Sfogo.

Che tocca fare per fare una legge elettorale… non solo in parlamento la tua stessa maggioranza dice “è una cosa necessaria ed impellente” salvo poi fare di tutto per non fare niente ma pure le pietre ti toccano quando provi davvero a darti una mossa.

Questa è la storia di un segretario del Partito Democratico che sta antipatico a tutti, eppure prende percentuali bulgare in libere primarie a cui partecipano quasi tre milioni di elettori; è la storia di come volendo le cose nel parlamento (anche senza l’azione diretta dell’esecutivo) si possono fare ma è soprattutto la storia di come c’è sempre chi è disposto a remare contro, soprattutto presentarsi come un moralmente superiore.

La consulta mesi addietro ha bocciato il porcellum; ci ha messo otto anni e mezzo (tre legislature) per pronunciarsi ed alla fine è arrivata a dire che la legge elettorale voluta da Berlusconi, Fini, Casini e Bossi (e vergata dalle manine di Calderoli… che però aveva ripreso una norma preesistente fatta in regione dal centrosinistra) è incostituzionale.

Dovete capire che la consulta non ha poteri infiniti, il massimo che può fare è tagliare (questo la Costituzione gli concede), ed il porcellum aveva due aspetti che andavano rivisti : il premio di maggioranza senza soglia (la soluzione : aggiungere una soglia per accedervi, era quindi preclusa) e l’impossibilità di votare un candidato: tagliare tutta la legge non era possibile (non ci sarebbe stato a cosa tornare) ed aggiungere non si poteva per cui la soluzione è stata patetica, cioè togliere solo le parti incostituzionali.

Eccoci qui… la legge elettorale in vigore oggi è quella legge mutilata, una specie di proporzionale monco di più parti e privo di un senso perché tagliato e cucito per non lasciare un pericoloso vuoto… una legge così brutta che la stessa consulta dice che è il caso di fare subito un altra legge per mandare in pensione questa.

 

A parole sono tutti daccordo ma nessuno vuole fare qualcosa. In senato il PD presenta una norma ma non riesce (ed a quanto pare non vuole) farla uscire dalla commissione ed il M5S col suo modo di fare (dire no a tutto) riesce ad affossare tutto. Fortunatamente l’odiato Renzi riesce a diventare segretario del PD e senza perdere tempo sposta la discussione dal senato (dove per l’approvazione è necessario un accordo fra partiti) alla camera (dove il PD è autosufficiente) ed inizia a fare il proverbiale giro delle sette Chiese.

Partendo da tre proposte, più o meno valide, Renzi apre a tutti i partiti che sono disposti ad ascoltarlo e va ad incontrare tutti i leader… da Fratelli d’Italia a salire tutti sono stati contattati per discutere le proposte e cercare la quadra all’annosa questione.

C’è chi ha detto di no per questioni politiche e chi ha continuato a dire di sì pur chiedendo infinite variazioni… infine c’è chi ha ricevuto un SMS in cui si diceva di non commentare e non discutere della norma… in pratica tutto si stava rallentando. L’impresa “erculea” di Renzi è stata quindi la cosa più normale del mondo: dopo aver parlato con Verdini e Brunetta (portavoce di Forza Italia) Renzi si sente dire che dovrebbe parlare con Berlusconi e decide d’incontrarlo nella sede del PD.

Che è successo ? Beh, in pratica Berlusconi si è messo all’angolo da solo uscendo dalla maggioranza e non gode di buona salute parlamentare (e, a quanto pare, fisica)… Renzi è sempre stato una spina nel fianco per Berlusconi, i due sono troppo simili ed infatti in diverse occasioni il patron del centrodestra ha provato a boicottarlo come meglio poteva… tuttavia in questo momento lui ha bisogno del riconoscimento del segretario del PD per ritrovare un minimo di centralità e per ricomporre i legami con le varie anime della destra, e quindi accetta.

Nella maggioranza col PD ci sono NCD e Scelta civica, due partiti di dimensioni modeste che non vedono di buon occhio una legge elettorale maggioritaria e che, dietro le quinte, sperano in ogni modo di fermare una riforma che li costringerebbe a ridursi ai margini del dibattito politico. Le cose non vanno meglio all’opposizione dove alcuni partiti semplicemente vegetano in attesa di tempi migliori (Fratelli d’Italia e SEL) ed altri semplicemente dicono “no” a tutto nella speranza che gli venga riconosciuto il loro valore di “purezza” e di “coerenza” (più l’odio smisurato nei confronti del PD).

In pratica Berlusconi era l’ultima spiaggia per il neosegretario, costretto a fare il prodigio subito o rimanere impantanato nel “non fare” della politica italiana… Renzi lo sa ed accetta di vedere Berlusconi, lo vede e riesce a tirar fuori un accordo. L’accordo in sé non ha gran valore, le leggi elettorali si cambiano, s’emendano e s’aggiustano a seconda delle necessità ma almeno s’è riusciti per una volta a rimettere in moto un qualcosa che sembrava fermo e costretto a restarci. La cosa infatti non si limita a Berlusconi in sé, gli altri partiti, complici dello stato d’immobilità, hanno paura di restare indietro e quindi, vedendosi in difetto cercano subito di recuperare il tempo perso ponendosi al centro di questa riforma della legge elettorale… il primo è proprio quell’NCD di Alfano che, fuoriuscito da Forza Italia, ha paura di vedersi sorpassare dal suo “ex”.

