Io sono il capo

Finalmente l’ha detto. “Io sono il capo, non avrai altro capo all’infuori di me“.
E allora come i cacciatori nel film di Fantozzi eccoci tutti a sparare all’unisono sull’ennesima follia del capo politico del MoViMento. Mello ha anche noleggiato un Panzer per l’occasione e scorrazza per il campo sparando cannonate.

Come si può commentare infatti questa frase “Il MoVimento 5 Stelle (M5S) promuove la presentazione alle prossime elezioni politiche del 2013 di liste di candidati che si riconoscano nel Programma del MoVimento e nel suo capo politico Beppe Grillo” se non usando delle sane cannonate (giornalistiche)?

Beh, cercherò anch’io di sparare le mie cartucce.
Si può iniziare dicendo che i grillini si sono sempre sprecati a ripetere fino alla nausea che Grillo è solo il megafono, che fa i comizi solo perchè così c’è visibilità, che non si parla dei candidati e dei programmi perchè i media sono cattivi e di regime, quindi Grillo deve gridare per ore per farsi sentire.
Qualche ingenuo ci aveva creduto, dopo essere stato assordato da mesi di mantra, litanie e cori da stadio.

E poi in un nanosecondo eccolo lì, Beppe, che appare in video e ti dice “io sono il capo”.

Potrei dire ipocritamente che mi sento umanamente vicino al dramma esistenziale dei grillini dotati di ragione che, di fronte a una dichiarazione simile, si rendono conto dell’enorme contraddizione.
Mesi e mesi di retorica, di alambicchi, di improbabili motivazioni per giustificare razionalmente la necessità di protagonismo di Grillo. “Era un megafono piuttosto rumoroso, sempre presente, un po’ ingombrante, qualche volta capriccioso nei suoi P.S., ma era solo un megafono, non un capo”.
E ora di questa retorica rampicante non resta niente, incenerita da una frasetta, giusto quattro parole: “capo politico Beppe Grillo”.

Ma devo essere sincero: non mi sento umanamente vicino a queste persone, perchè la realtà è sempre stata così evidente che tessere improbabili ragionamenti per nasconderla era quasi grave quanto tifare ciecamente, unendosi ai cori di “vaffanculo” degli ultrà a 5 stelle.
Tifosi che continueranno a tifare esattamente come prima: i cori non sono finiti, continueranno. E devono farlo, sempre più forti e frastornanti, o qualche neurone potrebbe rimettersi in moto e rendersi conto che “è solo un megafono” e “capo politico” non possono coesistere all’interno della stessa testa. A patto che sia piena e non di segatura, ovviamente.

Ma fosse solo quello, il grillino dotato di ragione potrebbe scrollare le spalle e far finta di ignorare tutto ciò. Dopotutto “siamo in guerra”,  dobbiamo far fuori la kasta, è un rinnovamento epocale e c’è bisogno di spakkare tutto, mettere in galera tutti, rifare tutto.

Però purtroppo per il grillino dotato di ragione, non c’è solo questo.
Eh no, troppo facile. Ci sono ancora un po’ di cosette che arrivano per tormentarlo, se ancora non ha deciso di buttare il cervello a mare e unirsi ai cori su Facebook, tanto trasudanti di “!11!!1!”.

Prima o poi infatti gli cadrà l’occhio sul “codice di comportamento parlamentare“, che contiene delle perle di saggezza.
Oltre alla regola di giacobiniana memoria “I parlamentari dovranno rifiutare l’appellativo di “onorevole” e optare per il termine “cittadina” o “cittadino” ” che fa tanto Robespierre (con annessa ghigliottina), ci sarà come di consueto divieto di “partecipazione ai talk show televisivi”, perchè noi il dibattito non lo vogliamo, capito? No? E allora vaffanculo!
Ma quindi come si farà a spiegare alla gente le gesta dei nostri eroi? Elementare: con “un video pubblicato sul canale YouTube del MoVimento 5 Stelle”. Cioè coi videomessaggi in stile Berlusconi.
Io, davanti alla telecamera, ti spiego senza contraddittorio nè domande di nessuno cosa penso. E mi dò ragione da solo.

