Io sono me stesso.

Vi insegno un gioco, le regole sono queste: ci può essere solo una vera sinistra, ed è quella che ha il patentino di “vera sinistra”. Per diventare “vera sinistra” qualcuno che si dice di sinistra deve accusare chi ha il patentino di “vera sinistra” di non essere abbastanza di sinistra, in questo modo gli strappa il patentino di vera sinistra.

Chi riceve il patentino di “vera sinistra” ottiene anche il certificato di “sinistra”, valevole 10 anni e rinnovabile, che gli permette di fregiarsi del diritto di definirsi “partito di sinistra”.

Ecco, in pochi passaggi si può definire cos’è la sinistra massimalista in Italia: una serie di gruppetti in lotta fra loro per definire chi è “vera sinistra” in una specie di gioco da tavolo in cui la situazione del paese e degli italiani sono solo un pretesto per costruire libelli tesi a rubare il patentino di vera sinistra all’attuale detentore in un eterna gara tesa a definire chi è il meglio fico del bigoncio.

 

Scusatemi, sono stanco di sentire certa gente; negli ultimi giorni ho girato un po’per i siti infestati dai grillini, ed ho sentito anche qualche voce critica su queste pagine (questo per chi dice che qui vige il pensiero unico), l’accusa più comune (ed anche quella meno ragionevole) è che il PD, Renzi, io, chiunque osi non essere daccordo con una certa visione (peraltro sempre coincidente con chi scaglia l’accusa) del mondo non è “di sinistra” o comunque non è “vera sinistra”.

Detto così ci può anche stare, ho sentito commentatori scrivere cose anche peggiori, il punto è che ieri ho ascoltato la discussione del senato sul Jobs act (oltre che ovviamente leggermi i vari comunicati di FIOM e CGIL) e m’ha colpito come anche lì il refrain sia lo stesso : Renzi non è di sinistra. La Camusso s’è lanciata in un molto più articolato “Renzi è come la Tatcher” e Landini ha fatto l’affondo su “occupiamo le fabbriche” (va da sé che la FIOM organizzerà dei pullman per andare nell’est europeo, visto che di fabbriche in Italia ne sono rimaste poche, e quelle poche che ancora ci sono seguiranno le altre se il sor Landini ci prova), variazioni sul tema, di fondo dicono tutti la stessa cosa, convinti che l’accusa di non essere di sinistra (o abbastanza di sinistra) sia una specie di “macchia nera”: una condanna a morte politica da conferenza stampa.

Beh, credo di non essere interessato ad essere di sinistra se questa è la loro definizione di sinistra. Io da povero italiano di umili origini (per dirla alla Gaetano Maria Barbagli) non ho avuto, come tanti grandi “comunisti” 24 carati patentino-muniti la possibilità di crescere in un ambiente comunista in senso stretto, e credo che a questo punto la cosa giochi a mio vantaggio perché mentre tanti s’impressionano (o fingono d’impressionarsi) per la mancata sinistritudine annunciata da questo o quello io, semplicemente, me ne sbatto.

 

No, niente padre di sinistra (mio padre è sempre stato orgogliosamente della Democrazia Cristiana, e lo è ancora) e non ho avuto frequentazioni di sinistra in giovane età, anche perché qui in Sicilia ed a Trapani in particolare essere di sinistra non è così comune, mi sono accostato a quella certa parte del ragionamento politico per gli ideali e per i ragionamenti, per i principi di fondo e per un qualcosa, che ho sempre ravvisato sentendo i vari esponenti, che parla di giustizia sociale e di protezione dei più deboli… qualcosa che stimo e rispetto, addirittura qualcosa che mi ricorda quel poco di buono che ancora oggi alberga nel pensiero “cattolico” (e lo dico da ateo). Questa la mia genesi.

Sono nato tardi ed ho iniziato ad interessarmi di politica tardi (per anni ho avuto una specie di “visione a tunnel” in cui mi fregava solo degli argomenti importanti per i miei studi ed i miei interessi correlati a tali studi) per cui mi sono abbondantemente perso gli anni ’90 e quando ho iniziato a guardarmi intorno gli arnesi della sinistra erano già lisi e poco credibili (come il sor Bertinotti, per capirci).

Perché questa filippica ? Per il semplice fatto che mi sono rotto di questa storia del “non sei abbastanza di sinistra” o “non sei di sinistra” o “sei di destra”. Non la sopporto più.

