Ecologisti disastrosi

Confesso che è la prima volta che scrivo per il Movimento dei Caproni e sono onorato della cosa!

Voglio raccontarvi una storia, che ho vissuto e che sto vivendo in prima persona, che ritengo possa avere un elevato valore didattico utile a non cadere nelle trappole grillino-ecologiste e, allo stesso tempo, mostrare quanto la mentalità e il modo di fare pieno di faciloneria tipici dei grillino-ecologisti possano essere dannosi se messi in pratica. Possiamo considerare, a mio avviso, questo caso come un esempio in scala di cosa accadrebbe se soggetti grillini o simili riuscissero ad avere il potere di mettere in pratica ciò che propagandano.
In più si parla di un cavallo di battaglia grillino e dei movimenti ecologisti in generale: la raccolta porta a porta dei rifiuti.

Prima di iniziare faccio una piccola premessa per far capire meglio la situazione attuale della capitale.
il territorio della città di Roma era originariamente diviso in venti subunità amministrative chiamate Circoscrizioni, numerate da I a XX coi numeri romani. Nel 1992 la XIV Circoscrizione divenne comune autonomo e il numero di subunità passò a diciannove ma la numerazione non fu toccata per motivi pratici: si passava semplicemente dal numero XIII al numero XV, saltanto il XIV.
Negli anni il nome fu cambiato in Municipi (Municio I, Municipio II, ecc.), pur con la stessa numerazione.
Nel 2008 Gianni Alemanno venne eletto sindaco della capitale, che gestì malissimo. Aumentò il debito pubblico del comune da nove a tredici miliardi di euro e, per cercare di risparmiare, ebbe una delle idee peggiori immaginabili: decise di accorpare alcuni Municipi. Ora, quindi, il Comune di Roma è diviso in quindici municipi con un’altra numerazione, perché sarebbe stato troppo semplice cambiare il numero solo di alcuni, è stato cambiato il nome di quasi tutti! Quindi, per esempio, il Municipio XII ora è il IX, quello che prima era il IX  ora è il VII, ecc. Vi lascio immaginare la confusione amministrativa derivata dall’idea geniale di eliminare quattro Municipi per risparmiare qualche spicciolo.
Come se non bastasse, abbiamo il problema dei rifiuti provocato da Alemanno che nei suoi cinque anni di governo di Roma ha bellamente ignorato: si è limitato, d’accordo con la ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini, a prorogare di anno in anno (per cinque anni) la famigerata discarica di Malagrotta nella Valle Galeria, discarica chiusa il 1 ottobre 2013 dall’amministrazione Marino.
Da anni ormai esistono movimenti ecologisti diffusi capillarmente nel comune e nella provincia, che si oppongo strenuamente e ciecamente alla costruzione di qualuque impianto per lo smaltimento e/o trattamento dei rifiuti. Non c’è bisogno di dire che un simile ecosistema è l’ideale per la diffusione di grillini e politucoli senza scrupoli, infatti lo stesso Alemanno ha tentato di cavalcare più volte il movimento NoDiscarica per cercare di farsi rieleggere nel maggio 2013 (per fortuna senza successo).

Io vivo in un quartiere facente parte di uno dei Municipi più grandi, caratterizzato da piccoli palazzi e molti giardini privati.
Purtroppo abbiamo un “comitato di quartiere” cui sono iscritti i proverbiali quattro gatti (hanno addirittura un sito web che non viene aggiornato dal 2002, quindi immaginate che gente professionale) che non rapprensenta affatto la realtà del quartiere ed è formato da soli ecologisti ignoranti, sempre impegnati in battaglie assurde quanto inutili: per esempio nella nostra stazione della metropolitana pioveva come se il tetto non ci fosse e loro si battevano per avere panchine e fioriere per le strade; oppure quando gli uffici di rappresentanza del Municipio sono stati dismessi dall’amministrazione Alemanno (sempre per risparmiare) si sono battuti per avere una pista ciclabile del tutto inutile, viste le esigue dimensioni del quartiere. Insomma gente che non vive nel mondo reale.
Sebbene questi soggetti siano dei perfetti candidati per aderire al M5S, devo dire di non essere certo se siano o meno grillini, visto che non hanno mai pubblicizzato la loro affiliazione ai nostri amici stellati, però posso affermare con certezza che ne condividano le battaglie ecologiste e la stessa mentalità, lo stesso fallimentare modo di approcciarsi alla realtà: ignorarla del tutto per promuovere soluzioni ideologiche (e populiste) che nel mondo reale non possono funzionare.
E infatti il comitato ha per anni propagandato la stessa identica idea dei grillini (da prima di loro, a dire il vero): le discariche non servono, gli inceneritori uccidono, basta riutilizzare tutto e raccogliere i rifiuti porta a porta.
Già questa è una follia: la raccolta porta a porta è, appunto, un metodo di raccolta ma nulla vieta poi di buttare tutto in discarica perché lo smaltimento e la raccolta sono due fasi diverse del trattamento dei rifiuti.

