Ritorno al porcellum

Chiunque di voi, nell’arco della propria vita, avrà avuto modo di leggere un libro o guardare un film inerente ai viaggi nel tempo e ai paradossi temporali (o spaziotemporali).
Quello dei viaggi nel tempo è una sorta di terreno minato per gli scrittori e gli sceneggiatori che si occupano di fantascienza, fantasy e horror. Il tema è affascinante e ricco di spunti, ma presenta delle difficoltà enormi ad essere affrontato in maniera plausibile senza affondare nell’illogicità dei paradossi, e difatti tra la miriade di media che trattano l’argomento solo una minima parte riescono in questo compito. Molti neppure ci provano.

Giusto per dare un’idea del problema dei paradossi possiamo citare il classico caso del tizio che torna indietro nel tempo e uccide suo nonno, impedendo così la nascita del proprio genitore e di conseguenza di lui medesimo. Ma impedendo la sua stessa nascita di fatto cancella il viaggio nel tempo appena compiuto e l’uccisione per propria mano del suo antenato, rendendo così possibile nuovamente la sua nascita, il viaggio nel tempo e l’uccisione del povero nonno, azione che cancella nuovamente la sua esistenza e  via così in un anello di creazione e disfacimento di eventi senza una possibile uscita.

Negli ultimi decenni si sono trovate varie teorie (in narrativa e persino in fisica) per giustificare questi paradossi; dalla creazione di una linea spaziotemporale alternativa sino alla suggestiva ipotesi (ad opera del famoso fisico Stephen Hawking) dell’esistenza di un fenomeno fisico attualmente sconosciuto che “protegga” in qualche modo l’universo dalle ipotetiche distorsioni temporali.

Tutto molto interessante direte voi, ma cosa c’entra con il porcellum ?
C’entra, perchè in questo momento si sta delineando in Italia un paradosso che ruota proprio attorno alla famigerata legge elettorale partorita nel 2005 dal governo Berlusconi.

Come ben saprete nelle ultime settimane si è fatto un gran parlare della legittimità del porcellum, considerato dalla Corte Costituzionale come parzialmente incostituzionale e pertanto da rivedere. Secondo alcuni illustri scribacchini nonché partiti e movimenti politici (tra i quali ironicamente chi lo ha promulgato e difeso sino a pochi mesi fa) la sentenza sul porcellum avrebbe tra i suoi effetti anche quello di rendere illegittimo il parlamento e il Presidente della Repubblica. Se non fosse una gigantesca cialtronata la cosa potrebbe portare rapidamente ad una serie di delegittimazioni a cascata, con conseguenze gravissime per il nostro paese.

La delegittimazione a posteriori delle ultime legislature renderebbe per forza di cose illegittime tutte le leggi e gli atti promulgati dall’Aprile 2006 sino ad oggi, ivi comprese le varie leggi finanziarie con tutte le diverse tasse e finanziamenti e persino le modifiche al diritto penale e amministrativo.
Lo stato dovrebbe quindi riprendersi tutti i vari finanziamenti così come i soldi della cassa integrazione erogati in questi anni, ricalcolare le tasse dovute con le vecchie norme e restituire (o pretendere) la differenza, e molti arrestati dovrebbero essere liberati (e risarciti) poiché imprigionati e condannati seguendo decreti o leggi illegittime. E questi sono soltanto alcuni esempi spicci; è realistico che pensare che nell’intercorrere del tempo necessario al rollback di 7 anni e mezzo di leggi illegittime il nostro paese sarebbe imbrigliato in una situazione di confusione normativa assoluta,  finendo così per piombare nel caos più totale, senza più legge e ordine. Una vera manna per i catastrofisti, un pò meno per tutti gli altri, rivoluzionari da tastiera compresi.

