Furbi eh!

Twitter mi presenta questo interessante tweet di Giulia Di Vita, già parlamentare della Camera dei Deputati.

Il tweet, corredato del solito video di Di Maio a La7 (a capitolo “non andiamo ai talk show / non andiamo in televisione”) che non guardo recita testualmente:

“Renzi gira in auto blu perchè è amato dal Paese” ?!?!?!!

…con tanto di punti esclamativi e interrogativi accavallati che fa tanto “incredibboli”.

Mi prendo il disturbo di rispondere: sì Renzi è amato dal paese, lo dicono i sondaggi e lo dice il modo in cui viene accolto dalla popolazione.

E sì, Renzi gira in auto blu.

 

Embé ?

 

Mi risulta che Giovanni Paolo II fosse “amato da tutti”: di sicuro i cittadini del Vaticano lo amavano, ma in generale era amato anche dalla massima parte dei cattolici, dei romani, degli italiani.

Questa cosa non ha impedito ad Ali Agca, il 13 maggio 1981, di sparargli addosso in piazza San Pietro.

Gli squilibrati esistono.

 

Il mondo è bello perché è vario, ma proprio perché è vario il fatto che la massima parte della popolazione di questo o quel paese sia pacifica non implica che lo siano tutti… e non implica che non esistano gli squilibrati.

Ed esattamente come esistono gli squilibrati esistono anche i terroristi, gli agenti stranieri, i mitomani e via dicendo.

 

Per questa ragione i capi di stato e di governo di più o meno tutti i paesi girano in auto blu: perché essendo personaggi pubblici di primissimo piano sono costantemente a rischio e perché non gli si può chiedere di comprarsi l’auto blindata, la loro sicurezza è onere (e onore) dello Stato che rappresentano (vedasi Obama che viene a Roma con 33 mezzi blindati… neanche lui è amato?).

E questo senza considerare che un auto privata è anche facilmente sabotabile mentre le auto blu sono in genere più controllate e sottoposte ad una manutenzione più accurata.

 

Per questo onorevole Di Vita la pregherei di ragionare sulle cose prima di twittare facezie che, seppure utili per “parlare alla pancia” dell’elettore (perché s’è capito che voi siete in campagna elettorale permanente), non si reggono in piedi sul piano della logica e della praticità.

 

Non ci vuole molto, basta fermare le mani sulla tastiera, fare un respiro profondo, rileggere quanto s’è scritto e ragionarci su un minuto. Non è difficile capire che quel che ha scritto lei andava selezionato e cancellato anziché inviato col tasto “send”.

Lei è un rappresentante del popolo italiano ed ha la responsabilità di esprimersi e comunicare in voce di milioni d’italiani, per rispetto a loro sarebbe il caso che ponderasse prima di comunicare pubblicamente.

…e no, anche fosse una citazione (non lo so, lo immagino partendo dalle virgolette) la cosa non cambierebbe nulla, perché sappiamo benissimo, io e lei, che il senso di un tweet è più immediato delle minuzie.

G.D.E.

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