Non si sa bene come (forse grazie a delle conoscenze all’interno della municipalizzata) il comitato è riuscito a creare una corsia preferenziale presso il distaccamento dell’AMA del nostro Municipio, attraverso il quale è riuscito a ottenere la raccolta porta a porta. Il problema è che, per cavalcare l’onda delle proteste noDiscarica, hanno fatto tutto di corsa ed è venuto fuori un sistema raffazzonato che fa letteralmente accapponare la pelle! D’altro canto l’AMA non avrebbe mai dovuto prestarsi a tutto questo, ma non mi stupisce affatto un tale comportamento visti i mentecatti che lavorano al suo interno a livelli dirigenziali.
Infatti, due settimane prima delle elezioni amministrative del maggio 2013, l’AMA organizzò una riunione di quartiere dove un ingegnererucolo ambientale (un totale idiota, forse il colpevole del disastro), insieme a due dei quattro gatti del comitato, ha spiegato le meraviglie del sistema porta a porta.
In sostanza dissero che la magia della “porta a porta” avrebbe permesso un totale riciclaggio (senza passare per discariche e inceneritori) e i rifiuti sarebbero spariti dalle strade (assurdo, perché quelli gettati a terra dagli incivili non c’entrano nulla col metodo di raccolta dei rifiuti urbani), ma il prezzo sarebbe stato quello di un aumento della tassa sui rifiuti e un aumento del lavoro domestico per la separazione. Praticamente è una truffa: lavoriamo per l’AMA (la municipalizzata che raccoglie i rifiuti e pulisce la città) e paghiamo più tasse di prima.
Eppure molti dei miei concitadini erano a dir poco entusiasti di questa cosa, perché si erano convinti che avrebbero contribuito a salvare il pianeta e non ci sarebbero più state discarche o inceneritori.
L’uso che il comitato ha fatto della riunione mi ha dato fastidio: sarebbe dovuto essere un incontro informativo, invece lo hanno usato per procacciare firme al progetto di legge popolare RifiutiZero sponsorizzato anche dai grillini, che è un’offesa alla termodinamica: per vivere a rifiutiZero ognuno di noi dovrebbe cessare improvvisamente di esistere, perché anche respirando o morendo produrremmo dei rifiuti. Credo che questo fatto dimostri quanto il modo di fare e di pensare del comitato sia vicino a quello grillino.

Ma vediamo un po’ come è stata organizzata questa raccolta. Ci sono cinque tipi ci materiali:

  1. Rifiuti organici, ossia avanzi di cibo e carta o cartone sporchi di cibo; abbiamo un contenitore minuscolo in cui si devono mettere sacchetti compostabili che si riempie dopo un solo pasto, in più si devono accuratamente sminuzzare oggetti come i cartoni della pizza; è stato fornito un secondo contenitore per l’esposizione in strada; viene ritirato tre volte a settimana;
  2. Carta e cartone, in cui si devono mettere anche i contenitori in Tetrapak per bevande dopo aver accuratamente rimosso le eventuali parti in plastica; si devono esporre in un apposito contenitore e vengono ritirati due volte a settimana;
  3. Contenutori in plastica e metallo, la categoria forse più voluminosa e quindi priva di contenutori appositi; viene ritirata due volte e a settimana dopo averla esposta in normali sacchetti di plastica buttati fuori dai portoni (vi lascio immaginare l’effetto sul decoro urbano);
  4. Contenitori in vetro che, non si sa perché, non vengono raccolti porta a porta ma con le normali campane che c’erano anche prima; non chiedetemi il motivo di questa differenza perché ho rinunciato a capirlo, forse i rifiuti in vetro sono in piccole quantità rispetto agli altri;
  5. Materiali non ricilabili, dove va buttato tutto il materiale diverso da quello specificato e che viene ritirato in un apposito contenitore due volte a settimana; in questo contenitore si devono buttare materiali come i pannolini dei bambini o degli anziani, quindi tenere certa roba in casa per anche quattro giorni non è affatto piacevole, oltre a essere un rischio igienico sanitario (specialmente in estate, che a Roma può provocare temperature oltre i 30°C).