Ovviamente è una cazzata.
La corte costituzionale non ha affatto reso illegittimo il parlamento, ha semplicemente rilevato dei profili di incostituzionalità che hanno azzoppato il porcellum per i suoi usi futuri, ma non si sognerebbe mai di rendere nullo tutto ciò che in qualche modo è stato originato da quella funesta legge.
Tant’è che ha raccomandato al parlamento (di fatto riconoscendone la legittimità) di creare una nuova legge elettorale, raccomandazione che peraltro aveva già espresso in passato in differenti occasioni.

A questo punto chiunque con un minimo di sale in zucca, o che non sia un mentecatto o un balordo, avrebbe capito che l’attuale parlamento così come il Presidente della Repubblica siano in realtà perfettamente legittimi.
A quanto pare però viviamo in un paese in cui i mentecatti ed i balordi abbondano, e da più parti si innalzano grida che denunciano l’illegittimità di questo, di quello e di quest’altro ancora.

Stando ai differentemente sani di mente di cui sopra, il parlamento è illegittimo in quanto eletto con una legge elettorale incostituzionale, e  come conseguenza sono illegittimi anche il governo Letta e l’elezione a Presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano, poiché avvenuta in seno ad un parlamento non legittimo.
Ma attenzione perché se seguiamo il medesimo ragionamento anche il secondo governo Prodi (2006) non è da considerarsi legittimo, avendo avuto la fiducia da un parlamento eletto con il porcellum e quindi illegittimo.
Ed il governo Prodi non sarebbe il solo a non avere legittimità; la medesima sorte toccherebbe anche alla prima elezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica, eletto a Maggio 2006. La stessa Corte Costituzionale sarebbe da considerarsi illegittima, in quanto 6 dei suoi 15 membri sono stati nominati proprio da Napolitano e dal parlamento in seduta comune, e altri 5 (per un totale di 11 su 15) da altri organi dello stato comunque collegati al parlamento ed alla presidenza della Repubblica.
Continuando a seguire il ragionamento dell’illegittimità a cascata, se la Corte Costituzionale è da considerarsi illegittima allora anche la bocciatura del porcellum da parte della stessa Corte è illegittima, ne consegue quindi che il porcellum è tutt’ora legittimo.
Ma se il porcellum è legittimo anche l’elezione del 2006 è legittima, Napolitano è legittimo così come lo è il governo Letta, la Corte Costituzionale ed ovviamente l’azzoppamento del porcellum.
Ma se l’azzoppamento del porcellum è legittimo allora l’elezione del 2006, Napolitano, Letta, Corte Costituzionale e, di nuovo, l’azzoppamento porcellum non lo sono.

Ed eccoci al paradosso.

Provate a mettere un grillino alla prova del paradosso, e seguite il filo dei suoi ragionamenti secondo i principi logici che lui stesso promuove (l’illeggittimità a cascata).
Dopo un paio di giri all’interno del paradosso dovreste sentire un  secco rumore metallico, come il classico *crank* prodotto da un ingranaggio che si rompe, seguito da un odore acre e pungente che ricorda quello dei condensatori bruciati. E’ il cervello del grillino medio che si ingrippa, incapace di uscire dai vincoli logici in cui si è cacciato dando retta alle follie del duo brizzolato e degli scrittori di veline suoi amici.

Beninteso, questo è un paradosso falso. La sua esistenza è causata dall’erronea interpretazione da parte di alcune menti bacate e in mala fede di quanto espresso dalla Corte Costituzionale. Lo stesso paradosso lo si può trovare facilmente in un sudoku male eseguito, in cui i numeri sembrano rincorrersi ciclicamente generando errori a ripetizione. Se vi è mai capitato sapete bene ciò di cui stp parlando.

Rimane tuttavia un simpatico passatempo natalizio, in grado di assicurare ore e ore di allegria facendo detonare in compagnia le teste dei grillini. Divertimento per tutta la famiglia, meglio della classica tombola o dell’allegro chirurgo.

Buone feste a tutti, e in alto i corni !

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