Il Favia della discordia e la tassa sugli slogan

Le reazioni nel Movimento 5 Stelle al caso Favia sono ovviamente due: chi è pro e chi è contro. Chi lo reputa un esempio di onestà, utile per rinnovare il Movimento stesso, chi lo attacca come vigliacco e arrivista.
Nel secondo gruppo ovviamente ci sono Casaleggio e Grillo, come ben sappiamo.

Il Fatto Quotidiano riporta la prevedibile notiziuola, ma possiamo controllare direttamente alla fonte, guardando una discussione del Meetup di Bologna, il più attivo.
Ovviamente il Meetup dell’Emilia Romagna sarebbe molto più interessante, ma purtroppo è privato, alla faccia della trasparenza.

A quanto pare la strategia del discredito contro Favia da parte di Casaleggio è in uno stato dormiente. Sul blog non è apparso più nulla, e si continua con vari post deliranti. Probabilmente lascia fare ai suoi minions in forum e Meetup vari.

A proposito di post deliranti, oggi è uscita questa roba qui sulla tassazione della carta igienica, il quale starebbe bene scritto, appunto, sulla carta igienica. Magari usata, perchè riciclare è un pilastro del Movimento.
Il motivo è come al solito la coerenza. Qui si criticano i controlli anti-evasione da parte del fisco, ma è stato proprio Grillo a dire tempo fa “io voglio essere intercettato”.
Ebbene, ora lo è e in maniera molto più blanda, perchè si controllano le spese e non le telefonate, e si lamenta.

Solite lamentele elettorali e slogan vari per attrarre voti.
Per carità, ha perfettamente ragione nel suo P.S., che una volta tanto non è a proposito di una scomunica, però un minimo di coerenza ci vorrebbe, se no si fa la figura dei raccatta-voti in stile leghista.
Inoltre attacca direttamente Monti, ignorando volontariamente che Monti non può fare nulla che il Parlamento poi non voti e ratifichi. Il Parlamento è proprio l’ostacolo maggiore alle politiche anti-evasione e anti-corruzione del Governo, ma scrivere “Rigor Montis” fa ridere (i polli) e quindi bene così.

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