Un anno di lezioni.

A oggi, un anno esatto è passato dall’infame aggressione russa ai danni dell’Ucraina.

E’ stato un anno di tragedie, di sconfitte e di vittorie, di equilibri internazionali completamente rovesciati e di miti che crollano, rivelandosi in tutta la loro inconsistenza.

Ma, soprattutto, è stato un anno di insegnamenti, di lezioni.

Sia per fare il punto della situazione, sia per memoria, ho deciso di elencarle queste lezioni.

1. La Russia è uno stato terrorista ed aggressore.

Per molti questa non è affatto una novità, ma per la maggioranza delle persone probabilmente si.

La Russia ha, per anni ormai, goduto di una del tutto immeritata aura di stato si forte, ma onorevole, dignitoso.

In molto si illudevano che Putin fosse un leader forte, meritevole di rispetto e che non volesse altro che il bene del suo popolo.

Questa idea si è rivelata nella sua completa assurdità un anno fa esatto, e ogni giorno da allora scopriamo cosa la Russia è capace di fare, con sorprendente leggerezza.

Non c’è articolo della Convenzione di Ginevra che la Russia non abbia violato, con la sola eccezione dell’uso di armi chimiche (per ora).

Maltrattamenti e uccisioni di civili?
Uso di armi vietate?
Saccheggi?


E, come ogni spregevole terrorista, la Russia si è sperticata sin dalle prime settimane di guerra in minacce, andando dal grottesco al criminoso, sperando di spaventare le opinioni pubbliche occidentali.

E, in vari casi, c’è anche riuscita.

2. La tecnologia militare russa è inferiore.

Una teoria, abbastanza popolare prima di questa guerra, diceva che le armi russe fossero generalmente più economiche e meno propense a rompersi di quelle occidentali.

Il mito dell’affidabilità delle armi russe ed ex-sovietiche insomma.

Un mito crollato miseramente a febbraio/marzo di un anno fa.

Ogni sistema d’arma russo, e le loro forze armate in generale, hanno dato pessima prova di se in battaglia, in Ucraina.

Dopo un anno, la Russia non ha ancora la superiorità aerea, e le volte in cui ha provato ad ottenerla i suoi jet sono stati fatti a pezzi dalla contraerea.

Dopo un anno, i blindati e i corazzati russi si sono rivelati degli inutili catorci, vecchi di 40 anni nel migliore dei casi, e completamente inutili anche se nuovi nel peggiore.

Dopo un anno, le tanto temute forze speciali russe si sono rivelate essere non meglio di bande di picchiatori, buone solo per pestare dissidenti e sparare a qualche ribelle male armato, demotivato e denutrito.

Perfino icone come il Kalashnikov Ak-47 e le sue moderne iterazioni (AKM, AK-74, AKSU, ecc…) si sono rivelate per quello che sono, dei normalissimi fucili privi dell’alone mistico che immeritatamente li circondava.

No, il Kalashnikov non spara se lo seppellite nel fango.

No, il Kalashnikov non sfonda i muri come fossero di pongo.

No, il Kalashnikov non è indistruttibile.

E che dire dei carri armati?

Olimpiadi 2022 del lancio della torretta.


3. L’Europa non ha alcun bisogno delle risorse russe per il suo benessere e sviluppo.

Mi ricordo bene il terrore che serpeggiava, sparso anche dai TG, riguardo la nostra dipendenza dal gas e petrolio russo.

Specialmente il gas era presentato come necessario, un bene senza il quale l’industria si sarebbe fermata, l’inverno sarebbe stato insostenibile e le nostre case sarebbero diventate degli enormi frigoriferi.

La propaganda russa calcò molto su questa idiozia, e fa ancora più ridere vedere ora i loro ridicoli video terroristici.


E invece, cos’è successo?

Prescindendo da fattori sui quali non abbiamo alcun controllo, come l’inverno molto mite che abbiamo passato, semplicemente abbiamo fatto quello che si fa quando una risorsa non è detenuta da un solo soggetto.

Abbiamo comprato altrove.

Norvegia, Algeria, paesi del golfo, USA, sono solo alcuni dei paesi che hanno sostituito la quota di importazioni di gas russo di cui facevamo uso un anno fa, senza particolari problemi.

Senza ridurci a mangiare i nostri criceti, come sperava la propaganda russa, e i suoi sicofanti fra di noi.

4. UE e USA sono pesantemente infiltrati dalla propaganda russa.

Non passa giorno che, sulla TV italiana, ci vengano risparmiati personaggi infimi come Santoro, Orsini, Vauro, Caracciolo, Fabbri, e simile feccia antiamericana e filorussa.

L’ambasciata russa in Italia si permette anche di prendere in giro, a mezzo vignette con stereotipi offensivi, il paese che la ospita.

Tutto normale, col tipico italiano col naso da porco, che beve vino per strada…

Emergono inoltre collusioni (per me evidenti da anni, ndr) di certi partiti italiani con la nomenklatura russa.

La Lega, a trazione Salviniana, ne è forse l’esempio più ovvio e pittoresco, ma non mancano traditori simili nelle fila degli altri partiti, come Conte, attuale leader del Movimento 5 Stelle.

La Piazza Rossa ha un serio problema di roditori.

