Com’è bello fare i pacifisti al calduccio

La situazione in Iraq ha reso necessario quello che potremmo definire un colpo di reni.

In quello che è stato contemporaneamente un ottimo spot, un colpo di fortuna insperato e quello di cui c’era bisogno Renzi vola a Baghdad e prepara l’invio di un grosso quantitativo d’armi ai curdi.

La questione è abbastanza spinosa perché spesso e volentieri chi è di sinistra s’è trovato ad esprimersi contro la guerra senza “se” e senza “ma”, ed in effetti chi è “più a sinistra” (mi riferisco a SEL) è ancora su quella linea, a sostenere l’idea che non bisogna né intervenire militarmente né inviare armamenti (ed al limite chiedere all’ONU d’intervenire, come ? inviando militari ed armamenti!).

I fatti, tuttavia, lasciano poco spazio alle posizioni ideologiche, specie in questo frangente. Bisogna iniziare da lontano e vedere chi sono i miliziani dell’ISIS e chi è che si vuole armare per rispondergli.

Stando a quello che ci è dato sapere l’ISIS non è (come diceva Di Battista, attualmente retrocesso a zimbello per le sue uscite indifendibili) un esercito di partigiani che non potendosi difendere dai droni brutti-e-cattivi decide di passare al terrorismo, ISIS è una sorta di legione straniera fondamentalista sunnita in cui militano soldati di tutte le nazionalità (non a caso il boia che ha ucciso James Foley pare essere inglese) e che operano in qualsiasi paese del Medio Oriente con l’unico scopo di destabilizzare gli stati sovrani.

 

Siamo chiari: la cosa che tutti vorremmo alla Papa Francesco è fermare chi uccide “ripeto il verbo: fermare, non bombardare o uccidere, fermare” che fa tanto religioso, resta il fatto che le parole coi fondamentalisti (specie se armati ed in superiorità numerica) non funzionano (qualcuno lo spieghi al nostro vicepresidente della commissione esteri) e non c’è modo per difendere gli abitanti del nord dell’Iraq che non passi per il conflitto armato.

Detto questo, che fare ?

 

Alcuni (come l’ex candidato alla poltrona di governatore del Piemonte Bono, SEL e Pontifex) vorrebbero mandare i caschi blu dell’ONU ma come sappiamo non esiste uno “stato ONU” e quindi gira e rigira la cosa (che comunque richiederebbe una quantità di tempo non indifferente) finirebbe per diventare il solito “mandiamo l’esercito di qualche paese a combattere i miliziani dell’IS”, con l’aggiunta che le regole d’ingaggio (pressappoco “le regole che i caschi blu devono rispettare per poter rispondere al fuoco”) complicherebbero non poco il lavoro di contenimento di questi tagliagole.

E quale esercito ci mandiamo in Iraq ? Tipicamente per queste azioni partono gli statunitensi, gli inglesi, gli italiani, i francesi e via dicendo… ma sono gli stessi militari che sono stati in Iraq fino a qualche giorno fa, e non è il caso (anche perché non sono propriamente amati dalla popolazione) di tornare a militarizzare quel paese.

Per questo alla fine gira e rigira l’unica cosa fattibile non è la cosa che piacerebbe a tutti ma semplicemente l’unica cosa che si può fare per difendere la popolazione, ovvero fornirgli le armi per difendersi.

 

Per un colpo di fortuna (che, con occhi più smaliziati, è semplicemente “lungimiranza” dei governi di tanti anni fa) un cargo di armi dirette ai balcani vent’anni fa anziché essere distrutto (come deciso dalla giustizia civile) venne consegnato all’esercito che decise di conservarle.

Le armi in questione (sostanzialmente AK47 ed artiglieria leggera russa) sono vetuste per gli standard occidentali ma funzionano bene (gli AK47 sono famosi per essere pressocché indistruttibili) e sono le armi che da sempre “girano” e vengono usate nel Medio Oriente. Da quelle parti è facile trovare il munizionamento (che da noi è abbastanza raro) e più o meno tutti hanno dimestichezza con quel tipo d’arma (mentre per dargli armi diverse bisognerebbe addestrarli, ed il tempo è poco).

A queste si aggiungono vecchie le armi ritirate alle forze armate (browning ed MG)… è tutto armamento che “ci sta sulla pancia” perché non può essere rivenduto ai civili ed avrebbe un certo costo di smaltimento. In questo modo invece si svuotano i depositi e si fornisce un aiuto ai curdi che non ci costa praticamente niente.

 

La soluzione dell’armare un altra fazione in Medio Oriente (anche se, almeno ufficialmente, l’Italia consegnerà le armi al governo dell’Iraq… e sarà questo a dover distribuire le armi) non è affatto piacevole, tuttavia rimane l’unica cosa sensata da fare… o comunque l’unica cosa che si può fare.

L’Europa ha le sue responsabilità in questo senso, lo stato di quella terra dipende sostanzialmente da come gli USA hanno giocato con terroristi e stati per il loro vantaggio principalmente economico… e noi gli siamo andati dietro rendendoci complici di questa situazione che, puntualmente, peggiora.

