Io sono il programma

Dopo “io sono il capo” ecco arrivare “io sono il programma”. Chi l’ha detto?

Facile indovinare, no? Vediamo il filmato e poi analizziamo brevemente le frasi salienti.
Il filmato è di Sky, gentilmente offerto dal mitico Poultrykid.
Molto bella la sua playlist su Nik il Nero e la propaganda grillina.

 “Noi non siamo solo un simbolo, abbiamo 5 milioni di persone dietro”
Cinque milioni? Addirittura? E perchè allora alle primarie hanno votato in ventimila? Non sarà mica un numero sparato a caso in stile Berlusconi?

“C’è un programma, noi siamo solo programma…”
Quale programma? Quel mucchio di foglietti che sembra scritto da un liceale? Quello che secondo gli stessi grillini frequentatori del forum nazionale è estremamente lacunoso e da rifare?
Lo stesso programma che doveva essere ampliato tramite un portale apposito che doveva essere pronto ben prima delle elezioni e che ovviamente non si è nemmeno visto?

…io sono un programma
Ecco perchè ci facevamo tante domande, che stupidi! Non è che il programma è incompleto, è che il programma è Beppe Grillo! Se l’avessimo saputo prima ci saremmo risparmiati di andarlo a cercare per internet, e ci saremmo risparmiati pure la lunga attesa per un portale decente, durata anni.
Che scemi che siamo stati, ce l’abbiamo sempre avuto davanti agli occhi… colpa nostra.
Ma mi viene un dubbio, se il programma è Beppe Grillo, vuol dire che Beppe Grillo può decidere tutto quello che gli pare?

“Con chi mi devo confrontare, con della gente incompetente?”
Detto da quello che “l’AIDS non esiste” e “la Montalcini è una vecchia puttana, vaffanculo tiè” e molto altro ancora…
Ma comunque in democrazia 1) ci si confronta e 2) ci si confronta con i propri rivali, chiunque essi siano. Se poi sono incompetenti tanto meglio, no? E’ più facile! Puoi sbugiardare chiunque e fare un figurone.
Insomma non ha senso, è solo una scusa (infantile, oltretutto) di Grillo per evitare un contraddittorio che non potrebbe sostenere, proprio perchè è totalmente incompetente su ogni ambito veramente importante della politica attuale, e in un confronto diretto si vedrebbe, come si vede quando chiunque del Mo’ Vi Mento va in TV.
E quindi si rifugia in una finta superiorità da guru saggio e infallibile. La volpe e l’uva…

“…se tu parli con un idiota, chi ti vede da casa vede due idioti che parlano”
Si è dato dell’idiota? No perchè non ho capito questa frase…
Se tu sei intelligente, a maggior ragione vai a far vedere la differenza con l’idiota. Vero che ci sono format pessimi (come L’Ultima Parola, in cui Paragone alterna monologhi deliranti di Messora ad assoli di chitarra), ma si può tranquillamente fare un format nuovo e mandarlo su internet, come ha fatto (anche se non era nuovo) Santoro. O andare in un programma che funzioni bene. Ad esempio Servizio Pubblico ha fatto un enorme spot elettorale per Berlusconi, perchè non andare lì? C’è pure l’amico Travaglio…

“non ci dialogo, come ci dialogo se non sanno cos’è il geotermico, una pompa di calore…”
E tu Grillo lo sai cos’è un derivato, lo spread, come funziona la finanza, come funziona l’Europa, come funzionano le istituzioni, qual è la legislazione sul lavoro, sai qualcosa di ricerca scientifica, etc. etc.?
Secondo te i temi più importanti in Italia al momento sono le “pompe di calore”? O forse c’è ben altro a cui pensare, di più immediato e su più grande scala?

“…e le leggi che votano sai quali sono? Il paragrafo 5 del comma 7…”
Le leggi sono brutte da vedere e da leggere, caro Beppe, ma si chiama “linguaggio tecnico”. Purtroppo la politica è fatta anche di tecnica burocratica e in certi casi è necessario scrivere in questo modo.
Se non capisci cosa c’è scritto, esistono i tecnici apposta che si occupano di questo. Il problema delle leggi è che vengono interpretate, quindi se vengono scritte con faciloneria un mediocre avvocato le farà a pezzi, sfruttando ogni buco sintattico e semantico per far passare le tesi più assurde e tendenziose.
Ovviamente nessuno è sostenitore di un linguaggio borbonico, ma è molto meglio prima capire perchè le leggi vengono scritte in questo modo e poi cambiarle, non il contrario.

“Hanno fatto capire alle persone che la politica è complessità, per mangiarsi tre miliardi è mezzo. La politica è semplice, semplice…”
Fermo restando che ci sono sicuramente numerosi casi in cui la burocrazia viene utilizzata come cortina fumogena per ruberie e altri malaffari, qualunque persona sana di mente e in possesso di capacità mentali nella norma capirà che governare uno Stato intero è un compito incredibilmente delicato e complesso.
Configurare un router, archiviare dei documenti in un tribunale, compilare la dichiarazione dei redditi, sono piccole azioni quotidiane, eppure posseggono una loro complessità non indifferente. Se nessuno ti ha spiegato come fare e se non hai nessuna esperienza in materia, la probabilità di causare disastri è assai elevata.
Figuriamoci quindi cosa significhi farsi carico di tutto uno Stato e prevedere a priori le conseguenze delle proprie decisioni, su scala globale.

Insomma, è l’ennesima tiritera di Grillo, infarcita di slogan, di qualunquismi e di faciloneria che siamo abituati a sentire da anni.

E gli adepti abboccano, ah se abboccano…

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