Le parole che rivelano

So bene che si potrebbe fare un bel discorsone molto accademico, sull’argomento che vado a fare oggetto di questo post.

Ma io farò una chiacchierata, modi semplici, termini semplici.

Metti che ad uno capita di guardare una serie TV che parla di deportati in Australia.

Metti che gli venga voglia di saperne di più.

Metti che vada a informarsi senza molte pretese in rete.

Ci trova cose come questa, e vi prego di leggerla senza che io debba copiarla
Vi prego di leggerlo…se lo riporto diventa un ettaro di articolo; del resto è breve, e poi ci capiremo.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=12970

Vi appare si una sintetica storia della nascita delle colonie , delle sue ragioni giuridiche, e di quello che ne è stato fatto, con le efferatezze che vi sono state, che allora del resto erano tipiche del periodo ( non per nulla Beccaria era un innovatore, no?)…ma qui si dividono i tipi di lettore.

C’è quello che legge, e dice che si, che è giusto, che non rileva nulla di insensato, e che viene accompagnato per mano alla conclusione dell’ articolo ( leggetelo, è breve), e trova dunque assolutamente normale poi dirsi, come fosse una scoperta rivoluzionaria, che ‘come ho fatto a non pensarci prima’?

Da allora troverà normale ed intelligente anche il revisionismo sulla seconda guerra mondiale e sul nazismo.

Si sentirà uno cui ‘non la si è fatta’, che è uscito da una cecità temporanea, e comincerà a mettere in discussione tutto.

Ve ne sarà invece un altro che non troverà sensato che in un articolo in cui si rivendica come sterminio quello dei nativi australiani, poi li si definisca ‘selvaggi arretrati’, e sentirà un fischio nell’orecchio, che è un fischio di allarme, e che sentirà crescere tale fischio quando leggerà ‘in Nuova Zelanda invece la popolazione era guerriera e fiera, e curiosa delle innovazioni che vedeva arrivare con le navi inglesi’…ecco; il fischio si accentuerà alla parola ‘guerriera’;

si assommerà a quella ‘selvaggi arretrati’…e si dirà ‘qui qualcosa non va….stai a vedere che questo ama le nefandezze inglesi perchè è un revisionista parafascista, o meglio che ‘ci piacciono’ i nazisti’.

Ma non dice cose sbagliate o non storiche…ergo si procede. Alla fine dell’articolo svela se stesso; ha parlato delle nefandezze degli Inglesi in Tasmania Australia e Nuova Zelanda, nei secoli tra settecento e ottocento, per parlare di Jalta e Norimberga.

Allora se sei così, sei già andato a vedere se avevi ragione…e toh, ci trovi decine di pubblicazioni sul revisionismo filonazista, in cui è militante ed autore, compreso cose molto esoteriche.

Questo esercizio rende attivo lo spirito critico, e impedisce cadere in una trappola fatta di mille notizie reali, ma messe, come le briciole nel bosco della favola, apposta per portarti dove vuole l’autore, e farti abbracciare teorie che prima mai avresti neanche sfiorato.

Chi credete che lo faccia, se non per la materia che è abituato a conoscere?

Qualcuno ancora si chiede ‘come si possa diventare revisionisti?’…beh, così, seguendo il cammino delle briciole.

La questione, senza usare tante parole o espressioni retoriche, e per farla semplice, sta nel percepire dove sta la ‘parola significativa’…quella che, messa in un contesto apparentemente perfetto, indica che chi scrive ha una finalità, anche se la sottende.

Se non si percepisce questo, condurre ad accettare qualsiasi informazione è facilissimo.

Vediamone un altro esempio, ed è italiano; riguarda un fatto ritornato alla ribalta poco tempo fa, ed è legato al carcere piemontese di Fenestrelle.

Il fatto da cui partiamo è semplice in se stesso; dopo la sconfitta dell’esercito borbonico, i suoi soldati catturati, come sempre accade, sono stati rinchiusi per un certo periodo come prigionieri di guerra, e non tutti…dato che c’era la possibilità di riarruolarsi come soldato in quello piemontese.

Chi non ha accettato, e si era dopo il Volturno, ed era stato catturato, è stato ‘deportato’ come prigioniero.

Tra le diverse forme di deportazione di prigionieri, una delle più numerose fu verso il carcere piemontese di Fenestrelle; luogo montano, isolato, che era una punizione anche prima, per i rei piemontesi.

Quell’episodio, come del resto altri, è stato per un bel po’ dimenticato dalla storia, ma in se stesso, non ha nessuna forma di anormalità; la maggioranza dei prigionieri nei fatti fu liberata negli anni successivi, ed alcuni morirono di tifo, altri di tisi…di altri non si hanno documenti.

Era così anche per i repubblicani al tempo dei borboni, nelle prigioni di deportazione borboniche.

Si trattava di alcune migliaia; sicure le condizioni pessime della detenzione, in tutti i casi.

Nessuno aveva trovato questo episodio di Fenestrelle , una cosa cardine, di quelle in grado di illuminare una realtà, o un processo storico.

Ma poi sono arrivati i neo borbonici, che ne hanno fatto un luogo della memoria, con tanto di lapide, inventadosi fosse ‘uno sterminio di massa’…e che ci sta scritto su quella lapide, messa lì con tanto di festa e Celebrazione e torpedoni di pervenuti alla Solenne Circostanza?

Ci sta scritto: ‘Lo Sterminio dei Savoia’.

Ecco qui la parola chiave: Sterminio; se la unisci a ‘deportati’, avrai di sicuro l’evocazione degli stermini nazisti…e tutto prenderà un’altra luce.

Ecco che una persona cui viene raccontato cosa accadde con la deportazione ( parola chiave), dei prigionieri , e il loro sterminio ( parola chiave) a Fenestrelle, sarà portata a credere ai numeri gonfiati che i neo borbonici hanno inventato, causa mancanza di documentazione.

Se ne è occupato un famoso storico , Alessandro Barbero, che è un ottimo divulgatore, oltre ad essere un bravo storico, che parla di storia in modo molto leggero e poco cattedratico, ma dice sempre cose corrette.

Ha ricevuto male parole da molti neo borbonici, e lascio a voi il giudizio; qui un esempio di quello che è Barbero, quando parla del suo libro su Fenestrelle

http://lanostrastoria.corriere.it/2012/10/22/alessandro-barbero-sfata-la-leggenda-nera-di-fenestrelle/

Per sventare le strampalate teorie del neo borbonico, così come del revisionista nazista, serve dunque capire quale è la ‘parola chiave’, ergo vedere come facilmente si usa la parola sterminio, o nazista, tra i neoborbonici, e mi raccomando di godervelo tutto…perchè le ‘parole chiave’, sono adoperate solo dal neo-borbonico, che senza non ha nulla da dire.

Non serve necessariamente impegnarsi con cose di difficile lettura o comprensione, chiunque può capire se una cosa va verificata, anche solo imparando a fare attenzione all’uso delle parole.

Quelle che dicono cosa c’è non nelle righe, ma nei vuoti tra una riga e l’altra.
serve seguire quelle parole…ed andare a cercare chi non le adopera.
allora si sa informarsi, se si tratta di questioni storiche.

Mo’ avete capito come si diventa revisionisti, anche sapendo tutto di tutto , ma che non è la storia?

 

(mi sono rotta per ora…aggiungo link dopo…spero leggiate quelli che ho messo.

non ho molte ambizioni con questo articoletto 🙂 )

 

 

 

 

 

 

 

 

I commenti sono chiusi.