Non sopporto di dover sentire pontificare sui veri valori di sinistra e della contrapposizione fra padroni e lavoratori da gente che ha fatto carriera perché “figlio di”; sì, ha detto proprio “padroni” il visconte (mezzoconte di sua Santità, ci teneva al titolo) Max D’Alema, già presidente del consiglio, uno che di pensione prende quanto venti “lavoratori” e che passa le giornate portando in giro la sua notevole spocchia (fra l’altro poco proletaria) fra i salotti buoni di Roma e Bruxelles.

Non sopporto di dover sentirmi rinfacciare i valori di vera sinistra dai senatori di SEL, che si ritengono gli unici custodi della “sinistritudine” ed in base a quella hanno tutte le ricette per un mondo paradisiaco, solo che alla prova dei fatti sono convinti che tutto si possa creare con un paio di norme e due decreti (il contatto con la realtà a quanto pare è un optional dalle parti di Nichi Vendola).

Non sopporto di dover sentire decine di commentatori, molti dei quali con la sinistra non c’hanno niente a che fare (a capitolo Movimento 5 Stelle), che dicono “non sei di sinistra” e poi tirano fuori il modello di sinistra che era già obsoleto negli anni settanta.

C’avete rotto. Anzi, C’AVETE ROTTO.

Non ho, né io né chi vota il PD, l’obbligo o la necessità d’inseguire alcun patentino di sinistra, e non è che se non sono “di sinistra” come volete voi questo fa di me una persona indegna di votare, sono un elettore ed ho il diritto di votare chi e come cavolo mi pare, inoltre non ho alcuna necessità di giustificare a voi o ad altri i miei ideali e la mia posizione.

Io voto quel che mi pare, prendetevi le vostre idee su cosa sia la sinistra e giocateci a scopone fra di voi, così potrete rinfacciarvi a vicenda di non essere “vera sinistra”, sai quanto me ne frega ?

Se “vera sinistra” significa fare come Spinelli (che una volta eletta ha mandato a quel paese le promesse fatte perché si reputava l’unica in grado di rappresentare la vera sinistritudine in UE) o Maltese (così di sinistra che dopo aver lanciato strali per anni contro i doppi stipendi ora siede comodo a Bruxelles prendendosi la paga da europarlamentare e quella da giornalista, perché dimettersi gli pareva male) allora vi lascio volentieri patentino e certificato, continuate a parlare dell’importanza del proletariato nel terzo millennio, l’aderenza alla realtà è solo un inutile orpello ed a quanto pare carica e stipendione fanno comodo durante le apericene da 150 euro a coperto.

Da cattolico (quando ancora ero cattolico) una cosa che m’insegnarono è che gli insegnamenti del vangelo non erano da prendersi letteralmente ma bisognava andare oltre le parole e capire cosa c’era dietro. Ecco, oggi a sentire “la sinistra” invece ci troviamo davanti ad una torma di fondamentalisti fissati con gli Hadith di testi sacri vecchi anche di cinquanta o cento anni, testi che (scusatemi) spesso non ho neanche letto e che però per questa gente sono ancora attuali… testi che vorrebbero applicare letteralmente anche se non c’è più il mondo a cui si riferivano.

Questo sono i vari “di sinistra” italiani, gente che pensa ancora che esista il “proletario” ed il “padrone” in lotta perenne, con il proletariato che, in forza di quella cosa che ha solo lui (manco fosse la fessa) può, se ragiona unitariamente, costringere “i padroni” a “dare di più”.

Ma in quale sorta di universo parallelo vivono ‘sti qua ? Oramai in Italia i “proletari” (aka “proprietari solo della propria prole” – c’hanno solo i figli) non esistono più, ci sono i lavoratori e quelli sono così tanti e così disperati che se ne sbattono allegramente di fare “fronte comune” visto che il lavoro, a differenza del tempo delle ferriere, scarseggia in senso assoluto.

I “padroni” non ci sono più, le aziende possono delocalizzare e, grazie ai trasporti moderni, continuare a fornire gli stessi prodotti con costi inferiori anche senza bisogno di star fisicamente qui. In questa realtà che cavolo di senso ha continuare a pensare ad una realtà in cui si fronteggiano, come fossero in una specie di guerra fredda, “padroni” e “proletari” ?

