Presidente Trump, ma non in Italia

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Trump ha vinto.

Non ci credevo, non ci credevate, non ci credeva nessuno, nemmeno lui.

Eppure, ha vinto.

Come ha vinto la Brexit.
Non ci credevo, non ci credevate, non ci credeva nemmeno Farage (che difatti ha confessato in diretta mondiale di avere mentito sui motivi per votare Brexit).

Vi do’ un aiutino per capire: vi aspettavate che Bersani “pareggiasse” nel 2013? No?
Ebbene, anche questa volta in Italia nelle disgrazie siamo primi in assoluto.

Le elezioni americane pero’, per via del loro coverage quasi pornografico, danno, per chi sa capire, la chiave di comprensione di tutto cio’ che succede nel mondo occidentale in questi anni.

Le elezioni americane ci insegnano che presentare un candidato noioso, che non ha nessun messaggio se non “votate me”, che non promette niente di buono per la gente comune ma solo regali ai ricchi, ecco quello non e’ un candidato vincente.

Molto meglio gridare ai quattro venti slogan per ragazzini scemi come “rendero’ l’America di nuovo grande”, perche’ almeno ce l’hai un messaggio.
Poi fara’ l’esatto contrario, perche’ e’ uno stupido, incompetente, impreparato, mentitore seriale e pure porco.
Pero’ il messaggio e’ passato e le elezioni le ha vinte.

Infatti guardate in Italia: qual e’ il messaggio che sentite ripetere di piu’ su Renzi?

“Servo delle banche, amico delle lobby”.

Ohibo’, e’ la stessa cosa che dicono alla Clinton.
Non che Trump sia diverso. Anzi si’, Trump e’ diverso, nel senso che e’ ancora piu’ corrotto e colluso con la gente peggiore d’America.
Eppure ha vinto, perche’ dalla sua ha avuto il giusto messaggio, la giusta comunicazione e la giusta immagine.

La comunicazione e l’immagine sono importanti, cari D’Alema, Bersani, Civati e compagnia cantante.
Riproporre sempre le stesse facce che erano al governo 30 anni fa, con gli stessi slogan oscuri e balbettati, controvoglia e in maniera deprimente, fa perdere.

La sfida Clinton-Trump e’ semplicemente la sfida Bersani-Berlusconi(Grillo) del 2013.
Un candidato stanco e retorico, senza messaggio e inconcludente, contro populisti che non saranno bei ceffi, ma almeno un messaggio ce l’hanno.

Per questo personalmente preferisco Renzi a Bersani: non sara’ un galantuomo, sara’ un cazzaro, pero’ un messaggio ce l’ha e lo porta avanti, e ha la capacita’ di vincere le elezioni.
Se ci fosse stato un Renzi (o ancora meglio un Sanders o un altro Obama) al posto della Clinton, Trump avrebbe perso. Magari non di moltissimo (contro Sanders e Obama sarebbe stato massacrato pero’), ma ora non ce l’avremmo come presidente USA.

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