Movimento dollaroni

Ci avevate creduto davvero ?

La democrazia dal basso, uno vale uno, la politica a costo zero. In questi ultimi mesi i dogmi grullini sono caduti uno ad uno, assieme ai sondaggi trionfanti che vedevano il Mò Vi Mento di Grillo addirittura sopra il 20%.

Adesso è palese anche per i meno abili nell’utilizzo di quella grossa appendice che ogni uomo porta sulla spalle che le utopiche premesse su cui si regge il M5S sono soltanto delle chimere, balle studiate a tavolino per raccogliere consenso tra i gonzi e i delusi della politica.

Uno vale uno si diceva, ma come si è visto tra le cinque stelle ce ne sono due che valgono più di tutti, comandano con il pugno di ferro e non accettano voci contrarie.

Si parlava anche della democrazia dal basso, salvo scoprire che le varie proposte e votazioni all’interno del forum del movimento vengono totalmente ignorate, ed il programma è sempre il medesimo “calato” dall’alto.

Cosa rimane quindi ? Ma la politica a costo zero ovviamente. Il grande miraggio che permetterà a chiunque di fare politica senza pesare sulle tasche dei contribuenti.

Peccato però che poi si vada ad inciampare su piccolezze di questo calibro : http://www.beppegrillo.it/movimento/donazioni/

Sembrerebbe che Grillo abbia capito che per fare politica i soldi siano necessari, e pure in grosse quantità visto che richiede ai propri accoliti ben un milione di euro (quasi due miliardi delle vecchie lire).

Ci sarebbe da chiedersi se l’ammontare richiesto verrà effettivamente raggiunto, ma in fondo la cosa non è realmente importante. Ciò che sarà interessante sapere è per quanto i militanti a 5 stelle vorranno foraggiare un partito “virtuale” e basato interamente sul web. I partiti tradizionali hanno necessità di pagare l’affitto delle sedi fisiche, di acquistare la cancelleria, pagare bollette e talvolta servirsi di professioni per dei lavori troppo delicati da mettere in mano a semplici militanti.

Ma un partito che non ha sedi cosa se ne fa di un milione di euro ? A chi vanno e per quale motivo un partito che professava il costo zero della politica ha  improvvisamente ha necessità di un tale apporto di denaro. E chi è il tesoriere (o meglio il non-tesoriere) che lo gestirà e a nome di chi ?

Domande che non hanno delle risposte nette, come è di consueto nell’universo a 5 stelle, ma basta pensare un attimo ai trascorsi interni al movimento per trarre da soli le giuste conclusioni : Sono sempre Grillo e Casaleggio che decidono,  fanno, disfano ed impongono, mentre agli attivisti è riservato il ruolo di semplici pedine inconsapevoli e in certi casi sacrificabili.

Niente di nuovo sotto il sole. Mancano meno di due mesi alle elezioni, forse a forza di gridare “Svegliaaaaaaa!!!!!!!!!1!!111!!!!!” qualcuno riuscirà a svegliarsi davvero.

 

“Il costo della politica è un’invenzione linguistica dei politicanti per diventare ricchi, o almeno benestanti, con le risorse dello Stato. Io non conosco un solo politico povero. Le elezioni sono diventate un “Gratta e vinci”, una lotteria di Stato, un’assicurazione per la vita dei partiti. Il tesoriere di un partito è spesso più importante dello stesso segretario. Lo Statuto del MoVimento non prevede un tesoriere” – Giuseppe Piero Grillo, 27 Marzo 2010

 

http://www.youtube.com/watch?v=1TUB1PWcZM0

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