Rapput (supercazzola in tre atti)

Avete presente cos’è la cosa che gli italiani odiano di più ?

Riformulo, avete presente la cosa che gli italiani odiano di più oltre che perdere una finale della coppa del mondo ?

Il precariato. E Grillo che fa ?

Prende il precariato, quello che tutti odiamo, e lo ficca in politica. Un genio!

Prima avevamo i pony express precari, oggi possiamo avere i senatori precari. Dice che il lavoro sicuro e la sedentarietà fanno male alla produttività? bene, ti faccio il deputato a progetto!

Ogni sei mesi stai lì e presenti il tuo programma agli elettori… “quante interrogazioni parlamentari hai fatto ?” “cinque” “male, malissimo, mica ti pago per poltrire. non vorrai mica farci sfigurare con la concorrenza, tu mi devi dare almeno dieci interrogazioni parlamentari al mese, altrimenti ti licenzio e torni a fare lo sguattero, te capì ?”.

È meraviglioso, ha preso la cosa che gli italiani odiano di più e l’ha fatta fare alle persone che gli italiani odiano di più (lavavetri al semaforo a parte)…

Lo stipendio è troppo equo ? Lo tagliamo.

L’eletto abita a ottanta chilometri da dove deve andare a votare ? Col cavolo che gli do un auto blu per arrivarci (magari con il pass per la ZTL)…fatti il motorino e se prendi una multa te la paghi da solo e ti faccio pure il cazziatone. Liberté, egalité… alimorté tua!

Prossimamente istituiremo la ruota della sfortuna, fra i premi in palio un ispezione di equitalia, un simpatico commando di casapound che ti occupa la casa mentre sei in vacanza al mare a Fregene o un adepto a cinque stelle che ti si piazza sul pianerottolo e ti monta un casino se esci di casa con due minuti di ritardo (con telecamere al seguito, of course).

Spettacolare… finalmente abbiamo la possibilità di fare ai responsabili di tutto il male del paese (voce fuori campo : “dotto’so’cento sacchi, centoventi c’o’scontrino” – “facciamo cento e t’ho voluto bene”)… dicevamo… abbiamo la possibilità di fare ai responsabili di tutto il male del paese quello che loro hanno fatto a noi.

Mio Dio (no Berlinguer… parlo con quell’altro) finalmente ci siamo riusciti… è la vendetta sociale (vendetta, tremenda vendetta)…

È solo che non funziona; cioè, voglio dire, noi questo volevamo farlo agli altri… erano gli altri politici, quelli che c’hanno ficcato nella merda che dovevano finire così (anche peggio, ma non lo posso scrivere, che poi diventa tutto V.M.18) non quelli bravi e buoni che vogliamo mandare noi per ripulire il parlamento… non i mucchietti d’ossa che si sono fatti un culo così per raccogliere le firme, fare volontariato, volantinaggio e magari c’hanno anche messo i soldi di tasca loro.

Cioè, voglio dire, mando un povero cristo a fermare il declino(r) e mi metto sul parabrezza della sua auto a controllare se ha messo il grattino per parcheggiare sulle strisce blu ? Gli taglio lo stipendio e poi m’incavolo se con quello che gli resta si compra una bottiglia di acqua minerale anziché bere dal rubinetto ?

Su, dai, ma così quello appena arriva da qualche parte rievoca il V-day per mandarmici a me… mentre io volevo mandarci lui perché ci mandasse gli altri… capisci bene che c’è qualcosa che non va.

Io volevo crederci ad un nuovo movimento/partito/quel che è che veramente parlasse di politica a misura di cittadino, e invece c’è uno che non riesce a dirsi antifascista che vorrebbe trattare i suoi stessi rappresentanti come fossero lo schifo che c’era prima… che li detesta così tanto che appena osano parlargli *ZAC*, li butta fuori e li insulta a morte (e non sempre in quest’ordine).

Poi dici uno s’incavola… ma se fai così ma allora ha ragione D’Alema con la sua aria da “io so’io e tu non sei un cazzo” perché almeno lui, con tutto che non lo si può vedere, che non lo si può soffrire, almeno lui -cavolo- ha rispetto di chi è dalla sua parte… almeno lui un minimo di spirito di corpo, quel che serve per non trattare chi è “dalla sua parte” (sia giusta o sbagliata) come una pezza da piedi ce l’ha.

E, per tragico che sembri, se mi stai facendo fare un elegia di D’Alema bimbo mio… vuol dire che da qualche parte, nonostante le premesse, hai cannato qualcosa… ma qualcosa di veramente grosso.

 

Poi dici, vabé, queste cose capitano… ma non è che uno può pensare a tutto… pensa un po’, l’altro giorno… c’ero io, Bono e Casaleggio… eravamo lì, all’alba della rivoluzione (in una caverna a lume d’olio … perché, non si sa mai, noi congiurati della libertà, c’avessimo anche la sala riunioni con la segretaria figa che porta il caffè sembrerebbe una presa per i fondelli) e a un certo punto Bono fa “maestriiii, domine” ed io “che cazzo vuoi ?”.