Molto divertente poi è la linea di condotta riguardo i problemi penali: “Il parlamentare eletto dovrà dimettersi obbligatoriamente se condannato, anche solo in primo grado, nel caso di rinvio a giudizio sarà invece sua facoltà decidere se lasciare l’incarico”.
Linea di condotta che ci dice che metà della propaganda grillina viene buttata nel gabinetto: “basta coi condannati e gli indagati” diventa “basta coi condannati”. Complimentoni per la coerenza, devono aver preso lezioni dalla Fattoria degli Animali.

Ma soprattutto ci è sfuggita una cosa, di dimensioni macroscopiche. Chi ha scritto questo regolamento?
La risposta ufficiale è “boh”, anche se io azzarderei “il capo politico e i suoi vice-capi”.
Cioè nel MoViMento di democrazia dal basso lo Statuto non viene discusso da nessuno, viene calato dall’alto. Gli ordini per i Parlamentari non vengono discussi da nessuno, vengono calati dall’alto.
A differenza del famigerato PD in cui lo Statuto viene votato e modificato, a differenza dell’orrendo PdL in cui ogni tanto gli ordini dall’alto vengono discussi e in casi estremi perfino contestati.
Che dire, viva la democrazia dal basso (a patto che tutto arrivi dall’alto)!

Ma aspettate, piddini maledetti! Voi così tendenziosi non sapete che la democrazia dal basso c’è, e ci saranno dei voti popolari.
Così popolari che le iscrizioni sono già chiuse. O meglio, si erano chiuse un mese fa, ma lo si è detto oggi.
Parteciperanno infatti “coloro che risultano iscritti entro il 30/9/12 al MoVimento 5 Stelle e che abbiano certificato la loro identità tramite il caricamento di un proprio documento entro venerdì 02/11/12 ore 24 ora italiana“.
Provate ad immaginare: voi andate a richiedere il vostro certificato elettorale alcuni mesi prima delle elezioni, e l’ufficio vi dice che non ne danno più. Perchè? Boh.
E in più ti avvertono che tuo nonno che l’ha ritirato la settimana scorsa non potrà votare, perchè è stato deciso ieri che le iscrizioni al voto sono chiuse da un mese. Perchè? Boh.
Capito? Tutto logico e realistico, insomma. Questa è democrazia, questo è un paese civile!

Il grillino dotato di ragione ora avrà un guizzo, e porrà le sue ultime speranze in un colpo retorico che sfrutti il principio “ora che abbiamo dato l’annuncio, ci sarà pieno di infiltrati”.
Peccato che questa sia la democrazia dal basso e non puoi fare la democrazia dal basso senza, appunto, “il basso”. Se chiudi le iscrizioni senza preavviso, come puoi pretendere che ci sia qualcosa di condiviso popolarmente? Sarà un dibattito tra iscritti e soliti.
Esattamente come succede in un partito, nè più nè meno. Mi dispiace grillino, so che ti spezzo il cuore.

Comunque, andiamo avanti. Mettiamo che io mi sia iscritto l’anno scorso e che possa quindi partecipare. Che faccio?
“Prima delle elezioni politiche del 2013 tutti gli iscritti al M5S potranno contribuire ad integrare il Programma del MoVimento – che diventerà programma di governo – accedendo all’apposita procedura che verrà pubblicata sul sito del M5S”.
Apposita procedura? Quale? Boh, non si sa. Ma chi l’ha decisa? Boh. Almeno potrò fare delle proposte casomai non mi piacesse, immagino. No, non puoi. Perchè? Boh.
E qui ci sovviene in mente un ricordo lontano: Rimini e Tavolazzi. Si parlava tra le varie cose di democrazia diretta, di come fare i programmi, di regolamenti e tante belle cosine utili.
Tavolazzi è stato scomunicato e Rimini è no-fly zone. “Un’altra Rimini” è diventato un modo di dire di alcuni grillini per indicare riunioni sospette e sovversive verso il “capo politico”.
Tutto questo perchè ci si è rifiutati di discutere di regolamenti “perchè noi non siamo un partito”.
Ed ecco ora spuntare i regolamenti, come al solito calati dall’alto, scritti dal capo e dai suoi vice.
Forse la logica era questa: noi non siamo un partito e non discutiamo di regolamenti, noi li caliamo dall’alto.
Sì dev’essere così, ora è più chiaro, mi mancava giusto il secondo pezzo.

