Ucraina: come fallisce una rivoluzione

C’eravamo lasciati con la rivoluzione Arancione che nel Gennaio 2005 ha coronato Yushchenko presidente.

Come avevamo visto la rivoluzione è stata organizzata e sostenuta da una larga coalizione che va dai socialisti ai liberali e, che non solo è sostenuta dai “nuovi oligarchi europeisti”, ma proprio una di questi oligarchi – Yulia Tymoshenko – è stata la figura di punta della rivoluzione.

Ed è proprio alla Tymoshenko che viene affidato il nuovo governo della nazione. C’è però un secondo oligarca che si è distinto durante la rivoluzione in particolare dal punto di vista dei finanziamenti: Petro Poroshenko.

Poroshenko è un altro Oligarca che si è arricchito dopo la caduta dell’Unione Sovietica. Nel ’93 investe in vari campi, in particolare l’industria dolciaria. Poroshenko comincia a farsi strada nella politica e mentre da una parte acquisisce le imprese dolciarie Statali dall’altra si candida come indipendente e viene eletto in parlamento nel 1998.

In questo periodo naturalmente si avvicina al presidente Kuchma e riesce a consolidare le aziende dolciarie nazionali in un nuovo gruppo chiamato Roshen. Poroshenko però non è solo il Willy Wonka Ucraino, ma comincia a differenziare i suoi affari comprando tra le altre cose la rete televisiva “5 Kanal”.

Sul lato politico la sua legislatura parte da indipendente vicino ai socialisti, quindi forma un partito di centro sinistra chiamato “Partito di Solidarietà Ucraina” che confluirà nel neonato Partito delle Regioni (il partito di Yanukovich). A questo punto emergono gli scandali che abbiamo visto nella scorsa puntata e Poroshenko sentendo il vento del cambiamento rifonda “Solidarietà” unendolo questa volta al blocco Nostra Ucraina con il quale viene rieletto in parlamento nel 2002.

Naturalmente lo staccarsi da Kuchma ha grosse conseguenze sui suoi affari perché immediatamente la magistratura comincia ad indagare sui sospetti casi di evasione fiscale e corruzione legati alle sue aziende. Con l’elezione di Yushchenko tutto viene archiviato e anzi, Poroshenko viene premiato con il posto di segretario del Consiglio di Sicurezza e Difesa.

Ma torniamo al governo Tymoshenko. Nei mesi che conducono ad Eurovision il governo spende e spande aumentando le pensioni, salari, e aiuti. Il ritorno di popolarità e fiducia internazionale per Yushchenko è tale da permettergli una passerella in eurovisione consegnando un premio speciale in uno dei momenti politici più imbarazzanti della storia della competizione. Naturalmente – e giustamente – è stato molto criticato per questo.

Il governo Tymoshenko sembra funzionare, almeno in questi primi mesi, e a Luglio Forbes la dichiara la terza donna più influente al mondo dietro solo a Condoleza Rice e Wu Yi (Merkel non era ancora Cancelliera).

In Russia non son certo felici della situazione, anche perché l’Ucraina non è la sola nazione che prova ad uscire dall’orbita di Mosca in quegli anni. Meno di due anni prima i Georgiani con la Rivoluzione delle Rose hanno cacciato il presidente Shevardnadze, sostituendolo con il giovane Saak’ashvili.

Una delle risposte più “goliardiche” della propaganda Russa al successo di questi astri nascenti della politica internazionale è la produzione di un film porno dove una coppia di pornostar interpreta i ruoli di Tymoshenko e Saak’ashvili mostrando come secondo loro i due capi di Stato siano segretamente amanti e filorussi. Evito di linkarlo che altrimenti Black viene a prendermi a casa, ma lo trovate facilmente sui siti di nicchia. Guardatelo se volete farsi un’idea delle perversioni del porno Russo, dove sembra obbligatorio avere un nano. Ah un’altra cosa: questo film vede la partecipazione delle Min-Niet che sono un trio musicale stile TaTu ma con molto meno successo. Questo gruppo un po’ come scherzo alla rivoluzione arancione ha inciso la versione da discoteca di una canzone per bambini chiamata “Canzone Arancione”.