Tutti i figuri sunnominati non temono nulla, pur di incensare il loro idolo, nessuna figuraccia è troppo grande, o idiozia troppo palese, perché questa gente ne stia alla larga.

E guai a far notare a questa gentaglia l’inconsistenza delle loro idiozie!

Accorreranno, in massa, i loro esegeti e sostenitori, giustificando anche la più palese delle cretinate, in quanto, come dice il titolo qui sotto…

5. Le parole, a quanto pare, non hanno più significato.

Non è un concetto difficile.

L’italiano è una lingua con molte parole, e non serve il più competente degli esegeti per carpire il significato dei deliri di Caracciolo o chi per esso.

Se sono sbagliati, e lo sono, non esiste che venga difeso con le peggiori arrampicate sugli specchi degli ultimi 10 anni.

E invece no.

Post su post, con la fogliazione della Treccani, che discettano e ci spiegano (con la consueta suprema arroganza) come X non vuole dire X, che “Putin non invaderà mai” non vuol dire quello che ogni persona che ha fatto la prima elementare può leggere.

Notare la data, specialmente il giorno, coincidenza vuole che sia di poco superiore al QI dell’autore.

Allo stesso modo, dalla Russia, ci vengono insegnate nuove definizioni per parole che, fino a un anno fa, credevamo di sapere.

Poveri scemi che siamo, a leggere il vocabolario e a scoprire che:

nazista


s. m. e f. e agg. [v. nazismo] (pl. m. –i). – Forma accorciata per nazionalsocialista, usata comunem. con tono polemico per indicare non solo chi fu esponente o fautore del nazionalsocialismo, ma anche chi tuttora ne condivida o esalti l’ideologia e la prassi: le rappresagliele stragi compiute dai n.; come epiteto ingiurioso e spreg.: è un n., un vero nazista! Come agg.: i gerarchi n.; metodicrimini n.; la fine del regime nazista.

Invece no.

Per Peskov, Lavrov, Putin e i loro scagnozzi nella propaganda russa (e non solo) la parola “nazista” significa tutt’altro.

L’hanno usata per definire Zelensly, un presidente eletto democraticamente, di origini ebraiche e che una volta al potere non ha fatto nulla di strambo o che sarebbe familiare ai nazisti, quelli veri.

L’hanno usata, la parola in questione, per definire i sistemi-paese europei odierni, che di nazista hanno così poco che a momenti manco sanno più che diamine è la svastica.

Non l’hanno usata però, questa parola, per definire gente come questo bel signore, fondatore della compagnia mercenaria Wagner che tuttora combatte in Ucraina per i russi, i cui tatuaggi mi sembrano abbastanza chiari.

Dmitri Uitkin, una delle persone perbene che piacciono a Berlusconi, in vece di Zelensky.
Chiaramente un sincero democratico.



Non l’hanno usata in relazione ai gruppi estremisti europei (tipo Forza Nuova) che gli inviano volontari.

Ne dobbiamo quindi dedurre che: “nazista” significa invece:

nazista


s. m. e f. e agg. [v. nazismo] (pl. m. –i). – Forma accorciata per nazionalsocialista, usata comunem. con tono polemico per indicare non solo chi fu esponente o fautore del nazionalsocialismo, ma anche chi tuttora osi criticare la Federazione Russa e le sue azioni.

6. L’ONU è inutile.

L’ONU, sinora, cosa ha fatto per prevenire o risolvere questo conflitto?

Fra veti incrociati, risoluzioni non vincolanti e simili amenità prive di riscontri fattuali, che ha combinato questo organismo internazionale?

Ha inviato forse i Caschi Blu per cacciare i russi?

Ha forse cacciato la Russia dal Consiglio di Sicurezza?

Ha per caso imposto sanzioni e punito chi non le rispettasse?

Direi di no, oltre le belle parole e il puro spettacolo (anche gratificante, per carità) non si è andati, ma se volevo farmi quattro risate a vedere dei tizi in giacca e cravatta dire cazzate mi bastava collegarmi a una qualunque live della Duma russa, non serviva l’ONU.

7. Le armi, e le sanzioni, servono. E sono l’unica cosa che i dittatori capiscono.

No professore, non faccia così. Guardi, le do un giocattolo sovietico che prende in giro gli americani, va meglio vero?

Mai una lezione è stata più ovvia, è dal 1939 che sappiamo che cercare di accontentare i dittatori non fa altro che galvanizzarli.

E’ un pò come trattare con dei bambini viziati.

Comprargli il giocattolo che vogliono e che chiedono urlando e sbattendo i piedi non fa altro che fargliene chiedere altri, con maggior arroganza, in futuro.

Vanno quindi fermati, e non c’è altro modo per farlo se non quello di sconfiggerli sul campo.

E no, non ha alcun senso cercare il negoziato con Putin.

Ha violato ogni singolo trattato che è stato firmato con lui, con che credibilità dovrebbe farsi garante del rispetto di un qualunque cessate il fuoco?

In conclusione

Questa guerra ha provocato solo danni, in primis umani e in secondo luogo materiali.

Una sola cosa è migliorata, e cioè la visibilità di molti mentecatti con opinioni a dir poco disgustose che magari, prima, erroneamente rispettavamo.

Ora sappiamo di chi fidarci e di chi essere guardinghi.

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