Le primarie liguri

Per quanto abbia provato ad ignorare la questione per evitare dissidi, cosa non facile visto che c’era sempre qualcuno che giorno dopo giorno postava articoli, dichiarazioni e quant’altro, alla fine la questione Cofferati s’è schiantata su questa stalla in modo pesante e non mi è stato possibile continuare ad eluderla per il quieto vivere quindi, avendone già parlato nei commenti è il caso di scriverne, ma non prima d’aver fatto le dovute premesse.

Ho cercato d’evitare la questione “Cofferati” non per vergogna per quello che emergeva; i problemi erano altri: il primo riguardava il fatto che onestamente non avevo seguito granché la cosa ed il secondo è che per come è stata montata la cosa si preannunciava la solita guerra santa fra “chi sta con Renzi” e “tutti gli altri”.

Manco a farlo apposta io passo per renziano, l’unica mia colpa quella d’aver votato Renzi alle primarie e riconoscere il fatto che è il segretario del PD e quindi meriterebbe dai compagni di partito, se non altro, il rispetto che si tributa al proprio segretario. Ovviamente questa posizione basta ed avanza per passare per un pericoloso estremista filorenziano col salame sugli occhi sempre pronto a difendere il leader carismatico.

Perché questa premessa ? Perché per quel che mi riguarda la cosa non ha assolutamente a che fare con Renzi solo che, essendo il caso “montato” in modo tale che opporsi a Cofferati significa passare per filorenziani oltranzisti mi sono trovato al punto d’aver paura di scriverne… sì, avete capito benissimo, paura… perché sapevo che qualcuno mi sarebbe saltato alla gola accusandomi d’essere di parte e sarebbe scoppiata una guerra santa nella stalla.

Per un po’quindi la mia idea me la sono tenuta per me… poi quando Cofferati ha fatto una cosa che non ho potuto tollerare ho sbottato e “muoia Sansone con tutti i filistei” ho cominciato a rispondere per le rime.

Vorrei che capiste questo perché, v’assicuro, in questo periodo è veramente tragico doversi sentir dire le stesse uscite tanto dai grillini quanto dai sostenitori della minoranza del PD che, a quanto pare, in quest’occasione hanno preso a copiargli gli slogan.

Lasciamo perdere le dietrologie e delle ricostruzioni fantastiche che vedrebbero Renzi come una specie di Ernst Stavro Blofeld redivivo che agisce per far fuori i nemici, non m’interessano le illazioni ed i discorsi di “alta politica”, preferisco attenermi ai fatti e commentare la cosa in sé senza dover cercare, dietro ad ogni cosa, la traccia dell’oscuro mastermind che vuole tifentare patrone ti monto piegando il PD al suo volere.

Ok, ma che è successo esattamente ?

E’successo che Cofferati, dopo una lunga assenza dalla scena politica (prima sindaco di Bologna e poi europarlamentare, alla faccia del “lascio la CGIL e torno a lavorare alla Pirelli”) s’è presentato alle primarie della Liguria dove ha affrontato la Paita.

A quanto pare (lo dico perché nella gazzarra di questi giorni è difficile capirci qualcosa) la Paita è sostenuta da Burlando che s’è da poco convertito al renzismo (sempre per la storia delle correnti e dei signori del male che tramano nell’ombra) mentre Cofferati è stato sostenuto dalle “opposizioni interne” (vale a dire da chi non si riconosce in Renzi) e, dietro a quella che doveva essere una semplice primaria, s’è giocata una specie di guerra segreta fra la “maggioranza” renziana e le “opposizioni”.

Queste le fazioni in guerra: da un lato i renziani che volevano “conquistare un’altra regione” (non per il PD ma per Renzi) e dall’altra “gli altri” (civatiani in primis, mi pare di capire)  che volevano prendere la Liguria per assicurarsi di mandare il segnale (sigh, sti segnali ci stanno decimando) che non tutte le regioni sono, in maggioranza, “con Renzi”.

E’abbastanza contorto ? Io dico di sì, ed è anche per questo che, per quanto ho potuto, me la sono fatta alla larga.

Succede che le opposizioni pensavano d’avere una vittoria facile per una serie di ragioni: Burlando non s’è potuto ricandidare (ha mandato avanti la sua “delfina” a quanto pare), pesa ancora la questione dell’allagamento di Genova (che, a torto o a ragione, è vista come “colpa” del governatore uscente, e la cosa ricade sulla Paita) e Cofferati è ricordato come un (ex?) leader forte di “Vera Sinistra” (ok, qui forse esagero, però a sentirlo il suo orientamento è molto più a sinistra dell’attuale linea del PD, al punto di perdersi nell’elogio a Tsipras)… insomma, doveva essere una vittoria epocale, di quelle che non lasciano adito a dubbi, ed invece non solo non c’è stata la vittoria schiacciante del “cinese” ma non c’è stata neppure la vittoria: Cofferati ha perso le primarie.

Qui sono iniziati i problemi perché Cofferati, suo diritto, non ha accettato il risultato, ha annunciato che ci sono stati brogli e s’è appellato alla commissione di garanzia (l’organo interno del PD) per verificare la correttezza delle elezioni, parlando di “stranieri alle urne” e di voto di scambio.

A questo appello è seguita anche una denuncia, e la DIA (o almeno credo sia la DIA) ha aperto un fascicolo e stà indagando. Già qui la questione s’è fatta spinosa e per un po’ho cercato d’evitare la questione perché era evidente che la cosa fosse una polveriera in attesa d’esplodere.

Purtroppo la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso è arrivata quando Cofferati (per carità, ancora suo diritto) vistosi confermare sconfitto dalla commissione (come, improvvidamente, ha rimarcato Renzi) decide d’andarsene dal PD, fa una conferenza stampa in cui spara a zero sul partito e comincia a girare per talk show e programmi che trattano di politica attaccando l’ex partito che, a suo avviso, gli avrebbe fatto un grossissimo torto.