Tornando a cose più serie ora che la popolazione ha più soldi in tasca comincia immediatamente a comprare più carne, tanto da causare una crisi di produzione, peggiorate dalle epidemie di aviaria. Anche i carburanti, e altri beni di prima necessità come lo zucchero salgono di prezzo. Si sospetta che dietro a questi aumenti ci sia un Cartello di oligarchi, tra cui Poroshenko (ricordate? il Willy Wonka Ucraino: se sale il prezzo dello zucchero è certamente coinvolto). Il governo con grandi sforzi riesce a far fronte a questa crisi: ricordo ad esempio che quando ero in Ucraina il diesel aveva un prezzo calmierato per gli autotrasporti.

Ma è una nuova crisi quella che travolgerà definitivamente il Governo Tymoshenko. La vendita dell’acciaieria di Nikopol. L’acciaieria in questione era stata venduta dalla precedente amministrazione al genero di Kuchma, Pinchuk, con una gara dubbia. Con il cambio di presidente furono investigate e annullate migliaia di privatizzazioni del precedente governo, ma quella di questa acciaieria fu rilevata legittima dai giudici. Tymoshenko forza la mano per riprendere questa acciaieria e favorire Pryvatbank, ma dall’altra parte Poroshenko vuole che l’acciaieria rimanga a Pinchuk, che è già intenzionato a venderla ad un gruppo Russo.

Questa lotta interna sfascia definitivamente la coalizione tra Nostra Ucraina e il Tymoshenko Block, e l’8 settembre il Presidente fa cadere il governo, con un discorso alla TV che attribuisce colpe e corruzione a Tymoshenko “traditrice della rivoluzione”.

Yuschenko nomina come nuovo Primo Ministro Yuriy Yekhanurov, un’alta carica di Nostra Ucraina che dopo la rivoluzione era diventato Governatore della regione di Dnipropetrovs’k. Occorrono due votazioni per ottenere la fiducia. Il suo governo continua le liberalizzazioni, ma non tocca più i contratti dell’era Kuchma.

Rattoppato il governo interno del paese Yuschenko comincia ad occuparsi delle relazioni internazionali dell’Ucraina, in particolare cercando di avvicinarsi alla Georgia di Saak’ashvili. Ad Agosto i due capi di Stato firmano la dichiarazione di Borjomi (di cui non ho trovato il testo) con l’intenzione di creare una nuova comunità di stati. Nel Dicembre del 2005 i due Capi di Stato si incontrano a Kyiv e invitano anche i presidenti di Estonia, Lettonia, Lituania , Macedonia, Romania, Moldavia, e Slovenia e insieme formano la Comunità di Scelta Democratica. L’idea iniziale era probabilmente quella di creare una alternativa alla CSI, ma la comunità non si è mai sviluppata anche per via dell’instabilità politica degli Stati membri.

Forse in risposta a questi tentativi di emancipazione dell’Ucraina la Russia nel dicembre del 2005 chiude i rubinetti del gas, violando gli accordi sui prezzi che dovevano esser validi fino al 2010. Il nuovo contratto viene firmato il 4 Gennaio 2006 con i rubinetti del gas ancora chiusi. Il parlamento non ci sta e vota la sfiducia a Yekhanurov che rimarrà in carica in attesa delle elezioni di Marzo che rinnoveranno il parlamento.

La Rivoluzione Arancione a questo punto ha completamente perso la sua spinta propulsiva, ed è incredibile che ci sia voluto meno di un anno.

Qualche giorno prima delle elezioni l’Ucraina sceglierà Tina Karol per rappresentare il paese ad Atene nel successivo Eurovision

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