Tether e la storia che ci raccontiamo sul denaro

Torniamo a parlare di criptovalute: oggi è il turno di Tether, la criptovaluta scambiata alla pari con il dollaro USA.

A cosa serve Tether

Per molti il mercato delle criptovalute è fortemente speculativo: si compra a poco e si vende a molto sfruttando le oscillazioni del mercato per far soldi rapidamente. Per far questo però non è sempre possibile scambiare una criptovaluta con un’altra perché è facile che tutte le criptovalute scendano contemporaneamente, ad esempio quando cominciano a circolare notizie su possibili regolamentazioni di questa o quell’altra nazione.

Allo stesso modo non è facile scambiare direttamente criptovalute con soldi veri, perché i soldi veri finiscono in una banca vera, e la banca vera non è abbastanza veloce, oltre a varie questioni di commissioni e tasse.

Per questa ragione si è pensato di creare una criptovaluta esattamente alla pari del dollaro che può essere scambiata agilmente nelle varie piattaforme per la gestione di criptovalute.

Come funziona Tether

Tether non funziona come il bitcoin, ovvero non c’è una rete paritaria di volontari che mina e crea dal nulla dei gettoni di numero limitato. Tether è un token creato da una azienda privata con sede ad nelle isole vergini britanniche e da lei venduto.

Quale è il problema

L’azienda afferma di avere abbastanza dollari per coprire tutti i Tether emessi. L’azienda però ha patteggiato una multa da 41 milioni di dollari riguardante l’accusa di aver indotto gli investitori a credere che ci sia veramente questa riserva, che quindi è molto probabile non ci sia. Naturalmente patteggiare una multa non è una ammissione di colpa, e per ora non sono emerse prove che questi depositi non esistano. Ma son pure scarse le prove a favore dell’esistenza di tali depositi.

Quanto dovrebbe essere questa riserva? Attorno ai 69 miliardi di dollari!

Esatto: ci sono in giro 69 milioni di sti token che la gente ha acquistato da una azienda privata per il valore di un dollaro in dollari o molto più spesso criptovalute, e che viene scambiato sempre con il valore di un dollaro.

La storia che ci raccontiamo sul denaro

Il denaro ha un valore intrinseco nullo, ed è la storia che collettivamente ci raccontiamo a dare un valore reale a questo denaro. Noi e il negoziante dobbiamo sempre credere che un euro valga qualcosa, altrimenti non faremmo alcuna transazione. Naturalmente per le valute nazionali ci son le banche centrali a dar solidità a tutto, mentre nel caso di Tether c’è una azienda privata.

Fino a quando chi compra e vende Tether crederà alla storia che quel token vale un dollaro tutto continuerà ad andare allegramente. Perché se credono che quei 69 miliardi son coperti allora perché non 699 o 6999?

La questione è cosa succederà se ad un certo punto questi operatori smetteranno di credere nel valore del Tether. A quel punto ci sarà un altro bel buco e un sacco di soldi “bruciati” quando il valore del Tether verrà fissato dal mercato.

C’è un secondo problema naturalmente. Dato che questi soldi creati dal nulla sono scambiati per criptovalute, allora questi 69 miliardi contribuiscono ad alzare il prezzo di tali criptovalute. Ovvero non ci son più neppure i dollari reali che qualcuno butta alzando per alzare il prezzo del bitcoin, ma ci son anche questi dollari finti.

In conclusione

La gente è totalmente uscita di testa per la questione delle criptovalute. Già dare un valore a qualcosa perché è raro e la gente lo vuole è abbastanza ridicolo, ma dare un valore a qualcosa perché lo ha emesso la stessa azienda che fa da “banca” delle criptovalute è totalmente da manicomio. Stiamo veramente parlando di soldi del monopoli. Soldi del monopoli che al momento valgono come due Fiat Chrysler Automobiles

Si sta mettendo veramente a dura prova il concetto stesso di denaro, e il tutto parte da: non mi fido delle banche centrali che non capisco ma mi fido di questi che fanno tanti meme.

Ci si può tracciare una bella correlazione tra vaccini e cure domiciliari…

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