Una cosa molto simpatica è il fatto che in caso di errore sarebbe stato sanzionato con una multa l’edificio intero in caso non fosse possibile risalire a chi ha commesso l’errore, o almeno così ha detto l’ingegnererucolo. Un’idea assurda che rischia di far arrivare le liti di condominio fino alle fucilate.
In più erano stati sollevati due problemi dai partecipanti: la raccolta dell’olio fritto e delle ramaglie.
L’olio non può essere gettato nei lavandini ma non viene nemmeno ritirato, nemmeno nelle isole ecologiche in cui si dovrebbero portare tutti i rifiuti ingombranti o pericolosi (isola che nel mio quartiere non c’è!), semplicemente non si sa che farci.
Quello delle ramaglie è invece un problema più serio perché l’elevato numero dei giardini della zona produce, specialmente in primavera, un’enorme quantità di biomassa vegetale che non può essere messa nell’indifferenziato o nell’organico. La risposta dell’ingegnerucolo alla domanda “cosa facciamo con le ramaglie” ha dell’incredibile: «Ehm… in realtà non ci abbiamo pensato…». Il risultato è che noi non sappiamo cosa farci e dobbiamo andare a gettare tutto presso le isole ecologiche dei quartieri vicini (che non sempre accettano quel tipo di materiale). Vi immaginate una vecchietta col giardino e senza macchina che si carica sacchi pieni di erba tagliata e rami sulla metropolitana?

Due settimane dopo la “riunione” ci furono le elezioni e non si seppe più nulla della porta a porta, l’AMA e il comitato erano scomparsi. In ogni caso, dopo le elezioni il comune e il Municipio cambiarono bandiera e finirono al PD.

Improvvisamente, nel mese di luglio, l’AMA ha inziato a distribuire i kit dei contenitori per i rifiuti dicendo che i cassonetti (tranne la campana del vetro) sarebbero stati rimossi a metà luglio. Il giorno stabilito i cassonetti erano ancora lì e venivano regolamente svuotati.
Nei kit poi c’era un opuscoletto dal quale scopriamo che la gran parte dei rifiuti domestici (circa un 60%) deve andare nel contenitore del non riclabile, ma la cosa più importante sono le ultime due pagine che distruggono la propaganda ecologista del comitato e del M5S in un sol colpo!
Ecco una scansione di due pagine molto interessanti:

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Guardate la riga dei “materiali non riciclabili” (l’ultima): fa capire che il materiale viene ulteriormente selezionato in appositi siti, si ricicla quel che si può, e la parte renstante viene usata per il recupero energetico o viene trasformato in copertura per discariche. Quindi il meteriale finisce in termovalorizzatori (inceneritori) o in discarica! E meno male che per grillini ed ecologisti la porta a porta elimina il bisogno dei due impianti suddetti!

Tornando a noi, i problemi sono solo iniziati con la distribuzione dei kit, infatti alcune utenze si sono viste recapitare ben due kit identici e altre non hanno ricevuto assolutamente nulla e sono riuscite a procurarsi il materiale solo a settembre inoltrato, dopo aver combattuto contro i call center.
In più non si è tenuto conto de fatto che non ci sono solo utenze domentiche ma anche commerciali, quindi un fabbro si è visto recapitare il contenitore dell’organico (per lui del tutto inutile) e una vetreria ha ricevuto contenutori per carta e cartoni piccoli come quelli domestici. Senza contare che il dentista non sa che farsene della metà dei contenitori, visto che per gli studi medici c’è un servizio di raccolta separato per ovvi motivi di rischio igienico-sanitario.

I cassonetti sono stati rimossi all’inzio di settembre praticamente di nascosto: la sera c’erano e la mattina erano spariti, non c’è stato nessun avvertimento nonostante i due mesi di ritardo. Ma alcuni sono rimasti esattamente dove erano, pieni di rifiuti, e sono ancora lì! Non si capisce per quale motivo l’AMA li abbia lasciati, forse se ne sono dimenticati?

Con l’avvio della porta a porta i guai sono diventati più seri.
Ci sono commercianti che si devono recare alle 5 nel giorno di chiusura settimanale per esporre fuori il contenitore che dovrebbe essere ritirato fra le ore 6 e le ore 7. Ma non è la cosa peggiore, infatti capita molto spesso che i contenitori non vengano prelevati negli orari stabiliti, anzi, alcuni non vengono prelevati affatto: capita spesso che si metta la plastica fuori la mattina e la si debba riportare in casa la sera e tenerla per giorni, fino al successivo prelievo. Dato che le spiegazioni sono state molto scarne, alcune persone espongono l’organico nel contenitore per raccoglierlo in casa e non in quello da esposizione, quindi l’AMA non preleva e devono ritirare tutto in casa (ma mettere un adesivo con scritto “usare il cotenitore verde” no? Dopo due volte la gente capisce!). Addirittura ci sono alcune utenze cui non sono mai stati ritirati i rifiuti e telefonare all’AMA non è servito.
Inoltre i cani randagi spargono per strada il cotenuto dell’organico e la gente incivile lascia sacchetti dove un tempo erano presenti i cassonetti, rendendo necessario un ulteriore servizio di raccolta straordinario per la bonifica delle discariche abusive che si sono create nel frattempo (e siamo solo a fine ottobre!), quindi le strade sono ricoperte di rifiuti molto più di prima (altro che “i rifiuti spariranno dalle strade“, solo un idiota poteva crederci).
Bisogna aggiungere il fatto che la gente con a casa bambini piccoli o anziani infermi va a buttare i pannolini nei quartieri vicini per non tenere in casa per giorni materiale simile; lo stesso discorso vale per le ramaglie.
Non c’è bisono di dire che ora tutti negano di volere la porta a porta e sono quasi tutti esasperati (e dire che erano entusiasti!).
Inoltre gli abitanti dei quartieri vicini si lamentano, a ragione, del fatto che ora i loro cassonetti sono quasi sempre pieni.

