccomandato da Berlusconi ai suoi prima di inviarli nei salotti tv: il rieccolo che avanza di nuovo) e di prestare più attenzione al programma del mo-vi-mento, considerato «uno scarno elenco di buone intenzioni, senza spiegazioni sul “come” e sul “con quali soldi”».

Un po’ come la Costituzione secondo alcuni ed il Codice della Pirateria secondo Jack Sparrow.

Ora, lo scenario derivante da tutto ciò è drammatico, perché:

-o la pericolosa setta pluto-leninista-giudaico-massonica aveva qualche ben fondata ragione di critica, e ciò spingerebbe gli attivisti stellari, in preda al panico, ad emulare i lemmings,

oppure

-travaglio è passato a libro paga del piddì, e ciò spingerebbe gli attivisti stellari, in preda al panico, a trasferirsi altrove dopo aver lasciato degna sequela di insulti all’ex giornalista libero (come loro costume)

o, più semplicemente

-travaglio è, notoriamente, narcisista. E l’essere identificato insieme al suo giornale, ormai sempre più spesso, come un house organ del mo-vi-mento lo indispone terribilmente, perchè mina l’immagine che tanto ha faticato per creare e probabilmente ha di sè, già pesantemente intaccata da un’intervista imbarazzante a Grillo di qualche mese fa (seguita da un ancor più imbarazzante editoriale in cui il tutto veniva depauperato ad “una chiacchierata tra amici”). Sicchè corre al riparo con questo sistema, sperando che sia percepito come sufficientemente critico dai suoi detrattori e che, nel contempo, non irriti troppo l’amico Beppe. Un po’ pochino e fuori tempo massimo, secondo me, ma sarà interessante vedere la reazione dei più accesi attivisti a quello che potrebbe essere considerato un “tradimento”. A meno che non salti fuori che, in realtà, il Travaglio che ha scritto questo prontuario è un omonimo del noto giornalista, che va in giro a sputtanarlo scrivendo cose che il vero Travaglio non ha mai pensato, detto o scritto. Un po’ come capitava ad un certo uomo politico, la cui attività Travaglio ha seguito molto da vicino. Forse un po’ troppo. Si potrebbe consigliargli di mantenere un maggiore distacco, prima di fare la fine di un Minzolini qualsiasi. Ma al giorno d’oggi, noi kaproni komunisti, chi ci ascolta più?

PS: è il mio primo articolo su questo blog: ringrazio per l’autorizzazione a pubblicarlo, e per l’accoglienza in generale.

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