Il movimento a sorpresa

Vi propongo un articolo scritto per noi da Joe Belloccio.

In una televisione locale delle mie parti, tanti anni fa, la domenica pomeriggio si tentò per un periodo una forma di televisione “dal basso”. Il conduttore televisivo proponeva la scelta tra tre film: dei primi due dava il titolo, mentre il terzo era il “film a sorpresa”. Poi visualizzava tre numeri telefonici: chi voleva il film X doveva chiamare il numero X e così via. Contando il numero di chiamate, si sarebbe deciso quale film mostrare. Un “televoto” insomma, ma la cosa interessante è che – essendo i primi due film dei classici film “da televisione locale”, ossia l’ennesima replica di Franchi e Ingrassia o un western del 1960, una quantità spropositata di gente votava per il “film a sorpresa”. Il film che non conosceva. Come se fosse una scelta di libertà.

Ora, è chiaro che ANCHE il film a sorpresa era una cazzata esattamente analoga ai due film col titolo in chiaro. Perché il parco pellicole della povera emittente locale quello era e c’era poco da fare.

Ma la gente voleva la sorpresa. Identificava la sorpresa con la libertà. Quando il film sorpresa, tra i tre, era quello meno libero di tutti, perché mentre il film 1 e il film 2 alla fine permettevano alla gente di fare una scelta SAPENDO QUELLO CHE FACEVANO, il film sorpresa era una cosa decisa a monte dai conduttori televisivi e la gente NON aveva nessuna possibilità di sceglierlo “coscientemente”, ma solo come “cosa (ignota) diversa dai primi due film”.
Il movimento 5 stelle è come quel film a sorpresa.
E Grillo non vuole che i suoi pupazzi vadano in televisione semplicemente perché NON vuole che siano conosciuti prima delle elezioni.

Devono rimanere dei candidati “a sorpresa”.
Perché solo se rimangono sconosciuti la gente potrà avere l’impressione che siano “nuovi” o “onesti” o “liberi”.
Che i candidati a 5 stelle siano “onesti” è una affermazione del tutto soggettiva. L’onestà è una qualità difficilmente definibile: il fatto di essere incensurati, di per sé, non è dimostrazione necessaria e sufficiente di onestà.
L’unica qualità oggettiva dei candidati a 5 stelle – e Grillo è quello che lo sa meglio di tutti – è che sono SCONOSCIUTI agli elettori.

Sono il film a sopresa, insomma. La grande scelta di libertà: io già in quelle domeniche pomeriggio avevo capito che in realtà si trattava di una libertà illusoria, per veri e propri gonzi.
Per quello Grillo vuole candidare alle elezioni politiche quelli che erano in lista alle amministrative e NON hanno preso voti: quale migliore garanzia di questa del fatto che queste persone siano degli sconosciuti per le grandi masse italiane? Non li conoscono nemmeno nelle loro città!

Quello di Grillo è “il movimento a sopresa“.

di Joe Belloccio

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