Non è mai il momento

Ultimamente Nancy Pelosi ha visitato Taiwan, come ben sappiamo.
La Cina ha reagito con un’aggressiva esercitazione militare, con lancio di missili in varie zone intorno all’area di Taiwan.
Il messaggio della Cina era chiaro: “questa visita ci ha fatti incazzare”.
La Cina ha anche preso misure diplomatiche, chiudendo alcuni canali di collaborazione con gli USA.

Un certo numero di occidentali, evidentemente impressionati dallo show militare della dittatura, hanno detto “non è questo il momento di provocare la Cina”.
Un modo di vedere la cosa che sembra saggio: il dittatore non stava facendo rumore, quindi perchè andarlo a svegliare? Magari era diventato buono, perchè provocarlo?

Il problema con questo pseudo-ragionamento è che è stato applicato anche a Putin, e ora ne vediamo le conseguenze.
Bisogna commerciarci, bisogna parlarci, “elevarlo a interlocutore” (semi-cit), così diventerà buono.
E invece è venuto fuori un regime nazista che minaccia il mondo di olocausto nucleare a reti unificate, mentre commette un genocidio.
E il motivo è semplice: siccome noi siamo sempre impegnati con una crisi di qualcosa, con il pieno al SUV, con il PIL dello 0.1% che non rientra in qualche parametro assurdo, e così via, non sarà mai il momento. Il momento per fare qualcosa contro il dittatore non arriverà mai.
E siccome non è mai il momento, il dittatore capirà l’antifona e andrà avanti coi suoi piani. Magari metterà su una rete di propaganda per ingigantire il rumore mediatico su scemenze, come i terribili sbarchi di immigrati. Magari si comprerà qualche partito nazionale di estrema destra e populista che faccia schiamazzi su queste questioni irrisorie.
Così il parco buoi sarà impegnatissimo a parlare di qualche roba ininfluente, e il dittatore andrà avanti indisturbato.
A chiunque punti il dito sulla questione, e chieda di fermare il dittatore, verrà quindi risposto che “non è il momento”.
E quando sarà il momento? “Boh, ma intanto non rompere che c’ho da fare”.

E così eccoci qui, siamo nei guai seri.
Ottimo lavoro, occidente. Un risultato che neanche il leggendario Tafazzi sarebbe stato capace di ottenere.

Parlando di Taiwan, va detto chiaramente: la storia “Nancy Pelosi ha fatto male a visitare Taiwan” è la solita scemenza dovuta a mollezza occidentale, esattamente come la storia di “bisogna negoziare con la Russia”.

Esattamente come l’Ucraina, Taiwan è governata da adulti responsabili, che prendono le loro decisioni.
E che questo sia chiaro: il governo di Taiwan è 10 volte più competente e saggio di qualunque governo occidentale al momento in carica (Draghi escluso). Non ci credete? Andate a guardare le loro interviste, e cercate di capire di quanti anni luce sono avanti rispetto ai nostri politicanti occidentali (di nuovo, Draghi e pochi altri esclusi, ovviamente).

Siccome c’è Taiwan nel mirino dei missili Cinesi, e siccome c’è l’Ucraina nel mirino dei missili Russi, si lasci decidere a loro come vogliono gestire la loro difesa (magari supportati da qualche consulente USA).
L’Ucraina ha bisogno degli HIMARS? Glieli si diano in abbondanza.
I Taiwanesi hanno bisogno di una visita di Nancy Pelosi? Bene, che la ricevano.

Quello che c’è da fare, si fa. Punto.

Basta con questa mollezza, per cui gli occidentali se la fanno addosso a qualunque minima vibrazione della poltrona sotto al sedere.
Basta col dire alle vittime “non è il momento di lamentarsi, siamo troppo occupati a conservarci il sedere al caldo per salvarvi da un massacro”.
Basta col dire “eh ma se noi non facciamo rumore, magari il dittatore non si sveglia e resta buono”.
Non parlo nemmeno di quelli che “eh ma io ci devo fare il pieno al SUV”, che non meritano nemmeno considerazione, visto che sono gli stessi che blaterano di “libbertah” quando gli fanno mettere la mascherina.