E se ve lo state chiedendo, no, è una roba che non si è mai vista. Forse la si vedeva nel Partito Comunista, ma è da un po’ che non la si vede più. Forse nel PdL, ma almeno là ci sono assemblee e discussioni.
Qui no. Il regolamento è questo, se non va bene sei fuori. La procedura è questa, se non va bene non partecipi. Discussione? Nessuna. Decisioni collettive, assemblee, ragionamenti, obiezioni, ripensamenti? Niente.
Mantenere la posizione fino a nuovi ordini, che non tarderanno ad arrivare.

Va bene, però almeno mi posso candidare?
Eh no che non mi posso candidare, sarò mica scemo? O peggio, una spia del PD? Le liste sono chiuse, bloccate! Verranno nominati in Parlamento solo quelli che si sono già candidati in scorse elezioni e non sono stati eletti.
No, non sono i trombati, piddino, questo è il termine che usi tu, corrotto dinosauro della politica! Questi sono cittadini attivi, a cui la volontà popolare non ha dato fiducia, ma solo per via della disinformazione dei media, e siccome si sono sempre impegnati nelle attività del MoViMento sono certamente degni di essere eletti!
Non ci servono i professoroni, gli espertoni, gli alfabetizzatoni! A noi servono meri esecutori del volere del popolo! Quale? Beh è ovvio, quello che Beppe ha scritto nel programma!

Giusto, grillino dotato di ragione? Ehi grillino che fai, perchè sei steso a terra?

Okay okay, fermi tutti!

Fermiamoci un attimo e prendiamo un lungo e profondo respiro, che il grillino dotato di ragione è entrato in coma ipoglicemico. Poveraccio, adesso mi fa pena: per mesi s’è lambiccato il cervello per giustificare l’ingiustificabile, per nascondere l’ovvio e offuscarlo tra parole fumose e promesse di piattaforme mai arrivate! Sarà anche un po’ esaurito!
A proposito della piattaforma: Servizio Pubblico ha attivato il Liquidfeedback in un attimo. Casaleggio è da anni che promette di far qualcosa e poi non fa niente.

Oh no, devo parlare piano che il grillino dotato di ragione è in coma, ma ancora ci sente.

Però so io come salvarlo, usando le sagge parole nientemeno che di Giorgio Gaber!
“L’uomo è quasi sempre meglio / rispetto alla propria ideologia”, da “Ritratto dello zio”. In cui si parlava di un fascista, va bene, ma adesso non c’entra. E’ un paragone che non regge, suvvia.

E Giorgio Gaber era milanese, quindi chi può illustrarci come l’uomo sia meglio della propria ideologia, dei grillini Milanesi?
Ed eccoli qua, che mandano una… lettera ai giornali sul lessico da utilizzare?
Beh, si vede che questi ignoranti di giornalisti hanno come al solito fatto strage di congiuntivi! Maledetti! E’ ora che qualcuno vi insegni la grammatica!
E allora leggiamo ad alta voce la lettera, così il grillino in coma si riprende:

Da: Uff. Stampa 5 Stelle Milano [mailto:[email protected]]
Inviato: lunedì 29 ottobre 2012 12.36
Oggetto: GLOSSARIO 5 STELLE

 Spettabile redazione,

sempre più spesso da oggi in poi, tratterete argomenti relativi al Movimento 5 Stelle, che si propone come forza DAL BASSO, come movimento di CITTADINI in prestito alla politica PRO TEMPORE, INCENSURATI, che RIFIUTANO OGNI PRIVILEGIO, che decidono COLLEGIALMENTE e i cui ELETTI sono solo dei PORTAVOCE di decisioni di gruppo. Un movimento il cui obiettivo fondamentale è fungere da strumento per la libera partecipazione di tutti i cittadini alla politica. In sintesi cittadini che votano cittadini.