“Maestri… quisquilie sunt… c’è una casella con su scritto capo politico, che ci scrivo ?”.

Su per giù, lì per lì, qui per la, non lo so… di solito io ci metto X, X fa figo e non impegna, nel peggiore dei casi puoi dire che t’avvicini… poi Casaleggio mi indica e gli fa “in hoc signo vinces” alché mi fermo e penso… avrò mica sbagliato congiura? mi sembra di essere ad una riunione dell’Opus Dei…

…è andata così… le cose capitano, e così senza sapere dalla sera alla mattina ti svegli e sei candidato presidente del consiglio… ma a tua insaputa (che se lo sapevo anziché a ragioneria m’iscrivevo al classico, almeno capivo che cavolo si dicono ‘sti due).

Che poi dice… “capo politico”… ma capo politico non è mica candidato premier… è uno scherzo di Calderoli… nel 2006 il capo politico chi era ? Prodi… e chi è stato il Presidente del Consiglio ? Prodi.

Si vabbé ma nel 2008 chi era il capo politico ? Berlusconi… e chi è stato il Presidente del Consiglio ? Berlusconi.

E ho capito ma non è che uno può star lì a fare una regola di due casi (su due)… se capita capita… altrimenti se non capita boh, magari torno a fare teatro… cioè, torno a fare teatro in teatro… che altrimenti non si capisce.

È che ultimamente mi sento molto solo… una volta c’era Favia, e ora non c’è più… e c’era Ingroia, e ora non c’è più… però mi scrivono e mi mandano dei regali. Giusto ieri m’hanno mandato una collana fatta con gli Arbre Magique… ma non sarà che la biowashball non funziona per davvero ?

Fortuna che gli amici si fa in fretta a farli… per esempio l’altra sera ero lì ad aspettare di registrare un logo e mi s’avvicina un giovane italico virgulto, mi guarda e mi fa “tu sei antifascista ?”.

Sul momento mi sono preoccupato… pensavo di dirgli “No, io tifo Genoa” ma magari erano gobbi in trasferta quindi resto sul vago: “la cosa non mi compete” (oh, quando vado a farmi annullare una multa perché il camper c’ha l’assicurazione scaduta funziona sempre… per l’impiegato allo sportello)…

Miracolo! funziona! manco due minuti e siamo lì a parlare del più e del meno (tipo chi ha più procedimenti penali a carico); che poi era un ragazzo così inquadrato, un pezzo di pane (integrale)… che poi mi vengono a dire che non è vero che sono buoni, che sono brutti, sono neri… ma io mica ce l’ho con Calimero… infondo se devo paragonare loro e i miei, ma hai presente i miei che sono ? Almeno questi non rompono con la democrazia interna.

Si lo so, l’antifascismo è la spina dorsale della Repubblica, la colonna su cui abbiamo fondato l’Italia… ma a me i voti servono e se a destra c’è Berlusconi ed a sinistra sono mesi che non rosico più da qualche parte gli elettori dovrò pure prenderli.

Poi oh, ‘sti infami mi fanno pure il video e mi rovinano la piazza… e allora cambiamo un po’, facciamo un comunicato, nego tutto, parto con l’ermeneutica… mi riesce pure quasi bene (quasi, non ce la faccio a dire “sono antifascista”, ho il complesso di Fonzie)… la butto lì: “infondo io non sono né a destra né a sinistra… io sono oltre… sono ecumenico !”

E che vuol dire ecumenico ? E che ne so io ? Lascio un post-it al ghost writer e quando risponde vi faccio sapere…

…eh lo so, è dura la vita del capo politico… ma che volete farci, io volevo veramente fare qualcosa.

Ero serio all’inizio, quando si voleva fare di più rispetto allo star lì, come tanti bonzi, a protestare a progetto per poi tornare a casa e non cambiava mai un cavolo… c’ho provato, li ho chiamati, li ho fatti lavorare.

Era facile, erano tutti lì a lavorare a bastava dirgli tre o quattro cose, dargli una o due idee e loro facevano tutto con la loro buona volontà, perché ci credevano, e ci credevo anch’io.

Poi tutto è cresciuto, tutto è diventato grosso, pesante… io ? io sono un comico… campo facendo spettacoli… le battute non me le sono mai scritte da solo… io vado lì, pulito ed ordinato e ti recito la parte per bene, perché sono bravo… mi piace il mio lavoro… ma il mio lavoro non è mica questo.

Tutto è diventato grosso, tutto è diventato grande… complesso, difficile… dico una cosa oggi e domani devo rendere conto di quel che ho detto… ma che pensate che io sia fatto per fare tutte queste cose ?

Io sono qui, magari col testo scritto da un altro ma la gente sul palco guarda me… ci sono gli altri che sarebbero quelli che devono lavorare davvero ma sono dietro… davanti, in prima fila davanti al plotone d’esecuzione della piazza ci sono io… e se sbaglio ? e se non sono capace ?

Io sono un comico… io voglio fare teatro…

 

Milano, interno giorno… primo piano di un riccioluto signore che legge dei sondaggi: MUAHAHAHAHAHAH

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