La questione è chiara: ci sono nel mondo dei dittatori, principalmente quello Russo e Cinese, che vogliono giocare all’impero.
Si sono ricostruiti gli eserciti perchè li vogliono usare.

Lo ripeto, perchè questo evidentemente non è entrato bene nella testa di tanti occidentali.

Si sono ricostruiti gli eserciti perchè li vogliono usare.

Ma qui casca l’asino: non vogliono solo usarli, loro vogliono essere sicuri di vincere. Ma hanno paura dell’occidente, perchè hanno veramente paura di prendere invece un sacco di legnate.
Per questo abbaiano, abbaiano, abbaiano di olocausti nucleari, di inverni in cui congeleremo, di guerra totale, di scontri che nessuno può vincere, di grandi provocazioni dell’occidente e altre follie.

Perchè sanno che il didietro degli occidentali è molle, e il loro apparato digerente non regge nemmeno alle vibrazioni più minime, scaricando immediatamente tutto il suo contenuto, nel panico totale.

Lo ripeto chiaramente: il motivo per cui la Cina si è incazzata così tanto, il motivo per cui la Russia abbaia di guerra nucleare, è perchè hanno paura di noi. Molta più paura di quanto noi ne dovremmo avere di loro.
Sanno che in uno scontro frontale molto probabilmente perderebbero, e i loro preziosi opulenti sederi non sarebbero più al caldo.

Davvero credete che Mr. Putin si diverta a rinunciare a grandi case, festini e lusso? O che lo zio Ping sia un gran fervente sostenitore del comunismo, pronto a sacrificarsi per i suoi ideali? Ma stiamo scherzando?
E’ gente che mangia aragosta e caviale a piene mani, vive in ville gigantesche piene d’oro, figurarsi se vogliono passare il resto dei loro giorni in un bunker anti-nucleare a mangiare gallette ammuffite in compagnia di soldati puzzolenti.

Il fatto che la Cina e la Russia si incazzino così tanto è un buon segno.
Il fatto che gli Americani vadano e vengano da Taiwan e dall’Ucraina è un buon segno.
Mandateci le portaerei, i politici, le fanfare e le ballerine di can-can. Che accendano i riflettori e che gli occidentali siano lì di casa, in diretta TV.

E vedrai che sarà l’apparato digerente del dittatore, quello che cede.
Magari sarà per questo che Kim si porta in giro la toilette portatile ovunque va.

E come disse Mussolini: “Chamberlain non sa che presentarsi come un borghese pacifista a Hitler, equivale a dare a una belva selvaggia un assaggio di sangue”.

Hitler e Chamberlain alla Conferenza di Monaco. Guardate come Hitler sorride e appare gioviale. Un dittatore in fondo buono di cui ci si può fidare, non credete?

PS: aggiungo un paragrafo perchè avevo dimenticato un fatto importante. Chamberlain voleva farsi amico Hitler perchè fortemente preoccupato dell’Unione Sovietica. Siccome l’URSS era una minaccia, sperava di avere Hitler in qualche modo dalla sua parte.
E questo fu un errore madornale, come ho scritto sopra e come rilevò Mussolini.
Anche noi abbiamo fatto lo stesso errore: abbiamo cercato di farci amica la Russia per contenere la Cina. E invece abbiamo incoraggiato Putin ad attaccarci, perchè gli abbiamo mostrato di essere deboli e di perdonargli praticamente qualunque cosa.
La Crimea sono i nostri Sudeti, Putin è il nostro Hitler (e fa di tutto ultimamente per assomigliarci), Xi Jinping è il nostro Stalin.
E il nostro Chamberlain chi fu? Io direi Angela Merkel.

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