Il potere della persuasione è più forte di qualsiasi cospirazione

Come sapete mi sto appassionando ad una serie tv di Netflix: Aquarius. Ripercorre le vicende della comune di Charles Manson nei mesi precedenti quello che viene chiamato l’eccidio di Cielo Drive, compiuto tra l’8 e il 9 Agosto 1969. Questa comune era il classico ritrovo hippie tutto love and peace, come ce n’erano in quantità sparse negli Stati Uniti. Amore e pace, sì, in apparenza, ma la violenza, la coercizione, all’interno era incredibilmente notevole. La questione che mi ha incuriosito di più è stata questa: come si è passati dalla beat generation alla summer of love e infine all’omicidio? Si potrebbe dire che quella comune era un “caso a parte”. Questo è indubbiamente una parte — solo una parte — di verità perché, studiando a fondo quel periodo — per quanto a fondo si possa andare — si nota che alcune illogicità della “filosofia” avrebbero potuto portare a situazioni contrarie agli ideali originari.

Certo, il movimento è stato importante per l’affermazione di alcuni diritti civili che all’epoca erano veramante arretrati. Inoltre, il dopo-guerra è stato un periodo in cui la ritrovata pace spingeva verso una rassicurante omologazione, che però era assai pericolosa in quanto minava subliminalmente (alcune volte anche in maniera poliziesca) la libertà di pensiero.

Detto in altro modo, come si è passati da questo:

Ho visto le migliori menti della mia generazione
distrutte dalla pazzia, affamate, nude isteriche
trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di droga rabbiosa

(Howl,  Allen Ginsberg – 1956)

A questo:

Se andrai a San Francisco
assicurati di indossare dei fiori tra i capelli
Se andrai a San Francisco
incontrerai molte persone gentili laggiù

(San Francisco, Scott McKenzie – 1967)

Per poi arrivare qui:

(Susan Atkins, Patricia Krenwinkel, Leslie Van Houten – 1970)

Nella foto sopra ci sono Susan Atkins, Patricia Krenwinkel  e Leslie Van Houten che cantano allegramente una cazonetta mentre vanno a processo per i fatti di sangue noti come l’eccidio di Cielo Drive e l’omicidio LaBianca.

La società americana, imprigionata dalla smisurata povertà delle periferie metropolitane e dalla mancanza di libertà civile di molte minoranze, cerca in un primo momento la pacifica omologazione dei voleri e delle necessità. In seguito una sparuta minoranza cerca nelle forme artistiche — poesia e narrativa soprattutto — una volontà di riscatto. La protesta contro l’iniquità della società post-bellica esplode nelle poesie di Allen Ginsberg, nella narrativa poetica di Jack Kerouac. In seguito questa protesta diventa “massa”. In qualche modo si “volgarizza”. Non in senso dispregiativo, ma proprio nel senso che gli agitatori del movimento anti-establishment cercano di raggiungere più persone possibili, semplificando il messaggio. Dalla poesia alla piazza.

Durante le mie ricerche per ogni dove internettiano sono riuscito a trovare un video che mi ha parecchio interessato. Il video riguarda un programma talk show americano sulla questione giovanile e sul passaggio dalla beat generation alla generazione hippie. Si discute se la seconda sia l’evoluzione della prima o altro e diverso movimento e, questione che a me ha interessato perchè in tema con il mio dubbio sulla violenza nelle comuni, sulla organizzazione strutturale e sociale di queste comunità.

Il video non lo metto qui per ragioni di copyright. Per vederlo basta mettere su google questa ricerca: “Firing Line with William F. Buckley Jr.: The Hippies” e andate su video. Il video in questione è quello di 50 minuti e la parte della organizzazione va dal minuto 35 al minuto 42.

A questo talk show, presentato da William Buckley, con ospiti Lewis Yablonsky, Ed Sanders ed un ubriachissimo Jack Kerouac si discute dei movimenti politici e sociali americani. Sintetizzo e traduco non proprio letteralmente i minuti dell’analisi dell’ organizzazione interna della comune.

Il conduttore chiede di spiegare l’ideologia seguita in modo religioso dal movimento spontaneista hippie e Yablonsky risponde che — grazie anche all’uso massiccio delle droghe e in special modo il nuovo e potentissimo LSD — ogni individuo è padrone di se stesso e agisce solo secondo la propria morale. A questo punto la nuova domanda di Buckley che chiede qualcosa del tipo :”ok ma se qualcuno fa qualcosa che danneggia una persona e non deve rispondere a nessun altro che a se stesso?“. E qui c’è il link che aspettavo, che non è — e questo è molto importante per non fraintendere il concetto — un legame sicuro di causa-effetto ma una possibilità logica che, per quanto remota, ha una sua plausibilità. Yablonsky risponde che infatti una volta ha assistito ad un assalto violento di un componente della comune verso un altro ed ha cercato di fermarlo ma gli altri appartenenti al gruppo non lo hanno aiutato perchè gli dicevano più o meno: “se lui sente di dover agire così, solo lui conosce la sua verità“. In pratica, se ognuno si fa la propria legge morale, mette la propria libertà sopra a tutto e non tiene conto di quello che è reale da quello che è indotto dal misticismo allucinato delle droghe, si arriva al paradosso della violenza parificata all’amore, in un turbine di concetti aleatori in cui tutto si confonde. A questo punto Sanders dice che nella realtà queste cose succedono solo nelle comunità molto isolate e che, per il fatto di isolarsi dal mondo, cadono in paranoie e atteggiamenti del tutto incongruenti con i valori del movimento stesso. Vale tutto, quindi non vale nulla e “faccio quel che mi pare”. Questo è il risultato. Di seguito poi continua con un’affermazione che mi sembra non coerente con l’ideologia hippie, nel senso che dice che nelle comunità a contatto con la società esterna queste situazioni non si verificano. Quindi, aggiungo io, da un lato le comunità pretendono di azzerare i valori sociali però dall’altro lato per non auto-distruggersi hanno bisogno di contatti con il mondo esterno. Cortocircuito logico.

Insomma, un casino. Ma il periodo era quello che era. Siamo nel 1967. A San Franciso, precisamente in zona Haight-Ashbury, si incontravano ragazzi e ragazze di tutti i tipi.

(Il famoso incrocio tra Haight e Ashbury Street – anni 50-60-70)

C’erano ragazzi e spesso ragazzine minorenni pacifiste e molto ingenue. E c’erano delinquenti comuni, squali, come Charles Manson, esperto rapitore di auto e magnaccia, che al tempo era appena uscito di galera.

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