Che ci voleva ? Finalmente una cosa seria, eppure al solito non mancano le recriminazioni ed i mal di pancia… si comincia dal popolo viola, si veda Mascia ed il suo popolo viola, un non-qualcosa che orbita sempre più vicino al M5S e che per l’occasione s’è recato (il popolo viola) al nazzareno per scagliare uova sulla macchina di Berlusconi (probabilmente era la prima volta che questi girotondini si sono avvicinati così tanto ad una sede del PD)… si veda il Movimento 5 Stelle che, per bocca del padrone assoluto dice assolute buffonate e si veda Casini e Scelta Civica, che hanno paura di essere consegnati al passato da cui rifuggono da oramai un decennio.

Di questi il più divertente è sicuramente Grillo che accusa “due extra parlamentari non possono discutere le leggi” scordandosi che lui ed il suo compare sono mesi che discutono leggi e proposte (tutte strampalate) fra di loro per poi magari farle girare un po’sul blog privato di Grillo, votare dagli iscritti (fantasiosamente ribattezzati “popolo”) e quindi consegnarle ai robo-parlamentari del Movimento. Grillo dice che le leggi si fanno solo in parlamento e si scorda di quando le proposte sono presentate nella “piattaforma” meglio nota come “sistema operativo” per essere discusse, emendate e votate dallo stesso “popolo” per poi essere portate all’attenzione dei vari “rappresentanti del popolo” che dovrebbero presentarle per come sono, senza possibilità, ESSI STESSI, di emendarle o correggerle.

Grillo parla e straparla, si sente offeso perché non è del giro ma è proprio lui, insieme al compare, ad aver detto ai parlamentari del Movimento 5 Stelle di non aver a che fare con Renzi e di non considerare le proposte.

Perché ? Perché speravano, e forse era anche logico crederlo, che Renzi finisse per non concludere niente e quindi hanno pensato fosse inutile andare a vedere il bluff. Non importa se anche i loro “amici”, da Scanzi a Travaglio, gli hanno consigliato di provarci… niente, il desiderio di porsi al di fuori e di dirsi “intonsi” era troppo forte, troppo grande la volontà di dire “noi con quelli non vogliamo averci a che fare”.

Ed ora ? Ed ora siamo alla cassa e questa è la politica. Ti sei voluto tirare fuori ? T’è piaciuto mostrare il faccino di quello che non si piega e non vuole averci niente a che fare ? Bene, la politica è l’arte del possibile e l’inflessibilità di chi vuol fare tutto da sé ti qualifica come quel che sei, ovvero un corpo estraneo che viene naturalmente espulso. Intanto state lì a godervi quest’auto emarginazione, nel medio termine ci penserà l’elettorato, stufo di vedere otto milioni e passa di voti usati solo per fare il campeggio sui tetti, a darvi il benservito.

E vi brucia, oh se vi brucia essere gli unici che si sono tagliati fuori in modo netto e non circostanziato fin dall’inizio, ora potete piangere ed urlare, accusare d’incostituzionalità l’universo mondo e sputazzare parole argute a tutti i giornalisti ancora disposti a prendere le vostre dichiarazioni ma il fatto è che tutti si sono trovati daccordo e quest’accordo andrà avanti e porterà ad una riforma della legge elettorale oggi e forse ad una riforma della costituzione domani.

Verranno fatte, si faranno, e non bastetà chiamare in causa un Fassina (chi ?) scontento per cambiare questa cosa, e non basterà salire sui tetti, scambiarsi baci in aula, fotografare apriscatole, farsi il tour in India o chissà quale plateale pagliacciata per cambiare il fatto che finalmente ci si muove e voi, che siete entrati come quelli del cambiamento siete nei fatti il peso più immobile di questo parlamento.

La fuori la gente soffre ed ha problemi, s’è stufata della politica paludata, anche della politica che parla di destra e sinistra per poi non fare nulla… e vuole cambiamento, vuole un nuovo inizio, vuole la terza repubblica.

Su di essa ad opporsi ci siete solo voi, seduti come un macigno a dire che non vi sta bene niente… vi abbiamo sentito e sopportato, guardato e ragionato con voi, vi abbiamo ascoltato e tollerato per troppi giorni, che sono diventate settimane, che sono diventati mesi… ora però basta. Ci avete insultati, derisi, presi in giro e traditi ad ogni pié sospinto, voi e la vostra presunta superiorità e purezza, la vostra “coerenza” a senso unico e la vostra idea che le cose si fanno solo quando lo volete anche voi (e quindi non si fanno), alla fine s’è fatto il conto fra quelli che restano e vi s’è girato intorno… chi da destra, chi da sinistra ma vi s’è lasciati lì e s’è andati OLTRE.

Ora tenetevi la vostra per fortuna ultima legislatura, il fulgore crepuscolare di un partito del 25% dei voti che poteva essere ed ha preferito non essere, vi spegnerete in un crepitio di scontrini, rimborsi, rivendicazioni e carnevalate… continuerete a raccontare gli stessi slogan (tutti avvizziti), a dire le stesse cose ed a non muovervi per come avete fatto da marzo ad oggi… e nessuno sentirà più la vostra mancanza.

 

Potevamo, con voi o per mezzo vostro, fare di più e far meglio… non avete voluto. Bene. Faremo senza di voi. Forse sarà un po’meno, forse sarà un po’peggio, ma se non altro sarà.

Riprendetevi armi, bagagli, Vday, NoTAV, restituzioni, stipendi autoridotti, streaming e paccottiglia inutile a cui non è mai corrisposto nulla di sostanziale e portatevi via tutto, non vi vogliamo più. E’meglio finanche Berlusconi, con tutti i suoi problemi , che una forza che dice dice ma non fa, non vuole fare e punta solo a sfasciare tutto.

Ora vi conosciamo, ora vi abbiamo messo da parte.

 

G.D.E.

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