Ucraina: La crisi politica del 2007

C’eravamo lasciati con la crisi politica del 2006 che ha lasciato il Governo Yekhanurov sfiduciato, in vista delle imminenti elezioni.

E cominciamo proprio dalle elezioni: a questo giro il sistema elettorale prevede un proporzionale puro: unico collegio nazionale, voto di coalizione e sbarramento al 3%. Ah una cosa: in questa elezione i parlamentari hanno il vincolo di mandato, introdotto con una riforma costituzionale nel 2004.

I risultati mostrano il paese diviso in tre tronconi. A est e sud è tutto partito delle regioni, il centro nord da un forte risultato per la Tymoshenko, e l’ovest rimane fedele a Nostra Ucraina

File:Wahlkreise ukraine 2006 eng.png

Il nuovo parlamento è così composto

  • Partito delle Regioni (Yanukovich) 186
  • Timoshenko Block (Timoshenko) 129
  • Nostra Ucraina (Yekhanurov) 81
  • Socialisti (Moroz) 33
  • Comunisti (Symonenko) 21

Maggioranza 226, quindi il governo più logico sarebbe un Timoshenko 2 sostenuto da Nostra Ucraina e Socialisti.

Ma più facile a dirsi che a farsi: come abbiamo visto Yushchenko ha addossato tutte le colpe del fallimento della rivoluzione alla Timoshenko, che non è ben vista dagli altri oligarchi all’interno di Nostra Ucraina. I Socialisti inoltre vogliono assicurarsi che la nazione non entri nella NATO, e che rallentino le privatizzazioni, e naturalmente Poroshenko e Moroz ambiscono entrambi alla presidenza della Camera.

Insomma, non si trova la quadra e i negoziati proseguono fino all’estate quando si sembra trovata la quadra con la Timoshenko al Governo, e Poroshenko presidente della Camera.

Ma è qui che con un colpo di teatro il Partito delle Regioni sostiene e fa eleggere Moroz come presidente della Camera, distruggendo la coalizione arancione. Si forma una coalizione di unità nazionale chiamata “coalizione anticrisi” composta dal Partito delle Regioni, Nostra Ucraina, Socialisti, e Comunisti. Solo Timoshenko si mette all’opposizione del governo Yanukovich che si insedia ad inizio Agosto.

La coalizione prevedibilmente non funziona, e Nostra Ucraina già nell’Ottobre 2006 dopo appena due mesi ritira i suoi ministri, e passa all’opposizione.

Alcuni membri di Nostra Ucraina però continuano a sostenere il Governo, e questo è contrario al vincolo di mandato che avevamo visto essere in effetto per questo parlamento. Con questo pretesto il 2 Aprile 2007 il presidente Yushchenko scioglie le Camere e organizza delle elezioni anticipate. Naturalmente il Governo non ci sta e parte uno scontro istituzionale.

A questo punto sono i sostenitori di Yanukovich a scendere in piazza e marciare su Kyiv. Dall’altra parte anche i sostenitori di Nostra Ucraina e del blocco di Timoshenko scendono in piazza e la tensione cresce.

Si cerca un accordo per uscire dalla crisi, mentre si attende che la Corte Costituzionale si pronunci sulla legittimità della decisione del Presidente.

Da inizio aprile a fine Maggio le tensioni in città continueranno, con i sostenitori delle fazioni contrapposte mobilitate in piazza

Yuschenko in questa fase maneggia la corte costituzionale in maniera che possiamo tranquillamente definire illegittima rimpiazzando a piacimento i giudici nella sua quota. Il Consiglio d’Europa si esprime sostenendo che l’Ucraina dovrà seguire qualunque opinione uscita dalla corte costituzionale, al contempo però sempre il Consiglio d’Europa si esprime negativamente sul vincolo di mandato.

Ma la crisi continua, e il potere giudiziario viene ripetutamente manipolato dal presidente che arriva a licenziare il procuratore generale che era stato incaricato a fine Aprile Ad un certo punto ci si trova anche di fronte al problema della catena di comando dato che le forze armate rispondono al Presidente, mentre la polizia risponde al Governo. In un momento che deve essere stato drammaticamente buffo la Polizia ha fermato la colonna di militari che il Presidente aveva chiamato per mantenere l’ordine in piazza. Nonostante tutto però gli scontri furono molto limitati e la situazione rimase sotto controllo.

La crisi è in un completo stallo ed è chiaro che la legittimità della Corte Costituzionale non è in questo momento molto più alta di quella dei manifestanti in piazza. Per questa ragione Presidente, Governo, e parlamento mediano cercando un accordo che fisserà le prossime elezioni per il 30 Settembre 2007.

Durante questa fase politica tesa l’Ucraina ancora una volta si riunisce davanti alla TV per Eurovision dove Verka Serduchka rappresenta la nazione a Helsinki, con una canzone che velatamente prende per il culo la Russia, nei limiti consentiti dal regolamento. Lasha Tumbai significa probabilmente Russia Goodbye.

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