Il M5S si sta evolvendo verso il “sistema”?

Sappiamo tutti come sono finite le amministrative, anche se la realtà è piuttosto diversa da quella dipinta dai media che sembrano vivere in un universo parallelo: i comuni in cui ci sono state elezioni erano 1.372, di cui il M5S ne ha conquistati ben 19. Sì, avete letto bene: solo 19 e i media hanno il coraggio di scrivere VALANGA DEL M5S!1!1!1 come in questo caso, piuttosto imbarazzante per un quotidiano come il Corriere. Sebbene sia vero che in questi 19 ci siano due città importanti come Roma e Torino (entrambe capitali d’Italia: Torino dal 1861 al 1866 e Roma dal 1871), non riesco a capire come sia possibile definire questo risultato un grande successo. Eppure nessuno ha avuto il coraggio di rispondere a Di Maio «È molto presuntuoso dire che siete pronti a governare dopo aver vinto in qualche comune, dato che vincere le elezioni è una cosa ma amministrare è ben altra. Molti sindaci grillini se ne sono accorti a loro spese. E poi il vostro risultato è stato numericamente molto misero». Misteri dei media e dei giornalisti, che ormai sono estinti e sostituiti da scribacchini interessati solo alla carriera.

Questa è una VERA valanga e il M5S non gli somiglia neanche un po’ (per l’esattezza è una colata piroclastica)

Comunque non voglio parlare di questo, tanto ormai sappiamo che i media sono incredibilmente indulgenti col M5S e incredibilmente duri col PD e con Renzi (che a volte ci mettono del loro, sia lui che il partito) e direi che il brillante risultato di questa condotta si è visto in queste amministrative. Voglio parlare dell’evoluzione che credo il M5S abbia subito nell’ultimo anno.

Non so se ve ne siete accorti, ma il M5S negli ultimi tempi ha notevolmente abbassato i toni. Sì, ha continuato col suo folklore e col suo cieco ostruzionismo, ma c’è stato un progressivo e lento abbandono dei temi più estremi: pur avendo mantenuto l’ecologismo estremista hanno abbandonato le posizioni decresciste (perché il primo è di moda, il secondo fa paura); ha abbandonato le posizioni anti-Euro pur mantenendo un atteggiamento molto critico verso la UE (per salvare le apparenze e mantenere i voti degli euroscettici, che ora vanno di moda); ha smesso di fare azioni manifestamente fasciste, come occupare aule parlamentari o salire sui tetti della Camera con la bandiera di partito (pur restando fascisti nel midollo per i metodi applicati contro il dissenso). addirittura ha messo un po’ a tacere temi come l’antivaccinismo, le scie chimiche, le medicine alternative o l’animalarismo (quant’è che non sentite parlare dell’onorevole Bernini, lo sbattezzato vegan-animalaro zimbello della Camera?). Continuano col pacifinstimo, ma quello è utile per guadagnare voti (e poi credo sia impossibile togliere la telecamera a dibba, quello ormai è assuefatto alla fama), come la buffonata dei soldi restituiti (i grillini sono smentiti dal loro stesso sito web, ma credo che lo leggano più i detrattori che loro).

Ultimo ma non meno importante è il fatto che Beppe Grillo non ha fatto o quasi campagna elettorale per la Raggi o la Appendino, anzi, praticamente si è defilato limitandosi a qualche commento piuttosto scontato rifilato ai giornalisti che ancora lo vanno a cercare. Non è interessante? Eppure il M5S deve a beppe il suo successo alle elezioni del 2013, che di fatto è l’occasione che lo ha lanciato.

Secondo me il motivo è che i toni di beppe stavano anche segnando la rovina del M5S: l’eccessiva durezza spaventa gli elettori alla lunga. Salvini lo ha imparato a sue spese (anche se credo sia troppo grullo per capire), dato che il suo partito non riesce a schiodarsi da percentuali che più o meno sono quelle dell’era bossiana. Vi ricordate la batosta che il M5S prese alle europee dopo la campagna di Beppe? Inoltre il suo progressivo allontanamento dimostrerebbe la teoria secondo cui lui era solo un figurante, assunto da Casaleggio senior per recitare a una parte e quindi sopperire alla sua cronica quanto drammatica assenza di carisma. Probabilmente l’Ortottero Ensifero è rimasto come “garante”, solo per salvare le apparenze.