Ecco, lì non sono più riuscito a tenermela.

Sia chiaro (l’ho già scritto un paio di volte), Cofferati ha tutto il diritto d’appellarsi alla commissione di garanzia, a fare degli esposti se crede che ci siano dei reati ed a lasciare il PD se non ci sta più bene, fino a qui non si scappa… il punto è che il comportamento in sé lo trovo, oltre che dannoso per il PD nel suo insieme (infatti, a quanto mi pare di capire, ora Cofferati vorrebbe costituire un nuovo partito) anche abbastanza bambinesco.

Voglio dire, nel momento in cui Cofferati s’è messo in competizione ha implicitamente accettato che i giudici di questa “gara” fossero gli organismi del PD e le regole quelle del partito… ovvio che se c’è qualcosa di poco pulito si ricorre alla magistratura (nessuno gli rimprovera l’esposto) ma il regolamento è uno e secondo quello ha perso.

L’organismo che poteva cambiare le carte in tavola è la commissione di garanzia, ma pure quella, dopo aver annullato i voti nei seggi in cui ci sono state delle irregolarità, ha stabilito che la Paita ha vinto le primarie e Cofferati le ha perse. A questo punto, avesse veramente  avuto a cuore il PD e rispettato i suoi regolamenti avrebbe dovuto accettare la sconfitta e restare DENTRO al PD in attesa del responso dell’indagine in atto: se, come crede, la questura gli darà ragione, potrà presentarsi di nuovo, in un futuro prossimo, con la vittoria in tasca.

Invece “il cinese” ha deciso di strappare e non solo è andato via  ed ha preso ad attaccare il PD ma ha lasciato dietro di se un partito avvelenato in cui ci si fa la guerra… cosa che sicuramente gli farà comodo se accetterà le indicazioni di Landini & co. ed andrà avanti nell’idea di costruirsi un partito di sinistra tutto suo.

Ora il punto è: lasciando perdere se ha ragione o torto (attualmente la cosa è sopra la nostra testa: spetterà alla magistratura appurarlo), ammettiamo per assurdo che abbia ragione: che governatore sarebbe stato uno che si comporta in questo modo ?

Che governatore sarebbe stato uno che non accetta l’autorità (dopo esservisi affidato) perché questa gli da torto ?

L’attacco portato in queste ore dai “cofferatiani” è che quando vi furono dei brogli a Napoli si decise d’annullare le primarie e mandare avanti un terzo, solo che allora il PD venne distrutto alle urne, e comunque sarebbe stato sbagliato perché sarebbe stato uno schiaffo a tutti quegli elettori che si sono recati nelle sedi del PD ed hanno votato, onestamente, per avere la Paita o Cofferati.

C’è gente cha da perso del tempo, pagato (una cifra simbolica certo, ma l’ha fatto) e che si troverebbe davanti ad un “vabbé, abbiamo scherzato, il candidato lo decidiamo noi”, questo non sarebbe serio e se è vero che a Napoli (dove, mi dicono, la questione aveva ben altri connotati… con tanto d’infiltrazioni) s’è agito così questo non vuol dire che sia obbligatorio usare sempre lo stesso metro (peraltro elettoralmente fallimentare).

Non che i “cofferatiani” (scusatemi se uso il termine, ma non so come definire chi, nel PD, difende uno che ha mollato il PD e si fa il giro delle poltrone nei talk show per dirne peste e corna) siano granché disposti a ragionare sul punto, per loro poco conta il fatto che a confermare la validità delle primarie è stata la commissione, poco conta il fatto che i tanto discussi “brogli” siano al vaglio della magistratura e che sarà quella (e non le dichiarazioni al vetriolo di quest’ultimo) a dire se effettivamente gli avvenimenti si sono svolti come sostiene Cofferati o meno… la guerra sulle virgole è già scoppiata.

Cofferati rilancia, in queste ore, che a votare siano andate persone pagate e/o elettori di centrodestra che preferirebbero la linea politica della Paita (più possibilista al centro) rispetto a quella di Cofferati (più tendente a sinistra). Lasciando perdere il fatto che le primarie sono aperte proprio per lasciare che siano gli elettori a decidere qual’è il candidato più gradito, ricordo che ad oggi non è dato sapere se e quanti sono stati questi “infiltrati”, quanti voti sono stati comprati (né, da chi, né se dietro a quegli acquisti ci sia la Paita… o solo la Paita) e se effettivamente hanno inciso sull’esito o meno. Tocca aspettare che sia la magistratura a parlare, e forse chi difende Cofferati a corpo morto dovrebbe aspettare i pronunciamenti di quest’ultima prima d’infangare il proprio partito (tutto, nel suo insieme, includendoci pure la commissione di garanzia) di condotte disdicevoli.

Ad oggi quel che sappiamo è solo che la commissione ha annullato i voti (tutti i voti, inclusi tanto quelli a favore di Cofferati quanto quelli a favore della Paita) nelle circoscrizioni in cui ci sono state irregolarità, ed anche rifacendo i conti la Paita s’è confermata vincitrice.

 

Intanto però il casino va avanti, ed ovviamente in tutto questo i detrattori del PD (non di Renzi ma del Partito Democratico) ci sguazzano.

E allora forza, via, litighiamo… facciamoci del male come è tradizione nel PD. Roviniamoci la vita per correre dietro a Cofferati. Regaliamo la Liguria al centrodestra, o a Grillo o a qualche altro, prendiamocela fra noi mentre gli avversari, quelli veri, ridono ed ingrassano.

Bruciamo tutto nel falò della vanità di Cofferati.

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