La cosa tragica, che veramente mi fa ridere (ma è riso amaro) è constatare come questa gente prima invocava “riforme” e “svecchiamenti” salvo arroccarsi in difesa del passato (ma “sulle cose importanti” a sentir loro) non appena si parla di cambiare qualcosa. Sono come i gattopardi, volevano cambiare tutto perché tutto rimanesse com’è… ed ora che scoprono che adeguarsi ai tempi non è qualcosa che va solo a loro vantaggio si tirano indietro e minacciano scioperi, lamentazioni e letterine di dissenso a babbo natale (come la minoranza PD, che fa la letterina ma poi vota lo stesso).

Il mondo è cambiato, ed il mondo del lavoro italiano era già arretrato, che qualcosa bisognasse farla era evidente… poi, non dico che la medicina di Renzi sia quella giusta, dico solo che prima o poi bisognava rendersene conto e vedere cosa fare e dove andare anziché continuare a parlare di difendere un modello vecchio di decenni e che non si adatta alle realtà attuali.

Capisco che ci sia chi vuole tornare al medioevo ma la verità è che nessuno ti compra una canottierina made in italy anziché quella fatta in Turchia se costa il doppio e la differenza di prezzo va soltanto nella “tutela dei lavoratori”. Semplicemente, giusto o sbagliato che sia, non la comprano… quindi visto che l’acquisto di canottierine italiane (specie all’estero) non può essere imposto per legge si ragioni sul punto che o si rende più appetibile la canottierina (trovando magari un modo per abbassarne il prezzo) o non se ne vendono più, e non ci sono “padroni”, “proletari”, sindacati e leggi che tengono.

Chiaro ?

Passiamo a Renzi, altro argomento centrale nei discorsi di questi giorni. Renzi è un segretario carismatico e mi piace perché, al di fuori di tutto, sta provando a fare qualcosa (giusto o sbagliato che sia), chiaro ?

Renzi è un mezzo, è il mezzo che ha portato il PD, da sempre boccheggiante, a crescere ed a contare qualcosa, e che sta spingendo il PD a fare le cose (bene o male non lo so, di fatto sempre meglio della stagnazione dei governi Berlusconi) pensando più al fine che alle ideologie. Chiaro ?

Renzi è un mezzo e non è insostituibile. Se un giorno non piacerà più alla maggioranza del PD verrà preso e messo da parte, ed il PD andrà avanti lo stesso… ed io continuerò a votare PD se il PD continuerà a fare cose che ritengo giuste, altrimenti metterò da parte il PD e voterò altro. Chiaro anche questo ?

Sono stufo di discorsi sul partito personalistico, centralismo di Renzi, minoranze interne ed altre fesserie del genere, la verità è che nel centrosinistra non c’è stato un leader con del carisma da almeno due decenni ed i vari mandarini delle correnti (con i loro affiliati) stanno facendo il diavolo a quattro perché quando il segretario non è solo un fantoccio loro hanno più problemi a fare il bello e cattivo tempo.

Sono problemi dei suddetti mandarini e non me ne potrebbe fregare di meno, come poco mi frega dei continui attacchi umorali di Civati e di Mineo, persone che in base al loro comportamento non voterei mai, e non basta dire “sono del PD” per farmeli mandare giù… se ho sullo stomaco mia sorella figurarsi se non posso avere sullo stomaco degli esponenti del PD persi nei loro stopposi personalismi.

 

Sono sempre stato coerente con la mia personale idea, che è quella che io voto e seguo chi pensa a migliorare le condizioni di vita del paese e di chi se la passa peggio, e se questo significa mettersi contro “il sindacato” o togliere qualche diritto acquisito posso pure camparci. Questo è il mio pensiero e non devo giustificarmi con nessuno per questo e per le sue logiche ramificazioni, se non vi pare “di sinistra” sono problemi vostri esattamente come se non vi piace il mio avatar potete prendere il vostro disappunto, metterlo in un barattolo ed osservarlo mentre va a male perché non me ne potrebbe fregare di meno: sono una persona adulta e vaccinata e come tale sono titolato di pensare e dire quel che mi pare, non ho bisogno di nascondermi dietro ad un’ideologia o alla rivisitazione personalistica di questa o quella corrente del passato per giustificare i miei  voti, le mie posizioni e quello che trovo giusto, tanto quando la posizione è facile da mantenere quanto quando non lo è quindi evitate stopposissimi “tu non sei di sinistra” perché, per dirla in maniera pulita, me ne sbatto allegramente di quello che pensate sull’argomento.

 

Potrei continuare all’infinito, e di strali ne ho tanti ma bene o male penso d’essermi espresso a dovere. Questa è la mia opinione, mia personale e siete liberi di condividerla o di dissociarvi, sono problemi vostri.

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