Ora abbiamo terroristi che sgozzano giornalisti, giocano a calcio con le teste dei dei nemici uccisi, si fanno i selfie con la testa recisa degli avversari e stanno operando una spietata pulizia religiosa per liberare il “califfato” dai non musulmani, il tutto mentre sequestrano le donne per rivenderle ai bordelli o per divertirsi fra una battaglia e l’altra.

Noi questa situazione ce la siamo cercata e sono certo che, a grattare un po’la patina con cui s’è sempre separato il “buono” dal “cattivo” spesso queste atrocità le avranno fatte anche quelli che, di volta in volta abbiamo sostenuto in passato.

Gli stessi miliziani contro cui ci si mobilita sono stati probabilmente addestrati dagli americani in funzione anti-Assad e poi reclutati dall’ISIS… e non basterà dare le armi ai curdi per fermare tutto (inoltre nulla ci assicura che un domani non diventino i curdi stessi un problema).

 

Semplicemente questa è la situazione e questo è quello che si può fare per adesso.

Il governo e la maggioranza, nonostante l’avviso di diverse ONG ha quindi deciso di prendere l’unica alternativa al “aspettiamo e vediamo come va a finire”, decidendo per una volta di andare avanti ed agire anziché aspettare Obama (abbastanza opaco in politica estera).

Questo è quanto, si stanno dando le armi ai curdi affinché si difendano e difendano gli abitanti dell’iraq del nord… se poi i curdi non deponessero le armi e cercassero di ricostituire il Kurdistan (una regione geografica che spazia dall’Iraq alla Turchia passando per la Siria e l’Iran) ci sarà probabilmente da intervenire nuovamente, ma al momento sul tavolo non ci sono alternative.

Non ci fosse stato il tentativo di detronizzare Assad (che sarà un despota, ma le minoranze religiose gira e rigira se la passavano meglio sotto Assad che in mano ai ribelli fondamentalisti) probabilmente non saremmo in questa situazione.

Per chi volesse saperne di più lascio a questo articolo (a sua volta denso di rimandi) di Michele Di Salvo.

 

E veniamo alla situazione dalle nostre parti. Iniziamo da Davide Bono coi suoi messaggi… il primo:

bono1

L’originale qui

…che si presta a tante interpretazioni, nessuna delle quali particolarmente felice ed il secondo:

bono2L’originale qui

…che è la classica pezza peggio del buco.

Sulla questione, a dire il vero tutti i grillini si sono scatenati… alcuni (specie online) continuano a parlare di “false flag” (gomblottese per “video falso”) relativamente all’uccisione di Foley e molti altri si lanciano in ipotesi ed uscite che non stanno né in cielo né in terra:

cdt

Il Movimento 5 Stelle ufficialmente ha addirittura presentato una sua bozza di risoluzione in cui chiedeva che venisse riconosciuto uno stato curdo (chissà che ne pensano Turchia, Iraq, Siria ed Iran) e che ai Peshmerga venga mandato solo materiale “di difesa”, in particolare giubbotti antiproiettile ed elmetti (io avrei aggiunto qualche gorgiera a prova di coltello) e nessun’arma.

 

In pratica la posizione del pacifismo oltranzista (che a quanto pare piace anche a SEL) che per fortuna (anche per non provocare un incidente internazionale) è stata sonoramente bocciata.

 

C’è da dire che questa non è neppure la posizione più assurda, la palma per l’uscita più incredibile (e volutamente tale, a partire dal titolo-shock) è quella di Massimo Fini, manco a farlo apposta una penna del Fatto Quotidiano che sul cartaceo rivendica baldanzoso “In questa guerra degli orrori io scelgo quelli dell’ISIS”.

 

E sul voto qualcosa da dire ci sarebbe visto che sull’invio di armi ed aiuti non ha deciso il governo in splendido isolamento, a dare l’ok definitivo è stato il voto congiunto delle commissioni esteri e difesa di Camera e Senato.

Cioé, quasi tutte, perché ovviamente non c’erano tutti… era visibilmente assente, ad esempio, il vicepresidente della III commissione Affari esteri e comunitari alla Camera che risulta, a sentire i grillini, impegnato in attività filantropiche (aka volontariato) in Nepal e che non è tornato per il famoso voto (quando si dice le volontariato sono sacre).

 

Pare comunque che l’asse M5S – SEL – Lega Nord si rafforzi ogni giorno di più, non solo sulle posizioni del tutto ideologiche ma anche sulla politica nazionale, come s’è visto sulla scelta (presa dal M5S e copiata da SEL e Lega Nord) di disertare l’incontro col ministro Orlando sulla riforma della giustizia… ma quella è un altra storia, e ne parlerò un altra volta.

 

PS: Il secondo post di Bono è stato editato per renderlo più digeribile, l’originale è questo:

bono3…come potete notare è “sottilmente” diverso, sia per il link a “losai” (ilarità) sia per l’aggiunta di quell’ “ironico” sulla questione microchip.

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