Effettivamente la Raggi e la Appendino hanno fatto una campagna piuttosto moderata (anche se molto arrogante nei toni, specialmente per quanto riguarda la Raggi, e stracolma di balle). La maggior parte della gente nemmeno ha fatto caso alle idiozie sparate nel corso del tempo: quasi nessuno di quelli che ha votato la Raggi lo ha fatto perché fervente sostenitore dei pannolini lavabili o del baratto, lo hanno fatto per evitare che un sindaco PD continuasse nella sua azione risanatrice dei conti (e inoltre lo scandalo “mafia capitale” ha avuto un grosso peso nella scelta, esattamente come la disaastrosa amministrazione della destra di Alemanno). Questa credo sia la verità e un indizio è il clima di festa tra i dipendenti delle municipalizzate romane come ATAC e AMA, i cui dipendenti sono convinti di vedere salvo il loro posto di “non-lavoro” pagato. Io dico che ci sarà da ridere quando la giunta dovrà andare a toccare proprio le loro aziende sull’orlo del fallimento, anzi, aspetto il primo sciopero per togliermi un paio di sassolini dalle scarpe. E poi si deve considerare che sono donne e attualmente va di moda esaltare le donne in politica: se il M5S avesse candidato due uomini e il PD due donne forse il risulato sarebbe stato diverso o comunque meno netto.

Ecco, io credo che sia evidente un cambio di rotta da parte del partito. Troppo drastico per essere un’idea della solita dirigenza: c’è stato un avvicendamento importante. E in effetti lo sappiamo tutti: dopo la morte di Casaleggio lo scettro è passato al figlio e secondo me si deve a lui questo cambiamento nella condotta del partito. Tra l’altro, io credo che lui sia al comando sin dalla formazione del direttorio, dato che la malattia del padre era piuttosto grave e probabilmente gli impediva di fare il “lavoro” che faceva prima, e la fomazione del direttorio è stata il primo passo per  l’allontanamento di beppe. Secondo me Davide ha deciso di abbandonare progressivamente la componente più folle ed estremista del partito, per abbracciare man mano posizioni più moderate sostituendosi progressivamente la destra storica, che è guidata da leader talmente stupidi da non rendersi conto di autodistruggersi promuovendo il voto al M5S per arginare il “dittatore” Renzi (in questo caso, solo berlusconi sembra essersi accorto del rischio rappresentato dal M5S). Rispetto al padre, Davide sembra essere una persona molto più cinica e attenta all’aspetto pratico, dove invece Gianroberto era una specie di “idealista” (si fa per dire) distorto, la cui fissazione era quella di dare al mondo intero un nuovo sistema di governo via internet (ricordatevi il video di Gaia). E in effetti il nuovo M5S all’apparenza moderato sembra pagare in termini di voti, abbastanza da mettere a rischio la riforma costituzionale (grazie anche alla propaganda distoria e di parte dei media) e da poter conquistare il governo del paese.

A questo proposito, ritengo che un governo 5stelle non tenterebbe di fare nessuna delle idiozie che ha promesso, anzi credo che tenterebbe di vivacchiare facendo il minimo indispensabile nella migliore tradizione berlusconiana, accusando le precedenti amministrazioni di tutti i problemi (e questa è la stessa cosa che mi aspetto di vedere a Roma e a Torino). Certo questa condotta è pericolosa e porta a danni colossali, come abbiamo visto nell’ultimo ventennio circa, ma pare che gli italiani non abbiano imparato nulla (tanto per cambiare).

Ora la palla passa a Renzi: spero sia abbastanza furbo da arginare questo “new deal” del M5S ed evitare che arrivi al governo (sempre ammesso che la componente tafazziana della sinistra non continui nella sua opera di distruzione: proveranno un piacere masochistico nel perdere sempre per poi fare autocritica?). In effetti bisognerebbe auspicare anche la rinascita di un centro-destra normale e per quanto sia incredibile sono costretto a rivalutare Silvio e a sperare che si riprenda il suo elettorato (mai avrei pensato di pensare una cosa simile).

In definitiva: il M5S chiede da anni di essere messo alla prova e ora hanno Roma, la più grande e popolosa città d’Italia, quindi facciano vedere di cosa sono capaci. Ma ho idea che Virgy si pentirà amaramente di essersi candidata, forse nel giro di appena un anno, perché prima o poi dovrà mettere mano agli sprechi e incidentalmente questi “sprechi” sono proprio una grossa fetta di quelli che l’hanno votata.

Ora tocca a voi: cosa pensate riguardo la mia teoria?

PS a proposito di Virgy, ma quando ha intenzione di insediarsi? A Milano c’è già stato il passaggio delle consegne e invece qua non si conosce nemmeno l’elenco di nomi della giunta! Vedremo una replica del bradipismo di Nogarin?

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