La strategia di difesa di Casaleggio

Ed ecco arrivare la strategia di Casaleggio che è, come qualcuno aveva anticipiato, identica a quella di Scientology.
Il discredito totale della persona “ribelle”, ovviamente interessata e pagata, che ha agito per i suoi fini oscuri.

In questo nuovo post sul blog di Grillo infatti viene riportato l’intervento di un “freelance journalist”, che vuol dire giornalista disoccupato, ma in inglese fa più figo (e Casaleggio ben lo sa).
La tesi propugnata in questo lunghissimo intervento è, appunto, quella del complottone contro il Movimento 5 Stelle.
Nella puntata di Piazzapulita infatti era presente anche Telese, ex giornalista del Fatto Quotidiano e ora direttore di Pubblico, dopo aver lasciato il suo vecchio giornale in polemica con la linea editoriale filo-grillina, capitanata da Travaglio. Questa linea ha trasformato un quotidiano una volta eccellente (almeno nelle analisi di politica interna) nell’house organ di un Movimento ancora “in cerca d’autore”.
Nell’intervento per prima cosa si cerca di screditare Telese e Pubblico, associandolo a Mediaset e altri gruppi “sospetti” e “poteri forti” come Luca Cordero di Montezemolo, in maniera più o meno indiretta.

Dopo aver preparato il terreno con questi deliri, il “disoccupat journalist” analizza a mente poco lucida gli eventi del filmato e della trasmissione, con un sistema di ricerca dei dettagli che ricorda le inchieste sull’Undici Settembre di Giulietto Chiesa, la cui attendibilità è ben nota a tutti. Ci si affida a calcoli cronometrici e analisi psicologiche dei dialoghi di ben dubbia attendibilità. Basta un orologio sfasato per mandare all’aria tutto quanto.

L’espressione della legittima opinione di Telese, come spesso fa in maniera forte e appassionata (ce lo ricordiamo ad Annozero quando “sembrò un pazzo” parlando degli operai saliti sulle gru), diventa motivo di sospetto. E’ infatti ben noto, secondo la mentalità grillina, che se Grillo o un suo fan gridano e sbraitano lo fanno perchè sono indignati e appassionati, ma se invece qualcuno esprime un’opinione contraria in maniera convinta e forte è necessariamente parte di un complotto.

Viene anche contestata la qualità dell’audio del fuori onda, reputandola troppo buona per una registrazione “casuale”. Forse il “giornalista liberamente lanciato” non è al passo con i tempi con la tecnologia di registrazione dei suoni, che negli ultimi vent’anni ha fatto passi da gigante, anche nel campo dei dispositivi portatili.
Avremo infatti tutti visto “Le Iene” qualche volta, che è un programma pieno di intercettazioni ambientali e telecamere nascoste che funzionano perfettamente.
Poi il “journalista” si inventa i suoni di accensione e spegnimento del microfono, a suo dire impercettibili, ma lui li sente. E dopo essersi inventato questo particolare, che poteva essere causato da una scarica statica casuale o da un pappatacio di passaggio, lo usa come prova del gombloddo.

Si dice poi che Favia non è uno sprovveduto, ha infatti lavorato nel campo della fotografia e registrazione. Quindi sicuramente non poteva commettere un errore simile!
Per forza, perchè è ben noto a tutti che chi lavora nel campo dei microfoni può riconoscerne uno acceso o spento, magari senza nemmeno vederlo, avvertendo il chakra del microfono che perturba la continuità della Forza.
Il concetto di “nascosto” o semplicemente “inaspettato” o “distratto”, ma anche “esasperato e ansioso di confidarsi” non dev’essere spiegato al corso per “journalisti freelanciati”.

Segue la ricostruzione del gombloddo, con lati che hanno dell’Evangelico. “Grillo alla festa del 5 Stelle di Brescia, a Roncadelle per la precisione, apparve abbastanza nervoso e scuro in volto, forse come mai era stato. Disse quasi subito che “anche noi avremo i nostri Scilipoti“, intendendo una sorta di sillogismo per un tradimento politico di cui forse sapeva l’esistenza, ma non i termini precisi.. Qualcosa era trapelato sicuramente.. “, che ricorda molto Gesù Cristo durante l’ultima cena, quando disse che “uno di voi mi tradirà“.

E’ chiaramente quindi un gombloddo per distruggere il Movimento 5 Stelle, di certo non un banale fuori onda in cui una persona esasperata e probabilmente un po’ sola, che crede in un progetto ma lo vede costantemente calpestato da chi l’ha creato, semplicemente confida quello che pensa da così tanto tempo e non ha mai potuto dire a nessuno, per via di tutte le persone che subito andrebbero a riportare queste cose a Casaleggio stesso.

Insomma, la linea di Casaleggio è chiara: non risponde personalmente, ma si fa scudo con uno dei suoi minions per screditare, con argomentazioni che solo Giulietto Chiesa avrebbe il coraggio di usare, una persona che ha denunciato il suo atteggiamento padronale e dispotico all’interno di un Movimento (pardon, MoVimento, che i Pasdaran ci tengono alla V maiuscola) che dovrebbe essere libero e democratico.

Dare una rapida lettura ai commenti al post non è di grande aiuto, perchè sappiamo che tra i commentatori ci sono sicuramente molti profili falsi creati dai dipendenti di Casaleggio.
Non possiamo quindi dire se i grillini crederanno a Favia o a Casaleggio (e minions), non possiamo dire se la base chiederà una democratizzazione del Movimento o se preferirà continuare a non usare il cervello e affidarsi ai padri padroni.
Speriamo che per una volta usino la testa e decidano in maniera veramente democratica. Altrimenti, sarà solo uno dei tanti movimenti estemporanei che muoiono rapidamente come sono nati.

P.S.: Favia su Twitter: “Non ho nessuna intenzione di andare nel PD, L’m5s è sempre stata ed è la mia casa. Che fai mi cacci?
A occhio potrebbe essere l’indicazione che Favia è pronto ad andarsene dal Movimento 5 Stelle e farsi un Movimento o gruppo da solo.

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