In tutto questo putiferio il comitato di quartiere è svanito, scomparso, disperso.

Accade poi che il nuovo presidente del Municipio, giunta PD, fa visita al nostro quartiere e vede che è ridotto a una discarica. Non serve dire che era furioso, tanto da organizzare un nuovo incontro per cercare di trovare un modo di risolvere il problema.
In tutto questo il comitato è ricomparso con questo manifesto:

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Avete letto bene? Prima spingono per anni per avere la raccolta porta a porta, la ottengono e convincono tutti che sia la cosa migliore del mondo e poi che scrivono? Questo:

La maggior parte delle persone si è adeguata senza troppi traumi. Un cambiamento indispensabile se vogliamo risolvere il problema dei rifiuti senza ricorrere a all’incenerimento e alle discariche.

Ma lo hanno letto l’opuscolo? Vivono fuori dalla realtà esattamente come i grillini.

La tipologia abitativa del nostro quartiere non è omogenea come non lo è la percorribilità delle strade, la maggior parte delle quali prive di marciapiede, non facilita certo la pratica del “porta a porta”.
Se fino ad ora siamo riusciti a risolvere i problemi lo dobbiamo solo alla collaborazione dei responsabili dell’AMA del nostro Municipio che dispongono tuttavia di pochi automezzi e di poco personale.

Quindi hanno spinto per il porta a porta in un quartiere morfologicamente inadatto e in un Municipio con pochi automezzi e poco personale? Direi che la cosa si commenta da sola, come l’idiozia del resto del manifesto.
E hanno anche avuto il coraggio di dire che quelli sopra descritti sono problemucci da nulla risolti in un attimo! Peccato che non sia stato risolto nulla.
Da ridere anche la raccolta una tantum delle ramaglie (sfalci e potature): che dobbiamo fare, ordinare alle piante di crescere una sola volta l’anno?

In questa situazione ormai non c’è più nessuno (a parte grillini ed ecologisti fuori dalla realtà) contenti di questo sistema assurdo che, non solo non risolve i problemi, ma ne ha creati di nuovi (come un aumento dell’inquinamento dell’aria provocato dal passaggio continuo degli automezzi dell’AMA) e non mi stipirei se qualcuno facesse cose eclatanti come scaricare rifiuti nei giardini dei capi del comitato, visto che ci sta abbondamentemente prendendo in giro.
Devo anche denunciare lo strano comportamento dell’AMA, che ha creato una corsia preferenziale con un comitato di quartiere che, tecnicamente, non ha alcun potere di rappresentare la cittadinanza locale ma che, come i grillini, si arroga il diritto di parlare a nome di tutti.

Prossimamente si terrà l’incontro col presidente del Municipio che ha deciso di ignorare del tutto il comitato.

Per concludere vogliore dire che questa storia è un esempio perfetto di quello che succede facendo le cose alla maniera grillina e/o ecologista: si attuano soluzioni del tutto ideologiche che ignorano la realtà dei fatti e provocano problemi ben peggiori di quelli che volevano risolvere.

Concludo con una doverosa considerazione: come alcuni nella “stalla” confermeranno (e come mi hanno già confermato prima che scrivessi questo post) è possibile adottare il sistema porta a porta senza i problemi che ho descritto, ma in quei casi non ci sono idioti a gestire le municipalizzate e a organizzare il sistema! Anzi, vorrei chiedere ai lettori che vivono in comuni dotati di “porta a porta” funzionante di evidenziare le differenze, allo scopo di capire cosa non vada in quello del mio quartiere.
Immaginate cosa sarebbe diventata Roma se un grillino come questo soggetto fosse stato eletto sindaco, io non oso pensarci…

Prossimante, se sarete interessati, potremmo approfondire l’argomento e cercare di capire come si potrebbe risolvere il problema difendendosi, allo stesso tempo, dalla propaganda dei fuffari ecologisti.

Gaia Delenda Est.

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