Alla luce dell’enorme cambiamento proposto dal MoVimento 5 stelle è necessario che il VOCABOLARIO di riferimento usato dai media sia coerente e corretto.

Per questa ragione è indispensabile che tutti voi giornalisti, redattori, caporedattori e direttori poniate la massima attenzione ad EVITARE PAROLE CHE NON APPARTENGONO ALLA REALTA’ DEL MOVIMENTO.

Parole come PARTITO e LEADER sono pertinenti alla politica tradizionale, quindi ALTRO da noi.
Sono parole incompatibili e fuorvianti rispetto alla nostra realtà di partecipazione e condivisione.

E’ corretto riferirsi al MoVimento 5 stelle come a una FORZA POLITICA e agli eletti come PORTAVOCE.

Ci rendiamo conto che non sarà facile evitare di cadere nell’abitudine di scrivere “il m5s è il primo PARTITO in Sicilia” come ha fatto oggi il Sole, ma contiamo sulla vostra collaborazione affinché siate voi i primi a proporre il NUOVO GLOSSARIO adatto alla portata del cambiamento che il M5s propone.

Chiudiamo ricordando che la parola GRILLINI è scorretta e anche un po’ offensiva, in quanto riduttiva e verticistica.
Grillo è il megafono al nostro servizio e non il nostro leader.
Noi siamo ATTIVISTI, gli attivisti del Movimento 5 stelle o, per brevità, ATTIVISTI 5 STELLE.

(solo per il Sole 24 Ore) Con l’occasione ovviamente vi chiediamo di modificare al più presto il titolo di questo articolo http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-10-28/scarsa-affluenza-elezioni-siciliane-200209.shtml?uuid=Ab8QSkxG.

Vi ringraziamo per la vostra attenzione e collaborazione.

Ufficio Stampa Lista CiVica 5 Stelle Milano

 

Cosa? Ma questi impongono agli altri le parole da utilizzare?
Leggiamo cosa dice il Sole 24 Ore:
“La sezione milanese del Movimento 5 stelle, dopo il risultato delle elezioni regionali in Sicilia, ha inviato una e-mail alla stampa in cui invita i giornalisti a «evitare parole che non appartengono alla realtà del movimento», citando un articolo del Sole 24 Ore.com in cui, per sintesi giornalistica, in un titolo è stata usata la parola partito, al posto di forza politica o movimento, per esprimere il concetto che il suddetto Movimento è la prima forza politica in Sicilia. Secondo il Vocabolario della lingua italiana Zingarelli, movimento è termine usato come sinonimo di partito: («… Denominazione di alcuni partiti politici. Esempio: Movimento sociale italiano»…). In Italia, fino a prova contraria, esiste ancora la libertà di stampa, cui la nostra Costituzione dedica l’articolo 21, che sancisce tra le altre cose che «la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure». Pertanto pubblichiamo con piacere la mail inviata dal Movimento 5 stelle di Milano anche se, francamente, colpiscono i toni vagamente intimidatori della nota

Direi che hanno perfettamente ragione, come dirlo meglio?

Questa è veramente follia! Dopo aver blaterato di libertà di stampa ora vogliono imporre il linguaggio da utilizzare? Altro che meglio della loro ideologia! Questi sono pure peggio! Che vergogna, che follia, che…

…ehi grillino, ci sei? Sveglia!

Oh, non respira più…
Mi sa che non ha retto.

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